L’innovazione tecnologica richiede reskilling e upskilling delle persone nelle organizzazioni. Un progetto presentato in Luiss Business School mira a colmare questo gap
L’Industria 5.0 è arrivata. Il potenziale della quinta rivoluzione industriale (5IR) risiede nella fusione di tecnologie digitali, fisiche e biologiche che promettono di aumentare il benessere della società in tutte le direzioni. Questa integrazione rappresenta un futuro in cui “persone e macchine lavorano in modo sinergico”. Questo cambiamento impatterà sia le aziende private sia quelle pubbliche, richiedendo nuove competenze che attualmente mancano alle organizzazioni. Dell’impatto del nuovo approccio tecnologico e del necessario upskilling e reskilling si è occupato il progetto DigiWork, presentato alla Luiss Business School. Realizzato in collaborazione con sei partner europei, la ricerca si è focalizzata sull’analisi dei gap e quindi dei fabbisogni necessari negli attuali processi lavorativi in Europa.
“L’obiettivo della ricerca è quello di migliorare e potenziare i curricula delle università sui temi della digital transformation, dell’industria 4.0 e 5.0, ma anche di soddisfare un’esigenza emergente delle imprese. Infatti, richiedono nuovi profili professionali andando a fare upskilling e reskilling della forza lavoro già presente nelle organizzazioni”, ha sottolineato Nunzio Casalino, coordinatore scientifico del progetto DigiWork.
Il progetto è centrale nell’attività di ricerca di Luiss Business School. Come ha spiegato Matteo Caroli, Associate Dean for Sustainability, “i programmi europei sono realizzati con partner internazionali, coerentemente con la vocazione della Luiss Business School all’internazionalizzazione. Inoltre, il tema delle tecnologie digitali è al centro delle attività di ricerca e di quelle formative della Luiss Business School”.
DigiWork: i dettagli del progetto
DigiWork è un progetto di ricerca che ha coinvolto partner da Polonia, Italia, Bulgaria, Spagna, Lettonia e Slovacchia, di cui tre università e tre società di consulenza organizzativa. Lo studio ha elaborato un dettagliato rapporto sullo stato dell’arte di Industria 4.0 e sulle tendenze dei Paesi Ue sull’utilizzo della digitalizzazione ai processi lavorativi.
Durante il primo anno del progetto è stata condotta dai partner una specifica attività di ricerca sull’identificazione di competenze innovative e sulle migliori pratiche nell’adozione delle tecnologie digitali per migliorare l’occupabilità, la flessibilità e le competenze di lavoratori e studenti universitari e per sviluppare approcci digitali efficaci basati sul lavoro.
Sulla base della ricerca effettuata nelle 6 nazioni, i partner hanno poi sviluppato un programma adatto alla formazione online sia in ambito accademico che professionale nell’area di Industria 4.0 e digital transformation. È stata quindi creata un’offerta formativa articolata su sei percorsi formativi con 18 innovativi moduli didattici. Obiettivo: migliorare e diffondere conoscenze specifiche anche per professori, ricercatori e studenti delle università, tenendo conto e supportando l’offerta didattica attuale con contenuti sull’impatto organizzativo delle nuove tecnologie nei processi di lavoro e in ambienti aziendali reali.
Le competenze richieste per la quinta rivoluzione industriale
Saranno sempre più richieste nuove figure professionali quali esperti di progettazione di ambienti di lavoro, responsabili di flussi di lavoro digitali, specialisti di sistemi di workflow digitali, esperti di sistemi di manutenzione predittiva, esperti di robotica collaborativa, esperti di strategie di gestione del cambiamento, specialisti di sistemi di realtà virtuale, esperti di sistemi per la gestione dell’esperienza utente, specialisti in sistemi di simulazione virtuali per l’addestramento delle risorse umane.
“DigiWork si è focalizzato sull’analisi dei gap nelle organizzazioni sul corretto utilizzo delle tecnologie digitali più avanzate a supporto dei processi di business, proponendo anche nuovi approcci al lavoro e mettendo a disposizione, tramite appositi moduli formativi, competenze necessarie che saranno sempre più necessarie in Europa – ha continuato Casalino – Tali esigenze stanno emergendo sempre più sia dalle aziende che dalle pubbliche amministrazioni, al fine di rendere più efficienti i processi lavorativi, specialmente sulla corretta adozione ed uso di tecnologie come Intelligenza artificiale generativa Internet of Things (IoT), Machine Learning, Cloud Computing, Cognitive Computing, Big Data, Robotica collaborativa per supportare i processi di produzione e di line”
I percorsi disponibili in DigiWork
La piattaforma di apprendimento DigiWork è disponibile online. Al suo interno integra contenuti e strumenti per l’apprendimento, oltre a funzioni di collaborazione e risorse aggiuntive. In particolare, sono state predisposti strumenti di valutazione delle competenze necessari per proporre, gestire e valutare progetti aziendali di trasformazione digitale.
Percorso 1: Dati
P1-C1: Protezione dei dati e della privacy nei servizi digitali. Norme europee sulla protezione dei dati
P1-C2: Valutazione dei dati aziendali e gestione dei big data
P1-C3: Gestione, integrazione e analisi dei dati all’interno delle organizzazioni e tra le organizzazioni
P1-C4: Gestione dei dati
Percorso 2: Flusso di lavoro 4.0
P2-C1: Smart working e tecnologie abilitanti la digitalizzazione nei processi aziendali
P2-C2: Sistemi di gestione documentale e digitalizzazione dei flussi di lavoro
P2-C3: Gestione, integrazione e analisi dei dati all’interno e all’esterno delle organizzazioni
Percorso 3: Da zero all’Industria 4.0
P3-C1: Governance della digitalizzazione nella produzione e nei luoghi di lavoro
P3-C2: Integrazione digitale per gli asset produttivi ed i servizi online
P3-C3: Inefficienze e rischi del digitale negli ambienti di lavoro
Percorso 4: Fabbrica intelligente avanzata
P4-C1: Manifattura additiva
P4-C2: Robotica avanzata e collaborazione uomo-robot
P4-C3: Integrazione di sistemi di automazione e fabbriche intelligenti
Percorso 5: Industria 4.0: Vantaggi e sfide
P5-C1: Risparmio energetico e impatto ambientale dei sistemi di produzione
P5-C2: Realtà virtuale e aumentata
P5-C3: Ripensare il lavoro, job crafting e lean team virtuali
Percorso 6: Interazione uomo-macchina e tecnologie di smart computing
P6-C1: Internet of Things (IoT) in combinazione con sistemi di connettività mobile avanzata (5G)
P6-C2: Interazione uomo-macchina, interfacce tattili e GUI accessibili
P6-C3: Intelligenza artificiale e sistemi esperti
12/12/2024