
L’Amministratore Delegato di Avio è stato il protagonista del nuovo Leader 4 Talent con gli studenti dei master Luiss Business School
Il percorso di Giulio Ranzo è ricco di curve, cambi di rotta, slalom imprevedibili che si intrecciano con alcuni eventi che hanno cambiato la storia globale. Una storia che insegna quanto sia impossibile pianificare una carriera e necessario essere pronti ad uscire dalla propria comfort zone. «La strada per raggiungere la posizione di amministratore delegato o, più in generale, di leadership non è sempre lineare», ha affermato Raffaele Oriani, Dean della Luiss Business School. L’Amministratore Delegato di Avio è stato il primo ospite del nuovo ciclo di incontri “Leader 4 Talent”, appuntamento in cui gli studenti dei master Luiss Business School si confrontano con i più importanti leader nazionali e internazionali per trarre ispirazione e muoversi con maggiore consapevolezza nel mondo del lavoro.
Un percorso a ostacoli
Il percorso di Giulio Ranzo è stato tutt’altro che lineare. Dopo il liceo classico si iscrive a ingegneria: progettare grandi opere è la sua aspirazione. Tangentopoli blocca il settore costruzioni e il suo ingresso nel mondo del lavoro si fa difficile. Vola negli Stati Uniti, dove consegue un dottorato in Ingegneria Strutturale e scopre il suo amore per la ricerca. L’incontro con alcuni studenti gli svela un’altra area di interesse: quella dell’economia. Così, dopo aver frequentato l’MBA, indossa i panni del consulente strategico, in quel periodo un settore in forte crescita.
Questa carriera lo porta a girare il mondo, ma un altro appuntamento con la storia – l’11 settembre – gli impone una nuova battuta d’arresto. Insieme alle Torri Gemelle crolla anche il settore della consulenza strategica. Per fuggire dalla conseguente situazione di stallo lavorativo, osservando il suo portafoglio clienti, individua alcuni clienti in Arabia Saudita e scopre un desiderio tutto nuovo. «Stare seduto accanto al pilota, cioè a un leader di un’impresa, e dare consigli era bello, ma avevo anche voglia di mettere le mani sul volante».
Il ritorno in Italia coincide con un’esperienza nel settore dei materiali da costruzione – un ambito duro, ma florido. E, ancora una volta, un altro collasso storico – quello di Lehman Brothers e il crollo dei mutui subprime – imprime una decisa battuta d’arresto anche a questo segmento dell’industria edile.
Quando Giulio Ranzo entra in Avio l’azienda è parte di un fondo di private equity inglese. Decide quindi di quotare la società in borsa e, con un gruppo di colleghi, diventa azionista della stessa. In dieci anni con il suo board è riuscito a portare Avio da 220 milioni di ricavo a quasi 500. Il portafoglio ordini è passato da 600 milioni a 1,8 miliardi e i dipendenti da 750 a 1600. Anche in Avio Ranzo affronta un’altra battuta d’arresto: quella del Covid-19. «Mi sono trovato a gestire un’impresa che non si poteva fermare proprio per la tipologia e la complessità del settore in cui operiamo”.
Nonostante i momenti di crisi, oggi Avio è un caso di successo aziendale che concorre a rappresentare l’eccellenza del made in Italy al livello globale.
Le sfide del settore
Normalmente un’azienda ha il problema di dover generare il fatturato e mantenerlo in costante crescita. Nel settore aerospaziale a questo si affianca l’incidenza dell’evoluzione tecnologica che obbliga le imprese a gestire la fortissima e continua accelerazione, facendo attenzione agli investimenti necessari per cavalcarla.
“Attualmente viviamo un boom storico del settore spaziale, dopo un decennio di stasi. Iniziative come Starlink stanno rivoluzionando il mercato. Ci siamo dovuti attrezzare aumentando parecchio la dimensione aziendale, le persone e la loro formazione”.
I consigli per gli studenti
Per Giulio Ranzo non ci sono dubbi: diversificare – studi, esperienze, professioni – è la parola d’ordine. “Non bisogna temere di sbagliare percorso o azienda: gli errori sono parte integrante della crescita”.
Inoltre, continuare a studiare è fondamentale per mantenere la propria posizione di leadership. Alcune tra le innovazioni più importanti del nostro tempo sono state sviluppate solo recentemente, vedi l’intelligenza artificiale o le criptovalute. È dunque necessaria un’attenzione costante a questi fenomeni di innovazione perché “il mondo cambia molto velocemente e, con esso, anche il modo di gestire il business”.
E ancora: farsi trovare pronti e non temere i propri fallimenti. L’esperienza in un settore così sperimentale come quello aerospaziale insegna che nell’innovazione il rischio o l’errore sono dietro l’angolo ma non devono ostacolare il progresso e la crescita.
Chi è Giulio Ranzo
Classe 1971, Giulio Ranzo è Amministratore Delegato di Avio S.p.A da ottobre 2015. È inoltre membro dei board di Arianespace SA, Europropulsion SA e Regulus SA in Francia. Nel 2016 ha fondato In-Orbit SpA, una società veicolo nella quale ha investito insieme a 50 manager di Avio per acquisire il 4% del capitale dell’azienda. Nel 2017, Ranzo ha guidato la quotazione di Avio alla Borsa di Milano, segmento STAR, con un flottante del 70%.
Da aprile 2011 a ottobre 2015 Giulio Ranzo ha ricoperto il ruolo di Senior Vice President Corporate Strategy del Gruppo Avio. Nel 2013 ha lavorato alla cessione del ramo d’azienda operante nel settore aeronautico al gruppo americano General Electric e, successivamente, tra il 2014 e il 2015, ha contribuito alla fase di integrazione tra le attività cedute e GE Aviation.
In precedenza, dal 2007 al 2011, Ranzo è stato Condirettore Generale e CFO delle attività italiane di Cementir Holding, gruppo internazionale che opera nell’industria dei materiali da costruzione.
Giulio Ranzo ha iniziato la sua carriera in Booz Allen Hamilton, società globale di consulenza strategica, e dal 2000 al 2007 ha ricoperto incarichi crescenti come Associate, Senior Associate e Principal. Negli anni ha svolto attività di consulenza strategica nella Global Practice dell’Aerospazio e Difesa per numerosi clienti in Europa, USA e Medio Oriente.
Ranzo si è laureato con lode in Ingegneria Civile all’Università Sapienza di Roma e ha ottenuto il PhD in Ingegneria Strutturale attraverso un programma congiunto tra l’Università di Roma e l’Università di San Diego in California (UCSD). Dal 1996 al 1999, ha svolto attività di Ricerca all’Università di San Diego ed è stato tra gli autori di articoli scientifici, nel campo dell’ingegneria strutturale, pubblicati su varie riviste internazionali.