L’amministratore delegato di AbbVie Italia, Fabrizio Greco parla a SustainEconomy.24, report di Luiss Business School e Il Sole 24 Ore Radiocor dell’impegno in innovazione e sostenibilità dell’azienda biofarmaceutica
Innovazione e sostenibilità sono obiettivi prioritari per AbbVie come racconta l’amministratore delegato di AbbVie Italia, Fabrizio Greco in un’intervista a SustainEconomy.24, report di Luiss Business School e Il Sole 24 Ore Radiocor. L’azienda biofarmaceutica globale, in Italia dal 1949, è impegnata a 360 gradi sulla ricerca e la difesa dell’ambiente. La pandemia da Covid 19 ha avvicinato l’opinione pubblica al settore farmaceutico che, sottolinea Greco, ha un ruolo cruciale nella doppia sfida sul fronte della salute e della ripresa economica. Per la crescita gli investimenti che riguardano innovazione e sostenibilità saranno essenziali e servono un deciso gioco di squadra e rendere il Paese più attrattivo sulla ricerca.
Parliamo della sfida della sostenibilità e dell’innovazione. Come si declina il binomio in un’azienda biofarmaceutica come AbbVie?
«Innovazione e sostenibilità sono obiettivi prioritari e inscindibili per AbbVie. Fanno parte del nostro Dna. AbbVie è un’azienda biofarmaceutica globale, nata nel 2013 dalla scissione societaria da Abbott per dar vita a un’ impresa indipendente fortemente basata sulla ricerca con la finalità di avere un impatto significativo sulla vita delle persone. Si tratta di obiettivi richiamati espressamente tra i principi che guidano le nostre azioni ogni giorno: “Promuovere l’innovazione”, in tutto ciò che facciamo e che si traduce in consistenti investimenti in R&S per trovare nuove soluzioni di cura a beneficio della salute delle persone e per una sanità sostenibile e “Servire la comunità”, per la crescita della collettività, facendo la nostra parte per la tutela dell’ambiente. Oggi pensiamo di poter perseguire ancora con maggiore forza e risorse questi obiettivi anche grazie alla recente acquisizione di Allergan. Lo scorso anno AbbVie ha investito 5 miliardi di dollari nella Ricerca. Attualmente in Italia siamo impegnati in 70 studi clinici e sono circa 580 i centri coinvolti. Come azienda farmaceutica siamo convinti che la buona salute non possa prescindere da un ambiente sano e quindi ci adoperiamo da sempre per ridurre l’impronta ambientale e contrastare il cambiamento climatico. La nostra azione su questo fronte si inquadra nel più ampio impegno in tema di responsabilità d’impresa e trova conferma nell’inclusione per l’ottavo anno consecutivo nella classifica Dow Jones Sustainability World Index. In particolare, l’azienda si colloca quest’anno al secondo posto fra le imprese del settore biotech, migliorando ulteriormente le proprie performance. In questo sforzo comune, messo in campo in termini di sostenibilità ambientale dall’azienda a livello globale, il polo produttivo italiano di Campoverde di Aprilia (LT) svolge un ruolo da battistrada quanto a risultati raggiunti».
Il sito industriale di Campoverde è dunque un modello virtuoso. Ce ne parla?
«Lo stabilimento, grazie ad un percorso di miglioramento continuo e costanti investimenti mirati si pone all’avanguardia in termini di riduzione dell’impatto ambientale ed efficienza energetica. Dal 2005 è stato ridotto di circa il 46% il consumo di acqua di falda, zero rifiuti inviati in discarica e oltre l’84% destinato al riciclo. L’autoproduzione di energia ha toccato oltre il 90% e il 100% di quella acquistata è certificata green. La gestione ottimale dell’energia è resa possibile da un approccio improntato all’ “efficienza di sistema” che si avvale di una capillare rete di monitoraggio nell’azienda. L’esperienza realizzata dallo stabilimento di AbbVie in tema di efficienza energetica, prima società nel farmaceutico ad applicare la ISO 50001, ha posto le premesse dell’accordo siglato con Rse (Ricerca del Sistema Energetico) e l’analisi del caso AbbVie quale buona pratica in tema di gestione dell’energia da replicare in altre realtà. L’impegno per la sostenibilità di AbbVie si realizza a 360 gradi e tiene conto non solo degli effetti diretti sull’ambiente derivanti dall’attività di produzione ma anche di quelli indiretti generati lungo tutta la catena del valore, incoraggiando supplier, distributori e gli altri stakeholder a ridurre il loro impatto ambientale».
L’emergenza Covid, pur con tutta la sua drammaticità ha reso l’industria farmaceutica più vicina ai cittadini. Cosa è cambiato?
«Credo che la pandemia da Covid 19 abbia richiamato con forza l’attenzione dell’opinione pubblica sull’importanza della ricerca farmaceutica. Stiamo assistendo ad uno sforzo straordinario e senza precedenti per rendere disponibili il vaccino e terapie efficaci.
Tutto ciò, insieme all’impegno delle imprese del settore a raccontarsi, ha contribuito a far comprendere meglio il valore del comparto farmaceutico sia per il suo apporto ai progressi nel campo della salute, ma anche come settore chiave nella spinta all’innovazione e alla ripresa economica».
Su quali fronti siete impegnati nella lotta alla pandemia?
«AbbVie ha offerto un contributo alla gestione dell’emergenza e attualmente è impegnata, sia in Europa che a livello globale, nella ricerca di nuove soluzioni terapeutiche per la cura dei pazienti affetti da Covid-19. In particolare, l’azienda è coinvolta su più fronti attraverso una fitta rete di collaborazioni con università, centri di ricerca, istituzioni sanitarie e altre imprese nello studio di trattamenti efficaci per combattere il virus. Tra le diverse intese, AbbVie ha siglato un accordo per un importo di 30 milioni di dollari con l’università di Harvard, per la ricerca su nuove terapie contro infezioni virali emergenti, in particolare quelle causate da coronavirus e altri virus che portano a febbri emorragiche».
Quanto sono importanti il dialogo e la collaborazione con gli stakeholder? E gli investimenti in sostenibilità?
«Siamo consapevoli di essere chiamati a svolgere un ruolo cruciale nella doppia sfida che abbiamo davanti sul fronte della salute e della ripresa economica. Si tratta di una partita complessa che possiamo vincere solo con il contributo di tutti gli stakeholder, valorizzando le nostre risorse e rendendo più attrattivo il Paese sul fronte della ricerca. Sul versante della crescita, gli investimenti che riguardano innovazione e sostenibilità saranno essenziali e dobbiamo fare un deciso gioco di squadra per favorire la transizione green. È un’opportunità che non possiamo mancare per assicurare la salute alle nuove generazioni e per il futuro del pianeta».
10/12/2020