Il vivace fermento che negli ultimi decenni si è generato intorno alla disciplina del project management deve essere ricondotto ad alcuni elementi essenziali:
- contesto competitivo dinamico e globale
- strutture organizzative mobili, flessibili e reattive
- modelli organizzativi basati sull’autonomia e la leadership
- orientamento al risultato
- carenza di risorse e di tempo
La capacità di gestire questi elementi emerge come un fattore essenziale per la sopravvivenza e il successo dell’organizzazione e il progetto diventa risposta a queste esigenze. A loro volta unicità e temporaneità, che contraddistinguono i progetti dalle attività di routine, determinano la necessità di un approccio di gestione specifica – una metodologia – che preveda il ricorso ad una elaborazione progressiva attraverso continui cicli di pianificazione, attuazione e controllo. La ricerca di modalità di gestione dei progetti sempre più efficaci ed efficienti ha portato nel tempo allo sviluppo di metodi, strumenti e tecniche che oggi costituiscono la disciplina del project management.
Indipendentemente dagli standard presi a riferimento, il project management fa riferimento ad una serie di principi generali che possono essere così riassunti:
- assicurare la coerenza tra gli obiettivi parziali e generali di progetto, tra obiettivi e prodotti e mantenere la giustificazione commerciale del progetto
- monitorare la realizzazione del progetto durante tutto il ciclo di vita
- evidenziare e prevedere possibili situazioni critiche e ripianificare tempestivamente
- definire e attribuire correttamente ruoli e responsabilità
La disciplina del project management si è evoluta e affinata nel tempo. Esaminando la letteratura abbondante e autorevole sul tema, si riscontra una progressiva e accentuata focalizzazione su temi specifici. Principalmente, la crescente attenzione che è stata riservata nel tempo a tutto quanto è preparatorio al progetto vero e proprio, che ha portato ad approfondire via via sempre più i processi della fase di avvio o addirittura ad includere una fase pre-progettuale, in cui reperire informazioni e lesson learned e sviluppare analisi di natura economica. Il focus è fermamente puntato sulla definizione e declinazione chiara di tutti gli obiettivi attesi dal progetto, che devono essere legati indissolubilmente ai concetti di fattibilità, sostenibilità e soddisfazione del cliente.
Tra gli elementi che attualmente contribuiscono a delineare il trend evolutivo del project management, possiamo inoltre riconoscere:
- l’attenzione riservata agli stakeholder: come attori del progetto che devono essere adeguatamente coinvolti sin dall’inizio dello stesso e costantemente nelle principali decisioni e attività, per assicurare l’effettiva e continua rispondenza del progetto ai suoi requisiti. Nella V edizione del PMBOK è stata introdotta la relativa area di conoscenza.
- l’attenzione riservata al processo di “lesson learned”: il cui obiettivo è valutare il progetto e raccogliere esperienze che siano di beneficio per il progetto attuale e i progetti futuri. In ISO 21500 troviamo appunto un processo aggiuntivo denominato ‘Collect lessons learned’.
- l’attenzione rivolta alla coerenza tra gli obiettivi strategici dell’organizzazione e quelli propri del progetto nonché alla collocazione organizzativa del progetto stesso: testimoniata dal fiorire di modelli di maturità e standard incentrati su questo aspetto (OPM3, PgMP, PfMP, ecc.)
Un trend significativo e in un certo senso “stabile”, in quanto da molti anni in azione, è il totale affrancamento della disciplina dall’ambito strettamente tecnico, insieme alla sempre crescente consapevolezza che proprio settori come quello della sanità, dell’educazione, dei trasporti, del tempo libero e del terziario avanzato beneficiano in maniera più significativa dell’incremento di efficacia e competitività promosso dal project management.
Da ultimo, vale la pena sottolineare che la veloce internazionalizzazione di molte industrie ha favorito lo sviluppo di un linguaggio specifico internazionale di project management, assieme a dei principi e pratiche largamente accettati, concretizzati poi nei numerosi standard, norme e metodi internazionali.
Da quanto detto risulta anche facile comprendere il contributo fornito dalla ISO 21500, come norma che si propone principalmente l’obiettivo di superare le differenze degli standard internazionali attualmente in uso. L’adozione della norma, che accoglie tutti gli standard più significativi, dovrebbe consentire di eliminare le differenze terminologiche e comunicative tra organizzazioni che si riferiscono a standard differenti, facilitando lo sviluppo di progetti di respiro internazionale.
Maria Elena Nenni
Master in Project Management Scientific Coordinator