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Twin Transition come leva strategica per la generazione di impatto: visioni a confronto tra Innovation, Finanza ed ESG
Twin Transition come leva strategica per la generazione di impatto: visioni a confronto tra Innovation, Finanza ed ESG
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A Villa Blanc, la Luiss Business School ha ospitato una tavola rotonda intitolata “Twin Transition come leva strategica per la generazione di impatto: visioni a confronto tra Innovation, Finanza ed ESG”, mettendo a confronto prospettive complementari su uno dei temi più centrali del dibattito contemporaneo: l’integrazione tra il digitale e la sostenibilità.

A discuterne, tre figure di rilievo provenienti da settori distinti: telecomunicazioni, industria farmaceutica e finanza, moderate da Matteo Caroli, Associate Dean for Sustainability and Impact Luiss Business School, che ha aperto l’incontro sottolineando come la Twin Transition rappresenti l’intersezione fra due poli che stanno ridefinendo l’identità delle imprese contemporanee: da un lato, l’evoluzione digitale, ormai onnipresente e inclusiva anche delle tecnologie emergenti come l’AI, dall’altro, il passaggio a modelli sostenibili, che non possono più limitarsi alla sola dimensione ecologica, ma implicano una visione integrata capace di coniugare valore economico, ambientale e sociale.

Matteo Caroli, Associate Dean for Sustainability and Impact Luiss Business School

«La questione centrale – ha osservato – è che questi due processi sono profondamente interdipendenti, ma talvolta in conflitto. L’uso massivo di tecnologie digitali comporta un enorme consumo energetico, e pone sfide concrete alla sostenibilità».

Cybersecurity come abilitatore della crescita digitale: la strategia di TIM

La parola è passata a Maria Enrica Danese, direttrice della comunicazione e sostenibilità del gruppo TIM, che ha illustrato come la sicurezza informatica, e più in generale la protezione dei dati, sia diventata parte integrante della strategia dell’azienda. Ha evidenziato che “sostenibilità è anche resilienza”, intesa come la capacità dell’azienda di garantire continuità, affidabilità e adattamento nel tempo. In questo senso, la scelta di investire in cybersecurity attraverso la società Telsy rappresenta un atto strategico e non solo difensivo.

Maria Enrica Danese, direttrice della comunicazione e sostenibilità del gruppo TIM

«Nel 2025 abbiamo assistito a un incremento esponenziale degli attacchi informatici e dei tentativi di sottrazione dei dati aziendali: proteggere questi asset significa oggi permettere al digitale di crescere in sicurezza e portare benefici concreti alla società e all’economia».

Innovazione e sostenibilità: la visione integrata del Gruppo Angelini Industries

Una visione simile, ma dal versante dell’innovazione, è emersa nell’intervento di Stefano Brandinali, Group Chief Innovation Officer di Angelini Industries. Brandinali ha proposto una definizione di innovazione come “ciò che trasforma le scoperte in risultati di business”. A suo giudizio, la convergenza tra innovazione e sostenibilità deve essere coltivata sin dalla genesi delle strategie aziendali.

Stefano Brandinali, Chief Information Officer di Angelini Group

«Abbiamo deciso di collaborare sin da subito – ha illustrato – e il piano di sostenibilità è stato scritto a quattro mani con la funzione Innovation: solo così si può superare la retorica e generare impatti concreti».

L’altra faccia della medaglia, ha ricordato poi Brandinali, è che l’innovazione tecnologica comporta anche rischi sistemici, come l’aumento dei consumi energetici, la sostituzione di competenze e il potenziale impatto occupazionale dell’intelligenza artificiale generativa. Riconoscere questo “lato oscuro della transizione” non significa rallentare il progresso, ma agire in modo responsabile, costruendo un ecosistema di riqualificazione che coinvolga imprese, istituzioni formative e mondo della ricerca. Solo così, ha concluso, sarà possibile affrontare la transizione digitale in modo sostenibile anche dal punto di vista sociale.

Il valore economico della Twin Transition secondo SACE

L’aspetto economico-finanziario in questo scenario è stato delineato da Chiara Maruccio, Chief Financial Officer di SACE. Secondo Maruccio, «investire nella Twin Transition significa crescere. Non è un costo, ma un percorso che genera maggiore competitività». I dati raccolti dall’osservatorio SACE mostrano chiaramente come le imprese che adottano strategie orientate alla transizione doppia crescano in termini di fatturato, di export, e di ROI (+8%) rispetto alla media nazionale. Tuttavia, avverte, il sistema produttivo italiano presenta ancora gravi fragilità strutturali: le imprese sono spesso sottocapitalizzate, troppo dipendenti dal credito bancario e riluttanti ad aprirsi ai mercati dei capitali.

Chiara Maruccio, Chief Financial Officer di SACE

«È urgente accompagnare le imprese verso forme alternative di finanziamento come il private debt o il private placement, strumenti che, se affiancati da garanzie pubbliche, possono attrarre nuovi investitori già orientati verso impatto e sostenibilità».

Fiducia, trasparenza e il ruolo delle nuove generazioni

Al centro del dibattito anche la fiducia, soprattutto da parte delle nuove generazioni: Brandinali ha invitato a superare lo scetticismo e a riconoscere nei giovani una sensibilità concreta verso la sostenibilità. Le imprese, di conseguenza, non possono più limitarsi alla narrazione “green”, ma devono integrarla nelle scelte quotidiane. Danese ha ricordato che oggi la trasparenza è una condizione imprescindibile: le aziende devono rendere pubblici piani ambientali chiari e verificabili. Una visione confermata da Maruccio, che ha raccontato come in SACE la centralità della sostenibilità sia emersa dal basso, come esigenza autentica e condivisa.

È in questa tensione verso un’azione concreta e non retorica che la Twin Transition si conferma come un fattore chiave per affrontare con consapevolezza le sfide del presente, coniugando l’evoluzione digitale con l’orizzonte della sostenibilità.

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