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24 Giugno 2015

Cosa cercano le aziende dai neolaureati? I consigli di Angelo Trocchia, Presidente UNILEVER Italia

Cosa cercano le aziende dai neolaureati? I consigli di Angelo Trocchia, Presidente UNILEVER Italia. “Non è importante quello che sei oggi ma quello che vuoi diventare domani”. Un invito rivolto ai giovani da Angelo Trocchia, Presidente di Unilever Italia, all’evento dell’8 giugno in LUISS Business School nel corso del quale sono stati presentati i Master Specialistici. Unilever Italia, azienda leader nel largo consumo con un fatturato di oltre un miliardo di euro, rappresenta la prima scelta per i neolaureati alla ricerca di un lavoro anche in virtù del prestigioso portafoglio di brand quali Algida, Mentadent, Lipton, Knorr, Lysoform, Dove, Coccolino. L’evento, focalizzato sui maggiori temi di attualità del post-laurea è stato moderato da Vito Sinopoli, presidente editoriale Duesse. Numerosi i preziosi consigli che Trocchia ha rivolto ai giovani durante l’evento, sottolineando quanto un forte curriculum di studi, una forma mentis aperta e una grande capacità di adattamento così come l’orientamento al risultato siano fondamentali nel contesto lavorativo. «Le scelte che si fanno a livello di studi», ha dichiarato il Presidente di Unilever, «sono fondamentali. Io credo che aver fatto ingegneria prima e il master dopo, abbia caratterizzato tutto il mio percorso. La passione è chiaro che ti fa scegliere ma occorre costruirsi le proprie basi di conoscenza». Di grande centralità ed attualità i consigli di Trocchia che ha esortato i presenti ad adeguarsi alla velocità di cambiamento del mondo, reinventandosi, mettendosi in gioco e cercando sempre nuovi stimoli nel pieno spirito dei Master LUISS Business School. Il Presidente dell’azienda, presente nel mondo in oltre 190 Paesi con più di 173.000 dipendenti, ha altresì sottolineato l’importanza di iniziare a fare esperienza lavorativa, costruendo così il proprio percorso. «Mettetevi in discussione. Il mondo è sempre molto più grande di quello che potete pensare. Non accontentatevi mai!», l’invito rivolto da Trocchia coerentemente con la propria affermazione «ho 53 anni e non so cosa farò da grande». Un’occasione unica, quella che ha avuto luogo presso la LUISS Business School, per confrontarsi direttamente con le richieste e le necessità delle grandi aziende internazionali, costruendo così il proprio domani.

24 Giugno 2015

Cambiare azienda rappresenta sempre un vantaggio per la carriera?

Evidenze dalla ricerca del Competence Centre & Lab for People Management LUISS Business School. Cambiare azienda rappresenta sempre un vantaggio per la carriera? Illustrare e definire il concetto di carriera ai nostri giorni non è più cosa semplice, già a partire dalla metà degli anni Novanta abbiamo osservato una radicale trasformazione dei modelli di carriera, impressa da una crescente mobilità inter-organizzativa. Infatti, il modello tradizionale -che vede le persone ricoprire posizioni su base permanente nella stessa organizzazione- è oggi sempre più raro e le carriere interne sono spesso rimpiazzate da relazioni di lavoro di natura temporanea. La ricerca e la pratica di management sembrerebbero suggerire l’importanza di essere pronti a intraprendere carriere diverse, liberandosi dall’idea che ve ne sia soltanto una e chiusa dentro il perimetro di un’unica organizzazione. I confini tra i mestieri saltano, e anche quelli tra le organizzazioni diventano più evanescenti e flessibili. Insomma, le carriere sono ormai senza confini (boundaryless careers), e si rompe il contratto psicologico fondato sull’aspettativa di un impiego a vita in un’unica organizzazione (Arthur and Rousseau, 1996). Le carriere contemporanee, dunque, sono sempre più frammentate. C'è da chiedersi, in questo contesto, se la crescente mobilità inter-organizzativa conduca a un maggior successo di carriera oppure no. Per rispondere a questa domanda, abbiamo svolto una ricerca su un campione di 303 alumni della LUISS BS. Attraverso la somministrazione di una survey on line, abbiamo ricostruito il loro percorso di carriera. I risultati mostrano che il 31% degli intervistati è rimasto sempre fedele alla stessa organizzazione mentre il 69% ha cambiato almeno una volta contesto di lavoro nel corso della propria vita professionale. Tra questi ultimi, il 37% ha lavorato in cinque o più organizzazioni diverse; il 18% in quattro, il 26% in tre. Solo il 19% ha avuto solo due diversi “employer” nella propria carriera. Inoltre, i risultati mostrano che non tutti hanno tratto beneficio, in termini retributivi, dall’aver cambiato numerosi "employers".  Emerge infatti una relazione positiva tra la mobilità inter-organizzativa e il livello retributivo solo per i professional; al contrario, i manager non traggono beneficio da scelte di "carriera esterna". Cosa può spiegare queste differenze? Una possibile motivazione può essere rintracciata nella tendenza a considerare i manager strategicamente più importanti dei professional e più difficili da "rimpiazzare". Il timore di perdere risorse chiave nei ruoli manageriali potrebbe spingere le organizzazioni ad applicare piani di retention aggressivi, per ridurre la tentazione dei propri manager di uscire dall’azienda alla ricerca di retribuzioni più elevate. In aggiunta, i nostri risultati sembrano suggerire che le competenze firm specific (ad esempio, la conoscenza delle persone, delle procedure organizzative, dei fattori culturali, della storia dell'impresa, delle specificità del business), difficilmente trasferibili tra organizzazioni diverse, siano più rilevanti per i manager di quanto non siano per i professionisti. Tali evidenze sembrano confermare l’importanza della stabilità organizzativa per il successo di carriera dei top manager già emersa in alcuni studi recenti. Fra questi, una ricerca condotta da Hamori e Kakarika (2009) ha evidenziato come  i CEO che hanno seguito una carriera interna abbiano raggiunto le posizioni di vertice più velocemente rispetto ai CEO che avevano privilegiato la mobilità inter-organizzativa. La nostra ricerca conferma questa tendenza anche per i middle manager, fornendo indicazioni utili anche sul piano applicativo. Il suggerimento che se ne ricava è di riconsiderare con cautela l’idea che il job hopping rappresenti la strategia migliore per bruciare le tappe del successo manageriale. Al contrario, il nostro studio suggerisce che la stabilità organizzativa non penalizza, almeno in termini di crescita retributiva, quei manager che, optando per un percorso di carriera interna, decidono di rimanere fedeli all’organizzazione. Per quel che riguarda i professional, la mobilità inter-organizzativa consente loro di applicare abilità e competenze in diversi contesti organizzativi e settoriali, mantenendo al tempo stesso la propria specializzazione professionale. In questo caso, infatti, si tratta di figure più ancorate alle competenze professionali che non a quelle firm specific. Questo aspetto tende ad incrementare la loro employability nel mercato del lavoro, e, conseguentemente, il valore che le imprese sono pronte a riconoscere a candidati esterni per ricoprire ruoli professionali. Questi risultati confermano la tesi di King e colleghi (2005) secondo cui la mobilità di per sé non necessariamente favorisce lo sviluppo del capitale umano e dell’employability. Come affermano gli autori, “the quality of career capital matters” (p. 986). Le carriere esterne premiano solo quando l'individuo è in grado di definire un percorso di mobilità coerente, che consenta di capitalizzare sulle esperienze precedenti e di mantenere una chiara identità occupazionale. Al contrario, quando la mobilità conduce solo all’accumulazione di conoscenze ed esperienze generiche riducendo la componente di saperi più specialistica, essa non rende i professional più "employable". Le evidenze della ricerca offrono interessanti spunti di riflessione per le organizzazioni. Se è vero che le carriere esterne danno un ritorno maggiore ai professional, allora le imprese dovranno sempre più preoccuparsi della loro retention, dedicando maggiore attenzione a disegnare programmi di sviluppo e rewarding "ritagliati" sulla base delle loro esigenze, così da accrescerne il commitment e la fedeltà nei confronti dell'impresa. Il presente articolo è tratto da: Sammarra, A., Profili, S., & Innocenti, L. (2013). Do external careers pay-off for both managers and professionals? The effect of inter-organizational mobility on objective career success. International Journal Of Human Resource Management, 24(13), 2490-2511. doi:10.1080/09585192.2012.725076  Riferimenti bibliografici: Arthur, M. B., & Rousseau, D. M. (1996). The boundaryless career. Oxford University Press. Hamori, M., & Kakarika, M. (2009). External labor market strategy and career success: CEO careers in Europe and the United States. Human Resource Management, 48(3), 355-378. King, Z., Burke, S., & Pemberton, J. (2005). The ‘bounded'career: An empirical study of human capital, career mobility and employment outcomes in a mediated labour market. Human Relations, 58(8), 981-1007.

22 Giugno 2015

Convegno Competenze digitali e mercato del lavoro

Digital Management: transforming business and public administration Roma, 11 giugno 2015 LUISS Business School – Sala delle Colonne - Viale Pola 12, Roma Nuovo appuntamento nell’ambito del progetto Agenda Digitale in LUISS: l’11 giugno si è svolto il Convegno “Competenze digitali e mercato del lavoro. Digital Management: transforming business and public administration”, organizzato dal Competence Centre & Lab Public Administration, Healthcare and No-Profit della LUISS Business School. Si è discusso di mercato del lavoro e di competenze strategiche per governare la digitalizzazione dei processi organizzativi nella sanità, giustizia, pubblica amministrazione e nelle imprese. Gli esperti chiamati a raccolta dalla Business School della LUISS hanno risposto agli interrogativi: Quali sono gli effetti del digitale nelle nuove professioni, nel pubblico e nel privato? Quali skill e competenze richiede il mercato del lavoro per il manager digitale? Sono intervenuti, tra gli altri: Luigi Gubitosi, Direttore Generale Rai; Domenico Casalino, Amministratore Delegato CONSIP; Cristiano Cannarsa, Amministratore Delegato SOGEI; Donato Iacovone, EY Mediterranean Managing Partner; Massimo Egidi, Rettore LUISS Guido Carli; Giovanni Lo Storto, Direttore Generale LUISS Guido Carli; Franco Fontana, Responsabile Progetto Agenda Digitale LUISS; Maria Pia Giovannini dell’AGID moderati da Pierfrancesco Pensosi, Giornalista Rai. La discussione ha evidenziato la necessità di migliorare l’offerta di beni e servizi digitali e di facilitarne l’accesso, all’interno delle aziende e delle PA, ma anche di promuovere iniziative tese a innalzare il livello di competenze digitali di aziende, pubbliche amministrazioni, Università e consumatori per diffondere una cultura digitale consapevole. Secondo Franco Fontana, Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese, le imprese sono chiamate sempre più a integrare le tradizionali competenze industriali con le tecnologie delle telecomunicazioni e di Internet. L'organizzazione aziendale infatti non può prescindere dallo studio delle reti, la costruzione e il governo delle reti rappresenta oggi la principale innovazione nell'organizzazione. Donato Iacovone di EY ha parlato di mercato unico digitale e presentato dati che dimostrano come un mercato unico digitale pienamente funzionante potrebbe apportare all’economia europea 415 miliardi di euro l’anno e creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. Il digitale rappresenta infatti un’opportunità per tagliare fino al 20% dei costi in azienda e i digital job costituiranno un bacino di occupazione crescente e sempre più significativo nei prossimi anni.  Luigi Gubitosi, nel rispondere alla domanda “Quale è il ruolo della RAI nel digitale?” ha presentato, tra gli altri, il progetto RAI "#NonèMaiTroppoTardi 2.0 ", progetto di alfabetizzazione informatica con il fine di educare all’utilizzo dei nuovi media. Nel corso dell’incontro sono state presentate le iniziative avviate dalla LUISS per lo sviluppo delle competenze strategiche sull’innovazione digitale in Italia: progetti di ricerca sull’ICT e Big Data, Master Universitari e l’indirizzo di specializzazione in Digital Management all’interno del Corso di Laurea Magistrale in Economia e Direzione delle Imprese, un percorso innovativo per acquisire metodi avanzati di gestione e organizzazione aziendale e governare la digitalizzazione dei processi organizzativi nella sanità, giustizia, pubblica amministrazione e nelle imprese.

08 Maggio 2015

Adjunct Professor Recruitment

LUISS Business School invites outstanding candidates to fill the positions of Adjunct Professor in the following disciplines: Finance and Banking Big Data and Cloud Computing Innovation and Operations Management Marketing Leadership, Negotiation, and Organization Ethics, Responsibility, and Sustainability Strategy and Entrepreneurship Statistics and Industrial Economics Project Management Procurement Real Estate Finance Public Management Healthcare and Pharmaceutical Management Public Management Environment Management International Business Tourism Management Social Innovation The starting date is rolling: September 1st, 2015 – February 1st, 2016. The duration of the contract is 3 years delivered in a part-time formula. About the School Located in the heart of Rome, LUISS Business School offers undergraduate and post-graduate programs – including MBA and Executive Education Programs. LUISS BS seeks to create a passion for quality in teaching, learning, and research, and to train individuals with strategic and analytical thinking skills. The vision of the School is reflected in the design of teaching modules and Learning Labs, such as AdVenture Lab and Soft Skill Lab. LUISS BS values its collaboration with the business community: the institutional link with Confindustria – the largest Italian industry association – makes the interaction of the School’s community with the corporate world a common trait of daily life. The School aims to be renowned as an institution of higher education that links rigorous teaching standards with relevant academic and applied research. It has recently started a recruiting campaign to develop its reputation for excellence in research and high quality teaching. You can get more information about Luiss Business School at: http://www.lbs.luiss.it/en/ Application procedure Interested applicants should send the following information to selectionluissbs@luiss.it by May 31st, 2015: Areas of specialization of the candidate (which areas of teaching the candidate intends to cover at LUISS Business School). A Curriculum Vitae using the attached sample A copy of the applicant’s best publications, if applicable. Mandatory criteria: Managerial positions or equivalent professional/consulting experience or previous positions as adjunct professors in a business school Minimum 10 years of working experience. Qualified teaching experience in graduate, post-graduate and executive education. The selected candidates will be required to: teach at least one course per year (minimum 30 hours) in the programs of Luiss Business School and/or the Department of Business and Management of Luiss Guido Carli University. The balance of the teaching activities among different programs will depend on the teaching needs of the School; be available to design and manage executive or custom programs and coordinate master programs. Salary and benefits: competitive salary with a minimum guaranteed; official recognition of the status of extended faculty member of LUISS Business School (website, business card etc).

20 Aprile 2015

LUISS BS sponsor del concerto in Vaticano "Con i poveri e per i poveri. Per le opere di carità di Papa Francesco"

Il Competence Centre & Lab Public Administration, Healthcare, Non Profit della LUISS Business School è sostenitore del concerto IN AULA PAOLO VI “CON I POVERI E PER I POVERI,  per le opere di carità di PAPA FRANCESCO” In questo importantissimo appuntamento l’ Orchestra Filarmonica Salernitana e il Coro della Diocesi di Roma diretti dal M° Daniel Oren, uno dei più grandi direttori presenti sul panorama internazionale, eseguiranno musiche di Mons. Marco Frisina, arie tratte da “La Divina Commedia. L’Opera” per celebrare i 750 anni dalla nascita del Sommo Poeta, ricordato anche dal Beato Paolo VI nella Lettera Apostolica “Altissimi cantus” pubblicata nel 1965 il giorno prima della chiusura del Concilio Vaticano II, e brani dedicati al Tempo Pasquale, alla speranza e alla gioia. Protagonisti assoluti di questo evento saranno i più bisognosi. Saranno loro gli ospiti più illustri della serata, invitati attraverso Associazioni di carità e di volontariato che operano in loro aiuto e che collaborano alla realizzazione dell’evento quali la Caritas Diocesana di Roma, il Gran Priorato di Roma e la Delegazione di Roma del Sovrano Militare Ordine di Malta, il Circolo San Pietro, la Comunità di San’Egidio e il Centro Astalli, che assiste e farà partecipare migranti e rifugiati. I posti d’onore, in aula, saranno occupati proprio da loro, i più bisognosi, e, seguendo gli insegnamenti del Santo Padre, saranno invitate famiglie, anziani e giovani di tutte le Parrocchie Romane. Programma di dettaglio Maggiori informazioni Il concerto si terrà in Vaticano giovedì 14 maggio alle ore 18. La partecipazione è su invito riservato.  

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