Inclusion
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30 Ottobre 2025

What about a non-profit platform? Bringing the right sides together against food waste and hunger

Autori: Antonio Daood, Cinzia Calluso                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              Abstract: The donation of surplus food has been developing significantly in Italy during the last two decades, but it still represents a smaller fraction of the total amount of food devoted to food aid as compared to the larger amount of food produced exclusively for the purpose – financed through national and communitarian programs (i.e., PEAD1 from 1987 to 2013, FEAD2 since 2014) targeting the Sustainable Development Goals (hereafter, SDG) number 1 (i.e., no poverty) and 2 (i.e., zero hunger). Indeed, these programs provide food aid to the most deprived, along with other basic material assistance (e.g., clothing, and hygiene products) and social inclusion measures (e.g., job assistance). These programs are approved by the Europen Commission and then managed by national authorities. After the production of food is assigned through calls for tender, products are transferred to food banks, from which they are distributed across frontline charities that deliver food aid to the poor. Over time, thanks to the increased attention to the problem of food waste (SDG 12.3), gradual regulatory advances have increased surplus food donation, making it available for providing food aid to people in need (SDG 2). Download Case Study Richiesta Teaching Notes

01 Marzo 2024

Diversity & Inclusion: le parole per cambiare rotta

Il primo summit di Diversity & Inclusion Hub, osservatorio permanente di CORE, traccia le coordinate per mettere a sistema le buone pratiche per l'inclusione aziendale. Cambiare i modelli, le regole e i valori aziendali sono i primi passi da fare per creare un nuovo mondo, in cui diversità e inclusione non siano temi su cui fare ricerca, ma realtà integranti delle aziende. Questo lo scopo del primo summit di Diversity & Inclusion Hub, osservatorio permanente di CORE, supportato a livello accademico da Luiss Business School. Durante l'incontro dello scorso 14 novembre, oltre 50 relatori tra docenti, accademici, manager, opinion leader, e rappresentanti aziendali, istituzioni e associativi, hanno contribuito a disegnare una mappa di cambiamento lungo tre filoni tematici: disabilità e lavoro, modelli di misurazione d'impatto e KPI, gender balance & gender diversity. FORMAZIONE. "La formazione è fondamentale per creare una cultura aziendale inclusiva e rappresenta un fattore abilitante per le imprese e le organizzazioni chiamate a valorizzare le peculiarità dei singoli - ha sottolineato Matteo Caroli, Associate Dean for Sustainability & Impact Luiss Business School - Per questo Luiss Business School è fortemente impegnata sui temi della Diversity & Inclusion anche attraverso la realizzazione di progetti di ricerca che generino un reale impatto sulla società e la promozione di iniziative di dibattito e sensibilizzazione che rappresentino un momento di confronto per gli stakeholder di settore". DIBATTITO. “Diversity&Inclusion Hub è la community che riunisce gli stakeholder, tra manager, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, impegnati sui temi di diversità, inclusione ed equità in ambito lavorativo da sviluppare nel corso dell’anno - ha spiegato Pierangelo Fabiano, CEO di Core, presentando le prossime attività dell’Hub – Ci saranno il magazine monotematico trimestrale, il blog sul sito web dedicato, eventi territoriali e il white paper che verrà presentato nell’ambito del prossimo Summit da condividere con il legislatore. Tutte attività volte ad approfondire e alimentare il dibattito e partecipare attivamente al cambiamento positivo”. ROLE MODEL. “Si tratta di un problema di stampo culturale e in questo senso, per superarlo, è fondamentale il tema della consapevolezza collettiva, di uomini e donne. – spiega Maria Isabella Leone, Direttrice dell’area MBA Programs e dell’Osservatorio su equità di genere nella Sanità Luiss Business School - Per questo appare così importante e necessario avere dei role model nuovi, che permettano di mettere in luce fin da subito delle possibilità alternative e lavorare sull’elemento culturale attraverso una maggiore consapevolezza. Il rischio se non si interviene con azioni mirate ad hoc e con un riscorso sempre più significativo ad iniziative di networking/mentoring con altre donne, è di alimentare un circolo vizioso in cui la mancanza di figure femminili nelle posizioni apicali non permetta alle giovani donne di avere dei modelli a cui guardare e rifarsi, scoraggiando ancora di più le loro ambizioni correnti e future”. VALORI. “Includere non sia cedere spazio – ha affermato a conclusione dell’evento Anna Finocchiaro, Presidente ItaliaDecide – ma sia cambiare il modello, le regole e i valori per disegnare un mondo nuovo a misura di donne e di uomini”. 1/03/2024