lbs
Calcagno: «Allargamento della rete unica ai data center? Meglio procedere per step»
Calcagno: «Allargamento della rete unica ai data center? Meglio procedere per step»
lbs

L’intervista all’amministratore delegato di Fastweb oggi su DigitEconomy.24, il report Luiss Business School e Il Sole 24 Ore: «La rete unica non ci sarà mai, è una semplificazione della politica»

SFOGLIA IL REPORT COMPLETO

2020_DigitEconomy24-Calcagno_fb

 

Il progetto della rete unica «è una semplificazione della politica» visto che in Italia ci sono già diverse reti su fisso, mobile e Fwa. E anche le polemiche sulla posizione della Ue sono «strumentali» dato che ad oggi l’unico accordo sulla rete notificato alle autorità italiane è quello su Fibercop, la società del network secondaria di Tim che va dagli armadietti alle strade. A rimarcare la sua posizione, in un’intervista a DigitEconomy.24 (report del Sole 24 Ore Radiocor e della Luiss Business School) è Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb, una delle società nella partita della rete unica visto che ha conferito in Fibercop la sua partecipazione del 20% nella joint venture con Tim Flashfiber, avendo in cambio una quota del 4,5 per cento nella newco. E l’allargamento del perimetro a data center e 5G? «Più elementi si conferiscono nella rete unica, è più – dice Calcagno, di recente autore del libro “Get in the game-La sfida della crescita” – la complessità aumenta». Meglio procedere per step.

Dottor Calcagno, quali sono le priorità per la digitalizzazione del Paese?

Parlare solo di infrastruttura è limitante, quello che serve è procedere con una rivoluzione culturale nel percorso di digitalizzazione del Paese in modo da accompagnare l’evoluzione dell’infrastruttura. Oltre a parlare del perimetro della rete bisogna cioè iniziare a lavorare sui contenuti, lavorando a livello di sistema, a partire dalle università, accompagnando tutto ciò con i finanziamenti necessari.

Fastweb è in prima fila per Fibercop, che cosa ne pensate dell’idea di allargare il perimetro a 5G, data center, nuove tecnologie?

A mio parere più elementi si conferiscono nella rete unica, più la complessità aumenta. Bisogna realizzare il progetto procedendo per step.

E riguardo ai timori derivanti dalla posizione della Ue sulla rete unica?

Si tratta di polemiche strumentali. A oggi non c’è neanche nulla di formalmente notificato. L’unico progetto effettivamente al vaglio delle istituzioni è quello di Fibercop, e saranno anche le autorità italiane, tipo l’Agcom, a ragionarci sopra.

Lei ha sempre sostenuto che in Italia non ci sarà mai una rete unica.

Sì, a mio parere il concetto di rete unica è una semplificazione della politica: non ci sarà mai una rete unica. Nel nostro Paese, infatti, ce ne sono già almeno tre sul fisso, quattro sul mobile. E anche sul fixed wireless ce ne sono già almeno due estese a livello nazionale.

Qual è allora la strada da preferire?

Si può invece parlare di co-investimenti, è quello che noi abbiamo fatto da quando siamo nati, con Aem, con Metroweb, adesso con Tim.

SFOGLIA IL REPORT COMPLETO

24/9/2020

Data pubblicazione
24 Settembre 2020