Parla il CEO Stefano Pedron a DigitEconomy.24, il report Luiss Business School e Il Sole 24 Ore. Il gruppo di marketing techologies si focalizzerà sull’internazionalizzazione, tre acquisizioni in vista
Orizzonte 2024: raddoppio di fatturato e dipendenti, rispettivamente a 600 milioni di euro e 2000 persone con maggioranza dei ricavi, il 70%, che deriva dall’estero, ribaltando le proporzioni attuali. A tracciare il futuro di Jakala, società di MarTech, cioè di marketing technologies, fondata nel 2000 da Matteo de Brabant (che oggi ha il 25% del capitale) è l’amministratore delegato Stefano Pedron. L’azienda, che tra l’altro è un grande utente di cloud e sta «ragionando anche con Noovle (società del cloud di Tim) per sviluppare progetti assieme», punta nel nuovo piano varato a fine anno soprattutto sull’internazionalizzazione. «Al momento – spiega Pedron a DigitEconomy.24, report del Sole 24 Ore Radiocor e della Luiss Business School – i ricavi provengono per il 38% dall’estero, per il 62% dall’Italia, ma intendiamo focalizzarci molto sull’internazionalizzazione. Abbiamo già una proiezione significativa, con uffici in 13 Paesi». Di recente, tra l’altro, è stata completata l’acquisizione da parte del fondo Ardian del 60% di Jakala. Elemento che può giovare all’espansione fuori dall’Italia. Oltre ad Ardian e De Brabant, gli altri soci sono: The Equity Club, promosso da Roberto Ferraresi e Mediobanca, H14 di Luigi, Eleonora e Barbara Berlusconi, Pfc, la holding dei Marzotto e l’attuale top management del gruppo.
«Entro maggio acquisiremo una società in Spagna»
Aprendo il capitolo acquisizioni, Jakala ha tre accordi in vista: «Entro maggio acquisiremo una società in Spagna, con 120 dipendenti, e abbiamo già individuati altre due operazioni: una in Francia e una in Germania». Tra i progetti per l’internazionalizzazione c’è anche l’ampliamento della sede di New York dove per il momento il gruppo ha una ‘legal entity’ e sta costruendo il team che sarà inizialmente di circa 10 persone. «Tra quattro anni – aggiunge il ceo – puntiamo ad arrivare a 100». Jakala, che conta oggi mille dipendenti, ha come obiettivo, rafforzato dall’ultimo piano industriale, quello di diventare leader globale nel settore dei servizi di marketing. La strada della quotazione per crescere, non è, invece, al momento ritenuta appetibile. «Non escludo l’Ipo tra qualche anno come opzione, ma al momento – dice Pedron – abbiamo bisogno di un altro tipo di percorso. Il nostro è un progetto che necessita di tempo per implementare la visione, un tipo di piano non sempre compatibile con la quotazione».
«Pnrr grandissima opportunità, noi al fianco delle aziende per sviluppare progetti»
Nel bilancio 2020 il gruppo ha registrato circa 296 milioni di ricavi, l’obiettivo «al 2024 è portare il fatturato a 600 milioni, con ricavi per il 70% all’estero, il resto in Italia». Riguardo all’occupazione Jakala è un’azienda «‘people business’, abbiamo bisogno di competenze; se raddoppiamo il fatturato, dovremo quasi raddoppiare il nostro organico. L’obiettivo è di 2.000 persone al 2024». La società, che ha di recente inserito nello statuto il fatto di essere una benefit company, ha assunto nel 100 persone nel 2020, 40 nel corso di quest’anno. L’età media è bassa, di poco superiore ai 30 anni, con parità di genere. Una spinta ulteriore, infine, al business della società è attesa dai fondi del Pnrr che è «una grandissima opportunità per il Paese. Noi – conclude Pedron – siamo al fianco delle aziende per sviluppare le progettualità in questa direzione».
14/5/2021