L’intervista alla Country Manager per l’Italia e la Spagna, Mariangela Marseglia. Con le autorità, dice, massima collaborazione sulle indagini aperte
Sei miliardi spesi dal 2020 in Italia, 12.500 posti di lavoro e 50 siti sparsi sulla penisola: ora Amazon continuerà a investire nell’occupazione ed è alla ricerca di 500 nuovi dipendenti entro l’anno, 50 in ambito tecnologico. Ingegneri, informatici, sviluppatori di software, sales e marketing account tra i profili richiesti. «Abbiamo – afferma la country manager per l’Italia e la Spagna di Amazon, Mariangela Marseglia, in un’intervista a DigitEconomy.24 (report del Sole 24 Ore-Radiocor e della Luiss Business School) diverse posizioni aperte in tutta Italia, dai ruoli entry level nella nostra rete logistica agli esperti di machine learning che rendono Alexa ogni giorno più intelligente».
Amazon si definisce «un alleato» per l’esercito delle 18mila piccole e medie imprese italiane che vendono sul sito del gigante di commercio elettronico e preannuncia che il sostegno alle Pmi sarà centrale anche in futuro e in relazione al Pnrr italiano, con l’obiettivo di aiutare le imprese a digitalizzarsi e a competere con i cugini europei e mondiali. Riguardo alle indagini Antitrust in corso, Marseglia dichiara che il gruppo ha sempre offerto, e continuerà a farlo, «la massima collaborazione alle autorità italiane e internazionali». Dopo il recente accordo con i sindacati il colosso dell’e-commerce ritiene, infine, che «le relazioni improntate su queste basi possano favorire le strategie di investimento nel Paese».
L’anno scorso avete lanciato il programma ‘Accelera con Amazon’ per incrementare l’e-commerce delle Pmi. A che punto è, dal vostro punto di vista e dopo l’impatto della pandemia, la digitalizzazione delle imprese in Italia?
Amazon svolge un importante ruolo a sostegno del tessuto imprenditoriale italiano: siamo infatti un alleato per le oltre 18.000 piccole e medie imprese italiane che vendono sul nostro sito online. Specialmente negli ultimi due anni abbiamo visto come le Pmi abbiano aumentato la consapevolezza che l’omnicanalità e la tecnologia possano essere strumenti efficaci che consentono di raggiungere più clienti. E i risultati sono molto positivi: nel 2020, infatti, oltre 200 realtà Pmi italiane presenti sul nostro negozio online hanno superato 1 milione di euro di vendite su Amazon per la prima volta e i partner di vendita italiani hanno superato in totale 600 milioni di euro di fatturato all’estero.Tutto questo è stato possibile laddove le aziende hanno potuto giovare di una formazione adeguata e di servizi e strumenti accessibili ed efficaci. Per rafforzare il nostro supporto, lo scorso novembre abbiamo lanciato “Accelera con Amazon”, il programma di formazione gratuito per accelerare la crescita e la digitalizzazione di oltre 10.000 piccole e medie imprese italiane. Le testimonianze positive delle aziende che hanno deciso di aderire a questo programma di formazione ci dimostrano che stiamo andando nella direzione giusta ed è per noi uno stimolo continuo a fare sempre di più. Colgo l’occasione per raccontarvi di alcune realtà che hanno preso parte ad Accelera con Amazon: Claudio Bettini Design è un partner di vendita della provincia di Bologna che si occupa di design del prodotto e comunicazione visiva da più di 25 anni; da due anni ha iniziato a vendere oggetti di design su Amazon per raggiungere un pubblico più ampio e, grazie ad Accelera con Amazon, ha potuto arricchire le sue competenze e conoscere tutte le potenzialità per lo sviluppo del suo business attraverso i canali di vendita digitali, con l’obiettivo di raggiungere anche i mercati internazionali. Cito, inoltre, il caso di una giovane coppia della Sardegna che ha deciso di lanciare la sua prima linea di prodotti cosmetici su Amazon: Papavero Biocosmesi. La loro esperienza con Accelera con Amazon è stata molto positiva e, attraverso i moduli formativi sul marketing digitale e l’omnicanalità, hanno potuto migliorare la propria offerta, grazie anche a un utilizzo sempre più efficace della Seo. Ad oggi la loro esperienza sul digitale è focalizzata sul territorio nazionale, con l’obiettivo entro la fine dell’anno di raggiungere anche i mercati internazionali.
Di recente avete annunciato altre 500 assunzioni entro l’anno in Italia, quante di queste saranno in ambito tecnologico e quali sono le professionalità più richieste? Prevedete di proseguire col trend di assunzioni nel 2022?
Oggi Amazon in Italia conta 12.500 dipendenti a tempo indeterminato, di cui 3.000 assunti solo nel 2021. In occasione della prima edizione italiana del Career Day, uno dei più grandi eventi online di recruiting a livello europeo che si è tenuto nel mese di settembre, abbiamo annunciato l’apertura di 500 nuove posizioni a tempo indeterminato, di cui più di 50 in ambito tecnologico, in tutta Italia. Queste nuove posizioni si rivolgono a persone di ogni livello di esperienza, istruzione, background e professionalità, siano essi profili principianti o più esperti. Le assunzioni sono aperte in tutta Italia e coinvolgono differenti aree dell’azienda, dagli uffici corporate di Milano, ai centri di sviluppo tecnologico, ai data center, fino al settore della logistica. In questo momento, Amazon è alla ricerca di differenti profili, tra questi ingegneri, informatici, sviluppatori di software, sales e marketing account. Abbiamo diverse posizioni aperte in tutta Italia, dai ruoli entry level nella nostra rete logistica agli esperti di machine learning che rendono Alexa ogni giorno più intelligente. Questi dati confermano che Amazon è tra i più importanti creatori di posti di lavoro in Italia e posso assicurare che il nostro impegno continuerà anche nei mesi a venire. Un impegno che si estende anche alla qualità del lavoro che offriamo, perché puntiamo ad essere il miglior datore di lavoro del mondo.
State investendo in poli logistici in Italia, come quello dell’Abruzzo o della Basilicata. Prevedete anche l’apertura di negozi fisici in Italia?
Dall’arrivo in Italia nel 2010, Amazon ha investito oltre 6 miliardi di euro creando più di 12.500 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, in oltre 50 siti sparsi in tutto il Paese. Solo nel 2020, l’azienda ha inaugurato due nuovi centri di distribuzione in provincia di Rovigo e a Colleferro. Inoltre, sono stati recentemente aperti i centri di distribuzione di Novara e Cividate al Piano, mentre nelle prossime settimane entrerà in attività il centro di smistamento di Spilamberto. L’azienda ha inoltre da poco annunciato un nuovo centro di distribuzione a San Salvo, in provincia di Chieti, che creerà 1000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato entro i primi tre anni. Negli ultimi anni, Amazon ha inoltre aperto vari centri e depositi in tutta la Penisola per le consegne di ultimo miglio. Per servire i clienti Amazon Fresh, l’azienda dispone di tre centri di distribuzione urbani a Milano, Torino e Roma. Non commentiamo sui piani futuri ma posso dire che continueremo ad impegnarci per offrire ai nostri clienti la migliore esperienza di acquisto possibile sul nostro negozio online, offrendo loro una selezione di prodotti sempre più ampia, consegne più veloci e prezzi vantaggiosi.
Il Pnrr italiano punta molto sul piano di digitalizzazione, in che modo Amazon potrebbe dare il suo apporto?
L’impulso alla trasformazione digitale delle imprese, in linea con il Pnrr italiano, è anche per noi una priorità. Da parte nostra, il 2020 ha visto crescere i nostri investimenti per supportare le 18.000 piccole e medie imprese italiane che si affidano ad Amazon. Abbiamo investito più di 16 miliardi per aiutarle a incrementare le loro vendite su Amazon. Non solo, nel 2020 abbiamo investito circa 2,8 miliardi di euro in Europa in logistica, strumenti, servizi, formazione e programmi per aiutarle ad avere successo. Continueremo a innovare e offrire nuovi strumenti e programmi per supportare la formazione e la crescita delle Pmi italiane, accompagnandole nel loro percorso di digitalizzazione affinchè possano competere ad armi pari con i cugini europei e mondiali. Amazon negli ultimi anni è stata al centro delle accuse dei sindacati e nel mirino delle Autorità come, solo per fare un esempio, nel caso dell’indagine Antitrust sull’ipotesi di intesa restrittiva della concorrenza con Apple.
Che cosa vi aspettate dopo la prima intesa con i sindacati di settembre scorso e come va il dialogo con le Autorità italiane?
Non commentiamo sulle indagini in corso, abbiamo sempre offerto, e continueremo a farlo, la massima collaborazione alle autorità italiane e internazionali. Ci preme sottolineare che il supporto alle Pmi è al centro del modello di business di Amazon: oltre la metà del totale delle vendite annuali su Amazon supporta il business di venditori terzi. In merito all’aspetto sindacale, negli ultimi mesi abbiamo lavorato al fine di stabilire un dialogo positivo con le organizzazioni sindacali in linea con quanto suggerito dal ministro del Lavoro. I protocolli siglati a metà settembre rappresentano un’ulteriore prova del nostro impegno nell’instaurare un dialogo costruttivo e responsabile con i rappresentanti dei lavoratori sia a livello nazionale sia di sito. Riteniamo che le relazioni improntate su queste basi possano favorire le nostre strategie di investimento nel Paese.
8/10/2021