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Castagna (Banco Bpm): «Gli Esg per la nostra comunità, i clienti, e il territorio. La sostenibilità è il futuro»
Castagna (Banco Bpm): «Gli Esg per la nostra comunità, i clienti, e il territorio. La sostenibilità è il futuro»
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L’ad Giuseppe Castagna traccia il percorso che sta portando avanti il terzo gruppo bancario del Paese

Un impegno per la sostenibilità che si traduce in prodotti e servizi improntati ai criteri Esg ma anche in azioni di carattere sociale legate alle esigenze dei territori. E’ il percorso che sta portando avanti Banco Bpm, come racconta l’amministratore delegato, Giuseppe Castagna a SustainEconomy.24, il report di Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School. Anche perché l’attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale non solo si concilia con il profitto e il successo economico di una banca, ma, in una prospettiva di medio-lungo periodo, risulta anche conveniente. E traccia un bilancio positivo del modello omnicanale del terzo gruppo bancario del Paese.

Per una banca come la vostra che ha il dna di banca del territorio, quanto conta un percorso di sostenibilità e come si traduce questo impegno?

«Nel loro insieme, le istanze legate alla sostenibilità hanno un impatto molto concreto sul contesto socioeconomico: sui territori, sulle imprese, sulle comunità e sulle persone. In quest’ottica, penso che una banca commerciale come Banco Bpm, le cui performance economico-finanziarie sono correlate al benessere dei territori in cui opera, sia in grado di tradurre concretamente e proficuamente il proprio impegno verso la sostenibilità innanzitutto attraverso il credito, i prodotti e i servizi che tengono conto di criteri Esg, ma anche attraverso azioni di carattere sociale legate alle esigenze dei diversi territori, come quelle realizzate durante la pandemia dal Gruppo Banco Bpm e dalle sue Fondazioni che comprendevano iniziative a supporto di ospedali, strutture sanitarie, onlus e scuole (oltre 400 istituti) per un ammontare complessivo che supera i 6 milioni di euro. Questo senza contare ciò che abbiamo avviato, a partire dal 2020, specificamente sulle tematiche Esg».

Quest’anno avete avviato sette cantieri di attività proprio allo scopo di sviluppare l’integrazione dei temi Esg nel business. Ce ne parla?

«In realtà, si tratta di una strategia avviata lo scorso anno, grazie all’azione del Comitato manageriale Environmental Social and Governance che ricade sotto la mia diretta responsabilità e di cui fanno parte le principali figure apicali della banca. È proprio su iniziativa del Comitato Esg, alla luce delle richieste dei Regolatori, delle aspettative dei mercati finanziari e delle best practices dei competitor nazionali e internazionali, che abbiamo avviato – tra le altre iniziative – 7 cantieri di attività con l’obiettivo di rafforzare e concretizzare l’integrazione delle tematiche Esg all’interno delle attività aziendali e nel business. I cantieri coprono integralmente l’orizzonte Esg e si suddividono in queste aree: Governance, People, Risk & Credits, Customers-Business, Customers-Wealth Management, Stakeholder engagement & Measurement, Environment. Al loro interno sono stati definiti 32 progetti da realizzare con il coinvolgimento di 15 diverse strutture della banca e oltre 50 tra colleghe e colleghi coinvolti».

Si concilia l’attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale con il profitto e il successo economico di una banca?

«Non solo si concilia, ma in una prospettiva di medio-lungo periodo risulta anche conveniente. La questione ambientale è sicuramente prioritaria e Banco Bpm già da tempo si impegna per ridurre il proprio impatto ambientale diretto utilizzando il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili certificate ed evitando l’immissione di oltre 33.000 tonnellate di CO2 equivalenti in atmosfera. Relativamente agli impatti indiretti, l’adozione di politiche ambientali che guidino la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio porterà benefici in termini di investimenti e implementazione di tecnologie più efficienti da una parte e minori rischi ambientali per la banca dall’altra. Come tutti i grandi cambiamenti, occorre applicarli con gradualità ma senza indugio, avendo chiaro il piano d’azione e i tempi previsti per realizzarlo. Banco Bpm è fortemente focalizzato su questi obiettivi: vogliamo dare il nostro contributo al miglioramento della situazione ambientale e, insieme, lavoriamo per il successo economico della banca stessa e di tutti i nostri stakeholder».

A livello di prodotti avete integrato i fattori Esg nei mutui e annunciato dei Fondi. Ci sono altre novità?

«Il lancio dei Mutui Green e la distribuzione dei fondi Anima che tengono conto di criteri Esg come il Fondo Investimento Gender Equality 2026 finalizzato a sostenere società che valorizzino la parità di genere, non sono state le prime iniziative in questo ambito. Già dallo scorso anno siamo entrati nel mercato dell’efficientamento energetico con i prodotti legati al Super-Eco bonus e abbiamo stanziato, a partire dal dicembre scorso, un Plafond Investimenti Sostenibili 2020-23 pari a 5 miliardi di euro a disposizione delle aziende che investono in sostenibilità e green transition. Inoltre, a luglio abbiamo emesso il nostro primo Social Bond da 500 mln di euro per finanziare le Pmi colpite dall’emergenza pandemica. Abbiamo anche dato vita, insieme a Vera Financial, all’iniziativa “Una polizza, un albero”, così che ad ogni polizza acquistata corrisponda una donazione per supportare il rimboschimento delle aree alpine colpite dalla tempesta Vaia nell’ottobre di 4 anni fa. Stiamo lavorando per ampliare ulteriormente l’offerta commerciale Esg e siamo convinti che questo filone continuerà ad arricchirsi, anche nell’immediato, per esempio grazie a iniziative collegate all’utilizzo delle risorse rivenienti dal Pnrr».

Dopo l’esperienza difficile della pandemia, tracciate un bilancio positivo del vostro modello di business? E cosa vedete nel futuro?

«Banco Bpm, in linea con le banche italiane, ha dimostrato una grande flessibilità organizzativa e operativa. Siamo riusciti a rafforzare in una logica sempre più digitale l’offerta dei servizi ai clienti, garantendo allo stesso tempo la sicurezza per tutti, clienti e colleghi. Abbiamo assicurato il trasferimento all’economia reale delle risorse messe a disposizione dal Governo e siamo stati vicini a imprese e famiglie in un momento difficile anche dal punto di vista economico. Questo è stato possibile perché eravamo preparati. Non ci aspettavamo certo un contesto pandemico, ma gli investimenti nel digitale effettuati a suo tempo e le innovazioni organizzative introdotte nei processi e nelle reti, territoriali e virtuali, ci hanno permesso di agire con la necessaria prontezza. Questo dimostra che c’è spazio per un modello di business come quello espresso da Banco Bpm: un modello omnicanale, in cui l’offerta di prodotti e servizi da remoto si integra con una rete di filiali in cui colleghe e colleghi esperti assistono la clientela con un modello di consulenza evoluta».

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15/10/2021

Data pubblicazione
15 Ottobre 2021
Categorie
SustainEconomy.24
Tematiche
sostenibilità