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Oltre il PNRR: superare le criticità con la continuità
Oltre il PNRR: superare le criticità con la continuità
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L’evento, organizzato da Luiss Business School in partnership con Consorzio Integra e LegaCoop, ha analizzato lo stato dell’arte dei finanziamenti del PNRR in Italia per alcune missioni specifiche e individuato le aree di miglioramento

11 miliardi: è questa la cifra finanziata e non ancora spesa legata ai progetti premiati dal PNRR per alcune missioni specifiche quali sanità, edilizia scolastica e in senso più generale quelle afferenti alle necessità degli enti territoriali. Per riflettere sulle criticità da affrontare per portare a compimento questi lavori e le ricadute sul quadro macroeconomico, Luiss Business School ha organizzato l’evento “Oltre il PNRR: programmazione, obiettivi, continuità”. In questa occasione, realizzata in partnership con Consorzio Integra e LegaCoop, si è discusso sugli ambiti di miglioramento su cui intervenire con dei correttivi e i progetti su cui puntare per dare seguito e continuità agli obiettivi del Piano.

«L’evento vuole riflettere su come misurare l’impatto degli investimenti realizzati e capire cosa succederà quando si concluderà il periodo di investimento delle risorse alle tantissime iniziative che sono partite – ha dichiarato nei saluti di apertura Matteo Caroli, Associate Dean for Sustainability di Luiss Business School – Bisogna ricordare che questi capitali vanno restituiti. Se questi investimenti non genereranno una crescita economica, la modalità di restituzione di questo debito determinerà altre problematiche. Il potenziale c’è, ma bisogna riflettere su come attuarlo».

L’evento ha permesso ad alcuni dei principali stakeholder che, a diverso titolo, rivestono un ruolo di primo piano in questo contesto, di confrontarsi: il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, , le imprese, l’ANAC e gli esperti, in grado di leggere dal punto di vista economico e giuridico lo stato attuale.

Lo studio

Partendo da una fotografia della situazione dei progetti PNRR a livello regionale e relativa ad alcuni missioni specifiche quali sanità, edilizia scolastica e in senso più generale quelle afferenti alle necessità degli enti territoriali, ci si è interrogati sul ruolo che le imprese possono rivestire in questa fase finale di attuazione del PNRR, considerato il termine del 2026.

Dallo studio commissionato ad Intellera da parte del Consorzio Integra e presentato nel corso dell’evento risulta infatti che su 18.345 progetti, circa il 35 % non è stato finanziato ed il 45% dell’importo complessivamente finanziato, non è ancora stato speso. Questo importo ammonta a circa 11 miliardi. Invece, circa 3 miliardi di euro costituiscono il totale dei fondi di progetti finanziati e non ancora andati a gara. Le evidenze hanno permesso di riflettere sull’importanza della programmazione, ma anche di fare concretamente il punto su quei progetti che seppur bocciati rimangono esigenze del territorio a cui sarà necessario dare risposte.

Le criticità dell’attuazione del PNRR

Negli ultimi due anni il tessuto imprenditoriale italiano ha lavorato orientando la sua attività anche in funzione del PNRR. In questo lasso di tempo permane una sacca di preoccupazione per l’attuazione dei progetti. Una delle criticità è legata alla mancanza delle competenze, ma anche alla necessità di una continuità nella spesa corrente delle amministrazioni perché i contenitori realizzati grazie al PNRR dovranno anche essere riempiti di contenuti.

Tuttavia, il sistema nazionale non riesce a star dietro alle milestone del programma europeo legato al PNRR. Secondo Alessandro Botto, Docente di Diritto e regolazione dei contratti pubblici Università Luiss Guido Carli, la cappa giuridico-formale impedisce all’Italia di viaggiare a una velocità sufficiente per raggiungere gli obiettivi sul cammino.

«Abbiamo bisogno di alleggerire le norme. Non possiamo pensare che l’efficienza del sistema sia realizzata pensando all’elemento patologico, come le infiltrazioni criminali – ha dichiarato – Bisogna pensare al momento fisiologico per conseguire l’efficienza del sistema. Il sospetto legato alle infiltrazioni criminali nel sistema collegato al PNRR è una delle criticità principali. Bisogna dare fiducia».

I risvolti macroeconomici del fenomeno

Il PNRR è stato pensato come uno strumento adatto a uscire dalla crisi e creare un’economia resiliente. L’orizzonte temporale ad oggi sembra stringente. Ci vorrebbe più tempo, ma anche un meccanismo di gestione efficiente di questa risorsa.

Secondo Valentina Meliciani, Dean Luiss Institute for European Analysis and Policy, in un contesto geopolitico profondamente mutato, il tema degli investimenti rimarrà negli anni a venire. Le imprese hanno imparato a creare progetti e le pubbliche amministrazioni a valutarli e ad accompagnare le aziende nella realizzazione. «Questo meccanismo va tenuto vivo».

«I prossimi due anni la crescita dell’Italia sarà legata al traino del PNRR. Per questo, da un lato bisogna dare continuità alle imprese, dando delle forme di finanziamento non in discontinuità con le precedenti. Dall’altro bisognerà tener conto che gli investimenti in realtà sono complementari ad altri tipi di spese. Quindi i tagli alla spesa pubblica come nel settore dei servizi rallentano gli effetti del PNRR».

Data pubblicazione
20 Novembre 2024
Categorie
News & Eventi
Tematiche
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