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Peuterey accelera sulla moda circolare: i piumini si fanno sempre più ecosostenibili
Peuterey accelera sulla moda circolare: i piumini si fanno sempre più ecosostenibili
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La presidente del brand italiano di outerwear, Francesca Lusini, racconta a SustainEconomy.24, il report di Luiss Business School e Il Sole 24 Ore – Radiocor,  il percorso del gruppo verso materiali riciclati, riciclabili ed ecologici

 

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Il marchio Geospirit 100% ecosostenibile e i prodotti Peuterey ispirati all’economia circolare con la novità dei piumini da materiali rigenerati e recuperati. Francesca Lusini, presidente del gruppo toscano, rappresentante del made in Italy nell’abbigliamento outdoor che prende il nome da una cresta del Monte Bianco, di cui i tre puntini rossi del logo ne sono una riproduzione grafica e con un fatturato da 60 milioni, racconta a SustainEconomy.24, report de Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School, l’impegno per rendere circolare il settore del tessile e della moda. Con l’attenzione al sociale. E un percorso accelerato da pandemia e lockdown.

 Sostenibilità, economia circolare: da anni il gruppo Peuterey persegue questa strada. Ce ne parla?

«Oggi parlare di sostenibilità è senza dubbio, e aggiungo – finalmente – di tendenza. Il nostro gruppo è stato precursore in tal senso, con il brand Geospirit, che già nel 1990 evocava un nuovo rapporto tra uomo e natura con il claim “la terra ci invita a voltare pagina”. Oggi la collezione Geospirit è 100% ecosostenibile, dai tessuti agli accessori, dalle imbottiture alle grucce fino al packaging, e tutti i brand del gruppo Peuterey condividono lo spirito di ricerca dell’eccellenza per realizzare capi di qualità, multifunzionali e durevoli, principi fondanti il paradigma economico circolare. Non vi è alcun dubbio che il settore tessile sia uno dei principali responsabili dell’inquinamento globale, con consumi incredibilmente ingenti: secondo un recente rapporto della European Environment Agency il consumo di abbigliamento, calzature e tessili per la casa nell’Ue ammonta ogni anno a circa 1,3 tonnellate di materie prime e oltre 100 metri cubi di acqua a persona. Ed emerge che ogni cittadino europeo consuma annualmente 26 chili di vestiti – addirittura il triplo rispetto al 1975 – e ne butta via almeno 11 chili. Purtroppo il settore tessile è ancora un sistema economico lineare, nel quale ben poco viene riutilizzato e riciclato: la strada è ancora lunga, ma un cambiamento può e deve essere attuato. Da parte nostra, il percorso è iniziato, e ad oggi, le nostre collezioni sono studiate e realizzate per limitare l’impatto ambientale dei processi, la ricerca è indirizzata verso i materiali riciclati, riciclabili ed ecologici, (ad esempio il nylon rigenerato realizzato dal recupero di materiali di scarto, come le reti da pesca abbandonate negli oceani), lavoriamo per abbattere gli sprechi e quindi l’utilizzo delle discariche e per ridare nuova vita ai nostri tessuti, secondo i principi, appunto, dell’economia circolare. Il nostro impegno per uno sviluppo sostenibile non ha peraltro a che fare solo con l’ecologia, ma anche con la società e l’impegno per le generazioni future. La pandemia e il lockdown hanno accelerato il nostro percorso in tale direzione: scegliamo di instaurare partnership solide e durature lungo la catena del valore con chi condivide i nostri stessi standard e valori. All’interno del Gruppo promuoviamo la parità di genere, perché lo sviluppo del potenziale umano venga garantito a tutti, indistintamente, per il proprio merito. E infine apriamo le porte a giovani talenti, accompagnandoli nell’inserimento nel mercato del lavoro, ma anche a esperte maestranze, che si sono rivelate preziose allo scoppiare dell’emergenza Covid-19: penso per esempio alle sarte che hanno reso possibile una veloce riconversione della linea produttiva al confezionamento di dispositivi medici».

Tra le iniziative più recenti avete lanciato Peuterey Recycle e l’accordo tra Geospirit e Temera. Notate una crescita di consapevolezza tra i clienti verso i temi di eco-sostenibilità?

«Assistiamo ad una crescente consapevolezza e sensibilità del consumatore nelle sue scelte di acquisto. Il nostro consumatore tradizionale è sempre stato attento a selezionare capi affidabili, di alta qualità e performance. Oggi più che mai, è necessario confermare la sua fiducia, mostrando grande responsabilità nella scelta di materie prime e processi, nella catena di approvvigionamento e nelle iniziative messe in atto per un business più sostenibile. E’ in atto un progressivo cambiamento nelle abitudini delle persone; oggi tutte le informazioni sono a potata di mano tramite uno smartphone. Per questo, grazie alla tecnologia messa a disposizione da Temera – “Verified by Virgo” – abbiamo potuto dare accesso via NFC o QR Code, in maniera immediata e trasparente, alle informazioni sui diversi materiali utilizzati nella collezione Geospirit FW20. L’obiettivo è dichiarato nel payoff: you are what you wear, perché crediamo davvero che le scelte di ognuno, anche in fatto di abbigliamento outdoor, possano portare a realizzare il mondo che vogliamo. Per quanto riguardo Peuterey, il progetto Recycle – presentato in anteprima questo inverno su Farfetch e nella boutique toscana di Mantovani – è nato dall’estro del nostro team stile e prodotto proprio durante il periodo del lockdown. Abbiamo accelerato il nostro percorso in tale direzione, approcciando il tema dell’economia circolare, tramite la realizzazione di una serie di piumini limited edition, singolarmente numerati, realizzati con tessuti d’archivio e piuma riciclata e rigenerata, certificata GRS (Global Recycled Standard). Abbiamo dato nuova vita a ciò che consideriamo risorse preziose e non scarti: i tessuti di ricerca, gli accessori da collezione, le imbottiture riciclate che avevamo a disposizione nei nostri archivi. Sono nati così pezzi unici, dall’alto contenuto creativo e timeless nello stesso tempo, che rappresentano appieno i nostri valori e il nostro know-how. Quella che doveva essere un’operazione una tantum, anche grazie al riscontro ottenuto, è diventato un progetto continuativo da inserire in collezione. Ogni stagione, pertanto, inseriremo nuovi modelli, sempre con materiali attinti dai nostri archivi, con l’obiettivo di ridare nuova vita a ciò che era destinato invece ad essere inserito nella categoria ‘sprechi’».

Ci siamo lasciati alle spalle un anno difficile e unico. Come vede il 2021 di Peuterey?

«Il 2020 ha lasciato profonde cicatrici, che non spariranno con il nuovo anno. Quello che ho augurato ai miei collaboratori è che queste cicatrici ci aiutino a ricordare i valori che abbiamo trovato dentro di noi in questo periodo: la solidarietà, la condivisione, il rispetto per noi stessi e per l’ambiente che ci circonda, e la consapevolezza che tutti noi dobbiamo impegnarci per un cambiamento che non può più tardare. La condivisione di questi valori ci ha aiutato anche a liberare energie creative per i nuovi progetti che abbiamo messo in campo, punto di partenza per un futuro migliore. Il 2021 sarà pertanto un anno di grande impegno, da tutti i punti di vista, ma nello stesso tempo di progetti fecondi ed inventivi importanti. La nostra azienda nasce in Toscana, un territorio in cui l’incanto naturale del paesaggio convive con l’armonia della bellezza dell’arte e la creatività dell’uomo. Nutrendoci di questo equilibrio, vogliamo lasciare un mondo migliore di quello che abbiamo ricevuto».

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29/1/2021

Data pubblicazione
29 Gennaio 2021
Tematiche
sostenibilità