Il ceo del gruppo, Pietro Sella parla del traguardo, annunciato oggi, della ‘carbon neutrality’ e del ruolo primario in un percorso sostenibile
La sostenibilità per un’impresa è una condizione necessaria e i risultati economici non possono essere disgiunti dall’impatto positivo su comunità e ambiente. Per Pietro Sella, ceo del Gruppo Sella, le banche e la finanza hanno un ruolo primario, di ‘abilitatori della sostenibilità’. Un ruolo condiviso dal gruppo, tra i primi del settore bancario italiano ad aver raggiunto, come appena annunciato, la cosiddetta ‘carbon neutrality’, in anticipo sui target, e con un impegno che continua con l’adesione al progetto “Impatto Zero” di LifeGate. Un percorso, aggiunge Sella in un’intervista a SustainEconomy.24, report di Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School, che non può prescindere dall’innovazione. Un connubio, quello tra sostenibilità e innovazione imprescindibile e che la pandemia ha ulteriormente accelerato.
Qual è il ruolo che le banche e la finanza possono avere per la sostenibilità?
«La sostenibilità, specie quella ambientale, è una priorità per tutti, senza la quale non c’è futuro. Per un’impresa si tratta di una condizione necessaria, poiché senza sostenibilità non vi sarà alcun business in futuro. I risultati economici, quindi, non possono essere disgiunti dall’impatto positivo sulla comunità e sull’ambiente e dobbiamo fare in modo che lo sviluppo dell’economia – che in questo periodo sta vivendo una buona ripresa – sia duraturo, equo, inclusivo e appunto sostenibile. Oggi finalmente c’è consapevolezza di questa priorità, grazie a dati e fatti che dimostrano in modo inequivocabile che senza una decisa inversione di rotta, fattori critici come il depauperamento delle risorse del pianeta e il riscaldamento globale ci porteranno al disastro. In questo quadro, le banche e la finanza hanno un ruolo importante, come ‘abilitatori di sostenibilità’. Esse possono supportare e favorire investimenti e progetti, propri e dei propri clienti, che creano valore per l’intera società e promuovono la transizione verso attività economiche e comportamenti a impatto Esg positivo. Farlo è un dovere, ma anche una opportunità da cogliere a vantaggio di tutti».
Cosa significa essere sostenibili per il gruppo Sella e cosa state facendo concretamente?
«Abbiamo avviato un “progetto sostenibilità” con l’obiettivo di migliorare costantemente le nostre performance sociali e ambientali e promuovere un’economia sostenibile. Ovviamente si tratta di un processo in divenire, perché perseguire la sostenibilità vuol dire anche ricercare, apprendere, implementare e migliorare continuamente. Il primo passo, per una questione di coerenza, è stato agire su noi stessi, sui nostri comportamenti e sul nostro footprint. Abbiamo per prima cosa messo in cantiere e raggiunto un obiettivo importante, azzerando l’impatto delle nostre emissioni di CO2 in anticipo rispetto al piano fissato per il 2024. Grazie a questa iniziativa siamo tra i primi gruppi del settore bancario italiano a raggiungere la cosiddetta “carbon neutrality”. Per farlo siamo partiti dal calcolo e dall’analisi delle nostre emissioni di CO2 prodotte nel 2019, prima della pandemia, e abbiamo avviato da un lato un percorso triennale di riduzione del nostro impatto ambientale e dall’altro l’immediata compensazione delle emissioni esistenti. Tale compensazione è stata ottenuta finanziando progetti internazionali di assorbimento di CO2, di tutela ambientale, di economia circolare e di supporto alle comunità locali. In collaborazione con il progetto “Impatto Zero” di LifeGate, abbiamo individuato tre iniziative in Europa, Africa e America centrale, certificate da enti internazionali. Ovviamente questo offsetting non sarà un motivo per non continuare e ridurre alla fonte la nostra impronta. Inoltre, una volta agito su noi stessi, il nostro obiettivo è di supportare i nostri clienti, sia per i loro investimenti, sia nel finanziare i loro progetti, nel percorrere lo stesso cammino».
E quali sono le iniziative di mitigazione che avete realizzato?
«Da diversi anni abbiamo intrapreso molte iniziative. Tra le più significative c’è il fatto che la totalità dell’energia elettrica utilizzata dal nostro gruppo in Italia deriva da fonti rinnovabili certificate e contribuiamo al nostro fabbisogno energetico con 17 impianti fotovoltaici installati in sedi e succursali. Puntiamo poi sulla formazione delle persone, per contribuire a promuovere idee e comportamenti virtuosi. Abbiamo in programma di proseguire questo percorso anche attraverso altre iniziative, per integrare sempre di più la sostenibilità nella cultura aziendale e nel nostro operato. Per stimolare comportamenti migliori, inoltre, stiamo integrando gli indicatori di business con parametri in grado di dare informazioni sull’effettivo contributo alla sostenibilità delle iniziative intraprese».
Si parla tanto del binomio tra sostenibilità e innovazione: che ruolo può giocare quest’ultima, di cui Sella è da sempre uno dei promotori?
«È un connubio imprescindibile, perché si tratta di due grandi trasformazioni e transizioni, che la pandemia ha ulteriormente accelerato, che convergono su un obiettivo comune: contribuire alla realizzazione di un ecosistema finanziario aperto e innovativo che rappresenta una spinta per lo sviluppo sostenibile e inclusivo dell’economia e della società. Crediamo che l’innovazione, se gestita correttamente e consapevolmente, possa aiutare molto la sostenibilità sotto tutti i suoi profili, dall’ambiente all’inclusione. Stiamo vivendo un momento di grandi trasformazioni, di discontinuità, che offre anche grandi opportunità. Studi recenti dimostrano che il digitale può abbattere di diversi punti le emissioni di CO2, che le aziende digitalizzate sono più produttive di quelle che ancora non hanno attuato questa trasformazione e che le nuove soluzioni sono un volano di inclusività e pari opportunità».
15/10/2021