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04 Luglio 2022

Rinnovabili, burocrazia, consapevolezza: i nuovi scenari dell’energia

Presentata la nuova edizione di Edison Energy Camp, il programma nato dalla collaborazione tra Edison e Luiss Business School La gestione dell'emergenza collegata al comparto energetico e, in special modo, alle forniture di gas dalla Russia continua a tenere banco su tutti i media. Ciò che viene chiamato in causa è il modello di consumo, sia lato consumer che impresa. Per questo Edison in collaborazione con Luiss Business School, ha creato l'Edison Energy Camp. Solo raccogliendo le migliori tra le giovani menti sarà possibile disegnare le strategie per il futuro dell'energia. Durante l'evento I nuovi scenari dell’energia, tenutosi il 22 giugno presso il Palazzo Edison a Milano, è stata inaugurato la nuova edizione del programma nato dalla collaborazione tra Edison e Luiss Business School, con la partecipazione di World Energy Council Services Italia. «"I nuovi scenari dell’energia" è un tema rilevante per il Paese e per la nostra vita quotidiana - ha esordito Raffaele Oriani, Dean, Luiss Business School - Il programma Edison Energy Camp è molto articolato e durerà per tre anni. Partirà a Milano, ma ospiteremo una parte della formazione anche a Roma e online, che per noi rappresenta un nuovo standard. Sensibilizzare le nuove generazione di professionisti su queste tematiche sia necessario per il sistema Paese». Come fronteggiare la dipendenza dal gas russo La ripresa produttiva post Covid ha innescato un aumento della domanda e dei prezzi dell'energia. Non c'è stata la discesa ipotizzata a causa della guerra. L'impatto è molto forte sia sul bilancio delle famiglie, che arrivano a pagare gli aumenti fino a una mensilità media in più all'anno, portando l'inflazione a 7,5%-8% a livello europeo. Anche le industrie pagano gli aumenti in termini di perdita di competitività. «Siamo in una situazione di affanno – spiega Nicola Monti, CEO, Edison – i costi di investimento, del debito, di accesso al mercato finanziario per le aziende sono aumentati, mettendo in dubbio la dinamica positiva innescata dal perseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione. La situazione mette in evidenza un'eccessiva dipendenza dal gas russo, anche per mancanza del nucleare sul territorio italiano». Le rinnovabili sono solo una parte della risposta, perché il gas è ancora la fonte primaria che alimenta le centrali che vanno in soccorso di pannelli fotovoltaici e pale eoliche quando sole e vento non ci sono. L'Italia consuma 70 miliardi di metri cubi di gas e si contempla già l'abbassamento di un grado medio nei riscaldamenti durante il prossimo inverno. La quantità di gas da sostituire resta comunque rilevante: per questo bisogna rivedere le pratiche di consumo. «Ci attendono mesi molto complessi, ma nonostante la delicatezza di questa fase, bisogna comprendere la natura di questa opportunità – spiega Matteo Caroli, Associate Dean per l’Internazionalizzazione; Direttore BU Applied Research e Osservatori, Luiss Business School – L'Italia ha dimostrato di sapersi muovere meglio durante i momenti di difficoltà, superando le criticità che hanno finora rallentato la transizione energetica. Questo richiederà una forte coesione dal punto di vista del comportamento delle persone: bisogna essere coscienti che occorrerà fare qualche sacrificio. Accanto alla transizione, bisognerà mettere il tema del risparmio energetico. Sarà necessario affiancare operazioni per innescare la consapevolezza del consumo, così come si è fatto per quello alimentare». Transizione energetica: come impatterà sui modelli di business Le risposte contemporanee alla crisi energetica passano anche da iniziative come le Comunità Energetiche. Si tratta di gruppi di persone – singoli o piccole imprese – concentrate in una specifica area (come un quartiere o un piccolo paese) che si auto-organizzano la produzione energetica, ottenuta da fonti rinnovabili. È uno dei mezzi per combattere la povertà energetica che il mondo sta affrontando. «Il passaggio a nuove fonti di energia rinnovabile è assolutamente necessario – aggiunge Caroli – non solo per ragioni ideologiche e ambientali, ma anche perché la crisi del gas è stata semplicemente enfatizzata dalla guerra russo-ucraina. Bisogna però immaginare una strategia di elettrificazione in attesa di capire se l'altra opportunità su cui si sta sviluppando molta ricerca, cioè l'uso dell'idrogeno, potrà rappresentare una reale alternativa». «Bisogna accompagnare i grandi clienti industriali, ma anche i piccoli e la pubblica amministrazione verso un percorso di decarbonizzazione. Il processo non verrà messo in pericolo dalla crisi, che ci obbligherà ad accelerare nella realizzazione degli investimenti nelle fonti rinnovabili e nell'efficienza energetica per ridurre le dipendenze da alcune fonti primarie come il gas russo. Tuttavia, è bene ricordare che l'Europa è responsabile per il 6-7% delle emissioni di CO2 in tutto il mondo. Possiamo anche centrare i nostri obiettivi, ma se poi Cina e India non fanno la propria parte, sarà tutto inutile». Burocrazia, il grande ostacolo L'efficienza energetica impatta sulle vite dei cittadini anche attraverso gli interventi edilizi, incentivati da operazioni come il Superbonus 110%. Tuttavia, per accelerare i processi di autorizzazione per questo settore e per la semplice installazione di nuovi impianti rinnovabili, vanno riviste le pratiche di permitting. Infatti, gli adempimenti burocratici sono ancora un ostacolo importante sul cammino della transizione energetica italiana verso fonti rinnovabili. Del resto, l'Italia installa un decimo delle rinnovabili che dovrebbe installare secondo i piani stabiliti dal governo. «Occorre mettere il tema della transizione energetica, dell'elettrificazione e del risparmio tra le priorità politiche del nostro Paese – aggiunge Caroli – sensibilizzando i cittadini a fare la propria parte». L'evento “I nuovi scenari dell’energia” ha ospitato gli interventi di: Raffaele Oriani, Dean, Luiss Business School; Matteo Caroli, Associate Dean per l’Internazionalizzazione; Direttore BU Applied Research e Osservatori; Professore Ordinario di International Business, Luiss Business School, Nicola Monti, CEO, Edison. Modera i lavori Cheo Condina, giornalista, Il Sole 24 Ore. 4/7/2022

23 Giugno 2022

Transizione energetica e digitale: le solution degli studenti Luiss Business School alla Global challenge di Italgas

Battute finali per la Luiss Business School Global Business Challenge, che ha visto protagonista il settore energetico con Italgas Per la Luiss Business School Global Business Challenge, il Gruppo Italgas ha sfidato gli studenti a elaborare soluzioni innovative che mettano in pratica trasformazione digitale e transizione energetica. Parola chiave per affrontare i due imperativi contemporanei: piattaforme. Il lancio della challenge ha rappresentato la fase di confronto sul campo seguita all’analisi del case study “Italgas: embracing digital”, curata da Enzo Peruffo, Professore Ordinario di Strategie d’impresa e Associate Dean for Education, Luiss Business School Ecco le soluzioni individuate dai gruppi e le rispettive visioni sul futuro del settore energetico. La solution di Business as Usual Francesco Giannoni è il portavoce del gruppo Business as Usual. Il ventiquattrenne di Pistoia è uno studente del Master di International Management e ha condiviso la challenge con Carolina Allocca, Francesco Oliva, Daniil Gershman. La solution del gruppo si articola in tre moduli: si parte da un'idea e si sviluppa in due appendici. L'applicazione della blockchain permette di gestire processi produttivi e logistici, diminuendo l'impatto ambientale e aumentando l'efficienza della supply chain. «Usando i dati, andremo a sviluppare un'app per il B2B e una per il B2C. I dati potranno così essere ricevuti dagli stakeholder di Italgas, ma anche dall'utente finale». La seconda parte della solution mira a contenere il rischio legato alle fragilità del settore, diversificando gli investimenti. «Vorremmo suggerire di investire nel settore assicurativo, dove le blockchain sono presenti. Si possono collegare contratti, eliminando l'intermediario, velocizzando l'outcome e rendendo più efficiente il sistema sia verso l'azienda sia verso il cliente. Nel settore assicurativo dell'energia c'è poca competizione e serve grande esperienza per operare: chi può farlo meglio di Italgas?» La solution di Here 2 Disrupt Celestino Cresta è il portavoce del gruppo Here 2 Disrupt. Il ventottenne di Catanzaro è uno studente del master in Strategy for Disruptive Growth e ha condiviso la challenge con Emanuele Castorina (Strategy for Disruptive Growth), Luca Meloni (Strategy for Disruptive Growth), Luca Molteni (Strategy for Disruptive Growth), Elena Fontana (Human Resources). «Per comprendere meglio i meccanismi che regolano la supply chain del gas, abbiamo proposto un ledger blockchain sia per migliorare le procedure di monitoraggio, sia l'economicità delle stesse, sia l'attendibilità delle informazioni condivise. In questo modo, gli operatori potranno condividere più facilmente i dati in loro possesso, spaziando dagli estrattori ai consumatori finali. Le soluzioni blockchain potrebbero portare a una riduzione del 30% dei costi, con transazioni più sicure. Grazie a queste informazioni, il cliente potrebbe anche scegliere la provenienza del gas per la propria utenza. Inoltre, si andrebbe a creare un nuovo modello di fiducia, necessario alle aziende del settore. La nostra solution ipotizza sei mesi di prova in Medea, società del gruppo Italgas, con otto manager dedicati all'implementazione della tecnologia. Grazie alla presenza dei contatori smart di Italgas, sarebbe sufficiente implementare il software. Abbiamo scelto la blockchain di Solana perché è carbon free. Dopo aver concluso la sperimentazione su Medea, si dovrebbe passare alle altre società e infine a Italgas. A questa fase dovrebbe seguire una campagna marketing per indicare i benefici per i clienti finali». La solution di Shaping a Powerful Future Giuseppe Zito Affinito è il portavoce del gruppo Shaping a Powerful Future. Il trentunenne di San Giorgio a Cremano (NA), è uno studente dell’Executive Programme in Marketing & Sales e ha condiviso la challenge con Enrico Gigliotti, Paolo Castiglione, Elisa Cagnizi, Andrea Cecolin. «Partendo dalla storia di Italgas, abbiamo sviluppato una nostra strategia, che potesse allinearsi con un rinnovamento tecnologico che andasse a valorizzare due fattori: i dati e le persone. Sono i più grandi asset oggi in possesso di un'azienda. Ciò che abbiamo fatto non punta a digitalizzare i processi aziendali, ma a costruire una strategia digitale, che orienti le persone verso un approccio sempre più data driven. Per farlo, abbiamo preso in considerazione tre tecnologie, basate su cloud, che devono solo collegarsi ai sistemi già in uso in Italgas. Si parte da una lettura del parco dati di Italgas, provenienti da più fonti, si fa analisi citizen e data science, potenziate poi da power users. Queste figure entrano alla fine del ciclo produttivo del dato per sviluppare reportistiche o analisi avanzate per il business». Il valore di una challenge Un master Luiss Business School non è solo un percorso lineare, fatto di lezioni ed esami. Le challenge sono un modo per mettersi alla prova in modo concreto e sfidante. Come spiega Giannoni, inizialmente si può anche essere intimoriti. «Ma affrontare la challenge sviluppando una nostra idea, ci ha messo a diretto confronto con successo e fallimento. Essere arrivati in finale è un traguardo di cui andare fieri. Portiamo a casa una conoscenza aumentata di noi stessi, del nostro valore e della nostra autostima». «La challenge è stato un modo per applicare le conoscenze conseguite durante il master a una grande azienda come Italgas – spiega Cresta - Abbiamo stimato costi e ricavi, redatto un business plan e utilizzato i metodi di gestione del lavoro acquisiti durante i laboratori Luiss Business School». «La vera sfida è stata lavorare con persone provenienti da settori professionali diversi – aggiunge Affinito - Studiare una strategia ispirazionale per un'azienda altrettanto ispirazionale, ci ha permesso di entrare in sintonia con standard di eccellenza. Inoltre, le regole del concorso sono regole abbastanza stringenti, il che ci ha messi ancora di più alla prova nel costruire un processo di sintesi, introducendo le giuste capacità comunicative». Transizione energetica, la visione degli studenti L'attuale situazione geopolitica ha complicato il lavoro di tutto il settore energetico. Secondo Giannoni, «in questo settore si parla tanto e alla fine si agisce poco perché c'è poca conoscenza del settore. Le soluzioni prospettate nel breve periodo, come la produzione green di idrogeno, saranno difficili da implementare nel breve periodo. Sarà necessario un metodo energetico transitorio e sarà il nucleare. Le energie rinnovabili sono ancora discontinue. Il nucleare inquina meno ed è una fonte sicura. Spero che tutti i Paesi europei non vadano in questa direzione, spronati a fare meglio dall'attuale situazione». Secondo Cresta, il referendum sul nucleare degli anni Ottanta ha frenato l'Italia dal punto di vista dello sviluppo energetico. «Ora che l'UE l'ha reinserito tra le fonti energetiche rinnovabili, Stati come la Francia, che hanno delle centrali in funzione, se la stanno cavando un po' meglio degli altri. Da calabrese, credo che la mia regione potrebbe diventare il parco energetico d'Italia. Ma le soluzioni tech per implementare la transizione energetica sono molteplici. Si potrebbe applicare l'intelligenza artificiale alle centrali produttive, la sensoristica IoT, i tracker Gps sulle navi che trasportano gas». Ma la situazione geopolitica è solo l'ultimo tassello in uno scenario fortemente condizionato dalla crisi ambientale. «È necessario un ripensamento delle logiche attuali verso soluzioni più sostenibili – spiega Affinito – Eseguire una transizione energetica sostenibile significherà puntare anche su solare, eolico, idrogeno verde e biometano. La transizione energetica è già in atto: non dobbiamo temerla, ma cavalcarla». --- Il 23 giugno un comitato presieduto da Paolo Gallo, CEO, Italgas, e Raffaele Oriani, Dean, Luiss Business School, e composto da Leonardo Ambrosi, Innovation and Digital Transformation Director, Italgas, Marco Barra Caracciolo, Chairman & CEO, Bludigit, Mirko Cafaro, External Relations and Press Office Manager, Italgas, Chiara Ganz, External Relations and Sustainability Director, Italgas, Leonardo Quattrocchi, Professor of Practice, Luiss Business School, ha decretato che il gruppo “Here 2 Disrupt” vincitore. Congratulazioni! 23/06/2022

14 Dicembre 2021

Women Empowerment

Presentazione della ricerca: «Valorizzare il ruolo delle donne nelle aziende del settore energetico, infrastrutture e trasporti». Registrati! Mercoledì 15 dicembre a partire dalle 17.00, presenteremo la ricerca “Women Empowerment @Iren” di Luiss Business School e Iren. La ricerca è stata sviluppata con l’obiettivo di inquadrare le azioni già compiute e pianificate dal gruppo Iren per comprendere le diverse dimensioni del Gender Equality, e indirizzare le future linee strategiche del gruppo. Lo studio ha preso in esame diverse del tema: quella accademica, con i nuovi trend dell’empowerment, della leadership e dell’imprenditorialità, quella dell’ascolto del web e, infine, delle best practice di Iren. AGENDA 17.00  Introduzione Paolo Boccardelli, Direttore, Luiss Business School Antonio Andreotti, Direttore Personale Organizzazione e Sistemi informativi, Iren 17.10  Apertura lavori e presentazione ricerca Matteo Caroli, Associate Dean e Head Business Unit Ricerca Applicata e Osservatori, Luiss Business School Maria Isabella Leone, Professoressa Associata di Management dell’innovazione, Luiss Business School 17.30  Ne discutono: Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato, Iren Ulrike Sauerwald, Head of Research & Knowledge Management, Valore D Giorgia Ortu La Barbera , Consulente Senior per la Diversity & Inclusion , Fondazione Libellula, Consigliera di Fiducia in Rai, Sapienza e Greenpeace Italia Linda Laura Sabbadini, Chair W20, Direttrice centrale Istat Modera: Simona Rossitto, Giornalista, Il Sole 24 Ore 18.15  Conclusioni Elena Bonetti, Ministra per le pari opportunità e la famiglia Per partecipare è necessaria la registrazione REGISTRATI 14/12/2021

06 Luglio 2021

Paolo Boccardelli, Luiss Business School: «Nella transizione ecologica il capitale umano sarà ancora centrale e decisivo»

In occasione dell’apertura della nuova edizione dell’Edison Energy Camp il Direttore Luiss Business School e Nicola Monti, CEO Edison, tracciano la road map per una rivoluzione che non si può fallire Per la transizione ecologica non basta la tecnologia: la chiave di volta saranno le competenze. È questo il teorema espresso da Paolo Boccardelli, Direttore di Luiss Business School, durante il webinar La transizione ecologica: una sfida centrale per il sistema Paese e per l’economia internazionale. Il settore Energy è tra quelli maggiormente interessati dal Recovery Fund. Gli obiettivi sono la transizione energetica, il potenziamento della formazione e un cambio di mindset nella cultura di impresa. Mai come oggi l'Italia ha bisogno di una spinta importante per realizzare questi traguardi. Per farlo avrà bisogno di governare e tradurre la digitalizzazione in business, trasformando concretamente la parola sostenibilità in una voce di bilancio aziendale. «Il mondo dell'energia sta affrontando la stessa sfida del settore dell'IT di un decennio fa – spiega Boccardelli – passare da un modello industriale centralizzato a uno decentralizzato. L'architettura dell'energia sta attraversando lo stesso tipo di rivoluzione: portare l'intelligenza nei punti vicini al consumo. Attraverso la rivoluzione dei dati, la digitalizzazione consente di gestire i picchi di domanda in modo intelligente». Per farlo servono prima di tutto le competenze. «Nella transizione ecologica il capitale umano sarà ancora centrale e decisivo: ad oggi, far lavorare nel modo migliore un computer è ancora una competenza dell'uomo. Non bastano dei profili Stem o dei data scientist: queste risorse devono essere in grado di costruire il modo in cui l'azienda accede ai dati. I business translator interpretano i dati nel frame aziendale, danno il senso della valorizzazione del dato. Per questo vanno formati nelle aziende, per mettere in pratica la logica data driven attraverso processi innovativi, in cui il settore energetico ha fatto molti passi avanti». Secondo Nicola Monti, CEO Edison, le competenze necessarie nel settore Energy saranno quelle che consentiranno di chiudere il cerchio nelle energie rinnovabili, dove vanno implementati i sistemi di accumulo. «Serviranno competenze nella gestione dei clienti e nella comunicazione, nella gestione e formazione delle risorse umane: la quantità di persone impiegate nel settore aumenterà, con un necessario upskilling e reskilling, che traghettino le competenze dal mondo degli idrocarburi a quello delle energie rinnovabili». La transizione energetica: il vantaggio da non perdere Nella transizione energetica l'Europa si è portata avanti sul tema delle energie rinnovabili, creando anche un mercato delle emissioni. Al trend si stanno accodando anche gli Stati Uniti, ma nazioni come India e Cina non pensano minimamente a invertire la rotta. Edison, la più antica azienda energetica europea, si prepara a raggiungere la carbon neutrality entro il 2050. «Stiamo vivendo un momento di discontinuità – spiega Monti – Se il progresso industriale degli ultimi 50 anni è stato alimentato dagli idrocarburi, le cui emissioni hanno contribuito a causare un aumento della temperatura del pianeta, ci si rende conto che siamo arrivati a un punto dove bisogna cambiare modo di fare energia. In questo scenario le rinnovabili avranno un ruolo sempre più grande. Un ruolo chiave sarà giocato anche dal consumatore, che con il digitale non avrà solo un ruolo passivo, ma sarà in grado di comunicare in modo attivo». L'energia riguarda tantissimi aspetti della vita quotidiana: per questo la sostenibilità non può restare solo una medaglia da appuntarsi al petto. Secondo Monti è diventata un tutt'uno con i bilanci delle aziende. Boccardelli sottolinea che chi oggi ha obiettivi di sostenibilità, deve accelerare le sue policy. «Il 90% del successo di una strategia dipende da una buona execution: è il momento di affrontare i nodi implementativi della sostenibilità – spiega il Direttore di Luiss Business School – Il Pnrr dice molto in merito, ma forse non abbastanza: certamente è una grossa opportunità per trasformare una buzzword in qualcosa di concreto». «Bisognerà far bene i compiti per non lasciare solo debiti, creando ricchezza – aggiunge Boccardelli – È necessario rivisitare il sistema economico italiano. Abbiamo da recuperare un gap di produttività di vent'anni, in cui paghiamo inefficienza del sistema, falle nei settori della giustizia, innovazione, istruzione e ricerca. Il Paese cambia se ciascuno di noi si rimbocca le maniche e fa il proprio dovere». L'evento Le riflessioni sono emerse durante il webinar del 17 giugno La transizione ecologica: una sfida centrale per il sistema Paese e per l’economia internazionale, organizzato in occasione dell’apertura della nuova edizione dell’Edison Energy Camp, prevista per il 21 giugno. All'evento hanno partecipato Nicola Monti, CEO Edison, e Paolo Boccardelli, Direttore Luiss Business School, L’Edison Energy Camp prende avvio nel 2013 in collaborazione con il Consiglio Mondiale dell’Energia – WEC Italia, come programma destinato agli studenti iscritti alla laurea magistrale nell’ambito di percorsi di studio coerenti con il settore energia. Dal 2019 l’Edison Energy Camp è frutto del sodalizio fra Edison, WEC Italia e Luiss Business School. L’obiettivo è fornire una fotografia completa del settore Energy a 50 giovani, per formarli come futuri interpreti della grande sfida della transizione ecologica, soprattutto sotto la spinta del Recovery Fund, che siano in possesso degli strumenti di analisi critica degli scenari energetici e in grado di fornire un supporto integrato e mirato al business. Nell'Edison Energy Campo gli studenti si uniranno a giovani professionisti, lavorando insieme e creando nuove sinergie. I webinar open del camp vedono protagonisti Barbara Terenghi, Chief Sustainability Officer, Edison, il 24 giugno, e Simone Nisi, Direttore Affari Istituzionali, Edison, l'8 luglio.   5/7/2021