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Rinnovabili, burocrazia, consapevolezza: i nuovi scenari dell’energia
Rinnovabili, burocrazia, consapevolezza: i nuovi scenari dell’energia
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Presentata la nuova edizione di Edison Energy Camp, il programma nato dalla collaborazione tra Edison e Luiss Business School

La gestione dell’emergenza collegata al comparto energetico e, in special modo, alle forniture di gas dalla Russia continua a tenere banco su tutti i media. Ciò che viene chiamato in causa è il modello di consumo, sia lato consumer che impresa. Per questo Edison in collaborazione con Luiss Business School, ha creato l’Edison Energy Camp. Solo raccogliendo le migliori tra le giovani menti sarà possibile disegnare le strategie per il futuro dell’energia.

Durante l’evento I nuovi scenari dell’energia, tenutosi il 22 giugno presso il Palazzo Edison a Milano, è stata inaugurato la nuova edizione del programma nato dalla collaborazione tra Edison e Luiss Business School, con la partecipazione di World Energy Council Services Italia.

«”I nuovi scenari dell’energia” è un tema rilevante per il Paese e per la nostra vita quotidiana – ha esordito Raffaele Oriani, Dean, Luiss Business School – Il programma Edison Energy Camp è molto articolato e durerà per tre anni. Partirà a Milano, ma ospiteremo una parte della formazione anche a Roma e online, che per noi rappresenta un nuovo standard. Sensibilizzare le nuove generazione di professionisti su queste tematiche sia necessario per il sistema Paese».

Come fronteggiare la dipendenza dal gas russo

La ripresa produttiva post Covid ha innescato un aumento della domanda e dei prezzi dell’energia. Non c’è stata la discesa ipotizzata a causa della guerra. L’impatto è molto forte sia sul bilancio delle famiglie, che arrivano a pagare gli aumenti fino a una mensilità media in più all’anno, portando l’inflazione a 7,5%-8% a livello europeo. Anche le industrie pagano gli aumenti in termini di perdita di competitività. «Siamo in una situazione di affanno – spiega Nicola Monti, CEO, Edison – i costi di investimento, del debito, di accesso al mercato finanziario per le aziende sono aumentati, mettendo in dubbio la dinamica positiva innescata dal perseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione. La situazione mette in evidenza un’eccessiva dipendenza dal gas russo, anche per mancanza del nucleare sul territorio italiano».

Le rinnovabili sono solo una parte della risposta, perché il gas è ancora la fonte primaria che alimenta le centrali che vanno in soccorso di pannelli fotovoltaici e pale eoliche quando sole e vento non ci sono. L’Italia consuma 70 miliardi di metri cubi di gas e si contempla già l’abbassamento di un grado medio nei riscaldamenti durante il prossimo inverno. La quantità di gas da sostituire resta comunque rilevante: per questo bisogna rivedere le pratiche di consumo.

«Ci attendono mesi molto complessi, ma nonostante la delicatezza di questa fase, bisogna comprendere la natura di questa opportunità – spiega Matteo Caroli, Associate Dean per l’Internazionalizzazione; Direttore BU Applied Research e Osservatori, Luiss Business School – L’Italia ha dimostrato di sapersi muovere meglio durante i momenti di difficoltà, superando le criticità che hanno finora rallentato la transizione energetica. Questo richiederà una forte coesione dal punto di vista del comportamento delle persone: bisogna essere coscienti che occorrerà fare qualche sacrificio. Accanto alla transizione, bisognerà mettere il tema del risparmio energetico. Sarà necessario affiancare operazioni per innescare la consapevolezza del consumo, così come si è fatto per quello alimentare».

Transizione energetica: come impatterà sui modelli di business

Le risposte contemporanee alla crisi energetica passano anche da iniziative come le Comunità Energetiche. Si tratta di gruppi di persone – singoli o piccole imprese – concentrate in una specifica area (come un quartiere o un piccolo paese) che si auto-organizzano la produzione energetica, ottenuta da fonti rinnovabili. È uno dei mezzi per combattere la povertà energetica che il mondo sta affrontando.

«Il passaggio a nuove fonti di energia rinnovabile è assolutamente necessario – aggiunge Caroli – non solo per ragioni ideologiche e ambientali, ma anche perché la crisi del gas è stata semplicemente enfatizzata dalla guerra russo-ucraina. Bisogna però immaginare una strategia di elettrificazione in attesa di capire se l’altra opportunità su cui si sta sviluppando molta ricerca, cioè l’uso dell’idrogeno, potrà rappresentare una reale alternativa».

«Bisogna accompagnare i grandi clienti industriali, ma anche i piccoli e la pubblica amministrazione verso un percorso di decarbonizzazione. Il processo non verrà messo in pericolo dalla crisi, che ci obbligherà ad accelerare nella realizzazione degli investimenti nelle fonti rinnovabili e nell’efficienza energetica per ridurre le dipendenze da alcune fonti primarie come il gas russo. Tuttavia, è bene ricordare che l’Europa è responsabile per il 6-7% delle emissioni di CO2 in tutto il mondo. Possiamo anche centrare i nostri obiettivi, ma se poi Cina e India non fanno la propria parte, sarà tutto inutile».

Burocrazia, il grande ostacolo

L’efficienza energetica impatta sulle vite dei cittadini anche attraverso gli interventi edilizi, incentivati da operazioni come il Superbonus 110%. Tuttavia, per accelerare i processi di autorizzazione per questo settore e per la semplice installazione di nuovi impianti rinnovabili, vanno riviste le pratiche di permitting. Infatti, gli adempimenti burocratici sono ancora un ostacolo importante sul cammino della transizione energetica italiana verso fonti rinnovabili. Del resto, l’Italia installa un decimo delle rinnovabili che dovrebbe installare secondo i piani stabiliti dal governo. «Occorre mettere il tema della transizione energetica, dell’elettrificazione e del risparmio tra le priorità politiche del nostro Paese – aggiunge Caroli – sensibilizzando i cittadini a fare la propria parte».

L’evento “I nuovi scenari dell’energia” ha ospitato gli interventi di: Raffaele Oriani, Dean, Luiss Business School; Matteo Caroli, Associate Dean per l’Internazionalizzazione; Direttore BU Applied Research e Osservatori; Professore Ordinario di International Business, Luiss Business School, Nicola Monti, CEO, Edison. Modera i lavori Cheo Condina, giornalista, Il Sole 24 Ore.

4/7/2022

Data pubblicazione
4 Luglio 2022
Categorie
Inside
Tematiche
energia