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Calcagno: «Iliad e Vodafone? Pronti a proporci come remedy taker nel mobile»
Calcagno: «Iliad e Vodafone? Pronti a proporci come remedy taker nel mobile»
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L’intervista all’ad di Fastweb tra riassetto delle telco, opportunità dei bandi e domanda da stimolare

Fusione tra Iliad e Vodafone? «Qualora l’acquisizione si concretizzasse ci aspetteremmo un pronto coinvolgimento della Commissione Europea per la definizione di un pacchetto di remedies in modo da garantire la giusta pressione competitiva nel mercato» e noi Fastweb è pronta a proporsi come «remedy taker». Alberto Calcagno, ceo di Fastweb, reduce dal 34esimo trimestre consecutivo di crescita dell’azienda controllata da Swisscom commenta così, nell’intervista a DigitEconomy.24 (report del Sole 24 Ore Radiocor e della Luiss Business School) l’offerta del gruppo francese del miliardario Xavier Niel per la divisione italiana di Vodafone.

Una possibilità che si aggiunge alle altre ipotesi di riassetto del mercato delle telco, sofferente per i prezzi bassi, soprattutto nel mobile, e per gli alti investimenti richiesti. L’eventuale combinazione di Vodafone e Iliad ridurrebbe a tre gli operatori del mercato del mobile come successe post fusione tra Wind e 3 Italia, a seguito della quale la Ue aveva imposto l’ingresso di un quarto operatore, che è stato proprio Iliad. Intanto, in vista della digitalizzazione del Paese prevista dal Pnrr, Fastweb si dice pronta a continuare nel ruolo di infrastrutturazione del Paese, anche nelle aree a fallimento di mercato: «Sicuramente le tempistiche e gli obiettivi posti sono sfidanti» e in questo contesto, considerati vari fattori come la capacità produttiva delle aziende che realizzano «il ruolo del Fwa 5G, per la sua flessibilità e per le sue caratteristiche, sarà molto rilevante nel consentire di rispettare le milestone del progetto».

Avete di recente presentato i risultati annuali e la vostra nuova strategia, quali sono le priorità su cui puntate e quali i target più importanti?

Abbiamo appena rilasciato i nostri risultati annuali che ci vedono in crescita per il 34mo trimestre consecutivo. Una prova che la nostra strategia in controtendenza, basata sull’ infrastrutturazione, sulla trasparenza e sul forte focus nel segmento enterprise e nel mercato wholesale è vincente. Con “Tu sei Futuro” aggiungiamo un ulteriore elemento di differenziazione della nostra visione strategica, dandoci come priorità quella di aiutare tutti a riconquistare la fiducia nel futuro ed attivare un senso di responsabilità del proprio destino. Lo faremo in due modi: mettendo a disposizione di tutti strumenti per far parte del futuro digitale – connessione, dunque, ma anche competenze – e attraverso progetti a sostegno della comunità. Sul primo punto il progetto principale è quello della Fda, la nostra Fastweb digital academy, che moltiplicherà gli sforzi e punta a formare 500.000 persone entro il 2025. Sul secondo il nostro impegno principale è sul fronte della sostenibilità ambientale. Ci impegniamo, e siamo tra le prime società in Italia ed in Europa a farlo, a diventare carbon-neutral entro il 2025.

Stanno per entrare nel vivo le gare legate al Pnrr sulla strategia digitale e una prima asta, seppur riservata ai soli cavi sottomarini per le Isole, è andata deserta. Pensate che l’impianto dei bandi sia equilibrato o ci vorrebbero ulteriori accorgimenti per attenuare le penali e fidejussioni e incentivare gli operatori a partecipare? La tempistica prevista è fattibile?

La realizzazione di infrastrutture per colmare il digital divide è sempre stato e rimarrà uno dei pillar della nostra strategia, il primo modo per contribuire al futuro digitale delle persone e del paese. Per questo ci siamo impegnati a realizzare una rete Fwa con performance fino ad 1 Gbs nelle aree dove adesso sono disponibili servizi di connettività che non arrivano a 200 Mbs. E sicuramente ci interessa continuare a giocare un ruolo chiave nell’infrastrutturazione anche nelle aree a fallimento di mercato. Stiamo facendo le nostre valutazioni proprio in questi giorni. Sicuramente le tempistiche e gli obiettivi posti sono sfidanti. E ci sono diversi fattori da considerare: la capacità produttiva delle aziende che realizzano reti, messa molto sotto pressione in questo periodo data la sovrapposizione di tanti progetti, così come i costi effettivi per rispettare le performance previste. Proprio alla luce di queste circostanze il ruolo del Fwa 5G, per la sua flessibilità e per le sue caratteristiche, sarà molto rilevante nel consentire di rispettare le milestone del progetto. Gli operatori che dovessero aggiudicarsi i bandi dovranno poi effettuare investimenti infrastrutturali, parte dei quali a loro carico, e quindi saranno chiamati comunque a un esborso economico.

Pensate che il sistema garantirà, a fine piano, una domanda sufficiente per poi rendere sostenibili gli investimenti programmati? E nell’ecosistema delle telco ci sono le competenze necessarie?

La creazione di una domanda sufficiente a garantire la sostenibilità degli investimenti è un tema centrale e non solo nelle aree dei bandi. L’Italia ha un take-up di connettività per le reti BB e UBB che è bloccato da anni al 60%. Vuol dire che quasi la metà delle famiglie non sente la necessità di una connessione fissa. Perché probabilmente usa poco o per nulla il PC e non ha skill per fruire di servizi online più sofisticati della navigazione o dei social media. Io non credo però sia un tema di sostenibilità economica. Abbiamo i prezzi più bassi d’Europa. Ritengo che sia invece un problema di competenze rispetto alle quali c’è il vero gap tra noi e altri paesi dell’UE: se non mettiamo in grado tutti di far parte del futuro “connesso” ci sarà sempre un’Italia a due velocità, anche con una rete super-performante ovunque. Per questo abbiamo deciso di moltiplicare il nostro impegno in questo campo attraverso la FDA. Oltre ai corsi professionalizzanti (più di 90), da seguire in aula o via streaming, per acquisire le competenze necessarie a trovare un’occupazione o semplicemente migliorare la propria situazione lavorativa, stiamo creando una library con migliaia di contenuti: corsi, tutorial, strumenti di autovalutazione. L’obiettivo è offrire a tutti l’opportunità di imparare la lingua del futuro, il digitale.

I coinvestimenti o la realizzazione di quella che viene denominata rete unica potrebbero giovare al mercato?

Noi siamo sempre stati favorevoli ad esplorare e sfruttare tutte le sinergie possibili e non abbiamo posizioni preconcette a favore o contro determinate soluzioni, perché tutte vanno valutate sulla base di piani concreti più che su ipotesi. Sul tema dei coinvestimenti abbiamo sempre avuto un approccio pragmatico: abbiamo messo in campo tante partnership in questi anni – non solo FiberCop, ma anche quelle con WindTre e con Linkem – sempre seguendo un’unica stella polare: aumentare la nostra capacità infrastrutturale, contribuire alla digitalizzazione del paese e rafforzare la nostra capacità anche sul fronte wholesale, dove vogliamo continuare a rappresentare una valida alternativa. Con lo stesso approccio pragmatico valuteremo tutte le possibilità che si dovessero presentare nei prossimi mesi

Come vedete la possibile scissione di Telecom, con una società dedicata alla rete, comprendendo anche la Fibercop di cui siete azionisti, e un ruolo più forte di Cdp? Potrebbe incentivare gli investimenti?

Mi sembra una vicenda ancora in evoluzione con esiti tutt’altro che scontati. Le variabili in campo sono tante e mi sembra poco efficace fare valutazioni non basate sull’analisi di dati ed elementi concreti. Ribadito il fatto che noi abbiamo puntato su FiberCop dall’inizio perché ci convinceva il progetto industriale, che riteniamo non sarà messo in discussione, non ho chiusure preconcette nei confronti di nessuna ipotesi.

E l’offerta di Iliad per acquisire Vodafone? Che risvolti sul mercato?

Qualora l’acquisizione si concretizzasse ci aspetteremmo un pronto coinvolgimento della Commissione Europea per la definizione di un pacchetto di remedies in modo da garantire la giusta pressione competitiva nel mercato. Abbiamo dato prova in questi anni di avere la capacità e le intenzioni di svolgere un ruolo importante anche nel settore mobile, e quindi, qualora se ne presentasse l’occasione, saremmo pronti a proporci come remedy taker.

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11/2/2022

Data pubblicazione
11 Febbraio 2022
Categorie
DigitEconomy.24