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«Cybersecurity per noi centrale, su Hwg abbiamo ritirato l’offerta ma resta interesse»
«Cybersecurity per noi centrale, su Hwg abbiamo ritirato l’offerta ma resta interesse»
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Parla Tullio Pirovano, ad di Lutech, che annuncia un numero significativo di acquisizioni nell’anno e conferma gli obiettivi su ricavi e quotazione

Un’acquisizione nel settore della cybersecurity entro l’anno e un numero significativo e importante di acquisizioni in generale, considerati anche gli altri campi. Sono gli obiettivi di Lutech, gruppo Ict da circa 500 milioni di euro, per il 2022, come spiega l’amministratore delegato Tullio Pirovano a DigitEconomy.24 (report del Sole 24 Ore Radiocor e della Luiss Business School). Nella cybersecurity in particolare, una volta constatato che Hwg ha fatto altre scelte strategiche, Lutech conferma comunque l’interesse a collaborare. Confermato anche il target di raggiungere un miliardo di ricavi entro il 2024-25 (obiettivo «impegnativo ma fattibile»), attraverso crescita organica e operazioni straordinarie. Poi c’è l’opzione quotazione: una volta raggiunto il miliardo di ricavi, «riteniamo di poter essere un soggetto interessante per gli scambi e attrarre investitori istituzionali importanti».

La cybersecurity è un settore che suscita molto interesse, che ruolo ha all’interno del vostro business?

La cybersecurity è sicuramente una delle aree strategiche su cui Lutech sta puntando con maggiore determinazione. Noi abbiamo un posizionamento storico, con un volume di affari aggregato di circa 40 milioni di euro e un’ampia offerta che va dalla progettazione e realizzazione di soluzioni complesse fino a servizi di consulenza e al Soc (Security operations center) di ultima generazione, un investimento molto importante fatto 3 anni fa ed ubicato nella nostra nuova sede. L’obiettivo è quello di essere uno dei principali player nel panorama Ict italiano, crescendo organicamente, ma anche attraverso operazioni di M&A, portando in Lutech nuove competenze e professionalità. In sintesi, siamo alla ricerca di persone e realtà che vogliano condividere con noi un percorso di crescita. E per noi la cybersecurity è un elemento centrale della nostra offerta.

Pensate di chiudere a breve qualche acquisizione nella cybersecurity?

Penso che entro l’anno ne chiuderemo almeno una.

Restate interessati ad Hwg per cui avete presentato un’offerta?

Lutech ha fatto un’offerta molto interessante non solo economica ma anche di progetto, un’offerta secondo me unica e distintiva. Ma ci siamo ritirati perché abbiamo capito che Hwg non è più interessata al deal perché ha fatto altre scelte strategiche. Con loro stiamo collaborando e continueremo a farlo, poi non è detto che non ci si incontri nuovamente in futuro.

Farete una divisione ad hoc per la cybersecurity su cui volete puntare particolarmente?

Il nostro è un obiettivo di gruppo, avere una società separata, oppure optare per una practice all’interno del gruppo con una propria identità, è una decisione che prenderemo sulla base anche di considerazioni contingenti.

A che tipo di altre acquisizioni state guardando, oltre a quelle nel campo della cybersecurity?

Sul fronte delle acquisizioni abbiamo un track record notevole con una macchina di M&A molto collaudata. Ci sono le premesse per mettere in campo nel 2022 un numero significativo, importante di acquisizioni. Per noi si articolano principalmente su due filoni: uno nei settori dove Lutech è già presente, con l’obiettivo di migliorare il nostro posizionamento in un’area specifica, ad esempio nel mondo dei big data e degli analytics, del cloud, riguardo alle competenze verticali di industry, come nel comparto del manufacturing dove nello scorso novembre abbiamo completato quattro acquisizioni. Proprio nel manufacturing abbiamo una pipeline di operazioni, alcune delle quali penso si completeranno entro il 2022. Per noi quello dell’acquiring è un modo molto efficace per portare a bordo competenze e acquisire un pool di risorse specializzate che possano trovare in Lutech opportunità di crescita. Un altro filone strategico riguarda operazioni più significative, di tipo trasformative che permettono di accelerare la crescita. Sono operazioni più complesse che richiedono un’analisi più profonda rispetto alle precedenti. Anche su questo fronte stiamo lavorando molto. L’obiettivo principale è in Italia, visto che Lutech vuole diventare uno dei primi operatori Ict nel nostro Paese, ma qualora vi fossero opportunità all’estero che possano permetterci di rafforzare e offrire crescita e sviluppo, le valuteremo. All’estero guardiamo soprattutto operazioni riguardanti aziende il cui sviluppo può essere governato dall’Italia, in modo sinergico.

Quanto all’obiettivo annunciato di raggiungere un miliardo di ricavi entro il 2024 siete sulla buona strada?

Stiamo andando bene, abbiamo un 2021 in linea con i nostri obiettivi. Chiuderemo l’anno scorso, annualizzando le operazioni di acquisizione effettuate, con ricavi vicini ai 500 milioni di euro. Vediamo l’obiettivo del miliardo di ricavi da raggiungere entro il 2024-25, impegnativo ma fattibile.

E poi valuterete la Borsa?

Se ci saranno le condizioni, a quel punto Lutech può essere un soggetto interessante con tutte le carte in regola per aspirare a fare una quotazione importante su un mercato importante. Riteniamo infatti che per poter essere un soggetto interessante per gli scambi e attrarre investitori istituzionali importanti si debba arrivare intorno a un miliardo di ricavi.

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14/1/2022

Data pubblicazione
14 Gennaio 2022
Categorie
DigitEconomy.24