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«Entro fine anno apriremo a Google i data center di Milano, nelle Region cloud indotto da 30-50mila persone»
«Entro fine anno apriremo a Google i data center di Milano, nelle Region cloud indotto da 30-50mila persone»
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L’intervista a Carlo d’Asaro Biondo, CEO di Noovle, su DigitEconomy.24, il report Luiss Business School e Il Sole 24 Ore

Google «aprirà le proprie sale» nei data center di Noovle a Milano entro la fine dell’anno», a Torino ciò avverrà «l’anno prossimo». Si prevede un impatto sull’occupazione notevole: l’indotto complessivo dei sei data center è atteso infatti, secondo stime Gartner, intorno a 30-50mila persone a distanza di due-tre anni. Lo racconta a DigitEconomy.24 (report del Sole 24 Ore e della Luiss Business School) Carlo d’Asaro Biondo, amministratore delegato di Noovle, la società del cloud di Tim lanciata alla fine di gennaio scorso. L’azienda, dice l’ad, è «partita molto bene» e «il raggiungimento degli obiettivi è in linea con quelli prefissati» mentre la ricerca del partner finanziario, annunciata dall’azienda, avverrà «al momento opportuno». Noovle aveva annunciato un miliardo di fatturato e 400 milioni di ebitda al 2024. Obiettivi e piani che si accompagneranno a un incremento «importante» dei dipendenti nei prossimi due-tre anni. In particolare, l’azienda punta a un giusto mix generazionale e a incrementare la presenza femminile visto che il mercato del cloud oggi è «prevalentemente maschile».

Qual è l’importanza del mercato del cloud in Italia oggi e quale il vostro ruolo?

Il cloud offre a imprese e pubbliche amministrazioni, di qualunque dimensione, la possibilità di usare ‘a consumo’ le migliori soluzioni informatiche presenti sul mercato. Interi settori industriali, come il gaming, sono nati e cresciuti in questo modo: si pensi, ad esempio, alla Tv che ha impiegato 50 anni per raggiungere 50 milioni di utenti mentre oggi i giochi in streaming in soli 50 giorni raggiungono lo stesso risultato. Noovle ha il duplice obiettivo di assistere il cliente nella migrazione verso il cloud e nella gestione delle sue attività per favorire l’adozione degli strumenti innovativi più avanzati, quali l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of things. La digitalizzazione è un grande acceleratore per la crescita dell’economia e per mantenere impieghi e competitività del nostro sistema economico. Con l’arrivo dei ‘Recovery funds’ il Governo darà all’economia la giusta spinta per sfruttare il potenziale del digitale a beneficio di tutto il Paese, una grande opportunità per imprese e pubblica amministrazione. Il cloud è una delle colonne portanti – insieme alla connettività e alla formazione – della rivoluzione digitale che stiamo vivendo. Digitalizzazione e rivoluzione ‘green’ sono, inoltre, gli elementi previsti anche nel Pnrr, che possono assicurare un futuro sostenibile all’economia del Paese. Per questo abbiamo costruito l’azienda con particolare attenzione alla sostenibilità economica e sociale: sovranità e protezione dei dati, sicurezza, modello multi-cloud pubblico o ibrido da costruire secondo le esigenze dei clienti per garantire i benefici di economicità, flessibilità e collaborazione tipici del cloud.

Che tempi ci sono riguardo alla partnership con Google Cloud per creare le Region cloud in Piemonte e Lombardia?

Prevediamo che Google apra le proprie sale nei nostri data center di Milano entro la fine di quest’anno, a Torino l’anno prossimo. Ovviamente questi nuovi centri, che saranno all’avanguardia sia in termini di sicurezza che di sostenibilità, resteranno a disposizione dei clienti che vorranno appoggiarsi sulla nostra infrastruttura, siano essi ‘professionisti del cloud’ o imprese ‘consumatrici di dati’. Siamo convinti che queste infrastrutture contribuiranno significativamente alla digitalizzazione del Paese. Siamo molto orgogliosi di tutto questo, è la prima volta che in Italia nasce una realtà come Noovle, per dimensione, ambizione e investimenti.

Che tipo di indotto si genererà?

Ogni centro occupa tra le 30 e le 50 persone: i sei centri, quindi, dovrebbero generare fino a 300 posti di lavoro a cui si aggiungeranno naturalmente i numeri dell’indotto. Ogni azienda che adotterà i nostri data center creerà a sua volta nuovi posti di lavoro. Secondo le stime degli analisti di Gartner, a distanza di due o tre anni ogni posto di lavoro creato genera un indotto sino a 100-150 nuovi impieghi. Si può immaginare quindi un indotto complessivo di circa 30-50mila persone. I data center sono pertanto grandissimi acceleratori per l’economia, ma vanno utilizzati in modo razionale: per questo come Noovle ci concentreremo sia sulla creazione delle infrastrutture che sullo sviluppo delle competenze digitali. Con Intesa Sanpaolo e Google Cloud, ad esempio, abbiamo intenzione di far nascere a Torino un polo per l’adozione delle nuove tecnologie cloud e di Intelligenza Artificiale al servizio del territorio per sviluppare nuovi progetti insieme alle eccellenze locali volti a garantire un futuro sostenibile. Abbiamo commissionato un primo studio all’Università di Torino che ci aiuterà ad ascoltare e capire le necessità specifiche e le opportunità che le tecnologie cloud e AI possono portare al territorio.

Voi partecipate al progetto Gaia-X sulla sovranità digitale. I critici dicono che il piano europeo si ferma solo a un sistema di regole comuni. Qual è la vostra posizione?

Gaia-X rappresenta un nuovo modo di pensare, collaborare fra europei per abbattere le frontiere culturali e linguistiche che abbiamo anche nel mondo dell’informatica. Ricordiamoci che le cose che rendono forti gli hyperscaler come Google, Amazon o Microsoft sono: un linguaggio comune per le macchine, che siano PC o telefoni o grandi sistemi informativi; l’utilizzo di tecnologie open source e piattaforme capaci di diffondersi in maniera capillare a livello globale. Negli Usa il mercato è di dimensioni simili a quello europeo ma hanno il vantaggio di avere regole, lingua e cultura in una unica economia di mercato coerente in tutto il territorio. In Europa dobbiamo costruire un modello simile con regole e standard operativi, uguali per tutti. L’alleanza in Gaia-X è un progetto di grande valore, che vede operare insieme le principali realtà che utilizzano dati e cloud – come banche o grandi industrie di tutti settori industriali europei -, e gli operatori del cloud, per creare standard e approcci comuni verso Internet. Stiamo dando all’Europa l’occasione di contribuire alla globalizzazione giocando un ruolo da protagonista. Permetteremo anche alle nostre piccole e medie imprese di dialogare con le grandi organizzazioni, grazie a protocolli con linguaggi comuni.

Che tempi ci sono per la ricerca del partner finanziario per Noovle?

Noovle è partita molto bene e il raggiungimento degli obiettivi è in linea con quelli che ci siamo fissati. Come indicato dal nostro amministratore delegato, Luigi Gubitosi, in conference call con gli analisti è un processo che verrà avviato nel momento opportuno.

E invece riguardo ai partner industriali? Avete altre collaborazioni all’orizzonte?

Fare da soli significa limitarsi. Abbiamo già partner importanti come Google, Atos, SAP o Oracle per piattaforme e software, Cisco per la connettività e numerosi altri per l’infrastruttura. Questa attività proseguirà, creeremo il nostro ecosistema in base alle esigenze dei nostri clienti.

L’azienda parte con circa mille dipendenti, che piani avete per il futuro?

Abbiamo quattro attività principali: i data center, i servizi di digitalizzazione per Tim, il multi-cloud per i clienti e i servizi professionali. Più si va verso i servizi professionali e più avremo bisogno di capitale umano. Le nostre stime di crescita di personale sono significative, incrementeremo in maniera importante i nostri dipendenti nei prossimi due, tre anni in coerenza con l’evoluzione del mercato e delle dinamiche organizzative. Un’ azienda moderna deve essere agile e crescere nelle attività in cui porta più valore. Come comunicato, il piano di Noovle prevede il raggiungimento di un miliardo di fatturato e di 400 milioni di Ebitda al 2024. Abbiamo ambizione e sono certo che le professionalità in azienda aumenteranno nell’ottica di costruire un leader di mercato. Per questo bisogna attrarre i migliori talenti.

Trovate in Italia le competenze necessarie?

Di giovani che hanno fatto gli studi giusti ce ne sono tanti nel Paese. A livello di gruppo stiamo lavorando per creare un corretto equilibrio generazionale puntando sulla formazione. In Noovle tra gli obiettivi che ci stiamo prefissando c’è anche quello di stimolare la crescita della presenza femminile nel mercato del Cloud, che ad oggi è prevalentemente maschile.

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14/5/2021

Data pubblicazione
14 Maggio 2021
Categorie
DigitEconomy.24