Il Presidente di Fincantieri ha dialogato con Paolo Boccardelli, Direttore Luiss Business School, sull’evoluzione del rapporto pubblico-privato, futuro geopolitico, leadership e mondo complesso
In un mondo complesso, in cui è sempre più difficile prevedere le traiettorie geopolitiche, i negoziatori sono figure sempre più importanti sullo scacchiere internazionale. Giampiero Massolo, Presidente Fincantieri, e Paolo Boccardelli, Direttore Luiss Business School, nell’ambito del ciclo di incontri dedicato agli studenti dei Master Leader 4 Talent,hanno dialogato su hard e soft skill di questi professionisti, connettendoli al futuro geopolitico globale e alle caratteristiche del mondo complesso.
L’evoluzione del rapporto tra pubblico e privato
In passato il settore pubblico e quello privato erano contrapposti. Il pubblico rivendicava eccessiva attenzione alle dinamiche di parte e del profitto. Il privato rimproverava gli scarsi preparazione e impegno al pubblico. Guardare a questo rapporto in termini di cooperazione, per traguardare nuove traiettorie di crescita, l’imperativo del presente. Ne è una dimostrazione l’uscita dalla crisi pandemica, uno sforzo reso possibile dalla collaborazione tra pubblico e privato.
«Sono due mondi che hanno comunicato poco tra loro, condizionati da reciproci pregiudizi – spiega Massolo – Il pubblico e privato sono settori popolati da esseri umani, con pregi e difetti sia dal punto di vista soggettivo sia da quello organizzativo. L’idea di competenza, impegno, lealtà, linearità fanno molto e subiscono le distorsioni burocratiche che affliggono le grandi aziende di entrambi i settori. Oggi, davanti alla complessità del mondo contemporaneo, la differenza tra pubblico e privato viene sempre meno: la sfida non è trovare risposte semplici, ma fare uno sforzo collettivo in cui anche l’impresa privata guarda agli interessi della collettività».
Pace Fredda, Europa e Complex World
Gli assetti – nella geopolitica e nella geoeconomia – sono in via di mutazione. Si guarda al futuro col timore di una nuova Guerra Fredda: impossibile, secondo Massolo, perché assente quella connotazione ideologica che ha caratterizzato tutto il secondo dopoguerra. «Andremo incontro a una Pace Fredda: invece della contrapposizione ideologica, il dialogo internazionale si costruisce su misure economiche, commerciali, cibernetiche. In questo contesto è fondamentale che Europa abbia una propria identità altrimenti rischia di diventare di nuovo terreno di conquista o campo di battaglia».
Inoltre, l’Europa paga lo scotto di regole troppo stringenti, secondo Massolo da ripensare, perché la concorrenza da temere non è più entro i confini dell’Unione, bensì al di fuori. In più, alcuni grandi stati industrializzati dell’Unione Europea potrebbero non facilitare questo passaggio.
Tutto questo avviene in un mondo complesso, «dove non è chiaro chi comanda, dove è difficilissimo avere la sensazione che vi è una prioritizzazione di problemi e capacità di risolvere i problemi. La complessità di dare un ordine e l’idea che si proceda a colpi di stato di geometria variabile per risolvere le questioni contingenti; la complessità data dal dover presidiare più fronti, tra loro diversissimi; l’idea di coinvolgere interlocutori ostici per un governo come Greta Thunberg – tutto questo rappresenta il mondo complesso, caratterizzato da recessione geopolitica, senza regole, con una difficoltà importante a pervenire a dosi di consenso sufficiente».
Arte della negoziazione, hard & soft skill
Forte della sua esperienza in campo diplomatico, Massolo ha dettato le regole della negoziazione. «Per negoziare devi conoscere te stesso, valutare se hai le spalle coperte e comprendere la persona con cui stai contrattando. Devi conoscere la persona con cui stai negoziando, che dimostra l’importanza dell’intelligence. Poi c’è il potenziale di coalizione: mai andare da soli, meglio cercare sempre compagni di strada, cosa molto importante per i governi. Va tenuto presente il potenziale di ricatto, che passa per il far valere le carte che abbiamo. Inoltre, bisogna sempre cercare di essere parte della soluzione. Essere parte del problema non è del tutto positivo, ma sempre meglio che essere del tutto irrilevanti. Infine, in un negoziato bisogna essere corretti: le bugie hanno gambe corte».
Sottolineando la solitudine del leader, Massolo raccomanda di curare la capacità di sintesi e l’attenzione al colpo d’occhio, quella la sensibilità che sta nel distinguere l’angolazione da cui possono provenire dei problemi. Infine, oltre a suggerire di non trascurare il consulting delle relazioni internazionali e di curare la preparazione linguistica, Massolo indirizza gli studenti verso un preciso comportamento.
«Non disperdetevi. Non c’è niente di peggio di non avere un obiettivo preciso. Meglio un paio, dato che è saggio avere anche un piano B. Ma una volta scelto il principale, perseguitelo con molta costanza, cercando di specializzarvi in quello che volete fare, rappresentando sul mercato un valore aggiunto, scegliendo anche percorsi meno convenzionali per interessare un potenziale datore di lavoro, senza mai perdere la visione complessiva. Ho guidato la diplomazia e l’intelligence, due istituzioni complementari. Si dice che i diplomatici sanno tutto della foresta, qualcosa degli alberi e nulla delle foglie. Invece gli agenti dell’intelligence sanno tutto sulle foglie, qualcosa sugli alberi e nulla sulla foresta. Chi si forma, non deve mai perdere di vista la foresta, ma farsi delle skill per essere notato positivamente nel mercato».
Chi è Giampiero Massolo. Nato a Varsavia (Polonia) nel 1954, laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-internazionale, presso la Luiss di Roma nel 1976. Da maggio 2016 è Presidente del Consiglio di Amministrazione di FINCANTIERI S.p.A. È Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana e vanta un’importante carriera diplomatica da ambasciatore. È titolare del corso “National interest, national security in a complex world” presso l’Università Sciences Po di Parigi e del corso “National interest, national security and international relations” presso la School of Government dell’Università LUISS di Roma.
Cos’è Leader for Talent – #L4T. Si tratta di un ciclo di incontri con leader, top manager ed esponenti del mondo aziendale. Il format prevede circa 20 minuti di Speech dell’ospite e successivamente una sessione di Q&A. Questi interventi e testimonianze sono fortemente orientati all’operatività e alla gestione pratica delle dinamiche aziendali. L4T è stato pensato per favorire l’incontro con i leader delle principali organizzazioni, offrendo ai nostri studenti l’esperienza di un confronto e un dibattito in grado di arricchirli dal punto di vista professionale e delle soft skill.
25/11/2021