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Corporate University: un contributo strategico per lo sviluppo dell’impresa
Corporate University: un contributo strategico per lo sviluppo dell’impresa
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“Corporate university: multistakeholder approach” è il titolo del II Hdemia Date che si terrà il prossimo 28 settembre presso la LUISS Business School: l’evento rientra in un ciclo di workshop dedicato alle Academy aziendali e realizzato, nell’ambito del Programma Hdemia@architettidiapprendimento, dal People Management Competence Centre & Lab di LUISS Business School in partnership con Amicucci Formazione.

Le Corporate University (CU) rappresentano oggi un tema emergente non solo nella letteratura scientifica ma anche nelle pratiche manageriali. Negli ultimi anni si è assistito ad una diffusione di queste realtà che in Italia, più che in altre parti del mondo, ha interessato anche le medie aziende (Garbellano, 2011). Il fenomeno non è ad ogni modo certamente nuovo, se si pensa che Crotonville, CU di General Electric, fece la sua comparsa nel 1956,  e  in Italia la Scuola Superiore sugli idrocarburi, che sarebbe poi divenuta la Corporate University del Gruppo Eni, venne fondata da Enrico Mattei nel 1957 (Boldizzoni & Ghezzi, 2011).

Le esperienze e le ricerche nel panorama italiano e internazionale mostrano uno scenario in evoluzione, caratterizzato da modelli e pratiche molto diversificate tra loro. Anche la letteratura sul tema fatica a trovare una definizione univoca, seppur i differenti contributi concordino sul ruolo chiave che queste realtà possono ricoprire per il contesto di riferimento (Meister, 1998; Allen, 2002).

Proprio su questo aspetto si è incentrata la testimonianza di Manuela Gallo, Responsabile della Corporate University di Poste Italiane protagonista del primo degli appuntamenti Hdemia 2016 lo scorso 7 luglio. Agli oltre 60 partecipanti intervenuti provenienti dal mondo dell’impresa e delle organizzazioni no profit, la D.ssa Gallo ha raccontato l’esperienza della CU di Poste Italiane, che è nata nel 2014 – in un momento caratterizzato dal cambiamento organizzativo –  per supportare lo sviluppo di know-how e competenze distintive nelle circa 140.000 persone che operano nei diversi business e mercati del Gruppo.

Come sottolinea il caso Poste la creazione delle Corporate University evidenzia un approccio più strategico e meno “tradizionale” alla gestione della formazione (Morin & Rinaud, 2004; Lui Abel & Li, 2012). Oltre a rispondere ad esigenze di tipo formativo, infatti, le Academy aziendali nascono con la missione di affiancare il business e soddisfare esigenze sia individuali che organizzative quali: il change management, lo sviluppo della leadership, l’implementazione di progetti su scala globale, la diffusione della cultura e dei valori aziendali, l’innovazione, la condivisione di buone pratiche, la ricerca e l’attraction di talenti, il sostegno ai processi di sviluppo e carriera individuale, l’employability, il rafforzamento delle competenze tecniche e manageriali, la formazione certificata (Prince & Beaver, 2001; El-Tannir, Akram, 2002;).

Durante l’evento sono, inoltre, emerse e sono state discusse alcune tra le sfide principali su cui sono impegnati quanti si occupano oggi di learning in azienda; solo per citarne le principali: la Governance e il coordinamento del sistema (tanto più quanto è complesso e distribuito territorialmente), le opportunità e criticità legate alla Digital Transformation e l’impatto sui processi di apprendimento, l’ingaggio della linea manageriale.

A prosecuzione del percorso di esplorazione del mondo delle Academy iniziato lo scorso luglio, l’appuntamento del 28 settembre porrà l’accento su un altro aspetto/tratto distintivo anch’esso rilevato dalle esperienze e dagli studi: la gestione dei diversi stakeholder e l’importanza di adottare prospettive stakeholder-oriented (Gabrielli & Profili, 2012). Quali sono gli interlocutori con cui una Corporate University è chiamata a dialogare? Come stringere partnership e alleanze strategiche all’interno ed all’esterno dell’organizzazione? Come rispondere alle esigenze di molteplici stakeholder?

Queste le domande chiave che guideranno l’incontro e che vedranno al centro la discussione del caso HerAcademy.

Programma dell’evento

 

Riferimenti bibliografici

  • Boldizzoni, D., & Ghezzi, G. M. (2011). Le corporate university: tendenze evolutive. Boldizzoni, D., & Nacamulli, R. C. (Eds.), Oltre l’aula. Strategie di formazione nell’economia della conoscenza. Apogeo Editore.
  • El-Tannir, A. A. (2002). The corporate university model for continuous learning, training and development. Education+ Training44(2), 76-81.
  • Garbellano, S. (2011). Le Corporate University nel post crisi: verso la teaching organization?. Harvard Business Review Italia11(9), 100-108.
  • Gabrielli, G., & Profili, S. (2012). Strategia d’impresa, risorse umane e valore. Gabrielli, G., & Profili, S. (Eds.), Organizzazione e gestione delle risorse umane. Isedi, Torino.
  • Lui Abel, A., & Li, J. (2012). Exploring the corporate university phenomenon: Development and implementation of a comprehensive survey. Human Resource Development Quarterly23(1), 103-128.
  • Meister, J. (1998). Corporate universities: Lessons in building a world-class work force. McGraw-Hill Education.
  • Morin, L., & Renaud, S. (2004). Participation in corporate university training: its effect on individual job performance. Canadian Journal of Administrative Sciences/Revue Canadienne des Sciences de l’Administration21(4), 295-306.
  • Prince, C., & Beaver, G. (2001). The rise and rise of the corporate university: the emerging corporate learning agenda. The International Journal of Management Education1(2), 17-26.

 

19/09/2016

Data pubblicazione
19 Settembre 2016
Categorie
News & Eventi