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Dipartimento di Stato Usa: «su 5G legislazione italiana all’avanguardia, bandire completamente fornitori inaffidabili»
Dipartimento di Stato Usa: «su 5G legislazione italiana all’avanguardia, bandire completamente fornitori inaffidabili»
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Il punto, con DigitEconomy.24, report Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School, sui rischi della nuova tecnologia e il confronto tra le norme  italiane e americane

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La legge italiana sulla sicurezza informatica è «sicuramente una delle più avanzate in Europa» anche se «vorremmo vedere l’Italia fare il passo successivo e bandire completamente i fornitori di 5G non affidabili». Lo chiarisce Stephen Anderson del  Bureau of economics and business affairs del Dipartimento di Stato americano in un colloquio con DigitEconomy.24 (report del Sole 24 Ore Radiocor e della Luiss Business School). Gli Usa plaudono anche alla tool box europea sul 5G, ricordando che «gli strumenti vanno utilizzati». E concordano con il comitato parlamentare italiano Copasir sui rischi dell’uso di tecnologia cinese. Quanto  alle prescrizioni decise dal governo italiano su Kkr in relazione all’ingresso in FiberCop, il Dipartimento di Stato sottolinea: «siamo assolutamente contenti che le società e gli investitori americani stiano investendo in settori importanti delle economia italiana e questo riflette la forte e dinamica partnership tra Stati Uniti e Italia».

«Felici di vedere che l’Italia ha riconosciuti i rischi sulla sicurezza»

Partiamo dalla comparazione tra il sistema legislativo americano e quello italiano. «Gli Stati Uniti – spiega  Anderson – hanno condotto una campagna per reti 5G sicure negli ultimi due anni,  la abbiamo coordinata con gli alleati e partner stretti lungo tutto il percorso. Ognuno di questi Paesi ha trovato una strada diversa per raggiungere l’obiettivo. Nel caso dell’Italia, siamo assolutamente incoraggiati e felici di vedere che abbia riconosciuto i rischi, rischi significativi per la sicurezza e per quanto riguarda la privacy causati da un potenziale utilizzo di fornitori non affidabili nelle reti di telecomunicazioni 5G». La legge italiana sulla sicurezza informatica «è sicuramente una delle più avanzate in Europa e a nostro avviso fornisce una protezione completa per i sistemi informatici italiani. Siamo assolutamente soddisfatti, ma vorremmo sicuramente vedere l’Italia fare il passo successivo e unirsi agli Stati Uniti e ad altri membri nella linea di bandire completamente i fornitori di 5G non affidabili».

«Toolbox Ue sl 5G è utile, va usata»

Allargando lo sguardo agli strumenti approntati dall’Unione europea, «gli Stati Uniti – prosegue Anderson – sono stati molto felici di constatare l’adozione della tool box per la sicurezza 5G dell’Unione europea in sinergia con il Clean network americano. Di recente il sottosegretario alla crescita economica Usa, Keith Krach, ha incontrato il commissario europeo Thierry Breton a Bruxelles e hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che ha evidenziato l’impegno degli Stati Uniti e dell’Unione Europea a condividere i principi sulla sicurezza 5G. In conclusione, accogliamo con favore il fatto che gli Stati membri possano fare pieno uso degli strumenti di sicurezza per 5G, soprattutto per applicare le restrizioni pertinenti ai fornitori ad alto rischio. La tool box è utile, ma gli strumenti devono essere usati come previsto».

«5G cinese rappresenta una minaccia per i Paesi democratici»

Riguardo all’uso della tecnologia cinese per il 5G, il Dipartimento rimarca la sua posizione di contrarietà. «Facciamo un passo indietro, pensando – ricorda Anderson – solo a cosa stanno promuovendo gli Stati Uniti per quanto riguarda Internet e le infrastrutture di telecomunicazioni. Ci auguriamo di aver sostenuto attivamente un Internet aperto, affidabile e sicuro. I Paesi democratici di tutto il mondo hanno abbracciato questa visione, compresi i multi-stakeholder di Internet. Abbiamo tradizionalmente promosso questa visione perché crediamo nella competizione continua per la crescita, perché crediamo nella legge e nella giustizia, e crediamo nel libero flusso dei dati a beneficio di chi fornisce scienza, arte, istruzione e apprendimento. Si riesce a immaginare che cosa sarebbero stati gli ultimi mesi con il Covid se non avessimo avuto informazioni efficaci e libere? Ora, a nostro avviso, la Cina si è avvicinata alla governance di Internet, mina il modello multi-stakeholder che è stato una caratteristica predominante dell’ambiente tecnologico globale. Penso che, alla luce di ciò, sia abbastanza chiaro che il 5G cinese mina e rappresenti una minaccia per i Paesi democratici proprio come il rapporto del dicembre 2019 del Copasir ha chiaramente evidenziato. Ma, sia chiaro, dal nostro punto di vista non si tratta di conflitto tra gli Stati Uniti e la Cina». Il segretario di Stato Pompeo «ha detto che la scelta non è tra gli Stati Uniti e nessun altro, è tra libertà e sicurezza. La Repubblica popolare cinese impone a società come Huawei di consegnare tutti i dati richiesti dal governo cinese. Per quanto riguarda il giusto processo, c’è poca o nessuna trasparenza, nessun rispetto della privacy individuale. Il partito comunista cinese vuole che i leader delle loro aziende private siano utilizzabili nei momenti chiave! Quindi siamo d’accordo col Copasir sulla minaccia alla democrazia e alle norme e istituzioni democratiche rappresentata dai cinesi, e vediamo questo come parte di una strategia della Cina per esportare l’autoritarismo digitale. Penso che siamo più sicuri con azioni come quelle che l’Italia ha intrapreso per escluder fornitori non affidabili dalla sua catena di approvvigionamento, ma dobbiamo continuare a lavorare insieme al fine di garantire che garantire la sicurezza».

«Contenti che società come Kkr investano in settori importanti in Italia»

Quanto alle prescrizioni decise dal governo italiano nei confronti dell’americana Kkr, azionista di FiberCop, la nuova società della rete secondaria di Tim, «il governo degli Stati Uniti – conclude Anderson- preferisce non commentare lo screening degli investimenti da parte di altri Paesi, in particolare i nostri amici e i nostri alleati, ma siamo assolutamente contenti che le società e gli investitori americani come Kkr stiano investendo in settori importanti delle economie italiane e questo riflette la forte e dinamica partnership tra Stati Uniti e Italia».

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19/11/2020

Data pubblicazione
19 Novembre 2020