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«Inwit è una tower company a tutti gli effetti, best practice in Europa»
«Inwit è una tower company a tutti gli effetti, best practice in Europa»
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L’intervista a Giovanni Ferigo, Amministratore Delegato Inwit, oggi su Digit.Economy.24, il report Luiss Business School e Il Sole 24 Ore

ferigo inwit

 

Inwit è «una tower company a tutti gli effetti per tipologia di business e per modalità operative», una «best practice che troverà molti estimatori nel mondo delle tlc europee». Lo afferma l’amministratore delegato Giovanni Ferigo nell’intervista a DigitEconomy.24 (report di Radiocor e Luiss Business School), la prima dopo la fusione con le torri di Vodafone, rivendicando il modello di business scelto dall’azienda e mettendo dei punti fermi sul futuro. Di recente, sempre nel corso di un’intervista a DigitEconomy.24, Gianluca Landolina, ceo di Cellnex Italia, aveva dichiarato di ritenere razionale per gli azionisti di Inwit, Tim e Vodafone, valutare a un certo punto di lasciare il controllo «a un soggetto indipendente che fa questo di mestiere».

Il mercato, prosegue Ferigo, «chiede una separazione tra servizi e infrastrutture per valorizzare meglio i diversi asset. Gli operatori in questo modo valorizzano le loro torri (anche con incassi cash) e trasferiscono parte degli investimenti alle società infrastrutturali». Proprio stamattina, nel frattempo, Tim e Vodafone hanno completato la cessione, su base proporzionale, di 80 milioni di azioni di Inwit pari a circa l’8% del capitale. L’offerta è stata effettuata attraverso una procedura di accelerated book-building riservata a investitori istituzionali. Guardando alla crisi attuale per la pandemia, Inwit si dice pronta, nel post coronavirus, a sostenere lo sviluppo dei servizi digitali. «Sono sicuro – dice Ferigo – che le tlc daranno un notevole contributo alla ripresa economica del Paese». Intanto la società ha ultimato la copertura di 18 ospedali con sistemi Das, micro antenne che permettono agli operatori di realizzare connessioni più efficienti, facilitando così il contatto tra i malati di Covid e i loro familiari.

La conclusione della fusione con Vodafone Towers ha portato alla creazione della prima tower company italiana. Quali sono i prossimi progetti per il mercato italiano e quale contributo potete dare alla ripartenza dell’economia nazionale dopo lo stop dovuto al coronavirus?

Il primo aprile è nato un ‘campione nazionale’ delle infrastrutture per le telecomunicazioni wireless. Una realtà che si avvale dell’esperienza nel settore dei due principali operatori nazionali che nel corso degli anni hanno creato e sviluppato la telefonia mobile in Italia, facendone uno strumento di uso quotidiano per milioni di cittadini, sia per lavoro che per divertimento. Con le sue 22mila torri Inwit è in grado di assicurare una copertura capillare di tutto il territorio nazionale per lo sviluppo di tutte le tecnologie wireless (telefonia mobile, fixed wireless access, internet of things) a tutti gli operatori. Le tristi vicende di queste settimane stanno dimostrando che è diventato essenziale per il nostro Paese dotarsi di un sistema di connessioni in tutto il territorio che permetta la possibilità di svolgere varie attività da remoto collegandosi via internet. Smart working, telemedicina, educazione e formazione a distanza, videoconferenze all’interno delle aziende, videochiamate per tenere in contatto le persone, ma anche intrattenimento on demand non saranno più attività riservate a pochi, ma diventeranno un’esigenza quotidiana per tutti. Inwit nasce da un’esperienza nazionale ed è fortemente radicata sul nostro territorio. Per questo sosterrà e accompagnerà la diffusione in tutta Italia di questi servizi tramite le sue infrastrutture che saranno potenziate e messe a disposizione di tutti gli operatori. Sono sicuro che l’Italia uscirà dalla difficile situazione attuale e che le tlc daranno un notevole contributo alla ripresa economica del Paese.

L’attuale emergenza ha dimostrato quanto sia fondamentale l’infrastruttura tecnologica, con il 5G che rappresenta il futuro . Quali i piani di Inwit?

Le infrastrutture di Inwit saranno essenziali per il roll out di questa nuova tecnologia che per le sue caratteristiche richiede molti siti di trasmissione. Potenzieremo la nostra capacità di accogliere gli apparati trasmissivi degli operatori e la capillarità delle nostre tower. Ma non solo: saremo in prima fila nel realizzare le micro coperture con small cells e sistemi Das (Distributed antenna system, ndr) che sono una necessità già adesso per garantire performance ottimali con le attuali tecnologie e diventeranno un ‘must’ assoluto per garantire una completa ed efficiente copertura con il 5G. Con i nostri impianti gli operatori garantiranno un segnale stabile e potente per i luoghi più densamente affollati come stazioni, ospedali, punti di ritrovo, grandi complessi di uffici, centri commerciali, musei, stadi e altre infrastrutture sportive. Proprio in questi giorni abbiamo ultimato la copertura di 18 ospedali in tutta Italia con sistemi Das, mettendo a disposizione degli operatori gratuitamente questi sistemi di micro antenne che permetteranno loro di realizzare coperture sempre efficienti, in grado di gestire l’enorme traffico che si sta generando intorno ai nosocomi e che, come raccontano le cronache di questi giorni, spesso sono l’unico sistema di comunicazione, tramite smartphone e tablet, tra i malati e i loro famigliari.

Avete registrato o prevedete rallentamenti nella realizzazione degli investimenti a causa del coronavirus?

La nostra attività sta proseguendo secondo i programmi. Naturalmente la ‘nuova’ Inwit avrà un suo piano industriale con obiettivi di sviluppo importanti. Le tlc, come già detto, saranno uno dei settori trainanti per la ripresa economica nazionale e mondiale, con importanti investimenti per adeguare le attuali reti e sviluppare il 5G. Noi faremo la nostra parte collaborando con tutti gli operatori.

Secondo il ceo di Cellnex Italia sarebbe razionale per gli azionisti Tim e Vodafone a un certo punto prendere in considerazione l’ipotesi di «lasciare il controllo a un soggetto indipendente che fa questo di mestiere». E’ una valutazione condivisibile, magari nel lungo periodo?

Inwit è attualmente il risultato dell’unione delle infrastrutture dei due principali operatori mobili nazionali, che hanno contribuito a creare un soggetto leader sia come numero che come qualità degli impianti. Una società, quotata in Borsa, che ha come obiettivo sociale la realizzazione e la gestione di impianti per tutte le tecnologie wireless da mettere a disposizione di tutti gli operatori. Siamo a tutti gli effetti una Tower company per tipologia di business e per modalità operative. E’ vero che siamo legati a Tim e a Vodafone da contratti e accordi pluriennali per la fornitura di infrastrutture, ma questo ci dà una stabilità finanziaria che ci permette di investire in nuovi impianti a disposizione di tutti, avendo le spalle coperte. In questi anni si è molto discusso in Europa se gli operatori debbano continuare a gestire le ‘towers’ in proprio o cederle a soggetti terzi. Fino a questo momento a vendere sono stati soprattutto i piccoli e medi operatori, mentre i big stanno ancora valutando la situazione. Credo che Inwit sia una ‘best practice’ che troverà molti estimatori nel mondo delle tlc europee, che sono sicuramente diverse da quelle ‘made in Usa’, perché risponde a diverse esigenze del mercato e degli operatori. Il mercato chiede una separazione tra servizi e infrastrutture per valorizzare meglio i diversi asset. Gli operatori in questo modo valorizzano le loro torri (anche con incassi cash) e trasferiscono parte degli investimenti alle società infrastrutturali.

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23/04/2020

Data pubblicazione
23 Aprile 2020