Presentato a Villa Blanca lo studio “Il Cavallo Vincente”, nato dalla collaborazione Luiss Business School FISE – Federazione Italiana Sport Equestri
Un ecosistema complesso che vale quasi 3 miliardi di euro: è questa la dimensione economica degli sport equestri in Italia secondo i dati della ricerca “Il Cavallo Vincente”, realizzato in collaborazione con la Luiss Business School e la FISE, Federazione Italiana Sport Equestri. I numeri sono stati presentati il 1° dicembre nella sede di Villa Blanc, a Roma, coinvolgendo alcune delle voci più forti del mondo dello sport come Giovanni Malagò, Presidente del CONI, e Valentina Vezzali, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport.
Il cavallo vincente: i numeri dello studio
Lo studio “Il Cavallo Vincente” ha sfruttato i dati raccolti sia dalla somministrazione di questionari ad alcuni circoli equestri italiani sia da fonti Fise e studi stranieri. È emerso che la spesa annuale generata dai praticanti dell’equitazione sportiva attraverso tutte le attività, dirette e indirette collegate a questa disciplina, rivolta verso il sistema economico nazionale, è stimata in circa 1.715 milioni di euro. L’impatto complessivo del sistema equitazione sul Pil è compreso tra i 2,3 miliardi di euro e più di 3 miliardi, cifre che, viste in relazione all’occupazione, raccontano un settore capace di impiegare dalle 25 mila alle 35 mila persone.
«I dati sono significativi perché il sistema dell’equitazione dà vita a una filiera molto lunga, ampia, che coinvolge una serie di produzione e servizi articolati – ha spiegato Matteo Giuliano Caroli, Associate Dean for Internationalization, Luiss Business School – È un ecosistema complesso: capire come favorire il suo sviluppo organizzativo, anche attraverso politiche pubbliche e industriali, significa cogliere grandi opportunità di sviluppo economico, oltre a rispondere a una domanda crescente di chi vuole praticare questo sport».
La pandemia ha orientato molte persone verso gli sport equestri perché praticati in contesti sicuri e green. «Il Covid ha offerto l’occasione di riscoprire gli sporti equestri – ha sottolineato Giovanni Malagò – perché l’equitazione è uno sport in cui sei davvero solo». Ma già in passato il Touring Club metteva in luce l’esistenza di 3 milioni di appassionati che almeno alcuni weekend all’anno frequentano ippovie, agriturismi in cui cavalcare e rilassarsi, in una tensione continua di ricerca del contatto con la natura. In più, gli sport equestri sono inclusivi a livello generazionale e di genere, stimolando un’aggregazione sociale positiva rispetto ad altri sport.
Il valore dell’intera galassia sportiva in Italia
«Lo sport è un universo complesso, divenuto negli ultimi anni la sesta industria del paese, con un ruolo sociale ed economico di primissimo piano – ha dichiarato Valentina Vezzali – Gli addetti ai lavori in Italia nel mondo dello sport sono oltre 100mila e circa 35 mila le imprese attive. Il fatturato del settore è vicino ai 14 miliardi di euro di fatturato, e l’Italia è il secondo paese in Europa per export prodotti sportivi. Tutto il settore sportivo genera un Pil che sfiora il 2%, per complessivi 30 miliardi di euro, una cifra che raddoppia se si considera anche l’indotto».
Ma lo sviluppo economico dello sport, uno dei settori più penalizzati dalla pandemia, ha bisogno di una «vicinanza concreta dalle istituzioni. Il governo in questo periodo difficile ha sostenuto e supportato lo sport con investimenti diretti che superano i 2 miliardi di euro, ma non basta. Servono anche riforme come quella del lavoro sportivo, che presenteremo a breve. Servono scelte importanti: serve rivendicare il ruolo che questo settore deve avere nel nostro paese. Per farlo, ognuno deve contribuire facendo la propria parte. Oggi la Luiss Business School e la Fise, con questo studio, hanno dato un contributo molto importante».
Sport: prospettive future
Vezzali ha messo a fuoco alcuni passaggi chiave da compiere per far sì che l’intero sistema economico legato alle attività sportive diventi leva economica, sociale e culturale per l’Italia. «La pratica sportiva richiede competenze professionali perché servono figure specializzate nei settori tecnici: allenatori, fisioterapisti, medici. Ma necessita anche di infrastrutture perché richiede luoghi e attrezzature ad hoc. Ed è anche per queste ragioni che lo sport necessita di investimenti economici non trascurabili e sono certa che le risorse del Pnrr ci aiuteranno a migliorare le condizioni degli impianti, a quantificarne la classe energetica e a dotarli di tecnologie. Lo sport, infatti, può stimolare e accelerare l’innovazione tecnologica, affinché si possano migliorare le prestazioni con lo scambio di buone pratiche, esperienze e ricerca». A farle eco, anche Marco Di Paola, Presidente FISE: «Lo sport oggi è un vero e proprio percorso formativo per le giovani generazioni e un momento dedicato al benessere psico-fisico di tanti adulti che influenza gli stili di vita della società contemporanea».
La ricerca dimostra che gli sport equestri non sono solo un’attività sportiva, ma anche un importante strumento di rilancio economico. Gli sport equestri sono molto presenti, dal vertice olimpico fino ad attività terapeutiche, passando per il turismo. Ora bisogna prendere una tradizione e portarla nel futuro: l’obiettivo è far sì che si sviluppi in modo vivace e dinamico, affiancando agli appassionati persone ancora non attive alla ricerca di un’offerta sportiva che li avvicini alla natura e al mondo animale. In più, non bisogna limitare lo sport a un primato o a una vittoria, limitandolo alla filiera che rappresenta, ma è necessario portarlo nell’economia reale.
I relatori che hanno presenziato alla presentazione della ricerca “Il Cavallo Vincente” sono: Valentina Vezzali, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, Giovanni Malagò, Presidente del CONI, Marco Di Paola, Presidente FISE, Matteo Giuliano Caroli, Associate Dean for Internationalization, Luiss Business School, Anna Gatti, Consigliere Intesa Sanpaolo, Simone Perillo, Segretario Generale FISE, Giovanni Mantovani, Direttore Generale Verona Fiere S.P.A, Fabio Schiavolin, AD Snaitech, Diego Nepi Molineris, Direttore Generale Sport e Salute Spa, Roberto Tavani, Presidenza Regione Lazio Delega allo Sport, Alessandro Onorato, Assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport per il Comune di Roma, e altri ospiti d’eccezione.
RASSEGNA STAMPA
AdnKronos, Studio Fise-Luiss, sport equestri risorsa Paese con ricadute da 2,3 a 3 mld sul Pil
Corriere dello Sport, Equitazione impatto forte sul nostro Pil
Il Messaggero, L’impatto sul Pil degli sport equestri
Il Sole 24 Ore, Sport equestri, la filiera produttiva vale oltre 3 miliardi di euro all’anno
Il Tempo, Dal movimento fino a 3 miliardi sul Pil nazionale
La Repubblica, Un “cavallo” da tre miliardi: l’impatto degli sport equestri sull’economia italiana
La Repubblica (video), Un “cavallo” da tre miliardi: l’impatto degli sport equestri sull’economia italiana
Leggo, Sport equestri, tre miliardi di euro e occupazione
Nazione – Carlino – Giorno, Tre miliardi e trentamila posti di lavoro. Ecco l’indotto degli sport equestri
Tuttosport, Dagli sport equestri 3 miliardi di ricadute
2/12/2021