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Amazon: «L’online è alleato delle Pmi italiane»
Amazon: «L’online è alleato delle Pmi italiane»
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L’intervista di Mariangela Marseglia, Country manager di Amazon Italia e Spagna a SustainEconomy.24, il report Luiss Business School e Il Sole 24 Ore – Radiocor

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Il commercio online è stato decisivo per i clienti rimasti a casa nell’anno della pandemia. E rappresenta un alleato per le Pmi. Parola di Mariangela Marseglia, Vp e Country Manager di Amazon.it e Amazon.es che, in un’intervista a SustainEconomy.24, report di Luiss Business School e Il Sole 24 Ore Radiocor, parla del rapporto di Amazon con l’Italia, a partire dai nuovi posti di lavoro. E di sostenibilità. «Stiamo creando una cultura di sostenibilità, responsabilità e diversità che permea tutto il nostro business». E tra gli obiettivi ricorda: emissioni zero sul 50% delle spedizioni entro il 2030 e le attività alimentate al 100% da energia rinnovabile entro il 2025.

Siamo alla fine di un anno unico e molto difficile che ha visto l’e-commerce necessariamente in prima linea. Qual è il vostro bilancio?

«Il commercio online ha svolto un ruolo importante in questo periodo senza precedenti. I nostri clienti sono rimasti a casa per la tutela della propria salute e del Paese, e noi siamo orgogliosi di averli aiutati ad affrontare questa situazione consegnando loro i prodotti di cui hanno bisogno per se stessi e per le loro famiglie. Contemporaneamente, abbiamo continuato a supportare le oltre 14.000 Pmi italiane che si affidano ad Amazon per mandare avanti le loro attività e mantenere l’occupazione. Non ci fermiamo dunque, al contrario. Nel 2019 abbiamo investito in Italia 1,8 miliardi di euro. Secondo lo studio di Keystone, per effetto di questi investimenti sono stati creati oltre 120.000 nuovi posti di lavoro. Di questi, oltre 25.000 sono stati creati dalle piccole e medie imprese italiane, che vendono sui nostri store in Italia e nel mondo. Nel 2020 abbiamo creato 1600 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato per un totale di oltre 8.500 dipendenti in Italia. E, sempre quest’anno, abbiamo inaugurato 2 nuovi centri di distribuzione a Castelguglielmo/San Bellino in Veneto e a Colleferro nel Lazio per un investimento di 140 milioni di euro, oltre a numerosi depositi di smistamento anche nelle regioni del Sud. In totale, la nostra rete logistica conta 33 centri».

Ci avviciniamo al Natale e ci sono state nell’ultimo periodo anche polemiche nel nostro Paese in tema di vendite e commercio. Come rispondete e qual è il rapporto di Amazon con l’Italia?

«L’online rappresenta un alleato delle piccole e medie imprese e la loro digitalizzazione deve essere una priorità per tutti gli attori della filiera. I dati ci confermano che un approccio multicanale costituisce una opportunità per tutte le Pmi italiane. Le realtà che già utilizzavano il canale online e quelle che hanno cominciato ad utilizzarlo di recente sono state in grado di sostenere il proprio business e, talvolta, di aumentarlo. Dal giorno in cui abbiamo lanciato Amazon in Italia al 2019, abbiamo investito oltre 5,8 miliardi volti a costruire l’infrastruttura digitale e fisica per fornire prodotti e servizi a milioni di clienti italiani e ad aiutare lo sviluppo digitale delle oltre 14.000 piccole e medie imprese italiane che vendono attraverso Amazon. Nel corso di questa stagione natalizia, abbiamo supportato le Pmi attraverso un investimento di 85 milioni di euro a livello globale, che si è tradotto in promozioni speciali e attività per dare la massima visibilità a tutte le aziende italiane che vendono sul nostro sito. I dati sulle vendite delle Pmi in Italia nel periodo dal 26 ottobre al 30 novembre sono positivi: hanno venduto una media di 203 prodotti al minuto ed oltre il 60% delle realtà presenti su Amazon.it hanno venduto all’estero. Abbiamo inoltre creato strumenti innovativi per mettere a disposizione le nostre competenze in tema di digitalizzazione e vendita online. E’ dello scorso novembre l’annuncio del progetto “Accelera con Amazon”, per accelerare la crescita e la digitalizzazione di oltre 10.000 Pmi, e, più di recente, abbiamo lanciato il Programma “Intellectual Property Accelerator”, che supporta le piccole e medie imprese lungo il percorso di registrazione del proprio marchio. Ci auguriamo che, attraverso questi strumenti, sempre più imprese possano cogliere le opportunità derivanti da un approccio multicanale e dell’e-commerce».

Molti si domandano se l’e-commerce può essere sostenibile. Dal vostro punto di vista è possibile?

«Siamo orgogliosi di poter dire che dal 2019 Amazon è co-fondatore con Global Optimism del Climate Pledge, un impegno volto a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi con 10 anni di anticipo e zero emissioni di CO2 entro il 2040. Oggi sono 31 i firmatari, incluse grandi aziende come Coca Cola European Partners, Microsoft, Unilever. Per raggiungere la carbon neutrality entro il 2040, ci siamo posti ulteriori obiettivi, tra cui arrivare a emissioni zero sul 50% delle spedizioni entro il 2030 e avere le nostre attività alimentate al 100% da energia rinnovabile entro il 2025. Abbiamo già intrapreso iniziative in tal senso: abbiamo ad esempio ordinato più di 1.800 veicoli elettrici Mercedes-Benz per effettuare consegne ai clienti in Europa, abbiamo introdotto il programma Frustration-Free Packaging, che stimola i produttori a confezionare i propri prodotti in imballaggi riciclabili al 100%, facili da aprire e pronti per la spedizione ai clienti senza l’aggiunta di un’ulteriore scatola. Inoltre, con 127 progetti di energie rinnovabili attivi, Amazon è il più grande acquirente aziendale di energia rinnovabile al mondo: abbiamo da poco annunciato di aver investito in 26 nuovi progetti di energia eolica e solare su larga scala per un totale di 3,4 gigawatt (GW) di capacità di produzione di energia elettrica, portando l’investimento totale in energie rinnovabili nel 2020 a 35 progetti con più di 4 GW di capacità – il più grande investimento aziendale in energie rinnovabili in un solo anno. In Italia, i primi due parchi fotovoltaici saranno situati in Sud Italia e forniranno complessivamente 66 MW di energia».

Avete creato anche una certificazione per i prodotti, ce ne parla?

«L’impegno di Amazon per la sostenibilità è ampio: riguarda tutto ciò che va dal supporto alle comunità in cui operiamo, al sostegno ai nostri dipendenti, ai clienti e alle aziende con cui collaboriamo. Stiamo creando una cultura di sostenibilità, responsabilità e diversità che permea tutto il nostro business. E tra le azioni messe in campo, per aiutare i clienti a riconoscere in modo semplice i prodotti più sostenibili, abbiamo lanciato il programma “Climate Pledge Friendly”, con cui si identificano più di 40.000 prodotti negli store europei. L’etichetta “Climate Pledge Friendly” identifica i prodotti dotati di una o più delle 19 diverse certificazioni di sostenibilità che aiutano a preservare l’ambiente come, ad esempio, ridurre l’impronta di carbonio nelle spedizioni. All’interno di questa iniziativa rientra anche “Compact by Design”, una nuova certificazione creata da Amazon e validata da un ente terzo, che intende identificare prodotti con un design più efficiente, portando a significative riduzioni delle emissioni di CO2. Ad esempio, lo shampoo solido pesa solo un quarto rispetto ad uno shampoo liquido, riducendo notevolmente il peso e l’imballaggio per ogni unità. Attraverso Climate Pledge Friendly stiamo incentivando i partner di vendita a creare prodotti sostenibili che aiutino a proteggere il pianeta per le generazioni future».

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23/12/2020

Data pubblicazione
23 Dicembre 2020
Tematiche
sostenibilità