Uno studio condotto su oltre 500 responsabili decisionali a livello mondiale rivela che le organizzazioni integrano sempre più le risorse cloud con l’IT tradizionale, per rispondere a esigenze dinamiche e a priorità di business specifiche. E tale trend continuerà ad evolvere di pari passo con la sempre maggiore adozione del cloud, da parte delle aziende sempre più digitali. I dati più recenti, mostrano che oltre l’80% delle organizzazioni IT passerà ad architetture di Cloud Ibrido entro il 2017.[1] Sostenere l’innovazione del “sistema Paese”, offrendo nuovi modelli di utilizzo della tecnologia in linea con le esigenze dell’era digitale, è quanto perseguito dalle strategie aziendali nelle realtà leader del settore IT, e da quanti intendano restare al passo con la grande rivoluzione del digitale.
Anche la LUISS Business School, per affrontare queste tematiche, ha ospitato un seminario dedicato alla “Trasformazione digitale e Cloud Ibrido”, in collaborazione con IBM Italia.
La trasformazione digitale interessa il modo in cui aziende e amministrazioni interagiscono con i propri utenti finali. Oggi, sono possibili nuovi modelli operativi. I dispositivi mobile e i social consentono di intercettare gusti, tendenze, necessità dei consumatori e la stessa produzione dei servizi digitali viene abilitata da piattaforme di sviluppo agili e in grado di soddisfare la domanda in tempi rapidi. Il Cloud Computing è l’ambiente operativo d’eccellenza per la trasformazione digitale a costi contenuti, con ampia scalabilità al crescere della domanda e rapidità di realizzazione di nuovi servizi.
Ne hanno discusso il 12 aprile esperti di settore, tra i quali: il guest speaker Cristiano Cannarsa, Presidente e Amministratore Delegato di Sogei SpA, riconosciuto nel settore per i ruoli importanti già ricoperti in grandi aziende pubbliche e private, Biagio De Marchis, Vice President Enterprise di IBM Italia, Andrea Viarengo, Cloud Services Leader di IBM Italia, e Paolo Boccardelli, Direttore LUISS Business School.
Un Cloud Ibrido completa il potenziale dell’IT tradizionale con le necessità di evoluzione digitale. È definito “ibrido” in quanto rappresenta l’integrazione tra IT tradizionale e le diverse modalità di fruizione del cloud stesso, condividendo i vantaggi dei diversi cloud, pubblici e privati, ovviando alle debolezze e massimizzandone la flessibilità. Infrastrutture e servizi vengono amalgamati in una vista unica, facendo cadere le barriere tra provider interno ed esterno e in un insieme di sistemi in grado di condividere risorse e dati nel rispetto della sicurezza richiesta.
«Riconosciamo l’importanza delle nuove tecnologie e gli impatti sui modelli di business. Lavoriamo con impegno a fianco delle aziende partner che puntano all’innovazione» – ha introdotto il Direttore di LUISS Business School, Paolo Boccardelli, nel saluto d’apertura. «Abilitare la trasformazione digitale contribuisce al processo di innovazione del nostro Paese, obiettivo di IBM in Italia e della sua collaborazione con la Scuola. La trasformazione digitale di aziende e amministrazioni è oggi necessaria e imprescindibile perchè il Paese possa giocare un ruolo di leadership a livello internazionale» – afferma Biagio De Marchis, Vice Presidente IBM Italia. «Dall’integrazione dell’Internet of Things, del mobile e dei social stanno emergendo nuovi modelli di creazione di valore, che portano vere e proprie discontinuità con i modelli passati. La trasformazione digitale si realizza con il Cloud, l’ambiente operativo di elezione per creare nuovi modelli di servizio. Cloud, che nella visione IBM, deve essere ibrido e connesso ai sistemi core di aziende e amministrazioni.»
«Sogei sta puntando sulla Digital Transformation» – ha affermato Cristiano Cannarsa per Sogei, di cui è Presidente e Amministratore Delegato – «sia in termini di risorse umane, attraverso un processo di gestione e innovazione delle competenze, che di ottimizzazione degli investimenti. La Digital Organization in Sogei è la struttura dedicata allo sviluppo del processo di condivisione aziendale che è attuato anche con l’istituzione del “Digital Board”. La scelta del Cloud Ibrido consente alti livelli di servizio e una migliore gestione delle risorse.» – aggiunge Cannarsa – «Il 2015 è stato un anno straordinario per i servizi digitali» – continua Cannarsa – «l’anno della fatturazione elettronica per la PA, del lancio della dichiarazione precompilata dell’Agenzia delle Entrate, delle ricette elettroniche e molte altre novità nella digitalizzazione dei servizi delle Amministrazioni. Per il 2016, Sogei registra il positivo bilancio delle attività tecniche con l’inserimento nella dichiarazione delle spese sanitarie. Attraverso l’infrastruttura, il Sistema di Interscambio per la Fatturazione Elettronica e il sistema multiservizi che si apre verso il mondo degli operatori economici e delle PPAA, si raggiunge, inoltre, l’importante risultato di 200mila fatture ricevute al giorno».
Sogei è la società IT del Ministero dell’Economia e delle Finanze in crescente espansione. L’Ing. Cannarsa, attuando una strategia basata sull’innalzamento del livello di innovazione dei servizi erogati e sulla concreta attuazione della Digital Transformation, pone Sogei in una posizione strategica nel processo di digitalizzazione del ‘Sistema Italia’.
«La rivoluzione digitale è alla base della trasformazione del business e il cloud è il fattore abilitante di questo processo evolutivo. Il cloud, soprattutto nella sua modalità ibrida, consente di valorizzare gli investimenti già effettuati, integrando le infrastrutture ed i servizi esistenti con quanto nasce invece nel cloud, dando corpo ad una realtà in continuo divenire.» Così Andrea Viarengo, Cloud Sales Leader di IBM Italia, nel suo contributo di cui si è avvalsa la LUISS Business School nello svolgimento della serata formativa.
Il Cloud Computing è un paradigma di erogazione di risorse informatiche come l’archiviazione, l’elaborazione o la trasmissione di dati, caratterizzato dalla disponibilità on demand via Internet e a partire da un insieme di risorse preesistenti e configurabili. I sistemi di Cloud Computing sono stati criticati principalmente per l’esposizione degli utenti a rischi che possono evolversi, ad esempio, come nel caso della sicurezza. Rischi e incertezze che fanno ormai parte delle iniziali esitazioni nell’adottare il cloud. Oggi è possibile considerare sicuro il Cloud Ibrido, anche se è necessario un adeguato approccio alla sicurezza informatica in linea con le nuove esigenze.
Uno dei maggiori rischi iniziali nell’applicazione di un Cloud Ibrido fu proprio la mancanza di consistenza operativa, aspetto che oggi è indirizzato da sistemi di orchestrazione e gestione che introducono livelli di astrazione tali da rendere la piattaforma trasparente per il gestore. Al cuore di questa trasformazione, si trovano anche gli sviluppatori – una popolazione destinata a raggiungere i 25 milioni entro il 2020[2] – responsabili di creare nuovi framework per il cloud e sviluppare i nuovi prodotti, app e servizi.
Sulla Digital Transformation e Cyber Security, LUISS Business School ha apportato un contributo d’avanguardia con la creazione del nuovo Centro Studi in Business Transformation, che ha visto, in apertura ufficiale, la presenza del Ministro dell’Interno Angelino Alfano, evidenziando la crucialità della sicurezza dei dati e delle informazioni in epoca di progressiva e rapida digitalizzazione. «Il Centro è luogo dove poter espandere l’uso della tecnologia aziendale, concepita in modo completamente nuovo, come fonte di innovazione e opportunità» – ha aggiunto Boccardelli – E la nostra Scuola apporta un contributo-chiave nel rispondere ai conseguenti cambiamenti di queste dinamiche – conclude il Direttore, «prioritizzando l’obiettivo ‘Innovation’, uno dei punti di forza su cui la LUISS Business School ha acquisito l’accreditamento presso il marchio internazionale EQUIS.»
[1] Fonte: IBM, da IDC CloudView Survey 2015, Public Cloud Tracker.
[2] Fonte: IBM, da Global Developer Population and Demographic Study Volume I, 2015.
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15/04/2016