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20 Gennaio 2022

Libia, Boccardelli: «Comprendere storia e sviluppo fondamentale per investire nel Mediterraneo»

Qual è la posizione dell'Italia? A che punto sono i rapporti con i “vicini” del Mediterraneo? Alcune risposte arrivano dall'incontro organizzato a Villa Blanc per presentare il libro di Leonardo Bellodi L’ombra di Gheddafi Gli storici legami con la sponda nord-africana del Mediterraneo, da soli, non bastano più. Gli scenari e il peso degli attori in questo bacino sono cambiati. «Per questo, nella formazione della classe dirigente non può mancare la comprensione di alcune dinamiche geopolitiche di Libia e Mediterraneo, prerequisiti necessari per orientare al meglio gli investimenti nella regione». A sostenerlo è Paolo Boccardelli, Direttore Luiss Business School, in occasione della presentazione del libro di Leonardo Bellodi “L’ombra di Gheddafi”. L'incontro, organizzato a Villa Blanc, Roma, nell’ambito della serie “Appunti per l’interesse nazionale” in collaborazione con l’Associazione Davide De Luca – Una Vita per l’Intelligence, è stato l'occasione per fare il punto sul futuro ruolo dell'Italia in questo scenario. I numeri del Mediterraneo Circa un miliardo di persone gravita attorno a questo bacino marittimo. Di questi, quasi la metà è nel Middle East and North Africa (MENA). Il Pil generato è equivalente a quello della Germania (dato 2019). Il principale investitore in quest'area è la Cina. Ma anche l'Italia gioca una sua partita. I forti legami diretti che le imprese italiane hanno con la regione sono superiori di quelli realizzati da altri Paesi dell'Unione Europea. In quest'area, le altre nazioni dell'Ue destinano l'1,5% dei capitali investiti all'estero, mentre le imprese italiane – tra cui spiccano nomi di rilievo come Eni – si attestano al 10%. Circa 2000 imprese, situate in questa zona del Mediterraneo, hanno ricevuto capitali italiani, pari al 6% delle imprese italiane con partecipazioni all'estero, generando un fatturato pari a 26 miliardi di euro. La distribuzione dei capitali italiani è concentrata in 7 Paesi: Turchia, Libia, Arabia Saudita, Egitto, Algeria, Tunisia e Marocco. «È chiaro, dunque, che l'area del Mediterraneo ha un rilievo particolare per l'Italia»ha sottolineato Boccardelli. Il ruolo dei Paesi extra UE nel Mediterraneo Guardando al ruolo che i Paesi extra europei stanno giocando in quest'area, Leonardo Bellodi, Senior Advisor, Libyan Investment Authority e autore del libro, spiega che quanto successo ai tempi di Gheddafi determina ciò che sta succedendo oggi, come l'intervento della Russia. «Non esistono amici o nemici perenni: esistono interessi permanenti e per noi l'interesse non può che essere la Libia». «Lo sbocco naturale delle politiche di espansione di Cina, Turchia, Russia, sia per porti economici, ma soprattutto per materie prime, è il Mediterraneo – spiega Adolfo Urso, Presidente, COPASIR – Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – La contesa più importante sta avvenendo lì, a supporto della transizione ecologica e digitale. L'Italia deve esserci, la propria indipendenza dipende da questo: dall'approvvigionamento delle materie prime per essere protagonisti nella competizione economica globale». «In questa fase si aprono per il nostro Paese opportunità di convergenza con altri paesi europei e con gli Stati Uniti – rimarca Lucio Caracciolo, Direttore e Fondatore, Limes – In questo modo si possono compensare quei limiti di sovranità ereditati dalla Seconda guerra mondiale senza dover compiere atti di autolesionismo. La Brexit ha soprelevato il peso dell'Italia in Europa, condizione che ha portato gli amici francesi a proporre al nostro Paese il Trattato del Quirinale che, per la prima volta, ci permette di avere un rapporto molto stretto nell'area del Mediterraneo nord-africano. I passi successivi dovranno mirare a compiere atti positivi nell'interesse comune e a cercare mediazione. Dobbiamo ritornare ad essere soggetto credibile e non oggetto di questa sovranità. Se l'Italia resterà a guardare, non potremo lamentarci che il nostro giardino di casa sia oggetto di manovre altrui». Il ruolo dell'Italia nel futuro della Libia Se il legame fra Italia e Libia è intessuto a doppio filo nella storia, è necessario però porsi un'importante domanda. «Qual è il posto dell'Italia nella storia della Libia? Quale strategia l'Italia deve adottare nell'immediato? Secondo Bellodi mai come adesso l'Italia è nelle condizioni di esercitare un ruolo determinante – sottolinea Gianni Letta, Presidente Onorario, Associazione Davide De Luca – Una Vita per l’Intelligence – anche grazie all'autorevolezza del Presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha fatto proprio qui il suo primo viaggio internazionale. L'Italia è nelle condizioni di esercitare un ruolo determinante negli equilibri di questa zona, per salvaguardare interessi contingenti, ma anche per la posizione storica di ponte tra le due sponde del Mediterraneo». Il nuovo ruolo dell'Italia nel bacino del Mediterraneo inizia dalla consapevolezza degli obiettivi nazionali. «Saremo anche un Paese a sovranità limitata, ma nel Mediterraneo abbiamo sempre avuto grande capacità di mediazione e di influenza – spiega Cesare Maria Ragaglini, Già Rappresentante d’Italia, Organizzazione delle Nazioni Unite – Il problema è che più che equilibri, ci sono molti disequilibri. Dovremo adeguarci a questa nuova situazione, sapendo dove vogliamo andare e come». RIVEDI IL WEBINAR 20/01/2022

12 Gennaio 2022

Il Mediterraneo oltre la storia: nuove alleanze per gli equilibri del futuro

Il 19 gennaio alle 18.00 si terrà un nuovo appuntamento del ciclo “Appunti per l’interesse nazionale” in collaborazione con l’Associazione Davide De Luca - Una Vita per l’Intelligence, in occasione della presentazione del libro di Leonardo Bellodi “L’ombra di Gheddafi”. Iscriviti! Il 19 gennaio alle 18.00 si terrà un nuovo appuntamento del ciclo “Appunti per l’interesse nazionale” in collaborazione con l’Associazione Davide De Luca - Una Vita per l’Intelligence, in occasione della presentazione del libro di Leonardo Bellodi “L’ombra di Gheddafi” (Rizzoli, 2021). Un’occasione di confronto e dibattito che permetterà di analizzare l’evoluzione degli equilibri internazionali nel Mediterraneo, e il ruolo e le opportunità per il nostro Paese. Interverranno: Leonardo Bellodi, Senior Advisor, Libyan Investment Authority, Lucio Caracciolo, Direttore e Fondatore, Limes, Cesare Maria Ragaglini, Già Rappresentante d’Italia, Organizzazione delle Nazioni Unite, Adolfo Urso, Presidente, COPASIR - Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Introdurranno i lavori Paolo Boccardelli, Direttore, Luiss Business School, e Gianni Letta, Presidente Onorario, Associazione Davide De Luca - Una Vita per l’Intelligence. L’incontro sarà moderato da Flavia Giacobbe, Direttore di Formiche rivista. AGENDA Indirizzo di saluto Paolo Boccardelli, Direttore, Luiss Business School Gianni Letta, Presidente Onorario, Associazione Davide De Luca - Una Vita per l’Intelligence ConversazioneLeonardo Bellodi, Senior Advisor, Libyan Investment Authority Lucio Caracciolo, Direttore e Fondatore, Limes Cesare Maria Ragaglini, Già Rappresentante d’Italia, Organizzazione delle Nazioni Unite Adolfo Urso, Presidente, COPASIR - Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica Modera: Flavia Giacobbe, Direttore, Formiche Il webinar è gratuito, per partecipare è necessaria la registrazione. REGISTRATI Media Partner 12/01/2022

15 Giugno 2021

Con l’Africa. Quale ruolo per l’Italia e l’Europa?

Un momento di confronto sul Continente africano, priorità della politica estera italiana ed europea: il 30 giugno alle 17:30 si terrà un nuovo appuntamento del ciclo "Appunti per l’interesse nazionale" di Luiss Business School in collaborazione con l'Associazione Davide De Luca – Una Vita per l’Intelligence. Registrati!  Un momento di confronto sul Continente africano, priorità della politica estera italiana ed europea, a partire da esperienze concrete di partnership paritarie come risposta a fenomeni globali sempre più complessi quali: pace e sicurezza; governance e diritti umani; migrazioni e mobilità; cooperazione e investimenti; sviluppo economico sostenibile; collaborazione culturale e scientifica. Ne discuteremo il 30 giugno a partire dalle 17:30, in occasione del nuovo appuntamento del ciclo "Appunti per l’interesse nazionale" di Luiss Business School in collaborazione con l'Associazione Davide De Luca – Una Vita per l’Intelligence. AGENDA  Interventi istituzionali Giovanni Lo Storto, Direttore Generale Università Luiss Guido CarliGianni Letta, Presidente Onorario Associazione Davide De Luca – Una Vita per l’Intelligence Ne discutonoDon Dante Carraro, Direttore Medici con l’Africa CuammMaria Nicoletta Gaida, Presidente Ara Pacis InitiativeDomenico Giani, Presidente Eni Foundation, già Comandante della Gendarmeria VaticanaMarco Minniti, Presidente della Fondazione Med-Or Il webinar è gratuito, per partecipare è necessaria la registrazione.  REGISTRATI  15/6/2021

31 Marzo 2021

La sfida della Sovranità Tecnologica, Paolo Boccardelli: «Bisogna costruire una nuova visione industriale»

Durante la presentazione del Position Paper del Centro Economia Digitale il Direttore Luiss Business School ha tracciato la sua road map per una ripartenza all’insegna dell’indipendenza tecnologica: «Il nostro sistema economico e industriale devono incamminarsi per trovare le aree di specializzazione ed eccellenza nella nuova competizione» Uno degli obiettivi del governo Draghi è la sovranità digitale europea, un punto su cui l'Italia subisce una «sudditanza non tollerabile». La missione dei leader tecnologici europei è quella di creare un “terzo polo”, che si ponga tra Cina e Stati Uniti e che possa avere una sua indipendenza tecnologica. A questo tema il Centro Economia Digitale – CED ha dedicato un Position Paper che mette in luce quanto la sovranità tecnologica sia precondizione per quella economica. Da qui emerge l'esigenza di adottare una strategia che rilanci il ruolo sul mercato mondiale dell'Italia e dell'Europa. Il Position Paper è stato presentato nel corso di un evento digitale promosso da CED e ospitato da Luiss Business School, al quale hanno preso parte Vittorio Colao, Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, Vincenzo Amendola, Sottosegretario di Stato agli Affari Europei, Antonio Parenti, Capo Rappresentanza Commissione Europea in Italia, Alessandro Profumo, Amministratore Delegato Leonardo, Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato Open Fiber, Luigi Gubitosi, Amministratore Delegato TIM, Ernesto Ciorra, Direttore Innovability Enel, Francesca Zarri, Direttore Technology, R&D, Digital Eni, Danilo Cattaneo, Amministratore Delegato Tinexta Infocert, con i saluti introduttivi di Rosario Cerra, Fondatore e Presidente Centro Economia Digitale, Francesco Crespi, Direttore Ricerche CED, Professore Università Roma Tre e le conclusioni di Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico. «In una Europa che fatica a trovare dei “campioni tecnologici”, in grado di competere nella nuova economia globale, il nostro Paese si trova di fronte ad una sfida che non può lasciarsi sfuggire – spiega Paolo Boccardelli, Direttore di Luiss Business School e membro del comitato scientifico del CED – Perché il processo di ripresa sia efficace, coerente, duraturo e significativamente incisivo anche per gli equilibri di mercato, è necessario ripensare in maniera complessiva la politica industriale nazionale». Il valore economico della sovranità tecnologica «Nei prossimi tre anni ci sarà un'accelerazione enorme sull'adozione delle tecnologie da parte delle imprese – prosegue Boccardelli – Nei prossimi 10, 15 anni si prevede un investimento a livello globale sulle infrastrutture 5G e sui servizi collegati che produrranno 4 trillioni di dollari di valore generato. In più, il 70% del valore economico aggiunto sarà generato nelle piattaforme digitali. Il settore manifatturiero rappresenta il 16% del PIL a livello globale: si stima che il 5,75% della manifattura avrà adottato soluzioni di smart manufacturing. Nonostante questo, il 60% della domanda di lavoro non sarà soddisfatta dalle competenze disponibili. Nei prossimi anni saranno inventati il 10% dei lavori disponibili». «Secondo le stime CED, ogni euro investito nei settori ad alta tecnologia genera un effetto moltiplicatore pari a 2,4 euro nel resto dell'economia: un esempio di quale virtuoso effetto moltiplicativo possa essere innescato se le strategie alla base del cambiamento saranno solide, condivise e sostenibili. E se da un lato la pandemia ha generato una crisi economica ancora da valutare nel suo complesso, è anche vero che l’accelerazione imposta dalle nuove modalità ha determinato la definizione di nuovi trend tecnologici, tra cui l’apprendimento a distanza – con un impatto solo nelle fasi iniziali su 1,57 miliardi di studenti – la telemedicina, la robotica e i pagamenti digitali», spiega il Direttore di Luiss Business School. «A questo va aggiunto il processo di ridefinizione della geografia economica che la nuova globalizzazione e il reshoring delle filiere produttive stanno imponendo anche nel nostro continente. In questa nuova realtà, il nostro sistema economico e industriale devono incamminarsi per trovare le aree di specializzazione ed eccellenza nella nuova competizione. Un percorso che oltre a imporre un deciso recupero di produttività e competitività grazie a fattori quali i grandi progetti infrastrutturali, lo sviluppo della banda larga, la digitalizzazione della PA e del sistema imprenditoriale e la semplificazione amministrativa, richiede una definizione delle aree nelle quali far convogliare un considerevole flusso di investimenti pubblici e privati per riguadagnare leadership tecnologica e industriale. Solo così sarà possibile conferire al nostro Paese – in alcuni domini strategici – quella sovranità tecnologica ed economica utile a renderlo protagonista dei nuovi scenari». Sovranità tecnologica: cosa farà il governo «La sovranità tecnologica, vista come indipendenza o non dipendenza tecnologica, è uno degli elementi che porta alla autonomia strategica, obiettivo più ampio che tutti noi dobbiamo avere – spiega Vittorio Colao, Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale – Deve essere una sovranità europea, comune e di condivisione; deve estrinsecarsi in una capacità di contribuzione italiana a progetti e con persone di eccellenza internazionale; deve esserci la capacità di negoziare e di fare partnership al di fuori dell'Unione Europea sia commerciali sia regolatori». «Abbiamo a che fare con il "sovrano dell'innovazione", gli Stati Uniti e con il "sovrano della sperimentazione", la Cina. Per trovare la nostra sovranità europea e italiana ci vogliono le persone e le competenze; il richiamo al singolo mercato digitale, ancora in itinere; e la self confidence regolatoria. Con l'approccio alla privacy, l'Europa è riuscita a guadagnarsi una certa capacità negoziale e regolatoria molto importante. Con le occasioni che stanno arrivando - con il digital market act, con il digital services act e con il data governance act - possiamo contribuire allo shaping della sovranità tecnologica che vogliamo, ma anche a un bilanciamento e a un positivo rapporto con gli altri due sovrani, quello cinese e quello americano. Aggiungo un elemento: la modernizzazione degli stati europei e la semplificazione dell'ambiente innovativo, per poter realizzare la sovranità tecnologica». «Il governo sta lavorando al recovery plan in cui ci sono tutti gli elementi di cui abbiamo parlato. Dobbiamo guardare alle tecnologie di domani e non solo a quelle di ieri. La seconda cosa sono le competenze, che coinvolgeranno le persone, dai bambini all'asilo al professore emerito. C'è il sostegno a settori innovativi, sia dal punto di vista degli incentivi fiscali sia da quello dell'accelerazione dei settori di punta, pensando a dove essere i migliori atleti internazionali della tecnologia. Formazione: il ministro Brunetta sta lavorando a molte riforme. Ci sono molti investimenti nel settore della salute. Poi c'è tutto quello che il Ministro Cingolani sta mettendo in campo per l'ambiente: molta dell'innovazione tecnologica, quella vera, scientifica, sarà legata a questo settore». «Bisogna individuare i settori e le filiere strategiche, dove l'impatto della tecnologia diventa fondamentale – spiega Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico – Dobbiamo fare una politica che, con gli strumenti consentiti di carattere fiscale, di incentivazione, riescano a mettere in moto una proficua collaborazione tra il mondo della ricerca e il mondo dell'industria. È la cosa che in Italia è mancata di più a causa delle dimensioni delle imprese del nostro Paese». «Ce la faremo: ci sono buone condizioni di investimento – conclude Colao – Ma se vogliamo avere una vera sovranità tecnologica basata sull'innovazione, sullo sviluppo tecnologico, sulla non dipendenza, dobbiamo permettere più sperimentazione, liberare spazi giuridico-regolatori, dobbiamo guardare alla realtà con gli occhiali del futuro. Questo richiederà una semplificazione amministrativa e la rimozione degli ostacoli che la burocrazia di tipo difensivo crea. Se vogliamo una sovranità tecnologica italiana ed europea dobbiamo essere selettivi nel sostenere i veri “atleti” internazionali, le risorse umane, le università e i centri di ricerca, che rappresentano la punta di diamante del Paese. Dobbiamo ambire all'eccellenza tecnologica e scientifica, ma anche normativa, di policy e di allocazione di risorse». 31/3/2021

24 Marzo 2021

I Civil Servant di cui l’Italia ha bisogno

Nuovo appuntamento per il ciclo “Appunti per l’interesse nazionale” con Lucia Calvosa, Presidente Eni, Flavio Cattaneo, imprenditore e Vice Presidente Italo, Ferruccio de Bortoli, editorialista Corriere della Sera, Gen. C.A. Teo Luzi, Comandante Generale Arma dei Carabinieri. Registrati! Una nuova generazione di professionisti che avverta la consapevolezza e la responsabilità di essere “ceto dirigente”, nell’ottica dell’interesse nazionale: sono questi i “Civil Servant di cui l’Italia ha bisogno”, protagonisti del webinar in programma per il prossimo 8 aprile alle 17.30, organizzato da Luiss Business School e Associazione “Davide De Luca – Una vita per l’Intelligence”. L’incontro è realizzato nell’ambito di un ciclo di incontri dal titolo “Appunti per l’interesse nazionale”, iniziativa di riflessione pubblica avviata oltre un anno fa allo scopo di contribuire alla promozione e alla diffusione di una comune cultura dell’interesse nazionale. Ad animare il dibattito e delineare peculiarità e competenze richieste ai futuri servitori dello Stato saranno Lucia Calvosa, Presidente Eni, Flavio Cattaneo, imprenditore e Vice Presidente Italo, Ferruccio de Bortoli, editorialista Corriere della Sera, Gen. C.A. Teo Luzi, Comandante Generale Arma dei Carabinieri. In apertura, le considerazioni del Presidente di Luiss Business School Luigi Abete e di Gianni Letta, Presidente Onorario Associazione Davide De Luca - Una Vita per l’Intelligence. Le conclusioni sono affidate a Paolo Boccardelli, Direttore Luiss Business School. Il webinar è gratuito, per partecipare è necessaria la registrazione. REGISTRATI 19/3/2021

07 Febbraio 2021

La sovranità nell’era del Covid-19: il webinar Luiss Business School

Come è cambiato il concetto di sovranità al tempo della globalizzazione e dei sovranismi? E cosa significa sovranità ai tempi del Covid, quando le restrizioni della libertà personale hanno materializzato “la presenza del Sovrano con tutta la forza dello ius imperii per penetrare con irruenza nelle nostre vite”? A partire dalle riflessioni del libro “La nuova sovranità. Un saggio” di Leonardo Bellodi se ne è discusso a un webinar organizzato da Luiss Business School per il ciclo “Appunti per l interesse nazionale”, in collaborazione con l Associazione “Davide De Luca – Una vita per l Intelligence”. A introdurre i lavori, Paolo Boccardelli, Direttore Luiss Business School: “Io credo che, per la comunità Business School, questo tema della nuova sovranità e di come debba evolvere in un quadro di cooperazione internazionale nuova sia davvero un’area di grande interesse a cui guardare con attenzione”, ha sottolineato. Secondo il Presidente Onorario Associazione Davide De Luca, Gianni Letta, oggi è necessario un ripensamento dell’ordine internazionale dei rapporti multilaterali, non solo in campo economico: “Il cambiamento del concetto di sovranità, le tensioni internazionali e le nuove dimensioni delle globalizzazioni impongono un ripensamento del modo di intendere le relazioni tra gli stati e come coordinarle per un nuovo concetto di relazioni internazionali”. Oggi “c’è da riscrivere una formula di multilateralismo che non puo essere basata su teorie globaliste”, ha spiegato il ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola: “La nuova sovranità si basa sulla presenza del concetto di interdipendenza come concetto fondamentale ma non può non lasciarsi alle spalle un principio di non interferenza che non ci porterebbe a riorganizzare un modello multilaterale interessante per il nostro interesse nazionale”. Parlando di sovranità oggi non si può non parlare di sovranismo. Secondo il presidente del Copasir, Raffaele Volpi, “se i nazionalismi si trasformano in sovranismi e i sovranismi in egoismi, vuol dire che abbiamo fallito. In questo caso – ha spiegato – bisogna mettere in campo i nostri valori e le nostre radici e come declinarle nel contemporaneo”. “Da una parte il Covid ci ha dimostrato che i sistemi nazionali non sono sufficienti di fronte a un evento di simile portata, dall’altra dobbiamo rivolgerci al sistema di approvvigionamento nazionale”, ha spiegato Paola Severino, Vice Presidente Università Luiss Guido Carli. Per Giampiero Massolo, Presidente Fincantieri, oggi viviamo un paradosso: “Mentre cresce l’esigenza di avere Stati integri ed efficienti, come è successo col Covid, gli Stati si sgretolano sotto la spinta di attori che portano alla destrutturazione della sovranità”, ha spiegato. Secondo Leonardo Bellodi, “lungi dall’essere destinata all’estinzione la sovranità può uscire rafforzata ed esaltata dalla crisi d identità imposta dal virus, nel momento in cui si fa carico di un più vasto sistema di valori e di responsabilità nei confronti dell'umanità” RIVEDI IL WEBINAR   7/2/2021

22 Gennaio 2021

Appunti per l’interesse nazionale: la sovranità nell’era del Covid-19

Un nuovo webinar organizzato nell’ambito del ciclo “Appunti per l’interesse nazionale” con Vincenzo Amendola, Ministro per gli Affari Europei, Raffaele Volpi, Presidente Copasir, Paola Severino, Vice Presidente Università Luiss Guido Carli, Giampiero Massolo, Presidente Fincantieri. Introdurrà i lavori Gianni Letta, Presidente Onorario Associazione Davide De Luca – Una Vita per l’Intelligence. RIVEDI IL WEBINAR       Il 4 febbraio alle 18.00 con Vincenzo Amendola, Ministro per gli Affari Europei, Raffaele Volpi, Presidente Copasir, Paola Severino, Vice Presidente Università Luiss Guido Carli, Giampiero Massolo, Presidente Fincantieri, si terrà un nuovo appuntamento dei webinar organizzati nell’ambito del ciclo “Appunti per l’interesse nazionale”, in collaborazione con l’Associazione “Davide De Luca – Una vita per l’Intelligence”. Un’opportunità unica di confronto, per analizzare come le evoluzioni della sovranità investano la politica interna, l’economia e le relazioni internazionali, in occasione della presentazione del libro di Leonardo Bellodi “La nuova sovranità. Un saggio” (Giappichelli Editore, 2020). Introdurrà i lavori Gianni Letta, Presidente Onorario Associazione Davide De Luca – Una Vita per l’Intelligence. AGENDA  Interventi Istituzionali Paolo Boccardelli, Direttore Luiss Business School Gianni Letta, Presidente Onorario Associazione Davide De Luca – Una Vita per l’Intelligence Ne discutono con l’Autore Vincenzo Amendola, Ministro per gli Affari Europei Raffaele Volpi, Presidente Copasir Conclusioni Paola Severino, Vice Presidente Università Luiss Guido Carli Giampiero Massolo, Presidente Fincantieri Il webinar è gratuito, per partecipare è necessaria la registrazione. RIVEDI IL WEBINAR   22/1/2021

13 Novembre 2020

Appunti per l’interesse nazionale: il nuovo atlante del mondo

Un webinar organizzato nell’ambito del ciclo "Appunti per l’interesse nazionale", con Franco Bernabè, Presidente Cellnex Telecom, Maurizio Molinari, Direttore la Repubblica, e Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato e Direttore Generale Cassa Depositi e Prestiti. Introdurrà i lavori Gianni Letta, Presidente Onorario Associazione Davide De Luca – Una Vita per l’Intelligence. RIVEDI IL WEBINAR     Il 1 dicembre alle 17.30 con Franco Bernabè, Presidente Cellnex Telecom, Maurizio Molinari, Direttore la Repubblica e Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato e Direttore Generale Cassa Depositi e Prestiti, si terrà un nuovo appuntamento dei webinar organizzati nell’ambito del ciclo "Appunti per l’interesse nazionale", in collaborazione con l’associazione "Davide De Luca – Una vita per l’Intelligence". Un’opportunità unica per confrontarsi sul futuro degli equilibri internazionali anche alla luce dell’esito del voto USA 2020 e sulle partnership nelle relazioni politiche, economiche e commerciali, per cogliere le opportunità del digitale e delineare nuove strategie di fronte all’evoluzione di una società globalmente connessa. Introdurrà i lavori Gianni Letta, Presidente Onorario Associazione Davide De Luca – Una Vita per l’Intelligence. AGENDA  Interventi istituzionali Paolo Boccardelli, Direttore Luiss Business School Gianni Letta, Presidente Onorario Associazione Davide De Luca – Una Vita per l’Intelligence Ne discutono: Franco Bernabè, Presidente Cellnex Telecom Maurizio Molinari, Direttore la Repubblica Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato e Direttore Generale Cassa Depositi e Prestiti Il webinar è gratuito, per partecipare è necessaria la registrazione. REGISTRATI  RIVEDI IL WEBINAR 13/11/2020