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05 Dicembre 2019

Habitat. Relazioni trasversali

"Habitat. Relazioni trasversali" è la mostra organizzata dal Collettivo Curatoriale del Master of Art, fino al 14 gennaio 2020 negli spazi della Casa delle Letterature a Roma Il collettivo curatoriale composto dagli studenti della IX edizione del Master of Art Luiss Business School, con la supervisione scientifica di Achille Bonito Oliva, ha presentato Habitat, mostra che riflette sul tema dell’habitat contemporaneo in relazione alla pratica artistica. "Una mostra può essere l'effetto di un gesto edonistico, piacevole, altre volte può avere la nobiltà, come in questo caso, di produrre delle forme capaci di suscitare una riflessione", così Achille Bonito Oliva, che ha guidato nella realizzazione dell'esposizione il Collettivo Curatoriale, composto dagli studenti del Master of Art. Il Collettivo Curatoriale ha compiuto tutti i passaggi progettuali e organizzativi della mostra, dal concept alla scelta degli artisti, dagli allestimenti alla comunicazione, fino alla redazione di un catalogo. Artisti di diversa generazione e linguaggio hanno proposto le proprie riflessioni sul tema dell'habitat contemporaneo. Nella mostra tre declinazioni del tema dell'habitat: Naturale, Urbano, Virtuale. Riflettono l'habitat naturale le opere di Giorgio Andreotta Calò, Gohar Dashti e Roberto Ghezzi. Quello urbano, Ugo La Pietra, Margherita Moscardini e Superstudio. L'habitat virtuale Carola Bonfili, Carolin Liebl con Nikolas Schmid-Pfähler e Guido Segni. Pittura, scultura, fotografia, video e installazioni sono dislocate negli spazi interni ed esterni del complesso borrominiano della Casa delle Letterature. In mostra anche le opere di Giulia Berra, Maria Di Stefano e Elena Mazzi, finaliste della IV edizione del Premio Internazionale Generazione Contemporanea istituito dalla Luiss Business School per promuovere l'arte contemporanea italiana e straniera, sostenere gli artisti under 35 e dare vita alla collezione permanente d'arte contemporanea della Scuola. Scopri il Master of Art  RASSEGNA STAMPA Ansa Artribune  Insideart Romanotizie 05/12//2019 

19 Settembre 2019

Study Tour a Tel Aviv per gli studenti del Master in Entrepreneurship  

Company visit e laboratori per approfondire il sistema israeliano delle startup Due settimane nella Silicon Valley mediorientale, per conoscere la realtà della Start-up Nation Central, attraverso le testimonianze e le storie di successo dei protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione israeliano. Un’opportunità unica per gli studenti del Master in Entrepreneurship, che attraverso workshop e company presentation hanno avuto un punto di vista privilegiato sulle scelte e le strategie che hanno reso Tel Aviv capitale high tech con la più alta densità di startup al mondo. Trovare un investitore per la tua startup in 24 ore? È possibile! Le competenze sono il punto di partenza. Se molte sono le buone idee imprenditoriali di startup che nascono in un garage, costruire un pitch che ingaggi gli investitori e lanciare sul mercato un prodotto di successo è una metodologia da fare propria. I laboratori Idea Validation & Lean Startup Methodologies, How to stay alive after selling 3 Startups, Business Communication Tools hanno permesso agli studenti di apprendere le strategie che riducono i rischi di insuccesso di una startup, come il metodo Lean Startup, e gli strumenti utili per gestire le relazioni con partner, clienti e stakeholder.  Gli incontri con i fondatori, CEO e general manager di IronSource, Bablic, Mellanox, SAM, Catlyst Investiments e Leading Edge Consultants sono stati l’occasione per gli studenti del Master in Entrepreneurship di imparare a costruire una comunicazione human2human e le regole non scritte di un business meeting. Infine, ad essere sempre pronti: a trovare un investitore in 24 ore e cosa fare se all’ultimo momento, la tua startup non viene più acquisita.   Come il contesto istituzionale può facilitare una crescita economica guidata dall’innovazione: è stato questo il tema al centro dell’incontro degli studenti del Master in Entrepreneurship, con l’ambasciatore italiano in Israele Gianluigi Benedetti. Nell’ambito delle attività previste dall’Accordo italo-israeliano di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica, non mancano infatti programmi di agevolazione della mobilità in Israele delle giovani startup italiane. Il Master in Entrepreneurship è un percorso unico di apprendimento, esperienze sul campo e sviluppo di iniziative concrete di startup imprenditoriale. Si articola in lezioni, casi studio, sessioni di lavoro di gruppo e si conclude con l’incubatore d’impresa che permette di combinare teoria e pratica. Scopri il Master e le borse di studio, che coprono fino al 95% della quota di iscrizione. SCARICA LA BROCHURE 19/09/2019 

30 Luglio 2019

Generazione Cultura: al via il quarto bando per formare 50 giovani nei beni culturali

  Al via il quarto bando di “Generazione Cultura”, il progetto ideato e sostenuto da Lottomatica in collaborazione con Luiss Business School e trenta tra le più prestigiose istituzioni culturali italiane. Un’alleanza per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del Paese, grazie a un percorso articolato in sei settimane di formazione manageriale a 360° a Villa Blanc, sede Luiss Business School, e sei mesi successivi di stage presso una delle istituzioni culturali partner, tra le quali il Museo Egizio di Torino, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, le Gallerie degli Uffizi a Firenze, le Scuderie del Quirinale a Roma. I 50 giovani che avranno superato le selezioni avranno l’opportunità di partecipare a un programma di formazione avanzato per sviluppare e gestire progetti culturali, trasformando sfide e idee innovative in business plan, grazie anche all'integrazione strategica di tecnologie digitali. Le novità di questa edizione comprendono i corsi in: Digital Cultural Heritage: per acquisire conoscenze storico-artistiche, necessarie ad analizzare e interpretare correttamente il patrimonio culturale alla luce delle tecnologie digitali. Marketing dell’arte e della cultura: pianificare le giuste strategie di mercato in ambito culturale. Entrepreneurship e cultura: un laboratorio imprenditoriale per le nuove idee di business in ambito culturale. Cultural Project Management: i principali strumenti per sviluppare e gestire progetti culturali dal punto di vista artistico, economico e finanziario. Field Project: per comprendere le dinamiche del settore artistico-culturale italiano e potenziare le proprie soft skill attraverso workshop e seminari. Gli stage saranno occasione per applicare sul campo le competenze apprese agendo nel contesto delle esigenze delle singole istituzioni e realtà territoriali. Al termine dei sei mesi di stage seguirà una fase di un follow up volta a consolidare e integrare le competenze acquisite sul campo con le nozioni apprese in aula. Il bando si rivolge a giovani fino ai 27 anni: è possibile presentare domanda di ammissione entro il 30 settembre 2019. SCOPRI IL PROGETTO SCARICA IL BANDO Rassegna Stampa Generazione Cultura, al via il quarto bando per formare 50 giovani. Torna progetto Lottomatica-Luiss per valorizzare il patrimonio, La Repubblica, 30 luglio 2019 Generazione Cultura: bando per formare 50 giovani settore culturale. Finanziati da Lottomatica con bando aperto fino al 30 settembre, Aska News, 30 luglio 2019 29/07/2019 

23 Luglio 2019

Premio Internazionale Generazione Contemporanea: quarta edizione

Promuovere l’arte contemporanea italiana e straniera, sostenere gli artisti under 35 e ampliare la collezione permanente d’arte contemporanea dell’Università Luiss Guido Carli. Sono questi gli obiettivi del Premio Internazionale Generazione Contemporanea, giunto alla quarta edizione. L’iniziativa dà vita ad un nuovo ambito di innovazione culturale, volto non più solo alla formazione ma anche al sostegno e alla ricerca di giovani artisti in ambito internazionale. Il concorso prevede che le opere candidate sviluppino un tema specifico, basato sul seguente concept: Che cosa si può intendere oggi con habitat? Habitat è uno stato attivo, un meccanismo di funzionamento delle cose, che deve essere dinamico per poter evolvere. Come l’uomo. A ben guardare, la specie umana è l’unica in grado di creare delle condizioni endogene che facilitino la vita in un certo luogo e al contempo, di adeguarsi alle condizioni allogene che si trova a dover affrontare. L’umanità non solo si adatta all’habitat in cui si trova, ma lo modifica in modo da renderlo più funzionale. L’interrelazione tra la dimensione umana e la contingenza delle cose va a toccare più piani dell’esistenza, pertanto l’intento della mostra è quello di indagare lo stato dell’habitat oggi, proponendo agli artisti una riflessione sull’habitat Naturale, Urbano, Virtuale. Nella relativa traduzione nel linguaggio dell'arte contemporanea, si vuole porre in risalto come questi habitat differenti ma complementari siano dispensatori di risvolti estetici e possano rivestire un ruolo attivo nella definizione dell'opera d'arte. Il concorso prevede l’assegnazione di un premio in denaro del valore di € 4.000,00, conferito al primo classificato come acquisto dell’opera scelta da una prestigiosa giuria presieduta da Achille Bonito Oliva, curatore e critico d’arte, responsabile scientifico del Master of Art, e composta da: Paolo Baratta - Presidente Biennale di Venezia Anna Coliva - Direttrice Galleria Borghese Roberto Cotroneo - Giornalista, scrittore e fotografo italiano Margherita Guccione - Direttrice MAXXI Architettura Pia Lauro - curatore indipendente e diplomata LUISS Master of Art Giovanna Melandri - Presidente Fondazione MAXXI Domenico Piraina - Direttore PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano Luca Pirolo - Direttore Master of Art Michelangelo Pistoletto - Direttore Artistico Cittadellarte – Fondazione Pistoletto Monique Veaute - Presidente Fondazione Romaeuropa Andrea Viliani - Direttore Generale Madre · Museo d’arte contemporanea Donnaregina un rappresentante del Collettivo Curatoriale della IX ed. del Master of Art Le tre opere finaliste entreranno a far parte della mostra conclusiva del Master of Art e del relativo catalogo digitale. “Habitat” sarà infatti anche il concept della mostra. I candidati possono concorrere con una sola opera, edita o inedita, da cui emerga chiaramente l’aderenza al tema. Sono ammesse opere realizzate con tutti i linguaggi propri dell’espressione visiva (pittura, scultura, installazione, fotografia, grafica, video, senza limiti di tecniche). Il concorso si rivolge esclusivamente ad artisti under 35. Il termine ultimo per inviare le candidature è il 21 ottobre 2019. La partecipazione è gratuita. Si raccomanda l’attenta lettura del bando in allegato. BANDO GENERAZIONE CONTEMPORANEA  INFORMATIVA TRATTAMENTO DATI PERSONALI  MODULO DI ISCRIZIONE  MODULO DI PARTECIPAZIONE  23/07/2019 

17 Giugno 2019

Gli studenti del Master in Trade Management incontrano le aziende per iniziare la loro carriera

Gallery AFDB  Career Day 2019 Uno dei vantaggi di frequentare un Master con il supporto attivo di aziende partner come il Master in Trade Management della Luiss Business School, è di avere una visione privilegiata sul mondo del lavoro e la possibilità di entrare in contatto con potenziali employer già dal primo giorno. Il Master in Trade Management della Luiss Business School infatti, forma professionalità in grado di operare nel settore della produzione e/o distribuzione dei prodotti food and beverage da consumo fuori casa. Una formazione specialistica apprezzata dalle aziende del settore Trade e HoReCa, che tramite AFDB, supportano da anni il Master, erogando borse di studio a copertura parziale della quota di partecipazione al Programma. L’integrazione del Master con il mondo del lavoro è ancora più evidente durante il Career Day AFDB, dove le aziende partner del Master incontrano gli studenti per programmare insieme il loro futuro. Quest’anno, aziende come Coca-Cola, PepsiCo, Peroni, San Benedetto e molte altre aziende affiliate Italgrob, hanno valutato gli allievi in colloqui conoscitivi, relativamente alle opportunità di tirocinio aperte presso le loro realtà. Un’occasione unica per gli studenti: partecipare ad un Master con una borsa di studio, incontrare le aziende del settore ed avere la possibilità di essere valutati professionalmente per un mercato che non conosce crisi. Il Master in Trade Management è il programma ideale per chi vuole svolgere attività di customer insight, business development, trade marketing o vendita sia in aziende operanti nell’industria, sia in aziende operanti nella distribuzione dei prodotti da consumo extradomestico. I partecipanti acquisiranno le competenze professionali necessarie per svolgere con successo tali mansioni anche grazie all’interazione costante con esponenti delle aziende e associazioni partner. Gli studenti saranno inoltre inseriti in progetti di collaborazione con le aziende partner del Master, in associazione all’esperienza di tirocinio. Grazie all’esperienza pratica in azienda, oltre alla formazione teorica, i profili in uscita saranno in grado di comprendere e gestire le dinamiche di distribuzione e consumo attinenti al settore del consumo extradomestico e pianificare attività di trade e retail marketing, anche alla luce delle recenti e continue innovazioni nella logistica e nei rapporti multicanale, nonché dei cambiamenti in atto nelle modalità di comunicazione sociale tra consumatori. Scopri di più sul Master in Trade Management della Luiss Business School e scarica la brochure! AFDB (Associazione per la Ricerca e la Formazione nel mercato del consumo fuori casa) è l’associazione di riferimento in Italia nella distribuzione e nel canale HoReCa, che raggruppa le maggiori realtà aziendali ed industriali del settore.   

19 Aprile 2019

Gli studenti di Family Business Management al Lille Campus di IÉSEG School of Management

Gli studenti dell’executive programme in Family Business Management hanno frequentato il modulo in “Competitive Strategy and Business Model” presso il Lille Campus di IÉSEG School of Management, partner del programma. Il modulo è stato progettato come un’esperienza didattica su doppio binario: gli studenti hanno avuto sia l’opportunità di conoscere sul campo come sono organizzate e operano le imprese familiari francesi di maggior successo, sia di portare avanti l’approfondimento teorico in un prestigioso contesto internazionale. Durante la prima giornata, i partecipanti hanno potuto conoscere i membri e le attività della famiglia Mulliez, nell’ambito di una conferenza dedicata presso Mobilis, il quartier generale dell’Association Familiale Mulliez. La famiglia francese Mulliez è proprietaria di molte e diverse catene nella grande distribuzione – tra le più note Auchan, Decathlon, Leroy Merlin – contando 800.000 dipendenti in tutto il mondo. L’Association Familiale Mulliez (AFM) è appunto la holding che gestisce tutte le partecipazioni della famiglia, che è tra le più ricche di tutta la Francia. «Family Businesses are more profitable in the long run» è stato l’insegnamento principale che gli studenti hanno potuto trarre da questa esperienza: laddove la gestione di un’impresa familiare faccia emergere complessità peculiari che rendono sempre più necessarie competenze e professionalità specializzate, il successo e la competitività del modello familiare vanno sicuramente misurati nel lungo periodo. «Un’esperienza formativa e un’occasione di networking divertente e stimolante – ha commentato Candida Arnone, studentessa del corso. – Confrontarsi con altre realtà e con altre culture raffina la vision, la mission e la execution che caratterizzeranno la nostra gestione». La business visit presso Decathlon è stata invece un’opportunità per avvicinarsi a una realtà imprenditoriale familiare che punta sulle tecnologie e l’innovazione per competere globalmente: gli studenti hanno potuto infatti visitare i siti e i laboratori dove si testano i nuovi prodotti. Il modulo si è concluso presso il Lille campus di IÉSEG, dove un business game di simulazione della gestione aziendale ha arricchito la lezione. «È stata un’esperienza che ci ha dato la possibilità di conoscere come si struttura una family firm complessa – ci ha raccontato lo studente Matteo Magni. – Ma è stata anche un’esperienza molto divertente, che ha permesso di creare molta più unità nel gruppo. Sicuramente da riproporre». 19/04/2019

16 Aprile 2019

Gli studenti LUISS Business School vincitori del Premio Alamo 2018

Il Premio Alamo 2018 – contest che ha premiato tre valide idee imprenditoriali che sapessero valorizzare il recupero del lavoro manuale, la produzione manifatturiera e la fornitura di servizi – ha visto vincitore il progetto “Florentite”, nato da un’idea di Marco Zampini, studente di Energy Industry – major del Master in Management and Technology, Luca Latini, studente di Digital Marketing & Social Media Communication, e Stefano Zampini.   “La nostra idea imprenditoriale è nata sulla base dei principi di economia circolare, sostenibilità ambientale e sociale” – ci racconta Marco Zampini. “Il progetto Florentite si fonda sullo sfruttamento economico di un innovativo processo tecnologico brevettato, di cui siamo co-titolari, che consente di trattare e riciclare un’ampia gamma di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, trasformandoli in categorie di prodotti di applicazione urbana o edile (simili a materiali pietrosi, ceramici, lapidei, marmorei, ecc…), non dannosi per l’ambiente, che presentano caratteristiche fisiche e chimiche superiori alle rispettive controparti naturali ad oggi utilizzate. I rifiuti speciali sono costosi da smaltire e nocivi per l'ambiente e la salute: grazie a questo progetto, essi si trasformano da un grave problema a una nuova profittevole opportunità che apporta, in perfetta ottica di economia circolare, benefici ambientali, sociali ed economici. Il Master ha sicuramente contribuito in maniera importante al conseguimento di questo significativo riconoscimento. La formazione da un lato mi ha permesso ad affinare le competenze tecniche di analisi, dall'altro, a mio parere anche più importante, ha rivoluzionato il mio mindset, spingendomi a ragionare con uno spirito diverso, più critico, creativo e imprenditoriale. Altro aspetto internalizzato durante questo percorso è stato lo sviluppo di capacità relazionali e soft skills che sono state decisive nella gestione del progetto”. “Il progetto Florentite è una bellissima sfida dove affronteremo un tema con il quale siamo tutti coinvolti: il concetto (errato) di rifiuto e la sua gestione – racconta Luca Latini. “Sarà fondamentale trasmettere correttamente il nostro messaggio e riuscire a costruire una community che possa supportarci durante il nostro percorso. A questo scopo, l’esperienza in LUISS Business School rappresenta un punto cruciale del mio percorso formativo, poiché il programma in Digital Marketing e Social Media Communication mi ha fornito solide basi per affrontare qualsiasi progetto del mondo digitale, settore che oggi nessuno può permettersi di ignorare”.  “Negli ultimi mesi, soprattutto dopo la vittoria del Premio Alamo 2018, abbiamo ricevuto diverse manifestazioni di interesse da soggetti operanti nel settore industriale privato, da soggetti pubblici e da Università” – continua Marco. “Ad oggi abbiamo già avviato un primo progetto pilota per testare la produzione di prototipi delle diverse tipologie di prodotti Florentite; questa sperimentazione ha portato alla certificazione di idoneità al recupero e allo stesso tempo sono state apprezzate le caratteristiche chimico/fisiche del prodotto, spesso superiori a quelle dei materiali classici attualmente in commercio. I prossimi passi saranno quelli di fondare una start-up innovativa di gestione della proprietà intellettuale, sviluppare un network ed approfondire i contatti già ricevuti, per individuare partner finanziari e industriali con i quali effettuare gli ultimi test su produzioni di scala più ampia ed arrivare a portare questo processo sul mercato”. In bocca al lupo! 16/04/2019

16 Aprile 2019

Può l’apofenia giocare un ruolo nel marketing? La parola agli studenti #LUISSBusiness

Qual è l’impatto dell’apofenia sull’attenzione, la percezione e la Brand Awareness dei consumatori? Questa è la sfida a cui hanno risposto gli studenti di Sales & Account Management – major del Master in Marketing Management nell'ambito del progetto di ricerca di Consumer Insight. Diletta Di Consiglio, Costanza Maria Rossi, Emanuele Scibilia, Carol Spizzichino, Mariano Verde, autori del progetto, ci raccontano la ricerca. Che cos’è l’Apophenia? Il termine Apophenia è stato coniato nel 1958 dallo psichiatra tedesco Klaus Conrad, che studiando le distorsioni della realtà insite in alcune forme di psicosi come la schizofrenia, lo definì come “un’immotivata visione di connessioni” in dati casuali e senza alcun senso. Alcuni pazienti sembravano infatti rintracciare schemi nascosti apparentemente insensati o privi di significato agli occhi dei soggetti sani. In realtà, l’Apophenia è un fenomeno universale, che prescinde dalla presenza di particolari differenze neurologiche o di patologie mentali, riguardando indistintamente tutti gli individui: in altre parole, non è altro che l’istintiva ed automatica tendenza umana a ritrovare strutture ordinate e schemi familiari in immagini o suoni privi di un ordine logico. Per comprendere come ciò accada, è necessario considerare che il nostro cervello apprende dall’esperienza e associa connessioni di dati ad un determinato significato, immagazzinando tali connessioni sotto forma di algoritmi mentali. Gli stimoli esterni a cui siamo quotidianamente sottoposti vengono confrontati con tutti i modelli presenti nella memoria a lungo termine, e interpretati secondo questi ultimi. Pensiamo ad esempio al riconoscimento facciale: il nostro cervello sin dalla nascita ha memorizzato sotto forma di algoritmo la distanza tipica esistente tra occhi naso e bocca, e tende a riconoscere un volto ogni volta sia sottoposto a uno stimolo simile. Queste routine di rilevamento, quando applicate a insiemi di dati più complessi, possono causare la corrispondenza al modello sbagliato: un rilevamento falso positivo genera l'apofenia. Può l’apofenia giocare un ruolo nel marketing? Ci siamo chiesti se l’apofenia potesse giocare un ruolo nel marketing: qual è l’impatto dell’apofenia sull’attenzione, sulle percezioni e la brand awareness dei consumatori, una volta inserita in prodotti, loghi e advertising? Proprio per indagare la sussistenza di tale possibile relazione, abbiamo proposto l’adozione di metodi di ricerca sia tradizionali sia sperimentali. Tra i metodi tradizionali abbiamo suggerito: il Memory test per analizzare l’impatto di elementi apofenici sulla memoria del prodotto l’Implicit Association Test per indagare l’attenzione inconscia immediata stimolata dalla visione dei loghi apofenici il focus group per raccogliere insight dall’osservazione e dall’intervista diretta dei potenziali consumatori. Abbiamo inoltre deciso di creare e somministrare un questionario ad hoc ad un campione di 70 persone, eterogeneo in termini di età e di sesso. Abbiamo messo a paragone due immagini, la prima tratta da una campagna pubblicitaria di un brand di calzature raffigurante un paio di scarpe la cui impugnatura conteneva un richiamo apofenico, la seconda modificata da noi per eliminarlo. Abbiamo chiesto di rispondere a una sola domanda in modo impulsivo ed immediato:  “quale delle due immagini preferisci?”. Il 69% dei rispondenti ha confermato la nostra ipotesi di ricerca: l’immagine contenente loghi apofenici è stata quella che ha attirato maggiormente l’attenzione. I modelli di ricerca appena descritti, pur fornendoci informazioni rilevanti, non ci permettono tuttavia di avere una visione del fenomeno completa e sufficientemente robusta. Abbiamo integrato quindi, i nostri metodi di ricerca con tecniche di neuro-science specifiche per lo studio del consumer behaviour. Nello specifico abbiamo suggerito di utilizzare: tecniche combinate di Galvanic Skin Response ed elettroencefalogramma, con l’obiettivo di indagare sulla valenza emotiva scaturita dalla vista dei prodotti e la conseguente propensione all’acquisto; la risonanza magnetica funzionale al fine di indagare sulla memorizzazione dei loghi e, ancora una volta, sulle emozioni che questi suscitano in chi li osserva; nel caso dell’Adv., elettroencefalogramma associato ad Eyetracker per monitorare quali siano gli elementi osservati maggiormente, se questi siano conformi allo scopo della pubblicità e se quest’ultima impatti sulla memoria del consumatore. Uno studio di questo tipo, che vede lo stesso fenomeno indagato sotto tre aspetti diversi, non ha come unico obiettivo quello di dimostrare efficacia in termini assoluti dell’apofenia nel marketing, quanto piuttosto stabilire quali siano i contesti e i metodi migliori per servirsene. Cosa porterete con voi di questa esperienza? Ci racconta Costanza: "Ho sempre pensato di avere una fervida immaginazione: sin da piccola intravedevo volti ed immagini familiari negli oggetti più disparati, posti alla rinfusa come in una coincidenza perfetta. Oggi a questa ‘immaginazione’ posso finalmente dare un nome: si chiama apofenia, e non è il frutto del caso, ma della macchina più complessa ed affascinante che esista… la mente umana". Secondo Carol, "lavorare in team, facendo leva sulle risorse e le competenze migliori di ognuno di noi, ci ha permesso di pensare out of the box e proporre una domanda di ricerca quanto più efficace ed interessante", mentre per Mariano "coinvolgi le persone con le tue idee è per me tra i precetti più importanti. Ed è in questo modo che siamo riusciti con successo a ottenere piena attenzione dei nostri ascoltatori su un tema così interessante ma altrettanto complesso.  In fondo il valore di un’idea non basta se non viene ben comunicato". Per Diletta il punto di forza di questo lavoro è stato mettersi nei panni del consumatore, grazie alla "capacità di ascoltare non solo con le orecchie ma anche con il cuore".  Ci sarà un posto per l’apofenia nel vostro futuro professionale? Per Emanuele, "riuscire a colpire un prof è di per sè una gran soddisfazione, ma riuscire a stupire un esperto del settore in cui tu stesso vorresti lavorare, è qualcosa che ti dà una carica pazzesca!" In bocca al lupo! 16/04/2019