28 Aprile 2016
“Data is the new oil of the digital economy” - I dati sono il nuovo ‘petrolio’ dell’economia digitale. Oggi, la gestione dei dati diventa leva di creazione di valore per l’impresa. Dinamica che si applica a tutti i livelli dell’organizzazione aziendale, e ancor di più, all’area finance. Questa deve trasformare il suo ruolo tradizionale, diventando il centro del nuovo ambiente di data-driven business e guidando l’evoluzione dell’azienda verso i nuovi scenari a cui è orientata. Giovedì 28 aprile, al dinner seminar “Chief Future Financial Officers” della LUISS Business School, i Direttori Finanziari di società leader e un panel di esperti di settore si riuniscono per riflettere su questi temi-chiave, e molti altri legati alla figura del Chief Financial Officer (CFO). Seguendo una logica assimilabile a un mix di forze centripete e centrifughe, nell'organizzazione aziendale il Direttore Finanziario (AF, ingl. CFO) è il manager responsabile della gestione generale delle attività finanziarie di una società. Nell’evoluzione di questa figura, al CFO sono assegnate responsabilità strategiche, e dopo quello del CEO (Chief Executive Officer), il CFO ha il ruolo centrale che più pesa e conta nella vita dell’azienda. Una recente ricerca presentata da Oracle[1] rivela un’analisi sui cambiamenti che hanno interessato le funzioni e le competenze del CFO a partire dagli anni ’90 a oggi, soprattutto, in considerazione delle conseguenze della rivoluzione dell’era digitale. Sul ruolo decisionale di questa figura aziendale, Fabio Spoletini, Country Manager Oracle Italia, commenta: «In questa fase di forte instabilità economico-finanziaria, ma allo stesso tempo di grande dinamismo legato alla digitalizzazione, il ruolo del CFO deve diventare centrale e da manager dei conti deve diventare manager dei dati in quanto le sue skill analitiche devono essere estese a tutti i settori dell’azienda - spiega Spoletini - Peraltro, ci troviamo anche in un momento in cui bisogna rilanciare gli investimenti per crescere, ma le risorse sono scarse, e allora la tecnologia – attraverso il Cloud – può diventare una vera e propria chiave di volta. I CFO devono comprenderne le potenzialità per accelerare sul cambiamento» - conclude Spoletini. Dalla ricerca “The Digital Finance Imperative”[2], realizzata dal “Chartered Global Management Accountant (CGMA)”, e promossa da Oracle, emerge come i CFO siano chiamati a lavorare su nuovi indicatori di performance per una misurazione più attenta del valore delle risorse intangibili, come per esempio la soddisfazione del cliente, la visibilità del brand, la capacità di individuare la qualità dei processi di business. I risultati della ricerca riportano che i main driver di valore per le loro aziende sono costituiti proprio dalla customer satisfaction (76%), dalla qualità dei processi di business (64%) e dalla relazione con il cliente (63%). Dati importanti se si considera che le risorse intangibili rappresentano l’80% del valore delle aziende che compongono l’indice S&P 500. Si riscontra, tuttavia, che solo una percentuale limitata del campione degli intervistati ha però accesso ai dati utili a misurare e monitorare questi aspetti-chiave del business. Il timing di questo incontro è parallelo a ingressi e nuove nomine, cambi e passaggi ai vertici di alcune delle più importanti corporate italiane. Tra i CFO provenienti dal mondo dell’impresa, saranno presenti in sala anche Giuseppe Gola di Wind e altri CFO operanti in realtà partecipate e nella PPAA, come Andrea Quacivi di Sogei e Franco Mazza di Equitalia. Sulla base della sua esperienza alla Silicon Valley, il Prof. David Orban, Advisor e Faculty di Singularity University, osserva: «L’accelerazione del cambiamento tecnologico impone alle aziende una nuova cultura. Devono diventare esse stesse esponenziali! Una quantità rapidamente crescente di dati viene generata da fonti nuove e diverse» - continua Orban - «Piattaforme di social media, reti di Internet of Things, transazioni e nuovi modelli contabili, di gestione di contratti e di asset basati sulla block chain: un caleidoscopio di opportunità e di innovazione che risorse opportunamente allocate permettono di analizzare e abbracciare con slancio. La sfida è grande, ma irrinunciabile in un mondo aperto e in cui le barriere alla concorrenza si sono abbassate» - conclude - «Quale sarà la prossima startup dirompente che, con leva tecnologica, ridefinirà in maniera quasi impossibile da anticipare il mercato di riferimento dei leader di oggi?». Interverranno anche il Prof. Luigi de Vecchi, Presidente dell’area Europa Continentale - Corporate e Investment Banking di Citi, il Prof. Giuseppe Ragusa e il Prof. Raffaele Oriani, docenti LUISS Business School. Paolo Boccardelli, Direttore LUISS Business School, ricorda l’importanza che riveste l’impegno nella formazione di alti profili professionali importanti come quella del Direttore Finanziario e di come anche la Scuola stia aggiornando la propria offerta formativa a pari passo con le evoluzioni ed esigenze del mercato. «Con questo evento, la LUISS Business School continua il ciclo di appuntamenti volti a comprendere come le nuove tecnologie stiano cambiando i driver di creazione del valore per imprese e istituzioni» - afferma Boccardelli - «Bisogna ricordare che le nuove tecnologie stanno anche modificando il modo in cui manager e professionisti conducono le loro attività e assolvono i propri compiti» - continua Boccardelli - «Da oggi i professionisti del mondo finanziario hanno nel loro bagaglio un nuovo strumento per affrontare le sfide di un'economia di mercato sempre più complessa». - conclude Boccardelli. Di qui, anche per la figura del CFO, emerge la necessità di strumenti statistici più customizzati a elaborare previsioni più efficaci, al fine di analizzare e interpretare al meglio i fenomeni di gestione e controllo aziendale. LE FOTO DELL'EVENTO [1] https://go.oracle.com/LP=22225/?elqCampaignId=33691 [2] https://go.oracle.com/LP=22225/?elqCampaignId=33691 28/04/2016
26 Aprile 2016
L’8 aprile 2016 gli studenti di sei Master Specialistici sono stati coinvolti nel SenseStorming, un evento promosso da ERShub (Ethics, Responsibility and Sustainability Hub) della LUISS Business School e organizzato da MakeSense, comunità internazionale finalizzata al sostegno degli imprenditori sociali. L’evento si inserisce nel percorso ERSlab, ideato al fine di rispondere all’esigenza di promuovere Etica, Responsabilità e Sostenibilità come strumenti per migliorare la performance di qualsiasi operatore economico. La scelta di inserire nei piani didattici dei master alcuni moduli di ERS è dettata, infatti, non solo da scelte valoriali, ma soprattutto dalla consapevolezza che qualsiasi operatore economico oggi non può prescindere dalla conoscenza di queste variabili per poter agire in maniera non solo più giusta e corretta, ma soprattutto più efficace. Essere etici nel business significa essere attori economici più efficaci. Il Prof Rullani introduce #SenseStorming pic.twitter.com/o10LQgZxJS — LUISS BusinessSchool (@LUISSBusiness) 8 aprile 2016 L’obiettivo principale dell’evento è stato, dunque, quello di ampliare il punto di vista sul mondo degli studenti coinvolti e far loro comprendere e sperimentare l’opportunità di agire in dimensioni differenti rispetto a quella economica, come quella sociale e ambientale. La giornata ha avuto come obiettivo specifico inoltre quello di far lavorare gli studenti alla soluzione di reali challenge presentate dagli imprenditori sociali coinvolti. Convincere, coinvolgere, creare community per DonApp. Studenti a lavoro per gli imprenditori sociali #SenseStorming pic.twitter.com/hArVYv3Uv3 — LUISS BusinessSchool (@LUISSBusiness) 8 aprile 2016 Sei sono state le imprese sociali ospitate al workshop: Vip2zip, un'applicazione che permette di misurare la riduzione dell'impatto ambientale; Pedius, un sistema di comunicazione che consente alle persone sorde di effettuare telefonate; CoRete, un gruppo di coworking, coliving, fablab, makerspace e realtà collaborative che operano nella città metropolitana di Roma; Studio Superfluo, un collettivo di professionisti che si occupa di design sostenibile, produzione artigianale, arredi su misura e progettazione partecipata; DonApp, una piattaforma di shopping etico; IOTA-Internet Of Things Augmented, un dispositivo che abilita tutti gli oggetti a dialogare tra di loro. Un centinaio gli studenti provenienti da Master diversi che hanno partecipato e che, attraverso la metodologia dell’hold-up, hanno lavorato a gruppi allo sviluppo di soluzioni creative alle sfide presentate dagli imprenditori. L’hold-up si configura come una tipologia di workshop innovativo attraverso il quale viene fatta emergere l’intelligenza collettiva di un gruppo. This is how #collectiveintelligence empowers even single people :) #sensestorming pic.twitter.com/YOpElSwuGb — Guglielmo Apolloni (@guglielmoa) 8 aprile 2016 La giornata è iniziata con una prima fase in plenaria, durante la quale il Professor Francesco Rullani, coordinatore di ERShub, ha introdotto e contestualizzato l’evento, il team di MakeSense si è presentato e gli imprenditori hanno descritto le loro attività e le loro sfide. Sulla base dei propri interessi gli studenti si sono divisi in sei gruppi di lavoro, uno per ogni imprenditore sociale. Coordinato dai facilitatori di MakeSense, ogni gruppo ha affrontato con le proprie idee e proposte una fra le sei sfide proposte: creare una community, aumentare i partner, trovare applicazioni concrete per il proprio dispositivo, comunicare in maniera comprensibile ai non addetti ai lavori, migliorare il business model, raggiungere un nuovo segmento di mercato. Nel tardo pomeriggio l’evento si è concluso con la restituzione in plenaria dei risultati raggiunti da ogni gruppo: applicare l'Internet of Things alla mobilità, coinvolgere gli influencer, creare e consolidare partnership sono solo alcune delle idee emerse per migliorare concretamente le attività degli imprenditori sociali. Il SenseStorming ha rappresentato l'occasione per stimolare la creatività collettiva e per rendere consapevoli gli studenti dell'impatto sociale delle attività economiche, mettendoli in contatto con numerose realtà dell'imprenditoria sociale e consentendogli in futuro di potervi partecipare e contribuire attivamente. Complimenti a studenti, imprenditori sociali e a @MakeSenseTwitts per l'ottimo lavoro svolto oggi al #SenseStorming! pic.twitter.com/d8Be4D2mpV — LUISS BusinessSchool (@LUISSBusiness) 8 aprile 2016 26/04/2016
20 Aprile 2016
Dal Nord Africa e dal Medio Oriente giungono sfide per la politica mondiale, che si trova a cercare soluzioni concrete ed immediate ad un insieme sempre più complesso di situazioni allarmanti, di difficile contenimento, come i conflitti, le guerre, la scarsità di risorse, povertà e fame, le migrazioni di massa e i tragici episodi di terrorismo internazionale. Le reazioni possono generare atteggiamenti di chiusura, ostilità e insicurezza dilagante. Situazioni allarmanti che sfociano in quell’ondata di disordine che oggi investe il Mediterraneo, in un momento cruciale per i futuri equilibri di potere della diplomazia occidentale. Dalla Siria alla Libia, passando per l’Iraq, il nostro Paese è chiamato a ricoprire un difficile ma importante ruolo, sia a livello decisionale, che nelle operazioni concrete di intervento. Un delicato momento storico che marca un’epoca di rischioso e ineluttabile protagonismo, anche alla luce degli interessi economici e dei legami che l’Italia è stata in grado di sviluppare dal Dopoguerra ad oggi, anche nei confronti di alcune regioni ‘critiche’. In questi contesti di rapida evoluzione, movimento e scambio, l’insieme dei valori, dell’identità, del patrimonio culturale e la stessa coesione politica interna mettono a dura prova i vertici istituzionali. Un’occasione di approfondimento e confronto su queste tematiche sensibili è stata proposta ieri dalla LUISS Business School durante la tavola rotonda intitolata “L’Italia nel Mediterraneo: interessi economici tra Nord Africa e Medio Oriente”, in collaborazione con AGOL, Associazione di Giovani Opinion Leader che operano nel mondo della comunicazione, dei public affairs e delle professioni internazionali. L’incontro è stato moderato della professoressa Michela Mercuri, fellow di AGOL Milano. Tra i rappresentanti del mondo d’impresa, interessante è stato l’intervento del Consigliere Pasquale Salzano, Direttore Affari Istituzionali ed Executive Vice President di Eni. Sul fronte dei media, la Business School ha potuto avvalersi del contributo di Alberto Negri, inviato speciale del Sole 24 Ore (per il quale ha viaggiato in Africa, Medio Oriente e nei Balcani), per poi offrire l’esperienza sul campo del Generale Marco Bertolini, a capo del Comando Operativo di Vertice Interforze. «Nell'attuale e difficile congiuntura internazionale, le Forze Armate si riappropriano del loro ruolo principale di attori privilegiati di politica estera per la tutela di interessi nazionali» – ha affermato il Generale - «interessi che non si limitano alla semplice difesa. Un ruolo attivo, e non solo di risposta» - continua il Generale - «nel quale le Forze Armate giocano alla pari con le altre istituzioni nazionali. Soprattutto, per il bacino del Mediterraneo, scosso da tensioni e frizioni che lo confermano ancora "centro del mondo”, nonostante previsioni che lo vorrebbero posizionare nella moderna periferia» - conclude il Comandante del COI. Gli sforzi economico-finanziari, e il continuo impegno della politica estera italiana messi in atto nel quadrante nordafricano e levantino, costituiscono tuttavia una fonte di grandi opportunità per un rilancio del Paese, che può emergere come leader nel guidare la ripresa. Partendo da questa presa di coscienza, il dibattito ha affrontato aspetti e andamenti economici, politici, senza trascurare quelli strategici legati alla sicurezza. Dal confronto, sono stati messi in luce punti di forza, ma anche di debolezza che l’Italia ha lasciato irrisolti, proponendo idee e spunti di riflessione per un suo rilancio, in virtù degli interessi economici e asset geopolitici nella sponda Sud (dal Nord Africa al Maghreb e, ad Est, verso il Mediterraneo orientale e il Medio Oriente, infatti, passa la direttrice forse più rilevante per le operazioni di politica estera dell’Italia, se si considera il punto di vista geografico e geopolitico, la prospettiva di proficuo scambio di risorse, unito al vantaggio di inserirsi in nuovi mercati. Posizionamenti che inciderebbero favorevolmente sugli andamenti di crescita sia dell’Italia che dei suoi partner commerciali. «L’energia, presupposto indispensabile per crescita economica e sviluppo locale, può diventare un fattore chiave di stabilità nel Mediterraneo» - afferma Pasquale Salzano di Eni - «e le straordinarie scoperte energetiche nell’area rappresentano una concreta opportunità di cooperazione sia a livello regionale, sia con l’Unione Europea e con l’Italia. Attraverso strategie comuni di condivisione delle infrastrutture, si ottimizzerebbe lo sfruttamento delle rilevanti risorse disponibili, promuovendo la creazione di un ‘hub del gas’ nel Mediterraneo Orientale. Questo processo – aggiunge Salzano - «potrebbe favorire una crescita più inclusiva e sostenibile di tutto il Mediterraneo e contribuire alla sicurezza e competitività energetica europea, rafforzando il corridoio Sud-Nord» - conclude Salzano. Paolo Boccardelli, Direttore LUISS Business School, ha poi ricordato l’importanza che anche la formazione delle giovani generazioni che si avviano alla carriera diplomatica e internazionale può rivestire per le aree considerate. «In questo contesto – ha detto Boccardelli - la formazione per prepararsi al dialogo con questi Paesi assume un’importanza fondamentale.» Continua Boccardelli – «Una migliore e rinnovata gestione del fenomeno delle migrazioni nel Mediterraneo si può raggiungere anche rafforzando le relazioni tra l'Ue e i Paesi di origine dei migranti, studiandone da vicino i nuovi equilibri e potenziali dinamiche che possono apportare risvolti benefici agli operatori economici e al ‘Sistema Impresa’, sempre coscienti e preparati a quelle minacce che l’apertura e le relazioni con Paesi e culture, spesso differenti e lontane da quella europea, possono comportare. In questo ambito, la LUISS, attraverso il patrimonio di competenze specialistiche della sua Business School e della School of Government, ambisce a giocare un ruolo di rilievo a supporto del Paese e delle imprese» - conclude Boccardelli, accennando ad alcuni percorsi formativi specialistici proposti dalla LUISS Business School, anche in collaborazione con la LUISS School of Government. «Una tavola rotonda che ha proposto - tanto ad AGOL quanto ai partecipanti, agli studenti ed ex-studenti LUISS Business School - importanti spunti per analisi degli attuali interessi economici e asset strategici delle realtà imprenditoriali e degli stakeholder italiani» - commenta Mercuri di AGOL nei suoi interventi di moderazione - «Stabilizzazione e sviluppo, due parole-chiave interconnesse, leitmotiv del dibattito, due facce della stessa medaglia e sfida del Mediterraneo, su cui istituzioni, organizzazioni, imprese e, anche il mondo accademico, devono continuare a ragionare» - osserva la Mercuri - «con l’obiettivo di individuare soluzioni ed azioni pratiche per guardare al Nord Africa, e al Medio Oriente, come nuove rotte per gli investimenti.» 20/04/2016
18 Aprile 2016
On May 19, 2016 from 6:00 pm to 8:00 pm, as part of the 4th International Mega-Projects Workshop, an evening session will be held at LUISS Business School with the Keynote Speaker Mark Thurston, Regional Managing Director at CH2M. The session will be focused on major UK programmes, with the participation of high-profile discussants. The UK has seen a renaissance in infrastructure investment in the last 10-20 years, from the new terminal 5 at Heathrow airport, the London 2012 Olympic and Paralympic Games, Crossrail, Thames Tideway tunnel and now High Speed 2, Crossrail 2 and potentially further airport expansion at Heathrow for a third runway. This has been noticed, not just nationally but it has also attracted global interest from academics, the engineering and construction supply chain and clients from as far as Canada, the Middle East and Asia. The draw and development of organisational capability and leadership resources, the understanding of “what good looks like” and the understanding of the critical factors that drive successful outcomes have all become much better understood and are being actively shared around the UK “major projects” community. The talk will be based on the perspective and experience of Mark Thurston and his organisation’s participation in some of these major programmes. Session agenda 6pm – 8pm Room 211 Evening Session: “Managing Mega-project challenges: lessons from major UK programmes” Welcome Massimo Egidi (LUISS Guido Carli, Rector) Luigi Marengo (LUISS Guido Carli) Carla Messikomer (PMI) Andrea Prencipe (LUISS Guido Carli) Keynote Speaker Mark Thurston (CH2) Discussants Gernot Grabher (HafenCity University Hamburg) Raymond E. Levitt (Stanford University) Q&A The present event release 2 PDU (A category). The event will take place in Room 211, at LUISS Business School – Viale Romania 32, Rome (Italy). For further information: project.management@luiss.it. For organisational matters, registration is required. REGISTER (“PMI is a registered mark of the Project Management Institute, Inc.”)
14 Aprile 2016
Uno studio condotto su oltre 500 responsabili decisionali a livello mondiale rivela che le organizzazioni integrano sempre più le risorse cloud con l’IT tradizionale, per rispondere a esigenze dinamiche e a priorità di business specifiche. E tale trend continuerà ad evolvere di pari passo con la sempre maggiore adozione del cloud, da parte delle aziende sempre più digitali. I dati più recenti, mostrano che oltre l’80% delle organizzazioni IT passerà ad architetture di Cloud Ibrido entro il 2017.[1] Sostenere l’innovazione del “sistema Paese”, offrendo nuovi modelli di utilizzo della tecnologia in linea con le esigenze dell’era digitale, è quanto perseguito dalle strategie aziendali nelle realtà leader del settore IT, e da quanti intendano restare al passo con la grande rivoluzione del digitale. Anche la LUISS Business School, per affrontare queste tematiche, ha ospitato un seminario dedicato alla “Trasformazione digitale e Cloud Ibrido”, in collaborazione con IBM Italia. La trasformazione digitale interessa il modo in cui aziende e amministrazioni interagiscono con i propri utenti finali. Oggi, sono possibili nuovi modelli operativi. I dispositivi mobile e i social consentono di intercettare gusti, tendenze, necessità dei consumatori e la stessa produzione dei servizi digitali viene abilitata da piattaforme di sviluppo agili e in grado di soddisfare la domanda in tempi rapidi. Il Cloud Computing è l’ambiente operativo d’eccellenza per la trasformazione digitale a costi contenuti, con ampia scalabilità al crescere della domanda e rapidità di realizzazione di nuovi servizi. Ne hanno discusso il 12 aprile esperti di settore, tra i quali: il guest speaker Cristiano Cannarsa, Presidente e Amministratore Delegato di Sogei SpA, riconosciuto nel settore per i ruoli importanti già ricoperti in grandi aziende pubbliche e private, Biagio De Marchis, Vice President Enterprise di IBM Italia, Andrea Viarengo, Cloud Services Leader di IBM Italia, e Paolo Boccardelli, Direttore LUISS Business School. Un Cloud Ibrido completa il potenziale dell’IT tradizionale con le necessità di evoluzione digitale. È definito “ibrido” in quanto rappresenta l’integrazione tra IT tradizionale e le diverse modalità di fruizione del cloud stesso, condividendo i vantaggi dei diversi cloud, pubblici e privati, ovviando alle debolezze e massimizzandone la flessibilità. Infrastrutture e servizi vengono amalgamati in una vista unica, facendo cadere le barriere tra provider interno ed esterno e in un insieme di sistemi in grado di condividere risorse e dati nel rispetto della sicurezza richiesta. «Riconosciamo l’importanza delle nuove tecnologie e gli impatti sui modelli di business. Lavoriamo con impegno a fianco delle aziende partner che puntano all’innovazione» - ha introdotto il Direttore di LUISS Business School, Paolo Boccardelli, nel saluto d’apertura. «Abilitare la trasformazione digitale contribuisce al processo di innovazione del nostro Paese, obiettivo di IBM in Italia e della sua collaborazione con la Scuola. La trasformazione digitale di aziende e amministrazioni è oggi necessaria e imprescindibile perchè il Paese possa giocare un ruolo di leadership a livello internazionale» - afferma Biagio De Marchis, Vice Presidente IBM Italia. «Dall'integrazione dell’Internet of Things, del mobile e dei social stanno emergendo nuovi modelli di creazione di valore, che portano vere e proprie discontinuità con i modelli passati. La trasformazione digitale si realizza con il Cloud, l'ambiente operativo di elezione per creare nuovi modelli di servizio. Cloud, che nella visione IBM, deve essere ibrido e connesso ai sistemi core di aziende e amministrazioni.» «Sogei sta puntando sulla Digital Transformation» - ha affermato Cristiano Cannarsa per Sogei, di cui è Presidente e Amministratore Delegato - «sia in termini di risorse umane, attraverso un processo di gestione e innovazione delle competenze, che di ottimizzazione degli investimenti. La Digital Organization in Sogei è la struttura dedicata allo sviluppo del processo di condivisione aziendale che è attuato anche con l’istituzione del “Digital Board”. La scelta del Cloud Ibrido consente alti livelli di servizio e una migliore gestione delle risorse.» - aggiunge Cannarsa - «Il 2015 è stato un anno straordinario per i servizi digitali» - continua Cannarsa - «l'anno della fatturazione elettronica per la PA, del lancio della dichiarazione precompilata dell'Agenzia delle Entrate, delle ricette elettroniche e molte altre novità nella digitalizzazione dei servizi delle Amministrazioni. Per il 2016, Sogei registra il positivo bilancio delle attività tecniche con l’inserimento nella dichiarazione delle spese sanitarie. Attraverso l'infrastruttura, il Sistema di Interscambio per la Fatturazione Elettronica e il sistema multiservizi che si apre verso il mondo degli operatori economici e delle PPAA, si raggiunge, inoltre, l’importante risultato di 200mila fatture ricevute al giorno». Sogei è la società IT del Ministero dell’Economia e delle Finanze in crescente espansione. L’Ing. Cannarsa, attuando una strategia basata sull’innalzamento del livello di innovazione dei servizi erogati e sulla concreta attuazione della Digital Transformation, pone Sogei in una posizione strategica nel processo di digitalizzazione del ‘Sistema Italia’. «La rivoluzione digitale è alla base della trasformazione del business e il cloud è il fattore abilitante di questo processo evolutivo. Il cloud, soprattutto nella sua modalità ibrida, consente di valorizzare gli investimenti già effettuati, integrando le infrastrutture ed i servizi esistenti con quanto nasce invece nel cloud, dando corpo ad una realtà in continuo divenire.» Così Andrea Viarengo, Cloud Sales Leader di IBM Italia, nel suo contributo di cui si è avvalsa la LUISS Business School nello svolgimento della serata formativa. Il Cloud Computing è un paradigma di erogazione di risorse informatiche come l’archiviazione, l'elaborazione o la trasmissione di dati, caratterizzato dalla disponibilità on demand via Internet e a partire da un insieme di risorse preesistenti e configurabili. I sistemi di Cloud Computing sono stati criticati principalmente per l'esposizione degli utenti a rischi che possono evolversi, ad esempio, come nel caso della sicurezza. Rischi e incertezze che fanno ormai parte delle iniziali esitazioni nell’adottare il cloud. Oggi è possibile considerare sicuro il Cloud Ibrido, anche se è necessario un adeguato approccio alla sicurezza informatica in linea con le nuove esigenze. Uno dei maggiori rischi iniziali nell’applicazione di un Cloud Ibrido fu proprio la mancanza di consistenza operativa, aspetto che oggi è indirizzato da sistemi di orchestrazione e gestione che introducono livelli di astrazione tali da rendere la piattaforma trasparente per il gestore. Al cuore di questa trasformazione, si trovano anche gli sviluppatori – una popolazione destinata a raggiungere i 25 milioni entro il 2020[2] - responsabili di creare nuovi framework per il cloud e sviluppare i nuovi prodotti, app e servizi. Sulla Digital Transformation e Cyber Security, LUISS Business School ha apportato un contributo d’avanguardia con la creazione del nuovo Centro Studi in Business Transformation, che ha visto, in apertura ufficiale, la presenza del Ministro dell’Interno Angelino Alfano, evidenziando la crucialità della sicurezza dei dati e delle informazioni in epoca di progressiva e rapida digitalizzazione. «Il Centro è luogo dove poter espandere l'uso della tecnologia aziendale, concepita in modo completamente nuovo, come fonte di innovazione e opportunità» - ha aggiunto Boccardelli - E la nostra Scuola apporta un contributo-chiave nel rispondere ai conseguenti cambiamenti di queste dinamiche – conclude il Direttore, «prioritizzando l’obiettivo ‘Innovation’, uno dei punti di forza su cui la LUISS Business School ha acquisito l’accreditamento presso il marchio internazionale EQUIS.» [1] Fonte: IBM, da IDC CloudView Survey 2015, Public Cloud Tracker. [2] Fonte: IBM, da Global Developer Population and Demographic Study Volume I, 2015. IL VIDEO DELL'EVENTO LE FOTO DELL'EVENTO 15/04/2016
13 Aprile 2016
Il 18 aprile un convegno organizzato in collaborazione con UTET per presentare il libro dell’economista Marco Magnani. Ha ancora senso per le imprese investire nel territorio? Nonostante la crisi economica, la globalizzazione e la rivoluzione digitale, la risposta è sì. Secondo l’economista Marco Magnani, il territorio può costituire per l’impresa addirittura un inatteso vantaggio competitivo. Paradossalmente l’impresa non deve fare filantropia, ma investire nel territorio per interesse, quasi per egoismo. Un egoismo lungimirante – o un altruismo interessato – perché territorio e impresa crescono insieme. Solo così il rapporto sarà virtuoso, duraturo e sostenibile. Ma è anche fondamentale che il territorio cambi pelle: in un mondo che si trasforma, deve offrire maggiori opportunità, attrarre capitale umano ed eccellenze, stimolare la collaborazione, valorizzare tradizioni ma anche recepire nuove tecnologie. Questa è la chiave per un “nuovo Rinascimento”. Il territorio va oltre i confini geografici del luogo di origine dell’impresa o di quello fisico in cui produce. Comprende anche scuola e ricerca, ambiente e cultura, filiera e dipendenti, giovani e sport. Magnani indaga i fattori che determinano oggi il successo o il declino di un territorio e delle sue imprese; racconta vite di imprenditori e progetti visionari; illustra best practice raccolte nella provincia italiana e le confronta con l’esperienza delle multinazionali. PROGRAMMA Saluto e intervento introduttivo Giovanni Lo Storto, Direttore Generale LUISS Guido Carli Interventi Luigi Abete, Presidente BNL Gruppo BNP Paribas Pina Amarelli, Presidente Liquirizia Amarelli Paolo Boccardelli, Direttore LUISS Business School Enrico Loccioni, Presidente Gruppo Loccioni Marco Magnani, Harvard University e LUISS La presentazione si svolgerà il 18 aprile alle ore 17:00 in Sala delle Colonne a Viale Pola, 12. REGISTRATI
30 Marzo 2016
Il prossimo 4 aprile alle ore 9.00 presso la LUISS Business School, aggiudicataria del bando per la formazione per la fiscalità internazionale degli Ufficiali del Corso Superiore di Polizia Tributaria, si inaugurerà l’inizio dell’attività formativa sul tema della Pianificazione Fiscale Internazionale, modulo del Master Universitario di II livello in Diritto Tributario, Pianificazione Fiscale e Contabilità d’Impresa. A valle dei saluti istituzionali da parte dei vertici della LUISS Guido Carli e un’introduzione dei due Direttori del Master, Prof.ssa Livia Salvini e Prof. Giuseppe Melis, il programma prevede la partecipazione del Comandante Generale Prof. Saverio Capolupo, il quale, assieme al Prof. Giovanni Puoti, introdurrà gli allievi all’attività didattica. Sono 8 gli Ufficiali della Guardia di Finanza che frequenteranno presso la LUISS Business School l’intero modulo, il quale si aggiunge ad un programma composito della durata di due anni che prevede lo sviluppo di competenze manageriali e professionali a fianco all’approfondimento di tematiche relative ai comportamenti organizzativi. Al termine del percorso gli Ufficiali conseguiranno il titolo di studio rilasciato dal Master di II livello e verranno indirizzati alla carriera dirigenziale all’interno del corpo di appartenenza. Il programma è testimonianza dell’attenzione profusa dalla Guardia di Finanza per una formazione qualificata necessaria alla crescita professionale e al continuo aggiornamento del proprio personale. La risposta a tale esigenza non poteva che essere la LUISS Business School, la Scuola di Business e Management dell’Università LUISS Guido Carli di Roma, recentemente accreditata EQUIS. Scopri il Master
25 Marzo 2016
Il Master in Marketing Management raccontato da Luca Romualdi, studente ed. 2015/2016 Motivazione e passione sono i due elementi fondamentali che mi hanno spinto ad entrare a far parte del mondo del Marketing. Dopo una Laurea Triennale in Comunicazione conseguita in un biennio, cercavo una specializzazione importante che mi permettesse di coniugare lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche in modo tale da trasmettermi non solo il “sapere”, ma anche il “saper fare”. Un Master in Marketing Management presso la LUISS Business School è un’esperienza che consente di relazionarsi con docenti professionisti del settore e figure manageriali di grandi aziende multinazionali. Business game, casi aziendali, Labs e cicli di conferenze trasversali inseriti in un percorso che assorbe tempo ed energie, ma che restituisce risultati in termini di competenze, skill e competitività. Facebook Italia, Philip Morris, Mercedes-Benz e Coca-Cola tra i protagonisti delle testimonianze aziendali intervenute in aula. Spunti, consigli e riflessioni che hanno contribuito ad aprirmi la mente. Fin da subito mi sono sentito proiettato in un contesto internazionale dove mi sono stati forniti gli strumenti per realizzare il futuro che desidero. #Comunicare Oggi: gli studenti dei Master Specialistici incontrano @LucaColombo, Country Manager Facebook Italia pic.twitter.com/HyQjdkYFIz — LUISS BusinessSchool (@LUISSBusiness) 18 dicembre 2015 Grazie alla grande varietà di background formativo fra i diversi partecipanti al Master ho potuto imparare non solo dalle lezioni in aula ma anche dal confronto con i partecipanti stessi. Le varie attività di teamwork previste sono state occasioni per valorizzare le potenzialità individuali in vista del raggiungimento di un obiettivo comune, sviluppando la capacità di lavorare in gruppo, requisito essenziale nel mondo lavorativo attuale. Il percorso formativo proposto mi ha permesso inizialmente di acquisire competenze riguardanti il General Management, fondamentali per costruire su basi solide le capacità acquisite successivamente nei corsi Core del Master. Fiore all’occhiello del corso sono le ulteriori tre track di specializzazione in Sales & Key Account Management, Retail, e-commerce & distribuzione multicanale ed infine Digital Marketing & Social Communication. Seguendo le mie personali aspirazioni professionali, ho scelto quest’ultimo indirizzo con l’obiettivo di approfondire le tecniche più innovative per migliorare i processi commerciali e di comunicazione di imprese ed organizzazioni attraverso le attività e gli strumenti della comunicazione digitale e della comunicazione sociale. Creare valore attraverso i processi di Marketing è secondo me una delle sfide più stimolanti in un contesto in rapida evoluzione, cambiamento e complessità come quello dei mercati attuali. Proprio questo è ciò che mi ha spinto a scegliere questo mondo. Attraverso il Career Service ho ricevuto indicazioni pratiche e puntuali su come evitare gli errori più comuni durante la redazione del Curriculum Vitae, sulla predisposizione di una cover letter e su come sostenere e pianificare consapevolmente un colloquio di lavoro: i dettagli fanno la differenza, e proprio su questi ho imparato a lavorare. // Un altro grande insegnamento ricevuto dal Master riguarda l’aspetto relazionale. Ho appreso quanto sia essenziale saper comunicare con gli altri in modo più professionale, riconoscendo e valorizzando i miei punti di forza attraverso il personal branding, elemento che considero davvero importante tanto nel mondo lavorativo quanto nella mia sfera personale. Il consiglio che posso dare a chi decide di iscriversi ad un Master LUISS Business School è quello di intraprendere questo percorso con grande curiosità, motivazione e voglia di mettersi in gioco. Mettersi alla prova in una Business School come questa è un’occasione irripetibile, un’opportunità per sfidare se stessi in una combinazione tra alta formazione, network ed internazionalità. Scopri il Master in Marketing Management
24 Marzo 2016
Riunire individui che, con le loro idee o azioni rivoluzionarie, sono portatori di un cambiamento radicale. Questo l’obiettivo del TEDxLUISS, evento del programma TEDx, che l’Ateneo ospiterà venerdì 6 maggio 2016 in Aula Magna “Mario Arcelli”, Viale Pola. Un gioco sulle parole rivoluzione ed evoluzione: (r)evolution è il tema della seconda edizione di TEDxLUISS su cui si confronteranno gli speaker e il pubblico in sala per condividere ambizioni e progetti rivoluzionari sul mondo che ci circonda. Nello spirito "Ideas Worth Spreading" che dal 1984 contraddistingue le conferenze TED, il programma TEDx consiste in una serie di eventi locali organizzati in modo indipendente per vivere con pubblici differenti un'esperienza simile a quella che si sperimenta con TED. Per licenza ufficiale del TED, possono accedere in sala come pubblico solo 100 persone, le quali saranno selezionate da una commissione fra tutti gli studenti e gli esterni più motivati e interessati che compileranno il form sul sito ufficiale TEDxLUISS disponibile a partire dal 7 aprile 2016. Contemporaneamente alla conferenza TEDxLUISS si svolgerà un evento esterno denso di innovazione e attività che stimoleranno le menti degli studenti, che avranno la possibilità di utilizzare una stampante 3D e sperimentare la realtà aumentata. L'evento sarà accessibile a tutti, grazie a un simulcast della conferenza in un'aula dedicata. Anche gli studenti LUISS Business School possono diventare speaker dell’evento: selezionando “LUISS Business School” nell’application form, gli studenti dei Master Specialistici potranno infatti partecipare al contest aperto fino al 31 marzo 2016, attraverso il quale verrà scelto uno degli speaker ufficiali di TEDxLUISS 2016. Porta sul palco la tua idea di rivoluzione! Candidati come speaker
22 Marzo 2016
La Digital Transformation porta con sé grandi cambiamenti - tecnologici, culturali, organizzativi - che impattano non solo sul mondo aziendale e sociale ma sull’intero ecosistema che nasce dall’incontro di questi due mondi. Si parla della nascita e dell’adozione di nuove tecnologie ma anche dell’influenza che queste hanno nella creazione di valore per il Sistema Paese, attraverso l’accessibilità a grandi quantità di dati e alla trasparenza delle informazioni, con lo sviluppo di interconnessioni e legami pervasivi. In questo contesto culturale, LUISS Business School ha deciso di lanciare una serie di progetti di ricerca sviluppati in partnership con IBM ed EY al fine di investigare, in una prospettiva interdisciplinare e con un’ottica orientata al business, l’impatto delle nuove tecnologie sui modelli di business e sui processi organizzativi. Due gli interlocutori primari a cui LUISS Business School vuole parlare: 1) il legislatore, col fine di informarlo sullo stato dell’arte della digital transformation e del suo impatto sul mondo del business e sul Sistema Paese nel suo complesso; 2) le imprese, con l’intenzione di supportarle nel confronto con questa nuova realtà emergente e pervasiva, offrendo loro strumenti – metriche, business cases, best practices - per continuare a innovare e creare valore. I progetti di ricerca portati avanti dalla LUISS Business School e dai suoi partner confluiranno in un centro studi che produrrà una serie di ricerche e contenuti innovativi che andranno ad inserirsi all’interno dell’offerta formativa della LUISS Business School. Attraverso un cospicuo investimento culturale sui quattro principali temi connessi alla Digital Transformation - big data analytics, Internet of Things e cognitive intelligence, cloud revolution e cyber security - LUISS Business School mira a diventare agorà di discussione tra mondo pubblico e privato, mettendo a sistema conoscenze, competenze e campi di interesse di importanti realtà. Proprio sulla cyber security, tema chiave della Digital Transformation, si è incentrato l’intervento del Ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha ufficialmente inaugurato il nuovo centro studi della LUISS Business School. Alla presenza del Rettore della LUISS, Massimo Egidi, del Direttore della Business School, Paolo Boccardelli, e del top management di IBM ed EY, partner dell’iniziativa, il titolare del Dicastero del Viminale è intervenuto sul tema. “Oggi più che mai – ha detto il ministro Alfano - con la minaccia del terrorismo e l’uso pervasivo dei dati personali diventa più che mai cruciale investire in nuovi processi di scambio e di ricerca delle informazioni e collaborare tra istituzioni a livello globale. La sicurezza dei dati, infatti, non è solo un elemento fondante della costruzione del processo di digitalizzazione del Sistema Paese ma anche uno strumento importantissimo per la difesa di ciascun cittadino di questo mondo”. “Ben venga, dunque, - ha concluso il Ministro dell’Interno - un nuovo centro di studi che supporti il processo di ricerca e di sviluppo della sicurezza dei dati, individuando nuove soluzioni sia per la tutela dei singoli individui sia per la crescita delle aziende impegnate sul tema”. L’evento è stato moderato da Paolo Messa, editore di Formiche ed ha visto la partecipazione di numerosi esponenti del mondo pubblico e privato. Con questa iniziativa la LUISS Business School si propone di diventare: “Un luogo di confronto e condivisione dove pubblico e privato possano far sistema per usare le nuove tecnologie come fonte di innovazione ed opportunità di sviluppo” ha dichiarato Paolo Boccardelli, direttore della LUISS Business School, che ha aggiunto: “Intendiamo fare la nostra parte nel muovere il paese verso uno stadio di sviluppo in cui le nuove tecnologie liberino tutto il loro potenziale, attraverso ricerche e programmi di formazione che possano equipaggiare la futura classe dirigente con quella sensibilità e quelle competenze fondamentali per poter leggere e dominare i trend tecnologici in un’ottica di business. L’impegno della Scuola nell’investigare gli impatti delle nuove tecnologie sul business è peraltro uno dei punti cardine sulla base dei quali la LUISS Business School ha ricevuto la certificazione EQUIS.” LE FOTO DELL’EVENTO 18/02/2016
(di Laura Innocenti, People Management Competence Centre & Lab) Il binomio successo e carriera rappresenta da sempre una sfida per le organizzazioni. Come si costruiscono carriere di successo? Cosa fa dire a una persona di avere una carriera di successo? E quali sono i fattori che favoriscono questa percezione? Questi interrogativi sottolineano la complessità di questo tema che coniuga due prospettive complementari ma distinte: da un lato quella oggettiva che ha come riferimento l’organizzazione, i livelli gerarchici, le posizioni; dall’altro quella soggettiva fatta del significato e del valore che le persone attribuiscono alle proprie scelte professionali (Profili, 2012). A confermare la rilevanza di questo vi è un consolidato filone di studi accademici il cui intento è offrire un contributo teorico che consenta di ricomporre queste due prospettive. Le organizzazioni, infatti, sono chiamate ad offrire soluzioni di sviluppo coerenti con le proprie strategie di business ma al tempo stesso in grado di soddisfare le aspettative di una popolazione aziendale ormai molto eterogenea per caratteristiche demografiche e culturali. Quest’ultima dimensione ha acquistato una notevole rilevanza nelle imprese, sempre più globalizzate e multietniche. Trovare risposte alle esigenze di sviluppo e carriera diventa ancora più complesso tenendo conto delle profonde differenze di valori che caratterizzano le culture nazionali. Al fine di fare chiarezza su questi aspetti, un pool di ricercatori internazionale (Shen Y., et al. 2015) ha condotto uno studio empirico finalizzato a rilevare il significato attribuito al successo di carriera in undici nazioni diverse (Austria, Cina, Costarica, Giappone, Israele, Malesia, Messico, Serbia, Spagna, Sud Africa, USA). Adottando un approccio qualitativo, la ricerca ha coinvolto 226 persone provenienti da undici nazioni diverse, accorpate secondo i sette cluster proposti da Shwartz (1994, 2006). La ricostruzione delle singole storie di vita lavorativa ha consentito ai ricercatori di identificare gli eventi e le condizioni professionali ritenute dalle persone indicatori di soddisfazione e successo di carriera. Dall’analisi delle risposte sono emerse undici dimensioni ricorrenti, anche se con diversi livelli di intensità a seconda dei Paesi. Di queste, quattro risultano estremamente importanti in tutte o quasi le nazioni e sono: l’achievement, le caratteristiche del lavoro, la soddisfazione intrinseca e la possibilità di apprendimento. Nello specifico, l’achievement risulta il fattore più citato in ogni contesto nazionale, sia nella componente di financial achievement, sia in quella relativa a promotion/advancement. Le caratteristiche del lavoro sono considerate fondamentali in nove su undici nazioni, mentre la soddisfazione intrinseca intesa come senso di “enjoyment” è ritenuta un fattore di successo in tutti i Paesi ad esclusione di Cina, Giappone e USA. Avere possibilità di apprendimento è considerato un indicatore di successo di carriera in sette degli undici Paesi analizzati. Oltre a questi fattori “universali”, lo studio ha messo il luce l’esistenza di alcuni indicatori specifici rilevanti solo per alcune nazioni. Ad esempio, “making a difference” risulta particolarmente importante in USA e Sud Africa, mentre il work-life balance rappresenta un tema dominante in Serbia e in Spagna. La sicurezza è invece indicata come fattore di successo in Cina, Costarica e Messico. Questi risultati, sebbene con la dovuta prudenza indicata dagli stessi autori, suggeriscono alcune implicazioni manageriali. L’identificazione di fattori di successo di carriera “universali” e “contestuali”, per le imprese che operano in contesti multinazionali, rende necessario lavorare su due piani, offrendo sia soluzioni in linea con le aspirazioni di carriera più “standardizzate”, ovvero riconducibili agli indicatori di successo più diffusi e tradizionali, sia opportunità coerenti con istanze e aspettative specifiche, talvolta lontane dagli approcci consolidati. Riferimenti bibliografici: Profili S. (2013) “Valorizzare le persone: sviluppo e carriera”, in G. Gabrielli, S. Profili Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane, Torino, ISEDI. Shen Y., Demel B., Unite J., Briscoe J.P., Hall D.T., Chudzikowski K., Mayrhofer W., Abdul-Ghani R., Bogicevic Milikic B., Colorado O., Fei Z., Las Heras M., Ogliastri E., Pazy A.,. Poon J.M.L, Shefer D., Taniguchi M. & Zikic J.(2015) “Career success across 11 countries: implications for international human resource management”, International Journal of Human Resource Management, 1753-1778. Schwartz, S. H. (2004). Mapping and interpreting cultural differences around the world. In H. Vinken, J. Soeters, & P. Ester (Eds.), Comparing cultures: Dimensions of culture in a comparative perspective (pp. 43–73). Leiden: Brill. Swartz, S. H. (2006). A theory of cultural value orientations: Explication and applications. Comparative Sociology, 5, 136–182. 22/03/2016
18 Marzo 2016
A cura di Livia Battista, studentessa del Master in Food & Wine Business Il 25 febbraio 2016 si è tenuta una tavola rotonda nell’ambito del ciclo di incontri “Leader4Talent” a cui hanno partecipato Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Giovanni Malagò, Presidente CONI; Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti; Claudio Vincelli, Generale Comandante NAS; Andrea Prencipe, Professore LUISS Guido Carli e Claudia Manari, giornalista e autrice Rai e moderatrice dell’evento. Con piacere pubblichiamo il racconto dell’evento dal punto di vista della nostra studentessa. Distintività, potenzialità e sfida digitale sono i temi emersi dalla tavola rotonda sull’agroalimentare italiano, un’interessante occasione per noi studenti del Master in Food & Wine Business per comprendere l’enorme potenzialità del settore Agricolo e Agroalimentare italiano che, grazie all’ottima qualità dei suoi prodotti, alla sostenibilità dei processi produttivi e, soprattutto, grazie alla prevista sicurezza alimentare, rappresenta il motore di crescita del nostro Paese. Non a caso, l’impegno del Ministro Martina nel sostenere le imprese, valorizzando il “Made in Italy”, rende questo scenario sempre più realistico e concreto. // L’Expo ha rappresentato, secondo il Ministro Martina, una buona occasione per comprendere tutto il potenziale esistente ed attuale del nostro settore. Deve, dunque, essere visto come il punto di partenza per il futuro del nostro Paese nell’epoca della globalizzazione. Diffondere l’agroalimentare italiano significa, prima di tutto, prendere coscienza della distintività del modello italiano rispetto ad un mondo in cui si rischia l’omologazione. Un fattore fondamentale su cui puntare a parere del Ministro, più di quanto siamo stati già capaci di fare fino ad ora. Servite voi per provare a ingaggiare idee, cervelli e progetti nuovi per il settore. @maumartina agli studenti #LUISSBusiness @MipaafSocial — LUISS BusinessSchool (@LUISSBusiness) 25 febbraio 2016 Per comunicare pienamente la distintività del settore agroalimentare italiano e sviluppare questo potenziale sarà necessario “cambiare pelle” e utilizzare tutti gli strumenti che la comunicazione offre per espandersi in un contesto globalizzato, mantenendo e valorizzando il legame con il territorio. Solo in questo modo si potranno ridisegnare i caratteri della distintività del nostro patrimonio nazionale. La sfida digitale deve essere colta e, soprattutto, vinta! Estratto dell’intervista realizzata dagli studenti della Scuola Superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” della LUISS Guido Carli di Roma
14 Marzo 2016
(di Flavio Venturini, Direttore Scientifico del Master in Big Data Management) Una platea eterogenea e multiforme. Così è possibile definire il folto gruppo di professionisti di alto profilo che si è riunito venerdì scorso per il Corporate Advisory Board (CAB) del Master in Big Data Management (MABDA). Una platea composta da rappresentanti delle istituzioni, delle imprese, da venture capitalist e società di management consulting. Numerose le industry presenti: dalle telecomunicazioni, all’information technology, fino al finance. Nel corso dell’incontro sono stati presentati i principi su cui è basato il Master, primo tra tutti la cross-fertilization tra aspetti statistico-econometrici, tecnologici e di business. La presentazione della struttura del programma ha poi lasciato posto ad un fruttuoso dibattito tra gli oltre 15 professionisti presenti, che hanno attivamente contribuito al CAB con spunti e riflessioni. Dall’incontro emerge innanzitutto l’importanza di puntare, nel corso del programma, sugli aspetti pratici. È infatti stato sottolineato come fondamentale che gli studenti del Master sperimentino e acquisiscano un insieme di casi veri, concreti, nel loro bagaglio. Sotto questo profilo molte delle aziende ed istituzioni presenti si sono peraltro offerte di fornire dati e problemi concreti per rendere questo approccio possibile. Un altro tema affermatosi con grande enfasi è legato all’importanza di trattare in profondità alcune tipologie di use case. Fraud analysis, customer experience, predictive maintenance sono solo alcuni dei casi citati. A ciò si affianca la consapevolezza della necessità di fornire agli studenti gli strumenti per preparare un business case compiuto, comprensivo della definizione del ROI di un investimento in analytics, così come le conoscenze necessarie alla comprensione degli Open Data, sia in termini di disponibilità che di soluzioni per rendere possibile la loro pubblicazione. Si è infine configurata come centrale la Data Governance. Infatti senza un’attenzione focalizzata alla gestione dell’intero ciclo di vita dei dati, e soprattutto senza colmare il gap tra chi crea le soluzioni e chi ne usufruisce, il tema dei Big Data e quindi quello degli analytics rimane sterilmente confinato tra gli addetti ai lavori. Il CAB del Master in Big Data Management ha quindi rappresentato un’occasione ricca di spunti di riflessione per tutti i partecipanti, non solo in termini formativi. Quanto emerso dall’incontro costituirà la base per far sì che il programma risponda sempre al meglio alle più recenti esigenze e sfide poste dal mercato. Un impegno che coinvolge costantemente la direzione del Master. Scopri il programma 14/03/2016
11 Marzo 2016
The Fourth Annual Edition of the LUISS Career Day for International Organizations will take place on March 31, 2016, from 10:00 a.m. to 4:00 p.m. at LUISS Guido Carli, Viale Romania 32. Why join the Career Day for International Organizations? This international career day will allow you to find out about professional opportunities, meet with representatives of international organizations operating abroad, and exchange ideas regarding your professional goals. The aim of this fair is to create the possibility of interaction between students, graduates and international organizations. Moreover, students and graduates will have the opportunity to ask questions and meet the representatives of international businesses which operates at the global level. The fair will consist of informative desks, set up by prestigious international entities as U.N. agencies, various international organizations and NGOs, research centers and think tanks. If you wish to enhance your professional experiences, you are welcome to participate! How to prepare The following guidelines should be followed: Formal dress code Be informed about the importance and the actual commitments of national and foreign organizations Prepare some specific questions for the different representatives Remember to bring with your most updated resume (both in English and Italian) Don't miss this opportunity and stay tuned for further information! The following organizations will take part: Amnesty International - Sezione Italiana Amref Health Africa Onlus CeSI - Centro Studi Internazionali Comitato Italiano per l'UNICEF - Onlus Commissione Europea - Rappresentanza in Italia COSPE onlus CRI - Croce Rossa Italiana ECPAT ITALIA ONLUS Emergency FOCSIV ICC ITALIA - Camera di Commercio Internazionale Comitato Nazionale Italiano IDLO (International Developement Law Organization) International Fund for Agricultural Developement (IFAD) INTERSOS - Humanitarian Organization ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALI (IAI) Legambiente Onlus Medici Senza Frontiere Onlus Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale Save The Children Italia Onlus Servizio Civile Internazionale Italia SOS Il Telefono Azzurro Onlus Susan G.Komen Italia The World Bank Group UN/DESA Department of Economic and Social Affairs - Office in Rome UNHCR - The UN Refugee Agency UNIDO ITPO Italy - United Nations Industrial Developement Organization - Investment and Technology Promotion Office in Italy World Food Programme UNICRI Carriere internazionali
10 Marzo 2016
Stai pensando di iscriverti a un Master? Vuoi capire qual è la scelta più adatta a te? Incontra lo Staff LUISS Business School a Milano il 14 marzo 2016 al QS World Grad School Tour, dedicato a giovani ambiziosi e determinati ad intraprendere un corso post lauream. Durante l’evento potrai incontrare alcune tra le più prestigiose Università, Business School e Law School al mondo, confrontarti con ex alunni dei migliori atenei nazionali ed internazionali, nonchè accedere a borse di studio per finanziare il tuo percorso formativo. Registrati ora e ricevi in regalo la QS Top Grad School Guide riservata ai primi 100 partecipanti! REGISTRATI
08 Marzo 2016
(di Gabriella Del Monaco, studentessa del Master in Gestione delle Risorse Umane e Organizzazione) Il 26 febbraio 2016 si è svolta la presentazione del libro “Oggi mi laureo…domani che faccio?” di Emiliano Maria Cappuccitti, HR Director in Coca-Cola HBC Italia, a cui hanno partecipato Pietro Biscu, CEO ADS Group, Ida Sirolli, Head of Research & Education TIM, Emanuele Mangiacotti, Head of Recruiting, Training & HCD WIND, Alessandro Rusciano, HR Director Anas, Andrea Zecchino, Founder Veeno, Giordano Fatali, Presidente HR Community Academy, Marzia Roncacci, giornalista Rai 1. Con piacere pubblichiamo il racconto dell’evento dal punto di vista di Gabriella, studentessa LUISS Business School. Passione, rischio e crescita sono solo alcuni dei temi emersi nel corso della presentazione del libro di Emiliano Maria Cappuccitti, HR Director in Coca-Cola HBC Italia, al quale noi studenti del Master in Risorse Umane e Organizzazione abbiamo avuto il piacere di partecipare. L’incontro si è proposto, fin dalle prime battute, come un’occasione di dibattito e confronto fra esperienze vissute da professionisti del mondo HR e sensazioni ed aspettative di noi studenti. Testimonianze di questo tipo sono fondamentali in un percorso di formazione come quello che stiamo affrontando qui in LUISS Business School, in quanto ci permettono di toccare con mano aspetti rilevanti del mondo del lavoro, offrendoci importanti spunti di riflessione e suggerimenti concreti. Il tema del libro calza perfettamente con i dubbi e le domande che noi studenti giornalmente ci poniamo: quale sarà la nostra prima mossa una volta concluso il Master? Riusciremo a compiere scelte vincenti per il nostro futuro? Le risposte a queste domande saranno frutto di esperienze e scelte personali, tuttavia il parterre di ospiti è riuscito a centrare il cuore dei nostri dubbi restituendoci un prezioso bagaglio di esperienze e consigli. «Non chiedetevi “Perché?” Ma iniziate a chiedervi “Perché no?”»: con queste parole Alessandro Rusciano, HR Director di Anas, ci ha esortato ad essere coraggiosi e a trasformare la paura in sana adrenalina e desiderio di affermarsi nel mondo del lavoro. Prendere in mano il nostro destino senza precluderci opportunità che apparentemente contrastano con il progetto iniziale è stato invece l’invito di Andrea Zecchino, il quale ha scommesso su Veeno, start-up nel settore retail del Food & Beverage a cui si è dedicato con impegno e sacrificio. Sono storie come queste che contribuiscono all’innovazione e al cambiamento, legittimando scelte distanti dalle tappe prefissate ma decisive per lo sviluppo della propria carriera. Ascoltare quanto lo spirito di sacrificio, la propensione al rischio e la grande passione siano i veri motori di una storia di successo ispirano giovani come me ad andare avanti senza perdere di vista i propri obiettivi. Personalmente, la scelta di entrare a far parte del mondo delle Risorse Umane, seppur apparentemente lontana dal background in studi internazionali, muove da una profonda motivazione legata alla possibilità di contribuire, attraverso la gestione delle persone, alla creazione di valore nelle organizzazioni. Attività per cui risulta essenziale l’approccio multidisciplinare proprio del percorso accademico, incentrato su una formazione che spazia dall’approfondimento dell’economia internazionale allo studio del diritto e delle relazioni diplomatiche. Un Master come questo è un’esperienza che, al di là dell’indubbia preparazione che offre, rappresenta un’occasione di grande crescita personale legata anche e soprattutto alla possibilità di far tesoro dei consigli di chi, come te, in passato ha avuto le tue stesse ambizioni e oggi può raccontare di avercela fatta. In fondo, come lo stesso Dott. Cappuccitti ha sottolineato: “Dove c’è una volontà, c’è una strada!”. 08/03/2016