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La storia e i progetti della startup che, durante il lockdown ha ideato il delivery italiano di frutta e verdura 100% made in Italy scartata per difetti estetici
La storia e i progetti della startup che, durante il lockdown ha ideato il delivery italiano di frutta e verdura 100% made in Italy scartata per difetti estetici
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La storia e i progetti della startup che, durante il lockdown ha ideato il delivery italiano di frutta e verdura 100% made in Italy scartata per difetti estetici

L’idea è nata durante il lockdown: portare a casa dei consumatori box di frutta e verdura a rischio spreco perché bocciate in estetica. Eccellenze italiane, presidi Slow Food e prodotti con una alta specificità geografica, spiega il ceo e founder di Babaco Market, Francesco Giberti, a SustainEconomy.24, report de Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School. Del resto cresce sempre più la sensibilità degli italiani per i consumi sostenibili: nel corso del 2020 il 54% ha, infatti, diminuito o, addirittura annullato gli sprechi alimentari. E grazie ad una crescita costante della base utenti del 30% mese su mese, Babaco Market guarda a nuove città.

Babaco Market, delivery italiano di frutta e verdura antispreco è nato durante il lockdown. A circa un anno qual è il bilancio e qual è la risposta dei consumatori italiani?

«Babaco Market è nato a maggio 2020, nel periodo di pieno lockdown, quando abbiamo riscontrato un grande cambiamento da parte dei consumatori nel rapporto col cibo e abbiamo pensato di lanciare il nuovo servizio. A quasi un anno dalla nostra nascita, possiamo dire di aver raggiunto un bilancio molto positivo. A oggi, gli utenti iscritti al servizio sono circa 1.800. I consumatori rispondono molto bene alla nostra mission e sono molto soddisfatti del servizio che mette loro a disposizione frutta e verdura 100% made in Italy, sempre fresca e di stagione. Piace molto quello che chiamiamo “l’effetto Babaco”, ovvero la sorpresa che ogni box porta con sé. Poiché il contenuto è frutto di quanto viene recuperato direttamente dal campo, i consumatori scoprono solo al momento dell’apertura della box i prodotti da loro acquistati. Sono tutti prodotti eccellenti, ma alcuni sono delle vere chicche che difficilmente avrebbero potuto acquistare nei supermercati, come le carote di Polignano o le arance bionde del Gargano. Mettiamo a disposizione dei nostri iscritti eccellenze italiane, presidi Slow Food e prodotti con una altissima specificità geografica e questo genera sorpresa ed entusiasmo».

C’è richiesta per i consumi sostenibili? E sensibilità contro lo spreco?

«La consapevolezza verso l’importanza di ridurre gli sprechi nel nostro Paese è in costante crescita: nel corso del 2020 il 54% degli italiani ha, infatti, diminuito o, addirittura annullato gli sprechi alimentari, ricorrendo a strategie che vanno dalla riscoperta degli avanzi in cucina a una maggiore attenzione alla data di scadenza. Il nostro modello di business ruota proprio intorno alla riduzione degli sprechi andando ad agire a monte della filiera per recuperare frutta e verdura che per ragioni estetiche rischiano di essere sprecate. Al momento collaboriamo con circa 80 realtà agricole distribuite su tutto il territorio nazionale. L’interesse dei consumatori per il nostro servizio è dimostrato da una crescita costante della base utenti del 30% mese su mese. Inoltre, visto quanto ci sta a cuore la tematica antispreco, cerchiamo di fornire ai nostri utenti consigli per contribuire in maniera attiva alla salvaguardia del pianeta, valore che è centrale per la filosofia di Babaco Market. In occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare abbiamo lanciato il progetto #Youcantwastethis per dare consigli antispreco insieme all’influencer Lisa Casali di Ecocucina e sensibilizzare i consumatori. Le piattaforme social per noi funzionano molto bene e ci permettono di diffondere la nostra vision, condividere le ricette realizzate anche con la collaborazione di nutrizionisti e arrivare a una clientela sempre più ampia».

Avete iniziato a Milano e in Lombardia pensate di estendere la vostra iniziativa anche in altre parti d’Italia?

Attualmente distribuiamo in abbonamento a 32 comuni in totale tra Milano, hinterland, Monza e Brianza. Dalla partenza ad oggi, in meno di un anno, abbiamo già consegnato 14.000 box. Sicuramente tra i nostri obiettivi di quest’anno ci sono l’estensione del bacino di copertura su Torino e altre città come Varese, Bergamo e Brescia con circa 60mila box e l’aggiunta di nuovi prodotti all’offerta attuale di Babaco Market».

Che margini di crescita ha il settore in Italia? E quali sono i vostri target?

«Nel 2020 gli acquisti online nel comparto food & grocery sono cresciuti del 55% rispetto al 2019 per un valore assoluto di quasi un miliardo di euro e dopo l’accelerazione data dalla pandemia la crescita è destinata a proseguire, dato confermato dalla crescita costante delle nostre metriche. Il nostro target attuale è prevalentemente femminile, green, attento alla propria forma fisica e alla propria alimentazione, ma trasversale a più fasce d’età, includendo millennials, generazione Z e mamme che prediligono un consumo familiare sempre più sano, etico ed ecologico».

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9/4/2021

Data pubblicazione
9 Aprile 2021
Categorie
SustainEconomy.24
Tematiche
food sostenibilità