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09 Gennaio 2018

L’approccio del Total Reward: qualche provocazione per recuperarne la sapienza originaria

Articolo di Gabriele Gabrielli, Professor of Practice in People Management, Human Resource Management and Organisational Behaviour LUISS Business School e Responsabile del People Management Competence Centre & Lab  L’approccio del Total Reward incrocia direttamente i temi critici dello Human Resource Management e del People Management in quest’epoca segnata dalla grande trasformazione del lavoro. Sono temi che rappresentano al tempo stesso sfide importanti per imprenditori, manager e professionisti dello sviluppo delle persone. Cos’è una sfida? La sfida – leggo dal dizionario Treccani - è una «provocazione, un atto che ha lo scopo di suscitare comunque una reazione da parte di altre persone». Il Total Reward sfida infatti a rileggere con lenti nuove e potenti molte questioni della gestione delle persone, gettando il guanto della provocazione in faccia alla leadership HR per scovare quella coraggiosa, aperta e inclusiva e lasciare al palo quella rattrappita su se stessa. La trappola degli incentivi  Per proporre la prima provocazione prendo spunto dalle pagine di un libro del filosofo statunitense Michael Sandel, Quello che i soldi non possono comprare. I limiti morali del mercato. Si tratta di un lavoro molto interessante che indaga la questione se si possa comprare tutto con i soldi. Posta così la questione appare retorica, perché sollecita una risposta negativa, ossia che la vita (e le sue dimensioni) non può essere governata tutta dalla logica di mercato. Riformulo allora la questione e domando: siamo sicuri che non ci siano imprenditori, manager e HR convinti invece che con gli strumenti descritti nel quadrante “Pay” della nota matrice di successo formulata dai consulenti Brown e Armstrong nel 1999 si possa comprare davvero tutto? L’esperienza dice che ci sono e anche più numerosi di quanto si possa credere. Sono convinti che senza soldi non si possa far niente, così diventano incapaci - loro per primi - di immaginare impegni che non prevedano come ricompensa un premio economico. È questa la trappola degli incentivi. Chi non è caduto nella trappola sa bene che gli incentivi economici sono importanti, sa anche però che occorre ben altro per essere felici, per essere soddisfatti nel lavoro e lasciarsi coinvolgere emotivamente. Ecco allora una prima sfida importante che ci lancia il Total Reward: comprendere la vera natura dell’uomo, di che pasta siamo fatti, quali sono le motivazioni che spingono i nostri comportamenti e i bisogni da cui nascono. Total Reward per chi? Dunque, ecco la seconda sfida: ascoltare attivamente le persone. L’ascolto attivo chiama in causa tutti i sensi. Non si ascolta attivamente se utilizziamo solo l’intelligenza cognitiva. D’altro canto abbiamo imparato ormai da decenni, grazie alle ricerche di studiosi come Herbert Simon, che la razionalità umana è limitata, che gli uomini non sempre scelgono razionalmente, che le organizzazioni sono reti complesse di decisioni e piuttosto ambigue. Adam Smith, quasi tre secoli fa, scriveva nel volume Teoria dei sentimenti morali mentre andava alla ricerca di ciò che muove l’uomo (un vero e proprio studio sul comportamento organizzativo), che le persone alla fine desiderano sentirsi amate e utili. L’approccio del Total Reward, allora, diventa straordinaria occasione per verificare se e quanto le imprese e le funzioni HR sono attrezzate in questo campo, se sanno ascoltare in profondità cosa muove una persona. La sfida che lancia è l’invito ad abbandonare la ricerca di scorciatoie che non portano da nessuna parte (gli incentivi, talvolta, rappresentano una scorciatoia pericolosa e fallace) per farci carico direttamente di comprendere le strutture motivazionali, i bisogni e le attese, le motivazioni e le preferenze di ciascuno. Si tratta di una sfida che illumina con una luce diversa gli investimenti in ricerca, facendoci capire quanto sia importante conoscere i suoi esiti per diventare buoni people manager. Come si può pensare, in effetti, di gestire bene le persone, potenziarne la performance e cercarne l’engagement, senza l'aiuto della ricerca psico-socio-organizzativa? Generazioni o età? L’esercizio dell’ascolto attivo va praticato anche per comprendere le preferenze delle diverse generazioni presenti in azienda. L’approccio generazionale presenta però anche zone d’ombra. A livello accademico c’è molta discussione al riguardo e si dibatte se non sia preferibile assegnare centralità all’approccio fondato sull’età. Ai fini di questa riflessione, ciò che conta è che anche gli studi fondati sull’approccio generazionale ci sfidano a percorrere la strada sopra indicata, un percorso contrassegnato da queste domande: gli incentivi e i premi che stiamo progettando sono attrattivi e motivano i più giovani? I giovani di tutte le generazioni? E le persone più mature? Cosa si aspettano e preferiscono gli uni e gli altri? Disponiamo di conoscenze e dati solidi per non cadere in un’altra trappola, quella dei pregiudizi e degli stereotipi che ci fa indossare lenti che distorcono la realtà? Meglio guardare da vicino allora, direttamente e senza troppi filtri. Gestire le risorse umane in questa prospettiva significa incorporare - nella progettazione di sistemi e strumenti e nella pratica quotidiana della presa di decisioni - la dimensione della “prossimità”. Una prossimità intesa come comprensione più autentica della persona - accolta nelle sue dimensioni cognitive, emotive e affettive- che vive un tempo e un contesto specifici. L’orizzonte della prossimità e le sue componenti diventano così il parametro attraverso cui misurare l’efficacia delle politiche e della performance delle funzioni HR. A proposito delle zone d’ombra cui accennavo sopra, in un recente articolo domandavo: “Sappiamo davvero cosa vogliono i Millennials dal lavoro?” Ponevo più in particolare una serie di domande. Cosa attrae i più giovani al lavoro? Quali sono i fattori che i Millennials mettono al primo posto quando cercano o si trovano nelle condizioni di poter scegliere un’occupazione? È prioritario per loro il livello di ricompensa economica o la corrispondenza dei contenuti del lavoro con i valori in cui credono e che vogliono perseguire anche nelle organizzazioni con cui collaborano? Sono più concentrati sugli interessi personali o credono che sia importante contribuire con il loro lavoro a cambiare in meglio il mondo in cui viviamo? Sono poi davvero disponibili a mettere in secondo piano una brillante carriera pur di garantirsi una buona qualità della vita? Ho segnalato come le ricerche non siano univoche al riguardo, tutt’altro. Al di là dell’Atlantico sembra che le generazioni sono più alla ricerca di senso nel lavoro, al di qua pare invece più spinte da maggiore concretezza e pragmatismo. L’approccio del Total Reward ci sfida a non essere superficiali e frettolosi, a investire in conoscenza del contesto in cui si opera senza lasciarsi affascinare dalle retoriche che sempre abbondano. Soprattutto ci invita a dare valore alle molte componenti di premio che i luoghi di lavoro celano, a scoprirne di nuove, a personalizzarle in funzione delle caratteristiche individuali, dei valori in cui le persone credono, dell’età, delle esperienze che fanno. La sfida più significativa che il Total Reward oggi lancia allo Human Resource Managament e ai capi è quella che chiede di trovare risposte adeguate per gestire scambi più sofisticati di quello economicistico e meramente transazionale cui siamo per lo più abituati. Recuperare la sapienza originaria Bisogna recuperare così la sapienza originaria del Total Reward, che prioritariamente non è quella di risparmiare sul costo del lavoro o cogliere le opportunità di efficienze fiscali offerte dalla legislazione. Certo, anche queste sono risultati importanti, costituendo benefici significativi da cogliere. Ma il cuore del Total Reward pulsa altrove. Il suo significato più prezioso risiede nella capacità di ri-orientare radicalmente la gestione delle persone: da un approccio transazionale - basato sullo scambio di prestazioni - a uno relazionale, fondato sulla conoscenza delle aspirazioni professionali e personali di gruppi e individui. Anche il welfare aziendale, allora, i suoi piani e le sue iniziative, si colorano di una tinta nuova capace di arricchirne il significato per valorizzarlo quale componente significativa del Total Reward che va evidenziando lo spazio di una corrispettività più ampia nel lavoro entro la quale gestire uno scambio anche sociale. Una prospettiva che consente di lavorare – con leve più articolate - anche sull’engagement per ricercare quel coinvolgimento attivo delle persone capace di generare comportamenti extra ruolo, non richiesti e per nulla scontati. Quei comportamenti che possono fare davvero la differenza, anche in termini di performance e produttività come ho scritto altrove, tra un’impresa e un’altra. Bibliografia Gabrielli G., Ricompensare: sistemi di Rewarding e politiche retributive, inGabrielli G., Profili S., Organizzazione e gestione delle risorse umane, II edizione, Isedi, Torino 2016 Gabrielli G., Politiche remunerative e partecipazione, in Carcano M., Ferrari R., Volpe V. (a cura di), La partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa, Guerini Next, Milano 2017 Sammarra A., Profili S., La diversità di età nei contesti di lavoro. Sfide organizzative e implicazioni per il People Management, Franco Angeli, Milano 2017 Sandel M., Quello che i soldi non possono comprare. I limiti morali del mercato, Feltrinelli, Milano 2015 Smith A., Teoria dei sentimenti morali, Rizzoli, Milano 1995 09/01/2018

27 Dicembre 2017

Il nostro 2017

Rivivi con noi tutti i momenti che hanno reso indimenticabile il 2017 della LUISS Business School!   Gennaio 2017: la LUISS Business School arriva a Villa Blanc. Febbraio 2017: Claudio Descalzi, Amministratore Delegato Eni, incontra gli studenti nell’ambito del progetto Leader for Talent – #L4T. Il racconto di una studentessa. Marzo 2017: la LUISS Business School lancia GROW – Generating real opportunities for Women, il progetto a sostegno della leadership al femminile. Aprile 2017: Villa Blanc ospita la prima conferenza sulla sostenibilità e la responsabilità sociale “Hybrid Organizations: walking at the edge between economic performance and social & environmental impact” organizzata da LUISS Business School e IESE Business School. Maggio 2017: primo giorno in aula per gli allievi del progetto Generazione Cultura, ideato da Il Gioco del Lotto in collaborazione con il MiBACT, ALES e LUISS Business School per formare i futuri manager dei beni culturali. Giugno 2017: con TIM e Wikipedia, gli studenti danno vita alle voci Wikipedia di business & management. Luglio 2017: si conclude la prima edizione di Data Girls, il progetto nell’ambito di GROW, che vede le studentesse protagoniste di una sfida sui Big Data con le aziende partner. Settembre 2017: a Roma si incontrano tutti i più grandi esponenti del sistema bancario italiano: Italian Banking Conference, l'evento organizzato dalla LUISS Business School in partnership con The Ruling Companies e Harvard Business Review Italia– HBR. 40 studenti provenienti da 9 Business School di tutto il mondo, arrivano alla LUISS Business School per l’International Week MBA in collaborazione con Benetton Group. Ottobre 2017: Andrea Viganò, Country Head for Italy Blackrock, ha tenuto l’Inspirational Speech per il Graduation Day degli studenti MBA. Novembre 2017: Un contest LUISS Business School lanciato durante il Welcome Party dei master specialistici, ha nominato i primi Brand Ambassador della scuola. Dicembre 2017: una giornata di studi sull’evoluzione della Corporate Governance e delle politiche di Executive Compensation in Italia, alla luce della crescente presenza di investitori istituzionali nei board delle quotate.   27/12/2017

21 Dicembre 2017

L’accordo Disney-Pixar secondo un Disney snob: ecco le storie dei Brand Ambassador #LUISSBusiness

Pubblichiamo la prima storia dei Brand Ambassador #LUISSBusiness, i vincitori del contest che ha sfidato gli studenti a scendere in campo per diventare la voce della scuola, lanciato in occasione del Welcome Party con Coca-Cola, Ferrero e RDS.  Simone Morello, studente del Master in gestione delle Risorse Umane e organizzazione ha raccontato il Case Study “The Walt Disney Company and Pixar Inc.: To Acquire or Not to Acquire?” analizzato nell’ambito della lezione di Strategy. “La mia Hostmother a Brighton affermava che fossi un 'Disney snob'. Mi chiamò così la prima volta da quando le dissi che preferivo guardare solo film Disney e non Disney-Pixar. A distanza di due mesi mi sono ritrovato a studiare il #CaseStudy dell’acquisizione della Pixar da parte della Disney durante la lezione di Strategy. Il team di cui facevo parte era quello degli azionisti Disney. Avevamo la possibilità di ribaltare il risultato ed evitare l’acquisizione della Pixar. In 40 minuti dovevamo decidere cosa fare. L’assemblea si riunisce e vota compatta per l’acquisizione, l’unica voce contraria era la mia. Pongo sul tavolo le questioni che mi facevano propendere per la ritrattazione degli accordi e non per l’acquisizione. La discussione dura circa 30 minuti, nei quali l’assemblea si divide, propendendo di poco per l’acquisizione ma con modifiche radicali dell’offerta. Dopo il confronto con i rappresentanti della Pixar, riusciamo ad acquisire la stessa alla metà del prezzo richiesto nella realtà. L’applicazione delle teorie studiate in precedenza durante le ore di lezione è stata la spinta necessaria per arrivare a tale accordo. L’applicazione derivante dal case study è stata utile anche per testare quali siano le skills da migliorare. Purtroppo non è andata come desideravo, ma vedere il gruppo unito nella discussione è stato lo stimolo migliore”. 21/12/2017

20 Dicembre 2017

Borse di studio INPS per i Master universitari Executive A.A. 2017-2018

Nell’ambito delle iniziative a sostegno della formazione post universitaria e professionale, l’INPS offre borse di studio per la partecipazione a Master Universitari Executive per l’anno accademico 2017-2018 a favore dei dipendenti della Pubblica Amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali. I Master Universitari Executive della LUISS Business School per i quali è possibile fare richiesta di borsa di studio INPS sono i seguenti: MASTER: Master in Business Administration Part-time SCADENZA: 20 febbraio 2018 CONTATTI: mba@luiss.it; T. 06 85 22 5577 MASTER: Master in Management della Filiera della Salute – Major in Management delle Aziende Sanitarie (MAS) SCADENZA: 10 gennaio 2018 CONTATTI: sanita@luiss.it; T. 06 85 22 2303 MASTER: Master in Management della filiera della salute Major in Pharmaceutical & Healthcare Administration (EMPHA) SCADENZA: 10 gennaio 2018 CONTATTI: sanita@luiss.it; T. 06 85 22 2303 PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA DI AMMISSIONE Al fine dell’attribuzione delle borse, si invitano gli interessati a seguire le modalità indicate dal bando. Per poter conseguire l’assegnazione della borsa di studio, il candidato deve essere in possesso di tutti i requisiti previsti dalla LUISS Business School per l’ammissione al Master per cui intende concorrere ed aver superato le prove di selezione per l’ammissione allo stesso. Sulle pagine relative a ciascun master interessato, sono presenti i contatti tutte le informazioni sui programmi e sulla modalità di ammissione.

18 Dicembre 2017

Family Business – Borse di studio disponibili per il programma ideato per sostenere le imprese familiari italiane

In un’era in cui le piccole e medie imprese stanno acquisendo sempre maggiore rilevanza e influenza sul mercato globale, Family Business Management viene pensato e progettato per comprenderne le reali opportunità di crescita e di sviluppo facendo leva sui pilastri della gestione e dell’organizzazione manageriale. Le imprese familiari rappresentano una componente rilevante del sistema industriale italiano. Sono familiari più del 60% delle imprese quotate e oltre il 50% di quelle con più di 50 milioni di euro di fatturato. Il corso in Family Business Management della LUISS Business School offre un approccio multidisciplinare arricchito da testimonianze di validi protagonisti dell’impresa familiare italiana in grado fornire ai partecipanti le skill necessarie per costruire e gestire con efficacia un family business model, ottenendo vantaggi competitivi misurabili nel breve e nel lungo periodo. Disponibili due borse di studio a copertura totale per i candidati che supereranno la fase di selezione entro il 31 gennaio 2018. Borsa di studio Confindustria Borsa di studio Manpower Il corso è indicato per: Giovani laureati o laureandi che intendano lavorare nella propria impresa familiare Giovani professionisti già inseriti, o che aspirano ad inserirsi, in un contesto di impresa familiare e che vogliano acquisire gli strumenti operativi per una efficace gestione delle Family Business Scarica la brochure Contatti smluissbs@luiss.it T. (+39) 06 8522 2327 Video Pillole Un focus con Gian Maria Gros - Pietro Un focus con Luigi De Vecchi Un focus con Francesco Gianni Un focus con Fabio Corsico Un focus con Anna Zanardi Cappon Un focus con Azzurra Caltagirone Un focus con Marcella Panucci Un focus con Luca Ortolani

12 Dicembre 2017

Più investitori istituzionali nei board delle quotate: come cambiano le retribuzioni

Una giornata di studi dedicata all’evoluzione della Corporate Governance e delle politiche di Executive compensation in Italia, che ne ha presentato le best practice e i trend di mercato. Organizzata dall’Osservatorio Executive Compensation e Corporate Governance della LUISS Business School, con i saluti introduttivi di Giovanni Lo Storto, Direttore Generale LUISS Guido Carli, e Paolo Boccardelli, Direttore LUISS Business School, ha visto la partecipazione di Alberto Bianchi, Presidente CNR Enel; Carmine Di Noia, Commissario CONSOB; Alberto Oliveti, Presidente CNR Enel; Fabrizio Palermo, CFO CDP; Fabio Corsico, Presidente Coren Terna; Luigi de Vecchi, Presidente Corporate e Investment Banking Citi Europe; Gianmarco Montanari, Presidente Coren Fineco e Direttore IIT; Diva Moriani, Presidente CNR Moncler; Marta Rocco, Presidente CNR Iren. Emma Marcegaglia, Presidente LUISS Guido Carli ha tenuto il Keynote Speech. La giornata ha visto la presentazione di uno studio su quelle che sono le principali richieste degli investitori istituzionali e dei proxy advisors in relazione alla comunicazione delle politiche di remunerazione ed altri dati tratti dallo studio sui compensi dei Board del FTSEMIB a cura di Guido Cutillo, Responsabile dell’Osservatorio e Daniel T. Seacombe. Due tavole rotonde successive, moderate rispettivamente da Andrea Gemma, Presidente Coren ENI, e Paolo Boccardelli hanno analizzato le trasformazioni delle politiche di retribuzione manageriale alla luce della crescente presenza di investitori istituzionali nei board delle quotate, e la composizione quali-quantitativa dei consigli di amministrazione anche alla luce del nuovo e diverso ruolo del Board nella Governance aziendale. Il confronto ha discusso e approfondito i fattori che influenzano le scelte degli investitori, come i compensi eccessivi laddove non compatibili con i mercati di riferimento, l’indicazione di obiettivi di risultato poco chiari o poco incisivi, una discrezionalità, da parte del comitato di remunerazione, nel mutare la parte variabile del compenso a favore di maggiori certezze. Sfide per la Corporate Governance che si estendono anche alla comunicazione delle retribuzioni manageriali al mercato: una comunicazione che sappia evidenziare sia gli interessi rappresentati nel board sia la coerenza con il piano strategico. Emersi anche obiettivi da introdurre nel lungo periodo per la valutazione delle performance manageriali, sulla base di considerazioni non esclusivamente quantitative, come l’impatto sull’economia reale e la sostenibilità. Focus sulla diversity al centro del keynote speech di Emma Marcegaglia, riferita tanto al tema del gender balance da implementare nei board, quanto a competenze plurali all’interno del board stesso, evidenziando da una parte la complementarietà tra hard skill differenziate, dall’altra l’esigenza di valorizzare le soft skills e, dove necessario, intervenire con percorsi di formazione specializzata. 12/12/2017

04 Dicembre 2017

Doing Business in United Arab Emirates: la consegna degli attestati

  Venerdì 24 novembre, nell' Aula G 103 della prestigiosa  Sede di Villa Blanc della LUISS Business School, l'Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti S.E. Sig. Saqr Nasser Ahmed Abullah Al Raisi ha consegnato agli iscritti al Corso Doing Business in United Arab Emirates gli attestati di partecipazione. L' Ambasciatore nel suo intervento di saluto, dopo aver ringraziato  il Direttore del corso Prof. Avv. Gian Domenico Mosco per l'iniziativa dall'alto valore culturale ed internazionale, ha salutato gli iscritti augurandosi che ognuno di loro possa svolgere la propria attività professionale manageriale ed imprenditoriale negli EAU garantendo un fattivo supporto del Governo Emiratino. Il corso, che ha visto la partecipazione di illustri docenti, rappresentanti del mondo imprenditoriale e professionale presenti nel mercato degli EAU, ha affrontato temi come le tecniche per negoziare un deal in modo professionale, strutturato ed efficace in un contesto cross-culturale e la necessità di preparare l’accesso al mercato estero con una completa due diligence legale, commerciale, fiscale e finanziaria dell’operazione. Per quanto attiene alle materie prettamente giuridiche si sono esaminati nel dettaglio la company law emiratina, gli aspetti più rilevanti della fiscalità internazionale – aspetto centrale poichè gli Emirati Arabi sono un paese a fiscalità privilegiata – il diritto delle obbligazioni, il sistema giudiziario e le questioni di diritto internazionale privato. Il corso ha formato degli operatori specializzati nell’internazionalizzazione – vista sotto molteplici prospettive – verso i paesi del Golfo, e in particolare verso gli Emirati Arabi Uniti (EAU). Il corso ha consentito a manager e professionisti di apprendere sia gli aspetti giuridici e fiscali sia quelli di natura operativa. Al termine del corso, i partecipanti sono quindi in grado di operare con competenza  in contesti internazionali che differiscono in modo significativo dall’ambiente domestico ed  i più meritevoli potranno ottenere uno stage retribuito presso imprese e studi legali e fiscali internazionali presenti nel DIFC di Dubai e nella capitale di Abu Dhabi. (Articolo del Prof. Gian Domenico Mosco, Ordinario di Diritto commerciale presso il Dipartimento di Giurisprudenza della LUISS Guido Carli, Direttore dell’Executive Program “Doing Business in UAE, e dell’Avv. Giuseppe Cavallaro, Coordinatore Didattico dell’Executive Program “Doing Business in UAE”) 24/11/2017 

04 Dicembre 2017

Al via il Master of Fashion & Luxury Management - Major Fashion della LUISS Business School

Fashion show, sfilate, riviste di moda, blog, conferenze stampa e celebrità. Il mondo della moda, così attraente e pieno di fascino per chi lo osserva, cela delle complessità manageriali che necessitano di un’accurata formazione e preparazione. L’aspetto creativo, sempre presente nel settore, deve coniugarsi con competenza e professionalità, elementi imprescindibili per chi voglia muovere i primi passi nel mondo della Fashion industry. Il Master of Fashion & Luxury Management – Major Fashion ha lo scopo di fornire conoscenze sul funzionamento del mondo della moda e trasmettere le competenze tecniche e manageriali necessarie per operare in esso. È un business in continua evoluzione che richiede una nuova generazione di manager capace di muoversi con velocità al fine di proporre nuove soluzioni strategiche e creative Il LUISS Master of Fashion & Luxury Management, offerto in lingua inglese, dal prossimo anno avrà due major rispettivamente in Fashion e Luxury Management e sarà aperto a tutti gli studenti post-graduate desiderosi di intraprendere una carriera nel mondo della moda o del lusso. Durante il corso, interverranno manager e professionisti che permetteranno agli studenti di confrontarsi su nozioni, esperienze e casi di business concreti da cui prendere ispirazione.  I partecipanti svilupperanno competenze analitiche, strategiche e manageriali per lavorare a supporto di grandi aziende, come liberi professionisti, o intraprendere una carriera imprenditoriale. GUARDA LA GALLERY 04/12/2017

27 Novembre 2017

Le Casse di previdenza tra autonomia e responsabilità. I professionisti, il risparmio, l’economia reale

Dalle ragioni della privatizzazione, alla verifica dei fondamenti costituzionali ai principi di gestione degli attivi: l’indagine sulla natura giuridica delle casse di previdenza permette di comprendere come un’efficace gestione finanziaria del risparmio delle Casse di previdenza possa incidere sull’economia reale.  Le Casse di previdenza, gestori di forme pensionistiche obbligatorie per i liberi professionisti italiani, sono state privatizzate nel 1994. Da allora si è sviluppato un ampio dibattito dottrinale circa la loro natura giuridica, anche per la persistente tendenza delle strutture amministrative dello Stato a ricondurle in un alveo pubblico. L’inserimento di tali soggetti nell’elenco Istat della PA, comprensibile in termini di classificazione statistica di macro aggregati contabili a livello europeo ma non come surrettizia riqualificazione della natura giuridica delle Casse stesse, non ha certamente contribuito a fare chiarezza. La sfida raccolta dalla ricerca promossa da Adepp, condotta da Astrid e LUISS Business School è stata quella di recuperare le ragioni della privatizzazione delle Casse di previdenza verificandone il fondamento costituzionale e approfondendo i princìpi teorici alla base della gestione degli attivi, con particolare attenzione all’economia reale e alle infrastrutture. Un contesto che ha frequentemente chiamata in causa la Corte Costituzionale, intervenuta di recente per ribadire, tra l’altro, i principi di autonomia gestionale di questi soggetti. Tema che porta in primo piano anche l’attività di investimento e il contributo che l’economia reale può dare ad un’efficace gestione finanziaria del risparmio delle Casse di previdenza. #CassePrevidenza: il live tweeting ⚡️ “Le Casse di Previdenza tra tutela del risparmio e investimenti” #casseprevidenza @FondAstrid @stampaadepp @UniLUISS @FrancoBassanini @MatCaroli https://t.co/WPZohTLlak — LUISS BusinessSchool (@LUISSBusiness) 27 novembre 2017  Le casse di previdenza tra autonomia e responsabilità. I professionisti, il risparmio, l'economia reale  Responsabili della ricerca: Federico Merola e Matteo Caroli Coordinatore: Valerio Francola Autori: Christian Iaione e Paola Fersini Prefazione di Alberto Oliveti Introduzione di Franco Bassanini GLI AUTORI Federico Merola Da 25 anni attivo negli investimenti in infrastrutture, è AD di Arpinge Spa; membro del Direttivo Astrid, consigliere di SACE spa e docente alla LUISS Guido Carli. Autore di numerosi articoli e pubblicazioni. Matteo Caroli è ordinario di Gestione delle imprese internazionali presso la LUISS Guido Carli. Dirige il Centro di ricerche internazionali sull’innovazione sociale. Tra le pubblicazioni, ha curato Economia e gestione delle imprese per Mc Graw Hill. Christian Iaione è professore di Diritto pubblico all’Università Guglielmo Marconi, fellow dell’Urban Law Center della Fordham University, docente di Diritto e politiche urbane e direttore del LABoratorio per la GOVernance dei beni comuni alla LUISS Guido Carli. Socio Astrid. Paola Fersini è dottore di ricerca in Scienze Statistiche Attuariali alla Sapienza. Professore aggregato di Matematica Finanziaria in LUISS, docente alla LUMSA e LUISS Business School. Partner scientifico dello Studio Olivieri & Associati, siede nel Consiglio dell’Istituto Italiano Attuari. Andrea Mattei è Teaching Assistant in Matematica Finanziaria alla LUISS Guido Carli. 27/10/2017

22 Novembre 2017

Al via il percorso in Executive Compensation & Governance #LUISSBusiness

Articolo di Guido Cutillo, coordinatore scientifico dell’Osservatorio sull’Executive Compensation e la Corporate governance della LUISS Business School; Partner EY Le politiche di Executive Compensation stanno affrontando un periodo di grande trasformazione per la necessità di bilanciare le pressioni che provengono da un assetto azionario delle aziende sempre più caratterizzato dalla presenza di investitori istituzionali internazionali particolarmente attenti alla coerenza tra creazione di valore e compensi manageriali, oltre che da un contesto economico fortemente volatile a causa della digital revolution. Il percorso immaginato è unico nel suo genere perché nato all’interno dell’Osservatorio sull’Executive Compensation & Corporate Governance grazie al contributo dei suoi autorevoli partecipanti che hanno costituito l’Advisory Board del corso. La prospettiva è infatti quella di rovesciare il tradizionale approccio didattico per coinvolgere testimoni e gli stessi partecipanti in una sorta di agorà di esperti in grado di contribuire alla discussione condividendo esperienze e lavorando sullo sviluppo della materia in ottica forward looking. I partecipanti svilupperanno competenze in ambito giuslavoristico, organizzativo, di corporate governance, economico e finanziario. Il 22 novembre 2017 si è tenuto il primo incontro dell'Executive Program Executive Compensation & Governance, nato dalla collaborazione tra l’Osservatorio sull’Executive Compensation & Corporate Governance e il People Management Competence Centre & Lab, due eccellenze della LUISS Business School che rappresentano un punto di riferimento sui temi della governance, della remunerazione e Gestione delle Risorse Umane per un’ampia comunità professionale di executive e manager. Il programma è disegnato per aiutare le organizzazioni a ripensare in modo strategico le politiche di remunerazione degli Executive e si rivolge a manager, professional e consulenti che vogliono consolidare una competenza a tutto tondo sulle tematiche di executive compensation, acquisendo una prospettiva strategica e trasversale ai diversi aspetti coinvolti: dal quadro normativo e regolamentare ai temi di corporate governance, di remunerazione e comunicazione. 22/11/2017

22 Novembre 2017

Inaugurazione della mostra Frammentazioni, a cura del Collettivo Curatoriale LUISS Master of Art

“Il tempo, nella sua modernità, ha scardinato ogni narrazione unitaria costringendoci ad una visione frammentaria e precaria. Insomma, come diceva Shakespeare nell’Amleto, il tempo è uscito dai suo cardini”. Achille Bonito Oliva Gli artisti: Marco Bagnoli, Nanni Balestrini, Marcella Campagnano, Aron Demetz, Baldo Diodato, Giovanni Ferrario, Sidival Fila, Andrea Galvani, Silvia Giambrone, Francesco Irnem, Francesca Leone, Felice Levini, Giulio Paolini, Francesca Piovesan, Michelangelo Pistoletto, Fiorella Rizzo, Anna Scalfi Eghenter. Il Collettivo Curatoriale composto dagli studenti della VII edizione del LUISS Master of Art – Master Universitario di I Livello, sotto la guida di Achille Bonito Oliva (Responsabile scientifico del Master), presenta la mostra FRAMMENTAZIONI. L’esposizione, organizzata e sostenuta dal LUISS Creative Business Center, si svolge dall’1 al 20 dicembre, nella suggestiva cornice di Villa Blanc. Il progetto si propone di offrire un’ampia panoramica sulla tematica della frammentazione come fenomeno dell’attualità artistica, culturale e sociale e allo stesso tempo di restituire l’idea di frammento come parte della realtà contemporanea, invitando ad una riflessione estetica, teorica e filosofica. Le opere e gli artisti scelti, tramite un personale percorso poetico, hanno dato un’immagine all’idea di frammentazione, attraverso una ricerca trasversale composta da molteplici linguaggi in un confronto tra diverse generazioni. Saranno presenti produzioni originali, fra cui l’omaggio dell’artista concettuale Giulio Paolini Senza titolo - Studio per la mostra “LUISS Master of Art”, creato appositamente per “Frammentazioni” e l’opera Porzione di Villa Blanc 2017 di Baldo Diodato, realizzata nel giardino della villa durante il vernissage in una performance insieme al musicista Antonio Caggiano. In mostra anche le opere di Alessio Barchitta, Elena Mazzi e Leonardo Petrucci finalisti della seconda edizione del Premio Internazionale Generazione Contemporanea, istituito da LUISS Creative Business Center per promuovere l’arte contemporanea, sostenere gli artisti under 35 e dare vita alla collezione permanente dell’Università LUISS Guido Carli. La mostra si svolge a Villa Blanc, prestigioso edificio storico di fine ‘800 e nuova sede della LUISS Business School. Il sito è composto dal corpo della villa, da sei edifici minori, dalle serre e da un parco. Il percorso espositivo, a sua volta “frammentato” si articola nei diversi spazi interni ed esterni. Gli studenti del LUISS Master of Art hanno curato tutti i processi progettuali e organizzativi della mostra, dal concept alla scelta degli artisti, gli allestimenti, la comunicazione e il catalogo. “Frammentazione fa riferimento alla libertà artistica, alla creatività, all’espressività e alle sue tante forme di linguaggio. È questo che vogliamo dire con Frammentazioni, una collettiva con un fil rouge aperto, che rappresenta l’autonomia dell’arte, l’espressione creativa senza schemi predefiniti”. Il Collettivo Curatoriale è composto da: Silvia Amato, Giulia Maria Belli, Riccardo Brunetti, Benedetta Celsa, Floriana D’Agostino, Lavinia Della Bruna, Maria Immacolata Dunia, Silvia Federici, Federica Fiorino, Francesco Gambatesa, Ginevra Isolabella Della Croce, Anna Kessler, Valentina La Serra, Chiara Martra, Giulia Olivetti, Simona Pace, Rachele Paradiso, Maria Anna Perri, Valentina Poli, Cecilia Sacerdoni, Anna Sigot, Alessia Simonetti, Claudia Staccioli, Silvia Tranchina, Isabella Vallelunga, Veronica Vasta. ACCREDITI INAUGURAZIONE Per accedere all’inaugurazione della mostra “Frammentazioni” il 1 dicembre alle ore 18 inviare una mail all’indirizzo accrediti.mostraluiss@gmail.com. Le liste di accredito saranno presenti all’ingresso di Villa Blanc. INFO FRAMMENTAZIONI masterofart.luiss@gmail.com Contatti stampa: Floriana D’Agostino tel. 327 0083833 Lavinia Della Bruna tel. 338 3261829 Francesco Gambatesa tel. 393 1356431 Rachele Paradiso tel. 349 2559363 Maria Anna Perri tel. 329 9662409 VILLA BLANC Via Nomentana, 216 – Roma Ingresso gratuito – da lunedì a sabato dalle 15 alle 20 con ultimo ingresso alle 19.15 L’8 dicembre la mostra rimarrà chiusa Facebook https://www.facebook.com/frammentazioni2017/ Instagram @frammentazioni   22/11/2017

21 Novembre 2017

Corporate Advisory Board del Master in Gestione delle Risorse Umane e Organizzazione

  L’incontro – che si è tenuto il 15 novembre a Villa Blanc – ha riunito docenti e accademici, imprenditori e manager aziendali per raccogliere contributi plurali e all’avanguardia, funzionali allo sviluppo dell’edizione 2017/18 del Master in Gestione delle Risorse Umane e Organizzazione della LUISS Business School, diretto da Gabriele Gabrielli, Adjunct Professor Human Resource Management and Organisation, Università LUISS Guido Carli e direttore del People Management Competence Centre & Lab della LUISS Business School. Un’occasione che ha stimolato un dibattito prezioso, aggregato idee e sviluppato progetti, allo scopo di arricchire un percorso che possa fornire sempre più ai partecipanti gli strumenti per comprendere e affrontare le principali sfide che le direzioni risorse umane affrontano quotidianamente, combinando ricerca applicata, teoria e pratica manageriale.Contributi essenziali per assicurare l’employability degli allievi e la soddisfazione dei partner aziendali. Tra gli esponenti delle realtà aziendali, il CAB ha visto la partecipazione di: Alessandro Falcolini, HR Manager Cassino Plant Fiat Group; Massimo Marocchini, HR Business Partner Ericsson Telecomunicazioni; Ernesto Martinelli, Senior Vice President Human Resources & Organization, Brand & Communication Hitachi Rail Italy; Marco Morbidelli, DHR Gruppo Angelini; Luca Ortolani, Corporate Sales Director South East Europe Manpower Group; Stefano Pacchioli, CFO Dorna; Pierluigi Palmigiani, Direttore Responsabile Sviluppo Capitale Umano ACEA; Raffaele Parisella, Responsabile Risorse Umane Banca Popolare di Fondi; Andrea Pazzona, Head of Corporate Account Manpower Group; Federica Pizzini, Responsabile Corporate University Unipol; Paolo Rozera, Executive Director Unicef; Ida Sirolli, Head of Education and Communication TIM. 21/11/2017

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