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04 Agosto 2020

AS Roma, Luiss Business School e ItaliaCamp insieme per il lancio del Master Universitario in Sport Management

Per la prima volta un club sportivo e una Scuola di alta formazione uniscono le forze per formare la classe dirigente sportiva del futuro   AS Roma, Luiss Business School e ItaliaCamp lanciano oggi Sport Management - Major del Master Full-time in Media and Entertainment. Il progetto di formazione è il primo in Italia che nasce da una partnership strutturata tra un club sportivo e una realtà universitaria ed è stato sviluppato per fornire il set di competenze necessarie per svolgere le professioni collegate al mondo del Business e del Management dello Sport. Il programma mira, infatti, a formare figure professionali in grado di operare a 360° in organizzazioni e società sportive, dalla gestione dei progetti a quella degli impianti, dal marketing e i rapporti con i media all’organizzazione di eventi, dalle sponsorizzazioni alla compravendita dei diritti. La collaborazione affiancherà la formazione manageriale Luiss Business School, che vedrà il coinvolgimento di una faculty di eccellenza di accademici e professionisti, a testimonianze, casi di studio, opportunità di mettere in pratica sul campo i temi trattati nel corso del Master, messi a disposizione dal Club per gli studenti. L’impegno della Società si concretizzerà inoltre, nell’erogazione di borse di studio destinate agli studenti più meritevoli. “Con questa partnership vogliamo fornire ai giovani un’opportunità concreta e innovativa per intercettare le trasformazioni dell’industria sportiva nella società del digitale” ha dichiarato Raffaele Oriani, Associate Dean Luiss Business School. “Oggi l’industria sportiva richiede professionisti specializzati che possiedano competenze multidisciplinari e trasversali per interpretare le evoluzioni del settore in una prospettiva globale, in cui il management sportivo sappia confrontarsi con le sfide della sostenibilità, dell’impatto sociale e del ruolo delle nuove tecnologie”. “Siamo orgogliosi di poter mettere a disposizione degli studenti la nostra esperienza e di poter trasferire loro il nostro know how nel settore dello sport” ha aggiunto Francesco Calvo, Chief Operating Officer AS Roma. “È nostro dovere interpretare il ruolo di piattaforma sociale che riveste storicamente il Club ed è per questo che siamo felici di partecipare al percorso formativo dei ragazzi, offrendo loro nuove opportunità professionali”. Per Fabrizio Sammarco, fondatore e AD di ItaliaCamp, impact organization nata dieci anni fa proprio in Luiss, “Continua così il nostro impegno nel mondo dello sport, dopo aver lavorato in questi anni alle valutazioni di impatto sociale di AS Roma, Lega Serie B e Lega Pro. Il valore sociale dello sport merita di emergere sempre di più ed essere gestito in maniera manageriale. Education, sport e impatto sociale sono fortemente legati, ed è sulla base di questa sensibilità che assegneremo la borsa di studio ItaliaCamp per il Major in Sport Management”. SCOPRI SPORT MANAGEMENT 4/8/2020

28 Luglio 2020

Premio Internazionale Generazione Contemporanea: quinta edizione

Promuovere l’arte contemporanea italiana e straniera, sostenere gli artisti under 35 e ampliare la collezione permanente d’arte contemporanea della Luiss Business School. Sono questi gli obiettivi del Premio Internazionale Generazione Contemporanea, giunto alla quinta edizione. L’iniziativa dà vita ad un nuovo ambito di innovazione culturale, volto non più solo alla formazione ma anche al sostegno e alla ricerca di giovani artisti in ambito internazionale. Il concorso prevede che le opere candidate sviluppino un tema specifico: la Meta-arte, ovvero quella riflessione che l’arte compie su sé stessa per indagare e rendere espliciti principi e meccanismi sottesi al suo esercizio. Come per meta-narrazione si intende un intervento dell’autore all’interno del suo stesso testo, affrontando questioni teoriche sulle dinamiche e sulle motivazioni della scrittura, allo stesso modo per meta-arte si intende un ragionamento dell’autore sul metodo e sul senso del processo artistico. Il valore di questa analisi risiede nel comprendere e nell’evidenziare la lettura critica e la rielaborazione di una tradizione che, grazie agli artisti contemporanei, viene riattualizzata e dunque arricchita di nuovi significati. Tra passato e presente si instaura così un dialogo che da un lato esalta la continuità storica e dall’altro offre nuovo slancio alla tradizione artistica. Il concorso prevede l’assegnazione di un premio in denaro del valore di € 4.000,00, conferito al primo classificato come premio-acquisto dell’opera scelta da una prestigiosa giuria composta da: Peter Benson Miller - Director of International and Institutional Relations, La Quadriennale di Roma Achille Bonito Oliva, curatore e critico d’arte, responsabile scientifico del Luiss Master of Art Roberto Cotroneo - Giornalista, scrittore e fotografo italiano Pia Lauro - curatore indipendente e diplomata Luiss Master of Art Gianfranco Maraniello – storico dell’arte e curatore Giovanna Melandri - Presidente Fondazione MAXXI Domenico Piraina - Direttore PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano Luca Pirolo - Direttore Luiss Master of Art un rappresentante del Collettivo Curatoriale della X ed. del Luiss Master of Art Le tre opere finaliste entreranno a far parte della mostra conclusiva del Master of Art: Refolded, percorsi meta-artistici e del relativo catalogo. I candidati possono concorrere con una sola opera, edita o inedita, da cui emerga chiaramente l’aderenza al tema. Sono ammesse opere realizzate con tutti i linguaggi propri dell’espressione visiva (pittura, scultura, installazione, fotografia, grafica, video, senza limiti di tecniche). Il concorso si rivolge esclusivamente ad artisti under 35. Il termine ultimo per inviare le candidature è il 12 ottobre 2020. La partecipazione è gratuita. Si raccomanda l’attenta lettura del bando. SCARICA IL BANDO  MODULO ISCRIZIONE MODULO PARTECIPAZIONE INFORMATIVA PRIVACY  28/7/2020 

23 Luglio 2020

“A2A punta su sostenibilità e digitale, aperta a collaborare con telco”

Così Marco Patuano, nella sua prima intervista come presidente della multi-utility, oggi su SustainEconomy.24, il report Luiss Business School e Il Sole 24 Ore - Radiocor   Sostenibilità come leva della pianificazione strategica da un lato, e accelerazione sulla digitalizzazione dall’altro. Sono le due gambe del nuovo piano industriale a 10 anni allo studio di A2A , come spiega Marco Patuano, nella sua prima intervista come presidente della multi-utility. All’interno della Green economy, ad esempio, sottolinea Patuano, ci sarà una grande mobilitazione di risorse; inoltre, in ottica di Green New deal e fondi Ue per la ripartenza, i finanziamenti vanno impiegati in due direzioni: accrescere la competitività e aumentare, per l’appunto, il livello di sostenibilità. Per la digitalizzazione dei servizi e del Paese, Patuano ricorda che A2A, già proprietaria di pezzi di fibra, è aperta a collaborare con gli operatori di tlc, ed è pronta anche ad agevolare il progetto di rete unica. «Noi vogliamo essere una soluzione e non un problema: saremo contenti di fare tutto quanto ci è possibile per facilitare lo sviluppo delle reti.  Siamo convinti che le reti di domani saranno elettriche, idriche, digitali». Dottor Patuano, lei è da poco stato nominato alla presidenza di A2A, dopo, tra l’altro, oltre 25 anni trascorsi in Tim: quale può essere l’impatto della trasformazione digitale su una multi-utility? Oggi tutti i business sono totalmente, pervasivamente, attraversati dalla dinamica della digitalizzazione. Solo per fare un esempio, si pensi alla gestione del consumo elettrico di una famiglia: applicando dei moduli di lettura e interpretazione intelligente dei dati si possono ottimizzare i consumi, segnalare i malfunzionamenti preventivi, pensare a una molteplicità di servizi diversi. La stessa cosa si può ipotizzare per un’area come quella della gestione delle acque. Pensiamo ad esempio alle modalità per ottimizzarne il consumo, visto che oggi in Italia si usano mediamente 250 litri d’acqua al giorno per ciascuno, senza esserne consapevoli. Quali sono i pilastri del vostro futuro piano industriale? Il piano industriale a cui stiamo lavorando avrà due caratteristiche molto innovative. Innanzitutto, parliamo di un piano a dieci anni, e per noi è straordinariamente importante nei nostri settori, perché alcuni cambiamenti richiedono tempo. Ad esempio, cambiare il mix di fonti energetiche non è certamente un obiettivo che si realizza in un anno, richiede tempo; allo stesso modo realizzare l’economia circolare richiede un certo numero di anni, con lo sforzo e il contributo di molte persone.  Il piano si caratterizzerà per le sue dinamiche tecnologiche da un lato, dall’altro punterà sulla   sostenibilità. La seconda novità sarà, infatti, quella di portare il tema della sostenibilità al centro del piano industriale. Su quest’ultimo fronte A2A è già oggi riconosciuta come società virtuosa, ma non è sufficiente. La sostenibilità deve essere una delle leve della pianificazione strategica della società. C’è poi il tema del ciclo idrico: in Italia ci sono perdite troppo alte, e anche su questo versante siamo intenzionati a lavorare intensamente.  E infine c’è l’obiettivo delle Smart Cities. A2A ha costituito una società, A2A Smart City, un altro punto fondamentale nell’ambito del piano strategico. Che obiettivi avete nell’ambito del piano sulla sostenibilità? A2A ha già emesso Green bond. Nel nuovo piano industriale c’è una serie di obiettivi sostenibili. Il tema dell’energia e della green economy è di straordinaria importanza, in questo ambito è infatti possibile mobilitare un’enorme quantità di fondi su progetti infrastrutturali. Nell’ ottica del New green deal e dei fondi Ue legati alla ripartenza, i soldi devono essere spesi per infrastrutture che abbiano due caratteristiche: aumentare il livello di competitività e il livello di sostenibilità.  D’altronde il New Green Deal è fatto di soldi e processi. Sui primi abbiamo una grande fiducia nella Ue, sui secondi c’è una grande fiducia nel governo per semplificarli. Il 5G, osteggiato da molti sindaci per paura di inquinamento elettromagnetico, avrà bisogno di molte più antenne, diffuse capillarmente. Qual è la sua posizione? Il 5G sarà semplicemente rivoluzionario non solo rispetto alle telecomunicazioni, ma rispetto alle applicazioni che renderà possibili sia nella componente B2B, cioè per il funzionamento delle aziende in logica 4.0, sia nella vita dei cittadini perché abiliterà serie di servizi che oggi semplicemente non riusciamo neanche a immaginare.  La caratteristica del 5G è che richiede una rete molto più densa di antenne. Si tratta di un mix di antenne grandi, cosiddetti macro-siti, e antenne piccole, cioè le small cells. Oggi si sta pensando che il rapporto tra macro e micro sarà indicativamente di 1 a 10 e quindi, visto che in Italia ci sono tra 45 e 50mila macrositi, dobbiamo immaginare che il nostro Paese avrà oltre mezzo milione di small cells. Questa è ampiamente una buona notizia sia a livello elettromagnetico sia di inquinamento paesaggistico. La vera innovazione sarà quella di riuscire a creare delle reti che non saranno solo efficienti, ma anche virtualmente poco visibili. Le multi-utility rivestiranno un ruolo centrale non per sostituirsi ma per affiancare gli operatori del settore.  Avrebbe senso ipotizzare forme di collaborazione fra le multi-utility e società come Inwit? Siamo aperti alle partnership, stiamo parlando con tutti. Quando parliamo con i nostri principali stakeholder che sono i sindaci, una delle prime richieste che ci vengono rivolte è proprio quella di avere una città più intelligente. Per questo abbiamo dialoghi, anche avanzati, con vari partner. Oltre 20 anni fa Aem (poi fusasi con Asm per dare vita ad A2A) fu la prima a intuire le potenzialità della fibra fino a casa contribuendo a creare Metroweb, oggi Open Fiber. Puntate a sviluppare questo fronte? In alcune città siamo ancora proprietari di fibra, Metroweb fu un’intuizione di Aem, e oggi abbiamo fibra in alcune città tipo Cremona, con cui serviamo soprattutto le imprese.  Il tema della fibra è molto ampio, nelle città ci sono già vari soggetti che la stanno portando. Noi abbiamo una straordinaria rete di cavidotti all’interno della città, abbiamo delle strade sotterranee all’interno delle quali passano le nostre reti di gas, energia, acqua. È evidente che potremo e dovremo collaborare con gli operatori TLC per portare la fibra ai clienti senza scavare le città tante volte.  Siete, dunque, aperti ad accordi con le telco?  Noi possiamo rappresentare un aiuto e non saremo certamente un problema. Abbiamo già accordi con le telco, Open Fiber ha fatto con noi un accordo molto importante per accelerare la distribuzione della fibra in alcune città in modo efficiente.  Il lockdown, peraltro, ha accelerato attività di cui si parlava da anni nel settore. Il digital divide italiano, oltre ad essere infrastrutturale, era anche culturale: le persone cioè utilizzavano servizi già disponibili molto meno di quanto avrebbero potuto fare. Siamo stati costretti dall’emergenza a prendere atto delle potenzialità del digitale. Aver affrontato il digital divide culturale ha reso ancora più evidente il fatto che oggi c’è una parte d’Italia che ha bisogno di reti. Nell’eventualità di una rete unica in fibra sareste pronti a partecipare al progetto comune, mettendo a disposizione i vostri cavidotti? Noi, lo ripeto, vogliamo essere una soluzione e non un problema: saremo contenti di fare tutto quanto ci è possibile per facilitare lo sviluppo delle reti.  Siamo convinti che le reti di domani saranno elettriche, idriche, digitali. Queste sono le reti di domani. SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 

16 Luglio 2020

RaiPlay: Capparelli, «Il piano di digitalizzazione non si ferma, ora aumentare connessione nel Paese»

La direttrice della piattaforma streaming della Rai: «Anche dopo lockdown siamo in netta crescita rispetto a un anno fa»   Nessun ritardo, nonostante la pandemia, nel piano di digitalizzazione della Rai e focus di RaiPlay sul posizionamento della piattaforma proprietaria, senza escludere partnership in futuro. A fare il punto con DigitEconomy.24 (report di Radiocor e Luiss Business School) è Elena Capparelli, direttrice di RaiPlay che durante il periodo clou della pandemia «ha toccato il 45% della platea digitale». Ora, concluso il  lockdown, prosegue Capparelli, «siamo in netta crescita rispetto allo stesso periodo di un anno fa, ma paghiamo l’assenza di tanti prodotti che sono quotidianamente fruiti sulla piattaforma da anni (“Un posto al sole”)». E nell’autunno che verrà? Si punterà, tra l’altro, sugli otto appuntamenti con Edoardo Ferrerio e sul racconto di Taranto, con parole e musica, di Diodato. Sullo sfondo resta il problema della connettività nel Paese perché, spiega Capparelli, «occorre mettere in atto tutto quanto necessario affinché aumenti il livello medio di connettività del Paese». A che punto è il piano di digitalizzazione della Rai? avete subito battute di arresto a causa della pandemia? Nessun  arresto, anzi con l’emergenza in corso, abbiamo cercato di lavorare molto sugli archivi recuperando contenuti del passato e digitalizzando contenuti che erano solo su supporti analogici. L’offerta digitale diventa sempre più ampia, con Sky appena sbarcata nella banda ultra larga, e Netflix che sta potenziando la sua presenza in Italia. Quale sarà la risposta della Rai? La Rai sta puntando molto sui nuovi consumi e sull’opportunità di intercettare target più giovani. Il progetto di potenziamento di RaiPlay, che ha visto il lancio della nuova piattaforma su tutti i device, a novembre scorso, va in questa direzione. Diversamente dagli altri player la Rai ha una storia lunga e un’offerta ampia e variegata come nessun altro, con i suoi canali lineari generalisti e tematici. RaiPlay consente la fruizione in diretta e on demand di tutti questi contenuti e nella scelta dei prodotti originali pensati, prodotti o acquisiti per la piattaforma, il nostro obiettivo è lavorare su target diversi, ampliare la platea anche puntando a offerte molto verticali, sperimentare linguaggi e formati. Insomma, attraverso RaiPlay, la Rai vuole diventare più moderna e più giovane. Ci sono in vista alleanze con altri player? In questo momento stiamo lavorando principalmente al posizionamento della piattaforma proprietaria, non possiamo escludere che in futuro sia possibile creare sinergie e alleanze. Lo abbiamo fatto anche in passato, tendenzialmente il nostro obiettivo è rendere massimamente accessibile e distribuita la nostra offerta, tutto quello che va in questa direzione lo prendiamo in considerazione. RaiPlay ha avuto grande successo con Fiorello l'anno scorso. Ci saranno altre punte di diamante nella prossima stagione? Le 18 puntate originali di “VivaRaiPlay” rimarranno alla storia, Fiorello ha regalato al suo pubblico uno show pazzesco, innovativo, raffinato, divertente, sempre diverso. Poi abbiamo avuto Jovanotti con il suo docutrip “Non Voglio Cambiare Pianeta”. Abbiamo fatto una serie con i The Jackal e stiamo andando in onda con Scifoni “La mia Jungla”. In autunno avremo otto appuntamenti con Edoardo Ferrario e uno show originale. Ma anche Diodato che racconterà, con parole e musica, la sua Taranto.  Che numeri ha registrato RaiPlay durante il lockdown?  Il trend è continuato successivamente? Durante il lockdown RaiPlay è stata molto utilizzata. Da una parte è proseguito l’impegno ad alfabetizzare la popolazione più adulta, dall’altra a intercettare la curiosità dei più giovani solitamente restii ad affidare a Rai il proprio tempo per intrattenersi; ha raggiunto oltre il 45% della platea digitale, secondo Auditel. I mesi di marzo aprile e maggio hanno segnato un salto in avanti per l’offerta cinema, kids e learning. Ora siamo in netta crescita rispetto allo stesso periodo di un anno fa, ma paghiamo l’assenza di tanti prodotti che sono quotidianamente fruiti sulla piattaforma da anni (“Un posto al sole”). Per vedere i contenuti Rai su RaiPlay è necessaria una buona connessione a Internet, colmando il digitale divide che c'è ancora in Italia. Pensate che una rete unica di tlc possa essere d'aiuto a colmare il divario?  Il player di RaiPlay prevede che il flusso sia adattativo. Sale la qualità del video solo se la banda di cui disponi lo consente. Certo in tutto questo occorre mettere in atto tutto quanto necessario affinché aumenti il livello medio di connettività del Paese, perché questo potrà favorire un accesso diffuso e capillare e non legato al territorio. Che impatto prevedete con l'avvento del 5G nel vostro modello di business?  Sarà l’occasione per predisporre esperienze di fruizione multi device ancora più immersive. SFOGLIA IL REPORT COMPLETO  16/07/2020

16 Luglio 2020

Timvision: Josi, «abbonati +20% nel I trimestre, a settembre offerte dedicate e occhi su asta calcio»

L'intervista a Luca Josi, direttore Brand strategy, media & multimedia entertainment del gruppo di telecomunicazioni, oggi su DigitEconomy.24, il report Luiss Business School e Il Sole 24 Ore - Radiocor   Una crescita degli abbonati di Timvision del 20% nel primo trimestre, in piena pandemia, con attese di mantener il trend anche nel secondo. Sono i risultati di Timvision, come racconta nell'intervista a DigitEconomy.24 (report di Radiocor e Luiss Business School) Luca Josi, responsabile brand strategy, media & multimedia entertainment di Tim, nel giorno del lancio del nuovo spot pubblicitario da lui creato che racconta la storia e la mission del gruppo.  Timvision si conferma quindi terza, come risulta da un’indagine Omdia, tra gli over the top che trasmettono in streaming, dopo i giganti Netflix e Amazon Prime Video, prima di Now Tv e Vodafone Tv. Tra i nuovi progetti, continua Josi, un nuovo accordo in arrivo, un’offerta tematica dedicata e la valutazione sulla partecipazione all’asta per i diritti del calcio: «Nel mondo del calcio siamo presenti con una sponsorizzazione ventennale e per definizione guardiamo a tutto quello che succede, anche alle aste. E’ un settore in fortissima evoluzione, dobbiamo capire prima da che parte si sta andando. Ci sono tante variabili aperte, a partire da quello che succederà nei prossimi mesi». Quali numeri di attivazione avete registrato nel corso della pandemia? Nel post lockdown il trend è rimasto uguale? Il momento è stato particolare e ha sicuramente determinato un’ulteriore spinta al trend già in crescita degli abbonati: nel primo trimestre abbiamo registrato una crescita di oltre 20% e contiamo che possa proseguire anche nel secondo. A prescindere da questo però ci tengo a precisare che il lavoro fatto fino ad oggi ci ha permesso di consolidare la nostra posizione tra i primi tre player del mercato in Italia, ovvero al fianco di giganti come Netflix e Amazon Prime Video. Se la crisi fosse avvenuta 20 anni o 30 anni fa, in assenza dei mezzi tecnologici, questa tragedia sarebbe stata ancora più ampia. Solo un lustro fa ci sarebbero state meno presenza e penetrazione dei servizi che hanno aiutato a gestire l’emergenza e alleviato il periodo del lockdown come, ad esempio, poter fruire di un mondo infinito di contenuti. In un momento di grande complessità abbiamo consolidato due risultati: la tenuta della nostra rete e la crescita dei nostri servizi, anche della piattaforma, garantiti in un momento emergenziale dal nostro gruppo. Riguardo al futuro, la pandemia ha cambiato di molto la predisposizione delle persone; ci sono macro-eventi imprevedibili nell’evoluzione della sociologia del consumo che invitano a confrontarsi con nuovi sistemi di offerta, di contenuti, o semplicemente di fruizione digitale. Temete la concorrenza di Sky che è sbarcata recentemente nel mercato della banda ultralarga con la sua ampia offerta di contenuti? Siamo abituati a muoverci in un mercato competitivo e siamo totalmente consapevoli della forza della nostra capacità di offerta e della nostra struttura. Per cui tutto ciò che contribuisce a essere di stimolo per aumentare la propria serotonina, intesa come voglia di essere ancora più competitivi, la prendiamo con la serenità dello sportivo. Che novità presenterete per la prossima stagione? Nuovi progetti in cantiere per settembre? Su Timvision stiamo costruendo offerte verticali dedicate a grandi comunità di passioni e di interessi che vanno dal mondo della scuola alla moda, agli animali, all’impresa, alla musica. A settembre saranno presentate le prime quattro aree, con l’obiettivo di arrivare a nove quanto prima. Partiremo con le comunità legate alla scuola dell’obbligo, agli animali, al mondo della musica e a quello delle piccole imprese. Abbiamo trovato un modo molto originale di declinare questi contenuti, è un progetto che abbiamo pensato alla fine dello scorso anno e lo abbiamo sviluppato nel mezzo alla pandemia, adesso lo stiamo portando a termine. Questo è un esempio di come la combinazione delle strutture possa lavorare assieme. Chi coordina questa tipologia di prodotto sarà, infatti, la stessa struttura che coordina le campagne del mondo Tim, che stanno per riaprirsi con un nuovo ciclo che esploderà a settembre.  Di recente è diventato operativo l’accordo con Disney+. Siete soddisfatti della collaborazione? Che risultati avete ottenuto? Siamo estremamente soddisfatti, la performance italiana di Disney+ è tra le più brillanti. Noi abbiamo avuto, oltre a un significativo ritorno di utenti, anche un importante risultato in termini di efficacia della campagna pubblicitaria. D’altronde in Italia, visto il rapporto consolidato da anni con Disney, abbiamo potuto usufruire di un’unicità, ovvero della caratterizzazione della campagna nel nostro territorio che ci è stata concessa da un mondo molto organizzato come quello del nostro partner. Dopo gli accordi con Netflix e Disney avete in progetto altre partnership di rilievo? Stiamo lavorando ad un progetto molto interessante che racconteremo nelle prossime settimane. In realtà siamo già molto soddisfatti del portafoglio contenuti che stiamo proponendo con Timvision. Un’offerta davvero unica che abbiamo studiato e messo a punto grazie al ruolo chiave di Carlo Nardello, chief strategy, customer experience & transformation officer di Tim, assieme ad Andrea Fabiano, responsabile della piattaforma, anche loro come me con una lunga formazione televisiva. E siamo riusciti ad arrivare ad un’offerta che è davvero unica. Tim ha di recente incorporato Timvision per unificare la produzione dei contenuti. Quali vantaggi o sinergie aspettate da questa operazione? Quando si è aperta nel gruppo la sfida su un’ulteriore crescita nei contenuti, la visione dell’amministratore delegato, Luigi Gubitosi, è stata quella di portare anche l’area di Timvision nella divisione di cui sono responsabile. Nonostante ottime partnership con le agenzie che ci supportano, siamo molto autonomi per quanto riguarda la creatività di tutta la direzione commerciale, abbiamo pensato che condensare nella stessa struttura tutte le dimensioni potesse essere una buona idea. Ci siamo quindi mossi in questa direzione. Timvision all’ultima asta per diritti calcio decise di fatto di non partecipare: alla prossima potreste cambiare idea? Nel mondo del calcio siamo presenti con una sponsorizzazione ventennale e per definizione guardiamo a tutto quello che succede, anche alle aste. E’ un settore in fortissima evoluzione, dobbiamo capire prima da che parte si sta andando. Ci sono tante variabili aperte, a partire da quello che succederà nei prossimi mesi. SFOGLIA IL REPORT COMPLETO  16/7/2020 

10 Luglio 2020

IREN e Luiss: accordo per la crescita dei territori e lo sviluppo di competenze manageriali e professionali

IREN e Luiss Business School realizzeranno anche attività di ricerca congiunta e iniziative volte a valorizzare i talenti   IREN e Luiss hanno firmato oggi un accordo volto a stimolare la crescita dei territori in cui opera IREN attraverso la valorizzazione dei talenti locali, a sviluppare le competenze manageriali e professionali delle risorse del gruppo e a promuovere la diversità di genere quale valore fondamentale per la crescita sostenibile. IREN e Luiss Business School, inoltre, realizzeranno anche attività di ricerca congiunta e progetteranno programmi di aggiornamento professionale dedicati, con l’obiettivo di formare il ceto dirigente del futuro nel settore delle multi-utility in cui IREN è protagonista. In particolare, IREN sarà coinvolta da Luiss nel progetto “National Training Program” – Controesodo, che si pone l’obiettivo di valorizzare il principio del controesodo: l’idea di un modello formativo virtuoso nel quale promuovere il rapporto con il territorio e provare a rispondere efficacemente al problema della fuga e rientro dei cervelli, oltre il rispetto dei legami e dei sentimenti. IREN erogherà quindi delle borse di studio per lo sviluppo dei migliori talenti che studiano in Luiss e che provengono dai Territori storici in cui il Gruppo opera. Elemento centrale della collaborazione fra IREN e Luiss Business School riguarderà il Master Universitario in Global Energy Management – Major del Master in Management & Technology: IREN parteciperà infatti all’attività didattica, attraverso docenze e testimonianze aziendali, attiverà stage e tirocini di formazione e orientamento per gli studenti del Master ed erogherà borse di studio per studenti meritevoli. Infine, ma non meno importante, IREN parteciperà al progetto di Luiss Business School Data Girls – GROW (Generating Real Opportunities for Women) che ha l’obiettivo di promuovere, sostenere e migliorare lo sviluppo personale e professionale delle studentesse Luiss Business School con particolare attenzione all’inserimento nel mondo del lavoro e alla promozione della carriera professionale finalizzata al raggiungimento di posizioni di vertice in aziende, amministrazioni, enti, università e altre organizzazioni. “Viviamo un momento storico attraversato da profonde e rapide trasformazioni. In questo contesto, lo sviluppo e la formazione di competenze sarà un fattore sempre più discriminante per assicurare la competitività futura delle strutture organizzative che vedranno una straordinaria trasformazione dei modelli lavorativi tradizionali. Siamo quindi particolarmente orgogliosi di poter annunciare l’accordo con Luiss Business School per favorire la crescita professionale degli studenti, con una particolare attenzione all’equilibrio di genere”, ha affermato l’Amministratore Delegato del Gruppo Iren Massimiliano Bianco. “La missione di Luiss Business School è formare il ceto dirigente del Paese del futuro”, ha dichiarato Paolo Boccardelli, direttore della Luiss Business School. “Il settore dell’energia e delle multiutility in generale si trova oggi di fronte a sfide complesse che vanno affrontate con una nuova cassetta degli attrezzi, che unisca le competenze tecniche a quelle digitali e di analisi dei dati, in un approccio che coniughi il solido e fondamentale legame con il territorio alla visione globale dei trend”, ha concluso Boccardelli. 10/7/2020 

09 Luglio 2020

SustainEconomy.24 - il nuovo report Luiss Business School e Il Sole 24 Ore Radiocor

Un report per raccontare la sostenibilità: sfoglia il primo numero di SustainEconomy.24!   L’integrazione di business e sostenibilità è indispensabile per raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’ONU al 2030. Il tema della sostenibilità è quindi centrale nell'agenda politica ed economica, nonché sempre più rilevante per i singoli. SustainEconomy.24 è un’iniziativa di Luiss Business School e Il Sole 24 Ore – Radiocor che nasce proprio per raccontare l’impegno di imprese e istituzioni per rispondere a questa sfida che tocca tutti gli ambiti dell'economia e della società, un’emergenza globale, ma anche un’opportunità per traghettare la futura classe dirigente dal "business as usual" al Business2030. In questo numero: Sostenibilità garantisce successo al business: "Siamo ancora più determinati dopo il Covid-19": così Claudio Descalzi, Amministratore Delegato Eni  Lo sviluppo sostenibile “è ormai nel vocabolario di tutti” ed è sicuramente uno dei punti fermi per Edison: così l’Amministratore Delegato Nicola Monti sul il ruolo della sostenibilità nella strategia di Edison,  durante il webinar Luiss Business School organizzato in occasione dell’avvio dell’Edison Energy Camp 2020 Sulla sostenibilità essere all’altezza della sfida: il punto di Giovanni Lo Storto, Direttore Generale Luiss  Mantenere e creare posti di lavoro, favorire la crescita economica e migliorare la sostenibilità e la resilienza energetica: l'Agenzia internazionale per l'Energia (Aie) presenta il suo piano globale di ripresa sostenibile post-Covid nel settore energetico SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 9/7/2020 

09 Luglio 2020

Il Piano Transizione 4.0: le nuove agevolazioni fiscali

Il credito d’imposta per ricerca, sviluppo, innovazione, design e per l’acquisto di beni strumentali RIVEDI IL WEBINAR   In collaborazione con il Ministero per lo Sviluppo Economico Il Piano Transizione 4.0 è il progetto del Ministero per lo Sviluppo Economico che disegna una nuova politica industriale per il Paese, in cui innovazione, investimenti green e sostenibilità, creatività e design sono imprescindibili motori per la ripartenza. La Legge di Bilancio 2020 contiene le misure del Piano e amplia in particolare le agevolazioni economiche a sostegno della trasformazione digitale delle imprese, rispetto al precedente piano “Industria 4.0”. Il webinar illustrerà le principali misure fiscali introdotte con il nuovo Piano e la legge di Bilancio e in che modo il credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design, il credito d’imposta formazione 4.0, il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali incentivano e supportano la crescita e la competitività delle nostre imprese. PROGRAMMA Introduzione dei lavori Luca Olivari, Adjunct Professor e Project Leader Business Consulting Area, Luiss Business School Interventi  Il credito d’imposta per i beni strumentali Marco Calabrò, Dirigente Divisione IV – Politiche per l’innovazione e per la riqualificazione dei territori in crisi, Direzione Generale per la politica industriale l’innovazione e le PMI, Ministero dello Sviluppo Economico La proroga del credito d’imposta per la formazione 4.0 Luca Fioravanti, Dottore Commercialista, Business Consulting Area, Luiss Business School Il credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design Luca Romanelli, Dottore Commercialista, Studio Puri Bracco Lenzi e Associati Modera: Luca Olivari, Adjunct Professor e Project Leader Business Consulting Area, Luiss Business School Q&A Per partecipare al webinar è necessaria la registrazione REGISTRATI RIVEDI IL WEBINAR Che cos’è il credito d’imposta 2020 e cosa prevede  Credito d’imposta per imposta per investimenti in beni strumentali: si propone di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design: si propone di stimolare la spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e favorire i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale Credito d’imposta formazione 4.0: si propone di stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

09 Luglio 2020

Masterclass online | Master in Financial Management – Major in Amministrazione, Finanza e Controllo

Presentazione del Master in Amministrazione, Finanza e Controllo e Masterclass sul tema “Investimenti Immobiliari in situazioni Non Performing”. Registrati!   Il 16 luglio alle ore 16.00 sarà possibile partecipare alla Masterclass online di Amministrazione, Finanza e Controllo – Major del Master Full-time in Financial Management, un Master Universitario di I livello della Luiss Business School che offre l’opportunità di trovare collocazione sia nelle funzioni Amministrazione Finanza e Controllo di aziende industriali e di servizi, sia negli ambiti della consulenza aziendale e professionale all’interno di società di consulenza e/o di revisione contabile e in studi professionali. Il tema della Masterclass La Masterclass fornirà un’iniziale descrizione delle metodologie di finanziamento immobiliare per entrare poi nel vivo dell’attuale situazione economica, le origini ed un confronto con la crisi del 2008. Verranno descritte le condizioni di Non Performing e le sue conseguenze. Saranno analizzati gli investitori del mercato sia italiani che stranieri: le loro aspettative, ritorni attesi e tipologie d’investimento, nonché il confronto con i loro investimenti precedenti. Speaker Emiliano Lazzaro, Head of Loan Advisory CBRE (London) e Lecturer Luiss Business School Luisa Iannelli, Coordinatore Master Full-time Luiss Business School A chi è rivolta la Masterclass La Masterclass è indirizzata a neolaureati e laureandi di I°, II° livello o con ordinamento a ciclo unico, interessati ad acquisire background e skill necessarie per entrare con successo nel mondo del lavoro e svolgere attività professionale e di consulenza nelle aree di amministrazione, finanza e controllo. Al termine della Masterclass, in una sessione di Q&A il coordinatore del Master risponderà a tutte le domande e curiosità sui requisiti di accesso al programma, il processo di selezione e i contributi disponibili per i futuri studenti. Sarà inoltre possibile interagire con Matteo Alocco e Gabriele Casazza tutor d’aula dell’edizione 19/20 che racconteranno la loro esperienza in Luiss Business School. Per partecipare alla Masterclass è necessaria la registrazione. REGISTRATI  9/7/2020

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