07 Ottobre 2021
Si terrà il 12 ottobre a Villa Blanc la presentazione del modello italiano per la gestione del rischio in sanità ver 3.0, un modello innovativo, dinamico, modulare, sostenibile, che consente di rendere più sicuri i percorsi organizzativi e gestionali nelle strutture sanitarie. L’evento sarà l’occasione per confrontarsi e fare il punto sul modello e sulle sue concrete applicazioni, grazie alla presenza di esponenti di istituzioni e aziende che hanno inteso abbracciare e sostenere il progetto, e che avranno modo di condividere la loro esperienza. È possibile partecipare all’evento via streaming registrandosi al seguente link. REGISTRATI 7/10/2021
Mercoledì 27 ottobre, alle ore 18.30, ti invitiamo a partecipare al Webinar dedicato al Part-time MBA Milan. Durante il Webinar avrai la possibilità di scoprire il programma direttamente dalla voce degli Alumni Luiss e approfondire diversi aspetti dalla prospettiva di ex studenti. Saranno presenti i nostri Alumni: Monica Dellepiane – Brand and Product Management at Chamber of Commerce of GenoaEnrico Cestari – Chief Information Officer at Casavo. Potrai capire come hanno sviluppato le loro skill manageriali e come le hanno applicate nei diversi ambiti lavorativi grazie alla formula part-time dell’MBA. Durante il Webinar, il Direttore e il Coordinatore dell’MBA interverranno per fornire ulteriori dettagli sulla terza edizione del programma MBA Part-Time – edizione Milano, in partenza il 12 novembre 2021. Sarà poi possibile interagire e porre domande agli speaker durante una sessione di Q&A. REGISTRATI ORA 7/10/2021
Martedì 19 ottobre alle ore 18.30 partecipa alla presentazione online del Part-time MBA Milan, il master internazionale della Luiss Business School in formato weekend che vuole fornire a professionisti, manager, startupper e imprenditori competenze manageriali innovative e digitali. Avrai l’occasione di incontrare virtualmente il Direttore del Programma, la Dott.ssa Valeria Pardossi la quale durante un Q&A risponderà a tutte le domande e curiosità e fornirà maggiori dettagli, spunti di riflessione e tips sulla partecipazione alla prossima edizione del Part-time MBA Milan. Lo Staff MBA sarà inoltre presente per informazioni sul processo di selezione e le borse di studio disponibili per la prossima edizione dell’MBA in partenza il 12 novembre 2021. REGISTRATI 7/10/2021
01 Ottobre 2021
Il 18 ottobre alle ore 18.00 sarà possibile seguire la presentazione online dell’Executive Master in Accounting & Finance con Major in Fintech and Banking, il Master di secondo livello rivolto a professionisti, manager e imprenditori che vogliono acquisire competenze innovative e digitali nel mondo finance. Il webinar, introdotto da Enzo Peruffo, Associate Dean for Executive Education e Director of MBA & Executive Education Luiss Business School, permetterà di incontrare il Referente Scientifico del Programma, Silvio Fraternali, Amministratore Delegato di Banca 5 del Gruppo Intesa Sanpaolo, che durante un Q&A risponderà a tutte le domande e curiosità sul Master fornendo maggiori dettagli e spunti di riflessione sul connubio finanza e tecnologia. Lo Staff Executive Education sarà inoltre presente per informazioni sul processo di selezione e le borse di studio ancora disponibili per la prossima edizione del Master in partenza il 5 novembre 2021 on campus nella sede di Roma ma frequentabile anche online (via Streaming). Per partecipare all’evento è necessario compilare il form di registrazione. REGISTRATI 10/1/2021
Entro il 2025 il 100% del packaging proverrà da fonti riciclate o certificate, spiega l'ad per l'Italia della più famosa catena di fast food a SustainEconomy.24 (Il Sole 24 Ore Radiocor) - La sostenibilità è uno dei driver della strategia di McDonald's dalla materia prima al packaging alla filiera. Dario Baroni, amministratore delegato di McDonald's Italia racconta in un'intervista a SustainEconomy.24, report de Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School il percorso di abbandono della plastica monouso e l'importanza della sostenibilità dell'imballaggio, accelerata dalla pandemia. Entro il 2025 il 100% del packaging, non solo quello in carta, proverrà da fonti rinnovabili, riciclate o certificate. E dirà addio alla plastica anche nei famosi giochi per i bambini. Ma c'è anche il rapporto con l'Italia, dove la più famosa catena di ristorazione al mondo, serve 1 milione di clienti al giorno e occupa 25mila persone, e soprattutto quello con le eccellenze del Made in Italy, dalla carne al pollo, dalla frutta al latte al parmigiano. L'85% dei fornitori è rappresentato da aziende italiane. Dal packaging alla raccolta differenziata all'attenzione al prodotto. Continua a crescere l'impegno sostenibile di McDonald's. A che punto siamo? «Da diversi anni la sostenibilità è uno dei driver principali della nostra strategia. Prenderci cura dell'ambiente e del nostro pianeta è una sfida che interessa tutti noi come persone, cittadini e aziende, ma è anche un gesto di responsabilità. Per questo negli ultimi anni abbiamo dato il via a numerosi progetti in questo ambito: dalla certificazione della filiera della carne bovina, grazie al progetto "Allevamenti Sostenibili" ideato insieme a Coldiretti e all'Associazione Italiana Allevatori, alla logistica green; dai ristoranti a basso impatto, alle colonnine per la ricarica delle auto elettriche in collaborazione con Enel X; dal packaging sostenibile fino ad azioni per il miglioramento della raccolta differenziata e del riciclo nei nostri ristoranti. Non solo dobbiamo fare la nostra parte, ma sentiamo di dover anche contribuire a educare al cambiamento cercando di coinvolgere i consumatori. Per questo motivo abbiamo ideato campagne di sensibilizzazione per accompagnarli ad assumere comportamenti virtuosi sui temi della raccolta differenziata e del riciclo; o dato vita a iniziative come "Le giornate insieme a te per l'ambiente" per contrastare il fenomeno del littering». Soffermiamoci sul packaging. Quali sono i prossimi obiettivi e i target che vi siete dati? Sarà possibile arrivare a prodotti 100% green? «In materia di packaging, ci siamo da tempo impegnati nell'eliminazione della plastica monouso. Grazie all'accordo con Comieco e Seda International Packaging Group, il nostro fornitore, abbiamo scelto di convertire la quasi totalità del nostro packaging, incluso quello utilizzato per i canali delivery e take away. Ad oggi, circa il 90% del totale dei nostri imballaggi è in carta, un materiale rinnovabile, riciclabile e certificato Fsc. Una scelta importante che ha portato a un risparmio di 1.000 tonnellate di plastica all'anno. Inoltre, entro il 2025, il 100% del packaging, non solo quello in carta, proverrà da fonti rinnovabili, riciclate o certificate.Ma non c'è solo il packaging: il percorso di abbandono della plastica riguarda anche i giochi dell'Happy Meal. Abbiamo infatti appena annunciato il nostro impegno a livello globale a eliminare la plastica anche da loro entro la fine del 2025; in Italia, per ora, abbiamo iniziato dalle confezioni che sono state tutte trasformate in carta. Un cambiamento che, da solo, ha consentito di risparmiare un totale di 80 tonnellate di plastica all'anno, l'equivalente dei rifiuti prodotti da 160 italiani in un anno». La pandemia ha influito su questo percorso? «Di certo la pandemia e i nuovi modelli di consumo ad essa strettamente legati hanno acceso ulteriormente i riflettori sulle sfide ambientali più urgenti e messo in luce nuove esigenze e bisogni. Il 2020 ha cambiato le nostre abitudini – e le possibilità – di accesso alla ristorazione: take away e delivery sono diventate parole quotidiane, e con esse il packaging ha mostrato ancor di più la sua essenzialità. Ecco perché, anche nel caso della ristorazione informale, la qualità e la sostenibilità dell'imballaggio diventano quanto mai importanti. Parallelamente, la pandemia ha accelerato la richiesta di vicinanza che le comunità locali hanno fatto alle istituzioni e alle aziende; per rispondere a queste richieste nascono iniziative come 'Le giornate insieme a te per l'ambiente', attraverso cui i ristoranti McDonald's e i loro dipendenti sono coinvolti in prima persona e si fanno promotori di giornate di pulizia di parchi, strade, spiagge e piazze delle loro città. L'obiettivo era quello di toccare 100 comuni entro la fine di ottobre, coinvolgendo cittadini, istituzioni e associazioni locali: oggi, quando manca un mese, abbiamo già realizzato o pianificato più di 90 tappe». Qual è il rapporto con l'Italia? Con la filiera e i consumatori italiani? «Siamo in Italia da 35 anni e oggi nel Paese abbiamo 615 ristoranti che servono 1 milione di clienti ogni giorno e impiegano 25.000 persone. Oltre a questo, per dimostrare il nostro radicamento sul territorio possiamo ricordare che oggi l'85% dei nostri fornitori è rappresentato da aziende italiane, e che ogni anno investiamo nel comparto agroalimentare nazionale 200 milioni di euro per l'acquisto di 94mila tonnellate di materie prime alimentari. Potrei fare l'esempio della carne bovina, fornita da Inalca e proveniente da 15.000 allevamenti italiani, o del pollo, allevato in Italia e fornito da Amadori. Ma anche di tantissimi altri ingredienti, come il latte intero utilizzato per i gelati e fornito da Granarolo, la verdura e la frutta fresche, il pane, i salumi. A questo si aggiunge una lunga storia di collaborazione con i Consorzi di tutela, iniziata nel 2008 e consolidatasi negli anni, che ci ha permesso di entrare in contatto con 15 Consorzi e inserire oltre 3mila tonnellate di prodotti Dop e Igp nella nostra offerta. Una collaborazione con cui siamo riusciti a far conoscere al grande pubblico prodotti tradizionalmente considerati di nicchia, contribuendo ad educare i clienti alla qualità e alle eccellenze del Made in Italy. Un esempio su tutti è quello del Parmigiano Reggiano, che da poche settimane ha rafforzato la sua presenza nella nostra offerta continuativa e di cui stimiamo di acquistare, nel solo 2022, circa 450 tonnellate». SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 1/10/2021
Il vicepresidente Michele Pontecorvo parla dello stabilimento destinato alla produzione di Pet riciclato e della scelta di divenire società Benefit (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Per Ferrarelle la sostenibilità più che una strategia è «un valore» e «un dovere». Per questo la società ha scelto di portare avanti un modello a 'impatto -1'. Michele Pontecorvo, vicepresidente di Ferrarelle SpA, racconta a SustainEconomy.24, report de Il Sole 24 Ore e Luiss Business School, la filosofia del gruppo di acque minerali che si è tradotta nella creazione dello stabilimento destinato al riciclo e alla produzione di Pet riciclato e della prima gamma completa di acque interamente realizzata utilizzando al 100% R-Pet. Ma anche la scelta di diventare società benefit e promuovere il modo di fare impresa orgogliosamente italiano. Siete tra le aziende più premiate dai consumatori per la sostenibilità. E avete annunciato un impegno ambizioso per un mondo a impatto -1. Ci racconta la vostra filosofia? «Per Ferrarelle la sostenibilità è un valore, molto più che una strategia, per questo da sempre basiamo il nostro modello di business intrecciando le strategie commerciali e di marketing alle tematiche di sostenibilità e responsabilità sociale. In questa direzione, Ferrarelle ha scelto di farsi promotrice di una nuova visione: quella di un mondo a ‘impatto – 1', dove imprese e consumatori finali sono chiamati ad una collaborazione sinergica. Un invito a riciclare correttamente la plastica e una riflessione attiva sulla consapevolezza dei nostri consumi alimentari. Da questa filosofia nasce, nel 2018, lo stabilimento di Presenzano, in provincia di Caserta. Qui Ferrarelle – prima e unica realtà del settore del Food & Beverage in Italia ad essersi dotata di un impianto destinato al riciclo e alla produzione di Pet riciclato - ogni anno toglie dall'ambiente oltre 20.000 tonnellate di bottiglie provenienti dalla raccolta differenziata, trasformate in R-Pet pronto ad una nuova vita». Quindi l'obiettivo è produrre bottiglie in Pet riciclato e coinvolgere le persone a riciclare correttamente la plastica. A che punto siamo? «Sicuramente, molto è già stato fatto ma riteniamo che si possa fare ancora di più. In quanto gestori di una risorsa preziosa come l'acqua, la sostenibilità è per noi un dovere, oltre che una missione. In questa direzione, abbiamo lanciato sul mercato ‘Infinita': un ulteriore traguardo nel percorso di sostenibilità di Ferrarelle Spa. Si tratta, infatti, della prima gamma completa di acque minerali interamente realizzata utilizzando al 100% R-Pet, con plastica riciclata direttamente dall'azienda nel suo stabilimento di Presenzano. La linea si affianca agli altri formati destinati al canale retail (1,5L e 0,5L), già realizzati con almeno il 50% di Pet riciclato sempre direttamente dall'azienda. Ma non solo, come Ferrarelle siamo impegnati attivamente in campagne di sensibilizzazione e progetti educational rivolti ai più piccoli, (non ultimo a 'A Scuola di Riciclo') poiché crediamo fortemente nel potenziale delle nuove generazioni, sempre più consapevoli e attente all'ambiente». Dall'inizio di quest'anno Ferrarelle è anche diventata società Benefit, perché e quali sono i vantaggi? «Nel 2021 Ferrarelle ha scelto di diventare società Benefit, la forma giuridica d'impresa che consente ad una azienda for profit di contribuire ad un miglioramento della collettività con obiettivi che riguardano aspetti economici, sociali ed ambientali, misurabili e rendicontati in maniera trasparente. La strategia che accompagna Ferrarelle in questo percorso si declina in tre aree strategiche: Environment - territorio e ambiente, con l'obiettivo di promuovere i principi e i valori della sostenibilità, oltre ai vantaggi legati all'utilizzo di materiali riciclabili e rinnovabili e tecniche e tecnologie innovative. People - persone, clienti, fornitori e lavoratori, perseguendo una comunicazione corretta e focalizzata sulla sostenibilità dei consumi alimentari e dei propri prodotti. Social & Cultural – Cultura e società, attraverso la promozione delle eccellenze della cultura, della ricerca scientifica e della responsabilità sociale italiane, anche attraverso iniziative, progetti a carattere sociale e culturale che coinvolgano i propri clienti, i propri lavoratori ed i propri fornitori». Una storia 100% italiana. E i programmi futuri? «Siamo una realtà orgogliosamente italiana, che ha fatto della sostenibilità - ambientale, sociale ed economica - una vera e propria scelta strategica. Un modo di fare impresa che desideriamo promuovere a livello nazionale ed internazionale: per questo abbiamo scelto di portare la nostra visione ad Expo Dubai 2020, in qualità di Sustainability Partner e Platinum Sponsor del Padiglione Italia. Oltre ad essere presenti con i marchi Ferrarelle e Amedei, arricchiremo il programma dell'Esposizione Universale con le nostre pratiche di business sostenibile, dalla gestione virtuosa della risorsa idrica al riciclo della plastica. Non a caso, proprio il Pet riciclato nello stabilimento di Presenzano è stato tra i materiali utilizzati per la realizzazione dell'iconica riproduzione del David di Michelangelo presente nel Padiglione, a celebrare la bellezza dei valori di innovazione e sostenibilità, da sempre cari a Ferrarelle». SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 1/10/2021
Il direttore operativo e socio parla dei due passaggi chiave: la conversione al grano 100% italiano e il packaging in carta (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Coniugare la vocazione di eccellenza italiana con un approccio sostenibile che culmina, quest'anno, con il primo bilancio di sostenibilità. E' il percorso tracciato dalla famiglia Ferro dall'acquisto, 10 anni fa, del pastificio La Molisana, un marchio centenario. Un percorso, spiega a SustainEconomy.24, report de Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School, il socio e direttore operativo Flavio Ferro, caratterizzato da due passaggi fondamentali: la conversione al 100% di grano italiano, nel 2018, e la scelta di un packaging in carta per arrivare al marchio ad impatto zero, quest'anno. Con un alto impegno altissimo in termini di investimento: 75 milioni dal 2011 ad oggi e nell'ultimo biennio 25 milioni di euro solo per il reparto confezionamento. L'impegno sostenibile e green per un'azienda alimentare come la vostra parte dalla scelta delle materie prime fino al prodotto finito. Qual è il percorso di La Molisana? «Dal 2011, data di acquisizione de La Molisana, sono state numerose le iniziative per cercare di garantire il mantenimento di quella vocazione di eccellenza qualitativa che abbiamo sempre avuto con il consolidamento di un approccio sostenibile. E dopo 10 anni, oggi, nel 2021, vedremo nascere finalmente il primo bilancio di sostenibilità. Il primo vero passaggio nella direzione della sostenibilità lo abbiamo avuto nel 2018 quando abbiamo deciso di convertire la produzione: da pasta realizzata con grani internazionali a pasta realizzata con solo grano italiano. Un passaggio fondamentale che ci ha portato ad una sostenibilità a 360 gradi sia ambientale che alimentare e sociale». Soffermiamoci sul packaging perché avete annunciato un cambio di abito per essere ancora più green. Una scelta importante? «E' una scelta importantissima perché dà seguito ad un percorso aziendale di sostenibilità totale. Questo passaggio alla carta rappresenta una delle pietre miliari dopo il passaggio al grano italiano nel 2018. Abbiamo raggiunto il grade di emissioni zero: abbiamo sostituito il nostro packaging in film plastico con uno in base carta riciclabile in classe C e questo ci ha dato la possibilità, oltre ad un abbattimento immediato pari a circa 3 mila quintali di plastica in meno ogni anno, di ridurre le emissioni di CO2. Partecipiamo, infatti, ad un programma di compensazioni di CO2 con ripiantumazione nel nostro Paese, in Amazzonia e nel Madagascar di un numero proporzionale di piante pari a quelle che vengono utilizzate per la produzione di carta e questo ci consente di avere il marchio a impatto zero. Si tratta comunque di un percorso che è stato particolarmente articolato perché convertire uno stabilimento che lavora attraverso un supporto di plastica significa rivoluzionare dalla base tutto il packaging». Quindi un impegno consistente anche in termini di investimenti? «Assolutamente, un investimento altissimo che dal 2011 ad oggi ci ha portato a spendere qualcosa come 75 milioni di euro e nell'ultimo biennio 25 milioni di euro soltanto per il reparto confezionamento. Lo stesso utilizzo della carta genera di fatto una diminuzione del 15-20% di battute per minuto di ogni macchina di confezionamento e questo non si compensa in altro modo se non acquistando delle macchine più performanti. Il passaggio alla carta è partito a marzo 2021, siamo completamente in carta sulla linea Italia 500 grammi e contiamo nel tempo di migliorare con l'utilizzo sempre minore di plastica - ancora oggi presente come barriera all'interno della confezione – e l'utilizzo di prodotti compostabili compatibili con i prodotti alimentari». Anche la sensibilità del cliente è cresciuta, riscontrate una risposta positiva? «Nell'ultimo decennio abbiamo compreso quanto sensibile sia l'attenzione dei consumatori ai temi della sostenibilità e dell'ambiente. Il consumatore è attento e giudica e non è soltanto un giudice di tendenza ma di sostanza. Quindi lavorare un prodotto che dia respiro all'ambiente, al territorio e all'italianità è molto importante. Il prodotto viene sempre più gradito e notiamo un ritorno in termini di fidelizzazione anche proprio grazie al discorso della sostenibilità». Guardiamo al futuro partendo dai vostri risultati, anche sull'export, e dai prezzi delle materie prime. Cosa vi aspettate per La Molisana e quali sono i progetti? «Per noi l'export rappresenta un importante driver di sviluppo: ad oggi siamo circa al 50% del nostro spedito e non termina un anno solare senza essere entrati in una nuova nazione. Il momento che stiamo vivendo è particolarmente delicato e fluttuante legato ad una impennata delle materie prime. Il grano, come le altre, sta risentendo di un importante nervosismo con i prezzi che sono più che duplicati da circa due mesi. La nostra realtà guarda con molta attenzione a questo momento delicato, forse dovuto anche al rimbalzo della situazione pandemica, ma posso affermare con certezza che l'unica garanzia per il consumatore, di fronte a questa fluttuazione delle materie prime, è avere di fronte una realtà integrata alimentare che può contenere i costi e garantire gli stessi livelli qualitativi. In merito ai progetti futuri intendiamo implementare tutto ciò che ha impatto sostenibile, continuiamo ad auto-produrre energia, e stiamo per inaugurare un nuovo smart building, che sostituirà un edificio degli anni '70, che ospiterà gli uffici e una nuova ala di produzione con una nuova linea di pasta lunga». SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 1/10/2021
Massimo della Porta, il presidente e maggiore azionista, racconta i progetti della società quotata sullo Star I punti chiave (Il Sole 24 Ore Radiocor) - «Oggi il trend di mercato è risolvere l'esigenza planetaria di salvaguardare l'ambiente». Per questo Saes Getters, società, quotata sullo Star di Borsa Italiana che inventa e produce materiali ‘funzionali', ha deciso di studiare soluzioni per realizzare packaging alimentari sostenibili. Ne è nata una lacca speciale che protegge gli alimenti allungando la vita sullo scaffale, senza intaccare la riciclabilità o la compostabilità dell'imballaggio. Il presidente e maggiore azionista Massimo della Porta parla a SustainEconomy.24, report di Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School anche dei progetti futuri. Saes Getters inventa e produce nuove famiglie e nuovi composti di materiali "funzionali" che hanno poi applicazione in diversi settori. Qual è il vostro apporto all'economia sostenibile e alla circolarità? «Saes crea e produce materiali, e poiché i materiali hanno tanti possibili ambiti applicativi dobbiamo sempre prestare attenzione alle grandi tematiche che influenzano il mercato: la sostenibilità è una di queste. Siamo nati quando le trasmissioni radio e televisive erano una delle esigenze fondamentali dell'umanità, e il nostro primo prodotto si inseriva in quel contesto: si trattava di piccoli getter, dispositivi che venivano inseriti all'interno dei tubi catodici delle Tv. Nel 2008/2009, anni in cui anni il tema centrale è diventato quello della salute e del benessere, ci siamo posizionati nel mercato medicale. Oggi il trend di mercato è quello di risolvere un'esigenza, planetaria, di salvaguardia ambientale: 7 anni fa abbiamo intuito che questa esigenza sarebbe diventata sempre più importante, e abbiamo iniziato a cercare di capire come potevamo fare la nostra parte, impiegando i nostri materiali nell'industria sostenibile. Oggi iniziamo a vedere i risultati. Stiamo puntando moltissimo sulla sostenibilità e ci crediamo in maniera profonda». Uno degli ultimi settori che avete aggiunto al vostro business, è quello degli imballaggi alimentari sostenibili e a basso impatto ambientale. Ce ne parla? «Alcune tecnologie, che avevamo sviluppato per il settore degli schermi 'Oled' e delle televisioni a schermo flessibile, presentavano forti analogie, dal punto di vista pratico, con il packaging alimentare. Gli schermi Oled, per essere flessibili, non possono essere di vetro: devono essere di materiale plastico. Questo materiale plastico è lo stesso usato nel mondo del packaging, e presenta anche lo stesso problema: il passaggio del gas (soprattutto ossigeno e umidità) che può danneggiare il dispositivo all'interno (o gli alimenti, nel caso del food packaging). Giacché abbiamo una competenza storica e siamo leader nell'assorbimento dei gas (il cosiddetto 'getteraggio'), abbiamo preso questa tecnologia e l'abbiamo adattata al packaging alimentare, rendendola più sostenibile economicamente. Così abbiamo sviluppato una speciale lacca che viene applicata sulle superfici degli imballaggi, e che riesce ad agire da barriera proteggendo gli alimenti e allungandone la vita sullo scaffale, senza intaccare la riciclabilità o la compostabilità dell'imballaggio». Come funziona questa lacca? «È una tecnologia complessa: la plastica tipicamente fa passare ossigeno o umidità ed è per questo motivo che nelle confezioni di biscotti o di fette biscottate siamo abituati a vedere un film di alluminio. Normalmente i packaging che devono preservare il cibo vengono realizzati accoppiando tra loro strati di materiali diversi (i così detti 'multistrato'). È facile capire che se si vuole rispondere all'esigenza di economia circolare e di riciclo, l'unico modo è quello di usare un monomateriale. È questa la forza della nostra lacca. Lo strato che andiamo a depositare sulla superficie della plastica, infatti, è così sottile che la normativa non lo considera inquinante, anche perché i nostri prodotti sono sviluppati tutti a partire da materiali food compatible. Proprio in questi giorni abbiamo dato notizia di una collaborazione con Venchi, con cui abbiamo annunciato il primo food packaging trattato con una lacca antiossidante, che impedisce alla superficie del cioccolato di ossidarsi». Può farci qualche altro esempio di vostri prodotti efficaci in chiave sostenibile? «Sempre nel settore dell'imballaggio abbiamo sviluppato, insieme a Novamont, degli speciali additivi che vengono usati all'interno delle bioplastiche come 'marker'. Il sistema permette di verificare se un bio materiale è effettivamente tale, aiutando a rispondere al problema della contraffazione». Tornando alla lacca, qual è stata la risposta del mercato e della distribuzione a questo nuovo packaging? «La risposta del mercato è lenta, perché quando si parla di innovazione e di cambiamento, questi portano sempre con sé dei costi, richiedono ricerca, investimenti, conoscenza. Posso però dire che stiamo avendo successo, con una certa gradualità. Negli ultimi due anni abbiamo avuto un fortissimo impatto dovuto alla pandemia, che non ha certo velocizzato i tempi ma stiamo vedendo i primi risultati». Cosa c'è nel futuro di Saes Getters? «Per quanto riguarda il mondo del packaging, ci stiamo presentando al mercato sotto una nuova veste, che non ci vede più solo come fornitore di materiali, ma come veri e propri 'solution provider': vogliamo lavorare in maniera stretta con gli utilizzatori finali (produttori di cibo, private label, grande distribuzione), offrendo loro non solo il prodotto finito, ma anche un vero e proprio affiancamento. Un esempio è la già citata collaborazione con Venchi, ma abbiamo raggiunto ottimi risultati anche con Colussi. In termini più generali, invece, l'azienda si sta trasformando: la nostra conoscenza è passata dai materiali metallurgici, a quelli polimerici, ai materiali organici ai compositi, col tempo stiamo diventando sempre più un'azienda chimica. Durante la pandemia abbiamo messo a punto un materiale polimerico funzionalizzato antibatterico e antivirale, testato contro il Covid e contro altre azioni virali. Si tratta di un film che troverà applicazione in ambiti molto particolari, e che attualmente è in fase di qualifica presso enti certificatori». SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 1/10/2021
29 Settembre 2021
«Orgogliosi dei risultati raggiunti» annuncia Enzo Peruffo, Associate Dean for Education e Director of MBA & Executive Education Luiss Business School. Per Lorraine Berton, Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti «la ripresa economica passa dalla formazione» Dopo un anno di attività dell’Hub Veneto delle Dolomiti, i numeri parlano da soli: 1200 ore di formazione, 200 partecipanti, 35 aziende 12 percorsi formativi. Il centro di alta formazione voluto con forza da Luiss Business School e Confindustria Belluno Dolomiti si prepara ad affrontare il suo secondo anno con 2 corsi dedicati a neolaureati e 6 corsi executive. «La parte più difficile l'abbiamo già gestito – spiega Enzo Peruffo, Associate Dean for Education e Director of MBA & Executive Education Luiss Business School – Ma il futuro dell'education non sarà solo in presenza: il digitale sarà un valore, una flessibilità che soprattutto gli executive vorranno mantenere, ma sarà possibile tornare a costruire il proprio network, un valore fondamentale per Luiss Business School». «La crescita del capitale umano è un tema strategico per la ripresa del nostro paese e per il futuro delle nostre montagne – spiega Lorraine Berton, Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti – L'economia si sta riprendendo bene, ma sappiamo quanto questa ripresa sia legata alla formazione: per questo sottolineiamo il ruolo cruciale dell'Hub Veneto delle Dolomiti nell'intercettare e soddisfare le esigenze delle imprese del territorio». Peruffo le definisce «la stella polare dell'offerta formativa», che per l'anno accademico 2021/2022 si arricchisce di nuovi percorsi a disposizione dei professionisti che vogliono mettersi alla prova sul territorio. Sono in partenza due programmi master per giovani neolaureati: uno in Tourism Management, l'altro in Sales & Account Management. In partenza anche sei programmi Executive: Amministrazione, finanza e controllo; Hotel management; Professione Project Manager; Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane; Marketing & Salese; Digital Marketing. L'obiettivo è attrarre professionalità sul territorio, capaci di mettersi in relazione con le richieste delle aziende. Per conoscere tutti i percorsi che sarà possibile seguire presso l'Hub Veneto delle Dolomiti si potrà sfruttare l'Open Day in programma il prossimo 30 settembre presso Palazzo Bembo, a Belluno (Via Loreto, 34). «Apriamo le porte del nostro hub per permettere agli studenti di conoscere tutto lo staff e tutti i professionisti che lavorano con noi – ha aggiunto Peruffo – I nostri corsi nascono con una duplice prospettiva, che si sintetizza nella parola glocal: da un lato c'è uno sguardo globale e nazionale, dall'altro c'è un continuo ancoraggio al territorio e alle sue esigenze». 29/9/2021
Il 6 ottobre alle 17.30 la Luiss Business School ti invita alla presentazione del Full-time MBA in partenza il 18 Ottobre 2021, un percorso sfidante e stimolante per giovani professionisti che desiderano dare una svolta alla loro carriera e acquisire le capacità necessarie per essere leader globali in un mercato in continuo cambiamento. Il Webinar rappresenta l’ultima occasione di interagire in una sessione Q&A, prima della data di partenza del master, con il Direttore del Full-time MBA, il prof. Cristiano Busco. Il coordinatore MBA sarà inoltre connesso al webinar per fornire ulteriori dettagli sul processo di selezione e sulle borse di studio ancora disponibili. La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione. REGISTRATI 29/9/2021
24 Settembre 2021
Parla il presidente Adolfo Urso a DigitEconomy.24 di Luiss Business School e Il Sole 24 Ore. «Nelle prossime settimane audiremo Baldoni, il direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza» Sulla cybersicurezza, uno dei grandi problemi che si porranno a livello globale, «dobbiamo fare in fretta e fare bene». È la posizione di Adolfo Urso, presidente del Copasir, alla luce dell'evoluzione delle tecnologie e dell'esigenza di tutela dei dati dagli attacchi informatici. Proprio nel campo dei dati, «si ridisegneranno gli assetti globali». Il cloud nazionale, la strategia sulla rete a banda larga, «che va definita», le interconnessioni attraverso i cavi marittimi nel Mediterraneo, lo sviluppo tecnologico e produttivo sui chip e sui semiconduttori, le batterie elettriche e ovviamente sulla intelligenza artificiale «sono – sottolinea Urso con DigitEconomy.24, report del Sole 24 Ore e della Luiss Business School - elementi importanti di quella che deve essere una chiara e definita strategia nazionale, condivisa con i nostri partner europei e atlantici». E proprio sul progetto di cloud nazionale e sui problemi di sicurezza che si profilano, il Copasir, annuncia il presidente, audirà il neodirettore dell'Agenzia per la Cybersicurezza, Roberto Baldoni. Intanto, in occasione dell'assemblea di Confindustria, lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ribadito la strategicità del progetto nazioanle per il cloud, affermando che si aspettano le offerte (la scadenza attesa è entro fine mese, ndr) e il contributo dei privati sarà importante. Ad agosto è stata approvata la legge sulla cybersicurezza che prevede anche la nascita dell'Agenzia ad hoc. Si può dire che l'Italia ha oggi uno scudo sufficiente per proteggersi dagli attacchi? L' agenzia sta muovendo i primi passi e mi auguro che possa presto essere in piena attività. La sua realizzazione giunge con qualche anno di ritardo rispetto ad altri Paesi europei, anche se nel frattempo, grazie proprio alla attività, che potremmo definire di supplenza, della intelligence e all'impulso del Copasir sono stati realizzati altri tasselli importanti, per esempio il perimetro di sicurezza nazionale. Il ministro dell'Innovazione tecnologica, Vittorio Colao, qualche settimana fa evidenziava come il 95% della Pa non fosse ancora in condizione di proteggere i propri dati, come è emerso in modo eclatante nel caso dell'hackeraggio che ha colpito la Regione Lazio, così come ospedali e aziende strategiche. E i dati sull'aumento esponenziale dei crimini informatici purtroppo lo dimostrano. Dobbiamo fare in fretta e fare bene, consapevoli dei rischi e delle potenzialità. Questo è il campo in cui si ridisegnano i nuovi assetti globali, la competitività dell'intero sistema Paese, non solo la protezione dei nostri dati che ne è il presupposto. Il cloud nazionale, la rete a banda larga e le interconnessioni attraverso i cavi marittimi nel Mediterraneo, ma anche lo sviluppo tecnologico e produttivo sui chip e sui semiconduttori, sulle batterie elettriche e ovviamente sulla intelligenza artificiale sono elementi importanti di quella che deve essere una chiara e definita strategia nazionale, condivisa con i nostri partner europei e atlantici. Nei piani del Governo c'è il lancio del cloud nazionale della Pa che conterrà anche vari dati sensibili. Sono previsti sistemi di crittografia che dovrebbero proteggere i dati, a seconda anche della loro tipologia. È un sistema sicuro? Avete in programma altre audizioni su questi temi? Nelle prossime settimane audiremo il direttore della nuova agenzia per valutarne lo stato di attuazione. Intanto auguro buon lavoro al professor Roberto Baldoni e alla sua vice Nunzia Ciardi, eccellenti professionalità. Sono importanti anche le modalità e la tempistica con cui verrà realizzato il Cloud nazionale, per avere assoluta garanzia sulla protezione dei nostri dati. Così come va definita la strategia sulla rete a banda larga. Nella partita del cloud entreranno probabilmente anche le big tech in partnership con grandi gruppi nazionali che sono in procinto di fare offerte per il cloud nazionale. Qualcuno paventa però l'applicazione del Cloud Act che consente ai giudici Usa, in determinate situazioni, di richiedere dati anche se conservati in server fuori dagli States. È un pericolo per la sovranità italiana? Come si può risolvere? È l’argomento che anche il Copasir ha posto all'attenzione del Governo e credo sia ben presente in chi sta operando per la definizione degli attori e delle regole cui dovranno attenersi, anche in merito alla proprietà della tecnologia e dei dati. Sarebbe opportuno arrivare a un protocollo comune in Europa per tutelare la sovranità digitale europea? Non è solo una questione di regole ma anche, soprattutto in questo campo, di tecnologia e quindi di sistemi produttivi. Abbiano molto da fare insieme e certamente il Pnrr può aiutarci a sviluppare meglio le potenzialità europee per garantire una più efficace autonomia e quindi sovranità. Oggi dipendiamo da altri. Il suo predecessore, Raffaele Volpi, lamentava un'applicazione blanda del golden power, a tutela degli asset strategici. È un problema persistente? Occorrerebbe un maggiore tutela per asset come le reti di telecomunicazioni? La recente relazione al Parlamento sull'applicazione della golden power nel 2020 fornisce dati inequivocabili: il Governo ha esercitato i poteri di veto solo in 2 casi su 342 notifiche; in altri 42 ha posto condizioni di cui 24 hanno riguardato operazioni societarie e18 i contesti di fornitura relativi alla tecnologia 5G. Noto però un cambio di passo nel corso di quest'anno, mi sembra che ci sia più consapevolezza nella tutela degli asset strategici, non solo nel campo delle telecomunicazioni, in più contesti la possibilità di esercitare la golden power è stata evocata per scongiurare operazioni ostili con una efficace opera di preventiva moral suasion. Seguiamo con attenzione come nostro dovere. SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 24/9/2021
21 Settembre 2021
Il 29 settembre dalle ore 18.30 sino alle ore 19.30 sarà possibile partecipare al Webinar di presentazione della seconda edizione del Flex Executive Programme in Supply Chain Management, il programma 90% in distance learning in partenza il 3 novembre 2021, progettato con l’obiettivo di sviluppare nei partecipanti una visione globale della Supply Chain, partendo dalla definizione degli obiettivi strategici fino alla sua attuazione tattica e operativa. Il tema del Webinar: Forget finance! La sostenibilità si fa con le operations Durante l'evento digitale, in risposta alla provocazione di Bloomberg US, verrà approfondito il tema della Supply Chain in ottica circolare nel post-covid. Gli Speaker Lorenza Morandini, Adjunct Professor di Supply Chain e Innovation – Luiss Business School Luca Testa, Partner The Boston Consulting Group, Operations Partecipanti e relatori potranno interagire attivamente sulle tematiche emerse durante la sessione finale di Q&A. Per partecipare all’evento è necessaria la registrazione. REGISTRATI 21/9/2021
17 Settembre 2021
Il Ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili delinea il programma e il calendario. Dai treni agli aerei alla mobilità urbana, con il monitoraggio costante richiesto dall'emergenza Covid Un piano ambizioso per trasformare la mobilità del Paese e migliorare la vita delle persone e la competitività delle imprese che si traduce in investimenti per 61 miliardi di cui il 56% al Sud. Il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in un'intervista a SustainEconomy.24, report De Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School, delinea il programma e il calendario. Dai treni agli aerei alla mobilità urbana e ‘dolce', con un monitoraggio costante richiesto dall'emergenza Covid. Ministro, sono arrivate le prime risorse del Pnrr. Sul fronte della mobilità sostenibile e delle infrastrutture avete un piano ambizioso. Quali sono le priorità? Qual è il calendario che si è dato? «Abbiamo un piano molto ambizioso ed è quello di investire 61 miliardi, di cui il 56% al Sud, per trasformare e innovare la mobilità del Paese e realizzare infrastrutture sostenibili, in linea con la nuova visione strategica del ministero: migliorare la qualità della vita delle persone e la competitività delle imprese nel rispetto dell'ambiente. Da questo punto fermo discendono le scelte che abbiamo già effettuato per utilizzare le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La prima tranche di fondi europei, 25 miliardi, è arrivata, ma il Mims lavora sull'intero pacchetto di investimento di nostra competenza. Ho già firmato diversi decreti, condivisi con le Regioni e gli enti territoriali, per assegnare circa 12 miliardi di euro, a partire da quelli del Fondo complementare che si affianca al finanziamento europeo. Ad esempio, sono stati ripartiti 2,8 miliardi di interventi per l'ammodernamento dei porti, 600 milioni di euro per l'acquisto di autobus verdi alimentati a metano, idrogeno o elettrici, 500 milioni per l'acquisto di treni elettrici o a idrogeno, 2 miliardi per la riqualificazione delle case popolari e degli spazi verdi delle città. Ulteriori 25 miliardi sono stati assegnati alle Ferrovie con l'aggiornamento del contratto di programma 2020-21: in particolare, sono fondi destinati ad alcuni lotti dell'alta velocità, all'implementazione del programma ERMTS, ossia il sistema europeo di gestione, controllo e protezione del traffico ferroviario, al potenziamento delle direttrici e dei nodi ferroviari e al piano stazioni per il Sud. Ricordo poi che 10 miliardi erano già stati previsti per l'alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria nel decreto legge n.59 che ha creato il Fondo complementare e stanziato altre risorse del bilancio nazionale per la realizzazione del Pnrr. Tuttavia, è bene ricordare che la programmazione del Mims non si ferma al 2026, cioè la scadenza per spendere le risorse europee, ma va oltre, guarda ai prossimi 10 anni. Intendo dire che la visione sulla sostenibilità, l'inclusività e il rispetto dell'ambiente che è alla base del Pnrr si applicherà anche ad altre risorse, come il Fondo Sviluppo e Coesione, i Fondi strutturali europei, al fondo pluriennale per gli investimenti. Come vede, stiamo intervenendo su molteplici fronti contemporaneamente e molto rapidamente». Lei si è dedicato al tema dei porti, degli aeroporti e delle ferrovie. Avremo infrastrutture low carbon e vettori ad idrogeno? «Certamente, il Pnrr darà una forte spinta alla giusta transizione ecologica. Nei porti sarà realizzata l'elettrificazione delle banchine, il cosiddetto cold ironing, che consentirà alle navi in sosta di accedere alla corrente elettrica da terra anziché tenere i motori accesi, con quello che determina in termini di inquinamento atmosferico e acustico. Previsti anche investimenti per l'aumento delle disponibilità di combustibili alternativi (Gnl) che consentirà di ridurre le emissioni inquinanti. Per gli aeroporti i progetti del Pnrr riguardano la digitalizzazione dei sistemi logistici e del traffico aereo e questo consentirà una migliore gestione dei voli e l'ottimizzazione della capacità dello spazio aereo. Per il settore ferroviario, un importante intervento è volto al rinnovo dei treni nelle linee regionali e alla sperimentazione dell'idrogeno per le ferrovie non elettrificate. Si partirà con i treni a idrogeno nel Salento e in Val Camonica». Guardando alla mobilità nelle nostre città, che traguardi si è dato? «Gli interventi sulla mobilità urbana, che hanno l'impatto più diretto sulla qualità della vita delle persone e sulla vivibilità dei territori, abbracciano diverse modalità di trasporto. Saranno realizzati oltre 200 chilometri di nuove linee tranviarie, metropolitane e di filobus e acquistati 3.200 autobus elettrici o a idrogeno per le aree urbane e 2.000 autobus a metano per il trasporto extraurbano. Per le città lavoriamo ad un ambizioso piano di ciclovie per aumentare e incentivare la "mobilità dolce", finanziato con 200 milioni di euro. Sono già partiti i progetti per collegare le stazioni ferroviarie alle università in 7 città. Anche molti progetti del settore ferroviario avranno un impatto positivo per il sistema di mobilità delle città, mi riferisco al piano stazioni al Sud per il quale sono previsti 700 milioni da utilizzare per interventi di riqualificazione e per il miglioramento dell'accessibilità e agli interventi per 3 miliardi di euro di potenziamento dei nodi ferroviari a servizio delle aree urbane e per agevolare il collegamento con altre direttrici». Tutti i piani devono tener conto anche della pandemia di Covid-19 che ha modificato il modo di viaggiare, muoversi e lavorare. Dal suo ministero sono giunte le indicazioni per questa ripresa di settembre. Servirà la cooperazione di tutti? Dagli enti locali alle imprese ai sindacati? «Al Mims abbiamo avviato ad aprile scorso il confronto con Regioni ed enti locali per organizzare il sistema dei trasporti, soprattutto il trasporto pubblico locale, in vista della ripresa delle scuole e delle attività lavorative in autunno. Sono state predisposte linee guida per tutte le modalità di trasporto, validate dal Comitato Tecnico Scientifico. Per il trasporto pubblico locale, la modalità che interessa maggiormente studenti e lavoratori, e quindi la quotidianità di un numero elevato di persone, ci siamo concentrati su tre aspetti: potenziare l'offerta specialmente nelle ore di punta, favorendo le Regioni, che sono gli enti responsabili della programmazione e della gestione del Tpl, nel mettere a disposizione adeguati servizi aggiuntivi per evitare gli affollamenti nei mezzi; scaglionare gli orari scolastici e delle attività commerciali per evitare picchi di domanda di servizi; rafforzare i controlli e garantire la sicurezza dei lavoratori addetti e degli autisti. Il governo ha messo a disposizione le risorse per il finanziamento dei servizi aggiuntivi, 618 milioni di euro per il secondo semestre del 2021, una cifra molto più elevata rispetto ai 222 milioni rendicontati nel primo semestre. I piani elaborati dalle Regioni prevedono una quantità di servizi aggiuntivi più che tripla rispetto a quella messa in campo un anno fa. Ovviamente, il ministero effettuerà un monitoraggio costante sull'attuazione dei piani regionali per il Tpl, anche grazie alla collaborazione dei Prefetti, i quali hanno favorito, provincia per provincia, il dialogo tra le scuole, le aziende di trasporto e i Comuni al fine di predisporre i piani per i servizi aggiuntivi e lo sfasamento degli orari scolastici». SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 17/9/2021
Nella cornice di Villa Blanc gli studenti dei master 2018/2019 hanno celebrato la fine del proprio percorso formativo. «Né un punto di arrivo, né di partenza, bensì la tappa di un lungo viaggio», ha spiegato il Presidente Luiss Business School Luigi Abete, dettando gli ingredienti necessari per essere leader del futuro «La formazione è qualcosa di più del semplice apprendimento: è crearsi un proprio modo di essere, di pensare, sia da un punto di vista progettuale sia critico, per arrivare ad agire come leader». Con queste parole Luigi Abete, Presidente Luiss Business School, ha aperto i Graduation Day dedicati agli studenti del master dell’edizione 2018/2019. Torna finalmente la cerimonia in presenza, che ospita inoltre gli speech degli studenti. I leader del futuro «Leadership significa avere un orizzonte più che una visione – ha spiegato Abete – Quest'ultima può essere anche un'utopia, mentre l'orizzonte è quel punto distante da noi, ma che riusciamo a vedere e a fotografare. È un punto che più gli camminiamo incontro, più si allontana, e che quindi non raggiungeremo mai. Ma è proprio questo il modo di essere leader: svolgere una professione, avendo progetti e programmi, sostenuti da quell'orizzonte, da tradurre in realtà». Nel salutare studenti e famiglie, ma anche coordinatori, professori e operatori, il presidente Luiss Business School ha sottolineato anche che «leader non significa avere il consenso di molti, ma avere idee e progetti da perseguire. Non ha paura del nuovo, del cambiamento, dell'andare in minoranza con le proprie idee perché sa che potranno realizzarsi portando cose positive per tutti. Il leader è un soggetto che ha la responsabilità – intesa come coscienza e conoscenza – come centro della propria modalità di agire». «I veri leader oggi non sono degli uomini solitari – ha concluso Abete – la leadership di un Paese moderno va costruita in modo collettivo. La storia è fatta da tante persone, in tempi moderni e meno moderni, in contesti talvolta difficili, ma la volontà degli uomini positivi, se riescono a fare un fronte comune, naturale, allora diventa leadership. La capacità di ciascuno di noi si vede nell'essere leader insieme agli altri». Essere testimoni attivi Terminato il proprio percorso di studio, gli studenti di Luiss Business School si trasformano in testimoni attivi che, attraverso la propria professionalità assicurano la prosecuzione della storia di formazione che ogni giorno si svolge a Villa Blanc, a Roma, e nelle altre sedi nazionali e internazionali della Scuola. Come ha spiegato Luca Pirolo, Direttore Area Master Luiss Business School, «se c'è una qualche battaglia che dovete combattere nel mondo del lavoro, dovete farlo essendo certi di avere tutti gli strumenti che avete acquisito durante questi mesi all'interno delle nostre aule. Ci piace pensare che quello che ogni studente attraversa nelle nostre aule non è un percorso di formazione, ma di trasformazione. Si cresce dal punto di vista personale, professionale e caratteriale perché il nostro percorso formativo si basa sullo sviluppo di hard e soft skill». A testimonianza di ciò l’Alumna, Francesca De Rosa, che ha frequentato il Major in Sustainability and Energy Industry del Master Master in International Management nell’hub di Milano alla sua prima edizione, ha raccontato la fatica, ma anche i traguardi raggiunti insieme al gruppo. «Quella valigia per Milano ci ha cambiato la vita – ha spiegato De Rosa – L'esserci spinti oltre la comfort zone e aver avuto il coraggio di raggiungere il risultato ci ha resi non solo più capaci e coesi tra noi, ma ha cambiato i nostri caratteri e le competenze di partenza, che si sono intrecciati in modo da poterli esprimere al meglio anche nell'aiuto ai propri compagni di avventure. Non ci serviva avere tutte le risposte all'inizio, ma l'importante era farsi le giuste domande nel percorso». «Se dovessi definire con una sola parola il percorso di formazione in Luiss Business School, quella parola sarebbe "unbelievable" – ha esordito Antonietta Costanzo, studentessa del master in Diritto Tributario. Ricordando le tappe e i successi del percorso ha raccontato i quattro ingredienti per una carriera di successo emersi durante l’incontro di Job Shadowing con Patrizia Rutigliano, Executive Vice President Institutional Affairs, ESG, Communication & Marketing di Snam, nell’ambito del progetto GROW-Generating Real Opportunities for Women: «Non precludersi mai un'occasione lavorativa, quella che a volte si considera la meno adatta si può rivelare la vostra migliore scelta; mettersi in gioco in primo piano, nessuno ti dà gratificazioni solo perché sei bravo; non crearsi mai problemi di mobilità; curare il network è bello, fare squadra». «Un’esperienza che non solo permette di acquisire gli strumenti necessari per trasformare un'idea in un progetto reale – ha precisato Carlotta De Simone, studentessa di Gestione della produzione cinematografica e televisiva – ma che ti forma come professionista, consentendo di acquisire consapevolezza dei tuoi punti di forza, e ti arricchisce grazie alla possibilità di confronto e dialogo, con colleghi ed esperti di settore». A questi, il presidente Abete ha aggiunto: «Ambizione e senso del limite sono due facce della stessa medaglia: l'ambizione è legittima se hai un progetto, mentre il senso del limite dà all'ambizione il senso della realtà». Nel concludere le cerimonie, il professor Pirolo ha augurato agli Alumni di non fermare mai la «sensazione di positività che state vivendo, continuate a guardare il futuro, abbiate fiducia in quello che avete appreso e andate avanti come persone e come lavoratori». 17/9/2021
16 Settembre 2021
Il 21 settembre alle 9:30 si terrà l’evento "Riforma Italia - Quale sarà il futuro del nostro Paese?" nato dalla collaborazione EY-Luiss Business School. Un'occasione di confronto il mondo istituzionale, accademico, industriale ed imprenditoriale, sarà incentrata sull’analisi dell’impatto delle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sul sistema economico e sociale del nostro Paese. Tali misure dovranno infatti garantire la massimizzazione dell’impatto degli investimenti pianificati, al fine di incentivare la ripartenza del sistema Italia. L’evento sarà tenuto in presenza presso Villa Blanc, sede Luiss Business School a Roma, e sarà possibile seguirlo anche in formato digitale con diretta streaming sul sito de Il Sole 24 Ore. AGENDA 9:30 APERTURA dei LAVORIBenvenuto e introduzioneSTEFANIA RADOCCIA, EYe PAOLO BOCCARDELLI, Luiss Business School 9:45 Keynote speech di MARCO BUTI, Capo di gabinetto del Commissario europeo agli affari economici e monetari 10:05 Intervista a DOMENICO SINISCALCO, Vice Presidente, Morgan Stanley 10:25 SEMPLIFICAZIONE (Moderazione a cura di Lina Palmerini, Sole 24Ore) La semplificazione amministrativa è parte integrante del processo di ripresa economica del Paese, per migliorarne l’attrattività rispetto agli investimenti di capitale privato 10:35 Intervista a BERNARDO MATTARELLA, Professore ordinario di Diritto Amministrativo, Luiss 10:55 Fireside chat FRANCO BASSANINI, Presidente CdA, Open FiberPIETRO SALINI, Amministratore Delegato, Webuild 11:25 Introduzione a cura di RENATO GIALLOMBARDO, EY Fireside chat FABIO GALLIA, Direttore Generale, FincantieriMONICA MANDELLI, Managing Director, KKR a New York11:45Coffee Break 12:05 FISCALE (Moderazione a cura di Roberto Arditti, Kratesis)La riforma fiscale e gli obiettivi chiesti dall’Europa: ridurre il peso sui redditi da lavoro, contrastare l’evasione e garantire una fiscalità agevolata per incentivare gli investimenti industriali Fireside chat FRANCESCA MARIOTTI, Direttore Generale, ConfindustriaERNESTO MARIA RUFFINI, Direttore, Agenzia delle Entrate 12:35 Panel Introduzione a cura di DAVIDE BERGAMI, EY ALESSANDRO BUCCHIERI, Head of Tax, EnelMONICA CAVALLINI, Group Head Tax, Customs & Insurance, Ferrero InternationalCARLO GHISONI, Head of Global Tax & Treasury, Finance, Chiesi Farmaceutici 13:05 Keynote speech di MARIA SAVONA, Professoressa di Economia Applicata al Dipartimento di Economia e Finanza, Luiss 13:25 Light lunch 14:30 Riapertura dei lavori Keynote speech di FRANCESCO BESTAGNO, Consigliere giuridico presso la Rappresentanza permanente dell’Italia all’Unione Europea 14:50 GIUSTIZIA (Moderazione a cura di Roberto Arditti, Kratesis)Come la riforma della giustizia può agevolare le dinamiche di business e l’attrattività del mercato italiano Keynote speech COSIMO D’ARRIGO, Consigliere, Corte Suprema di Cassazione – Componente della Commissione di Garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici 15:10 Panel CECILIA BERNARDO, Giudice, Sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di RomaANTONINO LA MALFA, Presidente sezione fallimentare, Tribunale di RomaGUIDO ROMANO, Vicecapo Gabinetto, Ministero della Giustizia 15:40 Fireside chatIntroduzione a cura di FRANCESCO MAROTTA, EY GIULIO FAZIO, Direttore Affari Legali e Societari, EnelAGOSTINO NUZZOLO, General Counsel, Legal and Tax Executive Vice President e Segretario del Consiglio di Amministrazione, Telecom Italia 16:00 LAVORO (Moderazione a cura di Lina Palmerini, Sole 24Ore)Come la riforma del lavoro può sostenere l’evoluzione delle competenze e promuovere la concorrenza IntervistaGIOVANNI BRUGNOLI, Vice Presidente per il Capitale Umano, Confindustria 16:30 Keynote speechROBERTO PESSI, Professore Ordinario di Diritto del Lavoro, Luiss 16:50 Panel Introduzione a cura di STEFANIA RADOCCIA, EY ROSSELLA GANGI, HR Director, WindtreSIMONETTA IARLORI, Chief People, Organization and Transformation Officer, LeonardoMONICA POSSA, Group Chief HR & Organization Officer, Generali 17:30 WRAP UP e CHIUSURA LAVORI A cura di STEFANIA RADOCCIA, EY e PAOLO BOCCARDELLI, Luiss Business School Registrati e segui la diretta online 16/9/2021
08 Settembre 2021
L'Open Day Master è l’occasione per scoprire tutto sui Master di I livello della Luiss Business School dedicati a laureandi e neolaureati: il processo di selezione e ammissione, le agevolazioni finanziarie e le borse di studio, i servizi di supporto alla carriera, gli sbocchi professionali e l’esperienza internazionale. Durante l’Open Day troverai le risposte a tutte le domande relative al master di tuo interesse o, se non hai ben chiaro quale programma fa al caso tuo, verrai guidato nella ricerca del Master in linea con le tue aspirazioni e attitudini. Gli Open Day Master si svolgeranno presso gli hub Luiss Business School di Milano e Belluno. Fai il primo passo verso la tua carriera e registrati subito all’evento. QUANDO E DOVE • Milano 22 settembre 2021 – Milano Luiss Hub, Via Massimo D’Azeglio 3, 20154 Milano. • Belluno 30 settembre 2021 – Hub Veneto delle Dolomiti, Palazzo Bembo, Via Loreto 34, 32100 Belluno. Gli eventi sono gratuiti e si svolgeranno dalle ore 15:00 alle ore 17:00. Nel rispetto delle normative di sicurezza Covid per accedere all'evento è richiesta la certificazione Verde (green pass) e verranno assegnate fasce orarie con ingressi contingentati. La registrazione è necessaria. Scopri i Master offerti presso l’Hub di Milano Scopri i Master offerti presso l’Hub di Belluno Scopri i Master offerti presso l’Hub di Milano Scopri i Master offerti presso l’Hub di Belluno Registrati Nella tutela di tutti i partecipanti all’Open Day si ricorda che durante tutta la durata resta fermo l’obbligo di indossare la mascherina. All’ingresso presso la sede il personale provvederà alla misurazione della temperatura e saranno disponibili punti per l’igienizzazione delle mani.
24 Aprile 2017
The students of the Master in International Management Giuseppe D’Auria, Anna Stella Dolcetti, Alessandro Azzolini, Andrea Vitale and Lorenzo Chieppa were ranked in the first five positions of “The Mark challenge” a luxury business competition hosted by the International University of Monaco that involved 75 teams coming from 24 Business Schools. "The Mark" allows students with an entrepreneurial spirit to pitch a luxury or premium business idea to a professional panel of investors and community leaders. LUISS Business School students will take part in the final on April 25th introducing “ID Shield” project “which aims to reduce the problem of counterfeiting in the luxury market by exploiting the innovative blockchain technology” explains Alessandro. “It is a digital guarantee system designed to protect not only the consumer when purchasing luxury goods, but also the manufacturer and retailers, allowing them to trace and verify the goods through the entire production chain” says Stella. “The project is part of an innovation process with a significant impact in the functioning of a developed and complex market – adds Lorenzo. – The Mark Challenge is an important opportunity in order to establish an idea which could become a standard of guarantee and authenticity.” The idea “arises from the common will to exploit the latest technologies to provide an effective service starting from the luxury sector but that may easily find further purposes in other sectors with similar needs.” It is indeed a project “scalable in all those sectors in which an unalterable guarantee of authenticity is desirable or fundamental, as for example, in the pharmaceutical industry where traceability and guarantee involve not only economic dynamics but also and above all the protection of consumer healthcare.” An entrepreneurial idea that combines social impact with innovation: “ID Shield provides innovation to those who have an economic and social interest – explains Andrea – aiming to weaken the criminal business of counterfeiting and the resulting labor exploitation (child labor too) which connected to this type of activity, establishing thus a positive impact on society. ID Shield is the synthesis of an entrepreneurial spirit that looks to innovation to solve critical issues while sharing the professional background and the experience of every team member, as Giuseppe mentions: “creating an innovative startup represents the affirmation of a mindset that gained maturity from previous entrepreneurial experiences, a specific and constantly evolving technical knowledge, marketing and business development skills. It means working on a highly innovative project, that enables us to exploit the disruptive potential of IoT and combined blockchains is a strong motivational driver.” Gallery 24/04/2017
Le donne – Marte e Venere insieme – hanno cuore e anima creativa e non si arrendono al primo ostacolo. Il core di GROW – Generating Real Opportunities for Women è rispondere a una sfida globale e integrare l’unicità della leadership femminile con gli obiettivi di crescita e innovazione di aziende e organizzazioni. Mentoring, Shadowing e Networking sono le tre attività che il progetto prevede con il fine di trasmettere alle studentesse attitudini, strumenti e conoscenze. La LUISS Business School per rendere GROW ancora più sinergico e interattivo ha organizzato l’8 marzo 2017 un round table ricco di proposte e di indicazioni operative dove a sedere sono state esclusivamente business women di spicco: Simonetta Iarlori, Chief Operating Officer Cassa Depositi e Prestiti; Nicoletta Luppi, Presidente & Managing Director MSD Italia; Valeria Pardossi, HR Director MED EY; Patrizia Rutigliano, Executive Vice President of Government Affairs, Corporate Social Responsibility & Communication SNAM, e Luisa Todini, membro del Consiglio di Amministrazione della LUISS nonché coordinatrice del progetto. Al centro del confronto tematiche importanti e delicate come la parità dei sessi, gli strumenti da potenziare e sviluppare per meglio combinare vita personale e lavorativa, quali lati del proprio carattere e attitudini migliorare e spingere per diventare una vera donna multitasking. Il rapporto one to one dell’iniziativa ha permesso alle studentesse di interagire con le ospiti della tavola rotonda e meglio comprendere come far crescere le proprie competenze e incanalarle nel mondo del lavoro. Non solo carriera, ma un vero lifestyle fatto di razionalità, passione e sacrificio. Secondo Marina Catena il segreto della leadership al femminile, che rappresenta la vera forza per aziende e organizzazioni, è la grande empatia e per questo, come ha dichiarato Simonetta Iarlori, colorare i team di rosa è oggi una priorità. Patrizia Rutigliano ha infatti rivelato che ogni singola donna ha aumentato il valore di borsa nelle società quotate: sono dunque i giovani la vera scommessa per il futuro – ha concluso Nicoletta Luppi – con le loro responsabilità e la voglia di raggiungere i propri obiettivi sia personali sia professionali. (Articolo di Marica Bartoli, studentessa del Master in Trade Management) 24/04/2017
05 Aprile 2017
Un percorso dedicato a imprenditori e manager che integra la crescita professionale personale e quella dell’organizzazione. Sviluppo manageriale è un programma che offre gli strumenti e necessari a portare cambiamento e innovazione, laddove imprenditori, manager e professionisti si apprestino a compiere un passaggio di carriera che richiede conoscenze inter-funzionali e l’acquisizione di nuovi modelli gestionali. Un corso “stimolante che mi ha permesso di applicare immediatamente molte delle conoscenze acquisite” secondo Salvatore Cannavò, Direttore Operativo del Fatto quotidiano, e allievo dell'edizione 2016 del programma. “Rivolgendosi a destinatari che, come me, ricoprono una funzione di gestione complessiva all'interno di un’azienda o di una organizzazione, i corsi relativi alla gestione delle Risorse umane, al Marketing e alla Supply Chain si sono dimostrati di utilità immediata grazie alla sperimentazione in tempo reale delle lezioni teoriche. Allo stesso modo, l'approfondimento degli aspetti di teoria dell'impresa sui temi della Gestione del cambiamento e dell'Analisi strategica mi ha permesso di sviluppare un diverso punto di vista per le mie decisioni quotidiane e di confrontarmi, insieme al mio team, con sfide e progetti di più ampio respiro. La LUISS Business School è un contesto flessibile e dinamico che consente agli allievi che già affrontano attività lavorative complesse, di affiancarle a un percorso di formazione nelle migliori condizioni, grazie a una disponibilità di ascolto e di dialogo decisamente positiva. È stata un’esperienza utile, che ha confermato soprattutto un dato troppo spesso sottovalutato, ossia l’importanza di proseguire con la formazione anche nel corso della propria attività professionale”. 05/04/2017
03 Aprile 2017
On the 9th of March MBA Part time students had the opportunity to confront themselves with a Case History in the FMCG field in which they experienced the LEGO® SERIOUS PLAY® methodology to improve the procurement function within a global organization. LEGO® SERIOUS PLAY® is an innovative and effective methodology half way between consultancy and training, designed to improve business results through the use of LEGO Blocks. The project was born in the 1990’s thanks to Kjeld Kristiansen’s initiative, he was the grandson of the founder of Lego® not to mention CEO of the company, who in order to promote the creation of a working group formed by Johan Roos and Bart Victor, both professors at IMD Business School in Lausanne, Robert Ramussen, Director of educational research of Lego® and Per Kristiansen Global Brand Director of LEGO®. The goal was to develop a strategic approach to Problem Solving for the management capable of breaking barriers and limited beliefs, opening up to new points of view and developing innovative solutions. “It is an extremely flexible facilitation, no predefined content - said Rachele Soliera, consultant and certified facilitator at LEGO® SERIOUS PLAY® - particularly suitable for all those activities that need to be developed or strengthened within an organization, such as problem solving, strategic thinking effective communication and team identity.” Participants use building blocks to build models representing metaphorically their thoughts, their challenges and their personal and professional aspirations. It is transverse methodology, cross - market and cross-function applicable in different contexts, orientated to business development, as much as teams and people. This methodology increases participants self-confidence because based on the precondition that every individual can offer unique contribution to the work of the team, and thanks to this participate in problem solving. The inclusive and involving approach changes the scope of commitment of individuals towards the team and allows them to transform classic meeting where 80% of the contents is generated by 20% of the participants in workshops with a 100% level and of commitment and involvement for all. For these reasons, it is a method that has been extremely effective for starting and/or ruling shared change processes; training and assessment; create project teams; manage risks or overcome team crisis situations; facilitate participation of planned processes for citizens and civil society; facilitate networking activities, get impacting insights; develop Business Model Canvas; resolve conflicts and deal with “indisputable threads” start start-ups. Propose students to experiment with innovative approaches and transversal activities is an aim of the Part Time MBA. In light of its horizontal application, LEGO® SERIOUS PLAY® favours the development of managerial skills that puts at the core of business the growth of individuals and team work. “ The application of LEGO® SERIOUS PLAY® methodology to the Business Case presented, is a solid example of its effectiveness - said Rachele Soliera - in a few hours students, according to the frame of the SWOT analysis identified and built up areas of strength and weakness, the threats and opportunities arising from the case concerned up to the shared Business Solution.” Gallery 31/03/2017
28 Marzo 2017
«Ho sempre pensato che nel mio futuro avrei continuato a giocare a calcio, ma prima di incontrare il programma “Talento & Tenacia” non avevo immaginato di poter mettere a frutto la mia esperienza sportiva anche in veste professionale. Grazie alla partnership con LUISS Business School, mi aspetto di acquisire le competenze essenziali per costruire un percorso imprenditoriale di tipo autonomo oppure nel settore della gestione di impianti e centri sportivi» Mi chiamo Gianmarco Fumini, ho 23 anni e vivo a Roma. Dopo il diploma come perito informatico, nel mese di ottobre 2016 mi sono laureato presso l'Università degli Studi di Roma "Foro Italico" con 110/110. Pratico calcio dall’età di 5 anni e sto giocando il Campionato di Eccellenza regionale del Lazio per il secondo anno consecutivo con l’Audace, società sportiva dilettantistica nata nel 1919. Da quest’anno, è diventata “Audace Savoia” in seguito all’avvio del programma “Talento & Tenacia” da parte dell’Asilo Savoia, un’istituzione pubblica di assistenza e beneficenza fondata a Roma nel 1887. È stato proprio l’Asilo Savoia a offrirmi la grande opportunità di accedere al Corso in Management sportivo della LUISS Business School, in seguito ad una partnership che ha previsto alcune agevolazioni per i ragazzi inseriti nel programma “Talento & Tenacia”. “Talento & Tenacia” è il progetto dell’Asilo Savoia che promuove l’inclusione sociale attraverso la pratica sportiva. In questo modo, favorisce l’integrazione di bambini in stato di disagio economico o sociale, inserendoli gratuitamente in due distinte Scuole Calcio. Tutti i ragazzi della squadra “Audace Savoia” trovano sostegno attraverso interventi formativi, di miglioramento delle competenze linguistiche e di inserimento professionale in ambito sportivo. Investire sullo sviluppo formativo e professionale di ciascuno di noi serve a migliorarci anche nel rendimento sportivo: oggi la nostra squadra eccelle nel Girone della Classifica “Disciplina” della Lega nazionale dilettanti e siamo al terzo posto della Classifica con buone possibilità di fare il salto in serie D. Ho sempre pensato che nel mio futuro avrei continuato a giocare a calcio, ma prima di incontrare il programma “Talento & Tenacia” non avevo immaginato di poter mettere a frutto la mia esperienza sportiva anche in veste professionale. Ora, grazie alla LUISS Business School è un obiettivo che so di potere e voler raggiungere, che ha già uno sbocco concreto e soprattutto un partner istituzionale come l’Asilo Savoia in grado di affiancarmi e sostenermi. Durante questo corso, mi aspetto di acquisire le competenze essenziali per costruire un percorso imprenditoriale di tipo autonomo oppure nel settore della gestione di impianti e centri sportivi. Uno dei più grandi insegnamenti che ho appreso dalla pratica calcistica e nello specifico dal ruolo di mediano che ricopro è essere determinato e costante nel perseguire il mio obiettivo. Ho anche imparato ad ascoltare con umiltà e a prendermi carico delle responsabilità, con un’attitudine al gioco di squadra, senza nessun’ansia da protagonista. Vorrei poter condividere con i miei colleghi di corso il valore del percorso che mi ha portato alla LUISS Business School e trasmettere l’importanza di credere in sé stessi sempre e comunque. Gli insuccessi sono inevitabili ed è fondamentale rimettersi in gioco anche quando le possibilità di farcela sembrano poche. Agli appassionati di sport che desiderano seguire questo percorso in futuro, consiglio di avere fiducia negli altri. Spesso si dice che le opportunità manchino. Io credo che invece non basti aspettare che un’occasione si presenti: credo che sia essenziale cercarla, coglierla e metterla a frutto con serietà e il massimo impegno. I traguardi si guadagnano in campo, ripagando con lealtà chi si spende a livello istituzionale, imprenditoriale e sociale per offrirci quelle opportunità che per noi diventano una sfida. Mi auguro che la mia esperienza possa essere un esempio valido e utile per tanti altri. Lo sport è uno strumento potente che favorisce l’inclusione sociale ma anche la crescita personale. Tutte le iniziative che hanno sostenuto lo sport mi hanno fatto sviluppare competenze, attitudini e qualità personali, una crescita che potrò continuare frequentando un percorso altamente qualificante sulle attività di management alle spalle della passione calcistica. Come l’impegno sociale profuso dall’Asilo Savoia e dalla LUISS Business School mi ha fornito gli strumenti per raggiungere obiettivi di carriera che consideravo solo sogni nel cassetto, così spero di formarmi come un professionista che non si concentri esclusivamente sul successo personale. Con i membri del team Audace Savoia sono impegnato in un progetto promosso da Asilo Savoia, Regione Lazio e Tribunale di Roma per la realizzazione di un centro sportivo a vocazione sociale in una struttura confiscata alla criminalità organizzata a Ostia. Il mio obiettivo è di cogliere tutti gli insegnamenti che la LUISS Business School offre per sviluppare una visione del business in cui la responsabilità sociale sia strategica e saper progettare in maniera efficace iniziative che generino un valore positivo e duraturo per la comunità. SCOPRI IL CORSO IN MANAGEMENT SPORTIVO 28/03/2017
20 Marzo 2017
On February 21 Marco Patuano, CEO of Edizione S.r.l was guest at L4T – Leader for Talent – a series of meetings aimed for Specialized Masters and MBA students. This insight was written by Leone Bonanni, Student of Full Time MBA. On Tuesday, February 21st, full time MBA students had the opportunity to meet Marco Patuano, CEO of Edizione S.r.l through the LUISS Business School Leader for Talent series. The event was held in Sala Delle Colonne and students were extremely excited to get to meet such an influential Italian business leader. From the beginning, attendees could easily perceive Marco Patuano’s strong interpersonal skills, which are typical of today’s distinguished business leaders. As one of his main points, Marco Patuano stated that in order to be successful in our current and future endeavors, we must possess the right attitude. As future leaders, we must take pride in what we do and face every single challenge with our best effort. To be a successful leader, Patuano also highlighted that we must surround ourselves with talented individuals in order to maximize results both on a personal and a professional level. His team at Edizione S.r.l is filled with enthusiastic professionals who love what they do and strive to be the best every single day. Marco Patuano has worked in many different locations and has experienced significantly different working environments, which have allowed him to develop as a top executive manager. Patuano believes that future leaders must be keen to relocate in order to pursue a fulfilling and rewarding career due to the increased globalization trends that are taking place. Today, we live in a world that figuratively has no borders and there are potential opportunities all over the globe. The main challenges that a future leader may face are mainly related to globalization and the adaptation to changes with a particular industry. Adapting to certain changes within an industry is crucial if a firm wants to survive in a competitive environment. A leader must be able to embrace change and transfer his eagerness to change to his team ensuring positive results through high productivity and high employee morale. Another point made by Marco Patuano is that all leaders must behave in an ethical manner when making managerial and personal decisions. Patuano stated that when analyzing potential businesses to acquire, he makes sure to not invest in unethical industries or unethical firms. Today, ethics play a fundamental role in business activities due to increased visibility thanks to digital technologies and increased consumer awareness. Acquiring an unethical business may lead to devaluation of the whole brand portfolio, therefore a single wrong move may prove to be detrimental. There are also times when personal ethics may come into conflict with orders from the CEO. Marco Patuano described handling such a situation while working in Brazil and was able to deliver positive results to his CEO while preserving his own personal ethics by finding an efficient solution that worked for both parties. Making ethical decisions not only has a positive effect on the long-term sustainability of companies, but also safeguards individuals. The Leader for Talent series has once again proven to be a fantastic way for future leaders to meet current leaders and learn about the different challenges that leaders face on a daily basis. (Article by Leone Bonanni, Full Time MBA Student) Gallery 20/03/2017
10 Marzo 2017
L’azienda in cui sto svolgendo il tirocinio formativo previsto dal piano di studi è la Sibe commerciale S.p.A. con sede operativa a Calenzano in provincia di Firenze. Le prime settimane di stage hanno previsto il mio affiancamento in ognuna delle parti che compongono questa azienda. La mia esperienza è iniziata alla reception, primo punto di contatto con il cliente e di coordinamento con il magazzino, per poi passare allfficio fatturazione, in cui viene formalizzata l’attività degli agenti di vendita. La mia esperienza si è poi conclusa in ufficio amministrazione, che, insieme agli uffici dei capi area e all’area commerciale, sono il vero centro di controllo e gestione dell’azienda. Ho speso gran parte del periodo di stage negli uffici amministrativi, per comprendere al meglio alcune delle problematiche del settore - tra di esse la gestione del credito - e conoscere l’organizzazione che questa azienda si è voluta dare per raggiungere le attuali dimensioni e l’elevata qualità del servizio offerto ai clienti. Ho potuto così imparare un metodo di lavoro differente da quello presente nella realtà da cui provengo. Scopri di più 10/03/2017
09 Marzo 2017
Un tavolo di lavoro ricco di proposte e di indicazioni operative quello che si è tenuto l’8 marzo 2017 per la presentazione di GROW - Generating Real Opportunities for Women presso l’Università LUISS “Guido Carli” di Viale Romania. Il progetto della LUISS Business School, coordinato da Luisa Todini, consigliere della LUISS e Presidente del Comitato Direttivo di GROW, ha coinvolto le studentesse e gli studenti dei master in un confronto diretto con Simonetta Iarlori, Chief Operating Officer Cassa Depositi e Prestiti; Nicoletta Luppi, President and Managing Director MSD Italia; Valeria Pardossi, HR Director MED EY e Patrizia Rutigliano, Executive Vice President of Government Affairs, Corporate Social Responsibility and Communication SNAM. “In Italia sempre più donne occupano posizioni di rilievo nel mondo delle imprese. Un trend quelle delle donne manager, di cui la LUISS Business School è testimone. Le allieve hanno infatti superato i colleghi uomini, e rappresentano ad oggi il 55% dell’intera popolazione studentesca. Numeri che ci indicano l’interesse sempre più spiccato delle donne ad emergere nel mondo del lavoro, e a migliorarsi con una formazione di livello” ha dichiarato il Direttore Generale della LUISS Giovanni Lo Storto introducendo l’evento. GROW è la sintesi dell’impegno che la Scuola ha assunto per fornire un contributo qualificato al comune obiettivo di Nazioni Unite, Unione Europea e G20 di sostenere la crescita delle donne nella società, coniugando il proprio sistema di alta formazione al supporto di importanti aziende. Le attività di mentoring, networking e shadowing in cui il progetto si struttura vedono impegnati corporate partner come Cassa Depositi e Prestiti, MSD Italia, Johnson & Johnson e Korn Ferry. “GROW è un contenitore di iniziative che prevede percorsi trasversali di formazione e di supporto alla carriera delle studentesse della LUISS Business School su un tema strategico con un approccio unico nello scenario internazionale. – ha dichiarato Luisa Todini – Per ridurre il gap gender esistente oggi in Italia occorre fare leva sul mix di genere, valorizzando a tutti i livelli un modello di leadership femminile basato su competenze, attitudini e approccio alla vita professionale. Un modo contemporaneo, efficace e concreto di promuovere le pari opportunità all’interno di istituzioni ed aziende innovando e rafforzando il ruolo delle donne nel rispetto dei valori e della storia del lungo percorso dell’emancipazione femminile”. Tra gli obiettivi, sviluppare percorsi che potenzino competenze specialistiche a fronte di sbocchi professionali innovativi. Il campo della gestione dei dati rappresenta in questa prospettiva un’opportunità significativa, come ha confermato Marco Icardi, Regional Vice President SAS, nel suo intervento presentando il progetto Data Girls. La tavola rotonda moderata da Antonio Polito, Vicedirettore del Corriere della Sera ha approfondito aspetti come gli strumenti da implementare per la gestione della carriera e della vita personale, quali risorse proprie della leadership femminile valorizzare e quali è necessario che le donne potenzino sin dalla formazione. L’incentivo che le donne leader hanno condiviso con le studentesse è stato quello di cogliere tutte le opportunità dell’iniziativa per imparare a esercitare la leadership femminile: una consapevolezza relazionale prima ancora che un obiettivo di carriera. “La presenza, in questo odierno contesto, di affermate professioniste è un chiaro segnale di quanto le donne siano sempre più consapevoli delle proprie capacità, degli obiettivi di carriera ma anche della necessità di aiutare le giovani a crescere e ad inserirsi a pieno titolo e con forti aspettative nella vita economica ed istituzionale del Paese. Dotarsi di strumenti giusti fin dai primi anni di università aiuta ad orientare con equilibrio e consapevolezza le aspirazioni di vita professionale e personale delle nostre allieve” ha sottolineato il Rettore della LUISS Guido Carli Paola Severino. GROW è anche un programma “di creazione di cultura dell’equilibrio di genere all’interno di tutta la Scuola-” – ha specificato il Direttore della LUISS Business School Paolo Boccardelli – “La leadership al femminile ha dei tratti parzialmente differenti rispetto a quella maschile: è una necessaria complementarietà per fare poi bene quello di cui le aziende hanno oggi bisogno. Ciò è un processo di rinnovamento, di crescita, di innovazione, di apertura al diverso, di crescita in ambiti non ancora esplorati dove servono il talento e la leadership al femminile per affrontare le sfide che la società sta ponendo a tutti noi, comprese le aziende. In questa prospettiva, supportare la crescita delle donne diventa un progetto strategico e determinante”. 09/03/2017
24 Febbraio 2017
«Ambition, curiosity and need to challenge myself once again are the main reasons why I chose to enroll in the Master in Corporate Finance at the LUISS Business School»: the career of Carlo Venticinque after the MACOFIN I graduated in Management Engineering and joined afterwards the Management Consulting company EY, where I worked for more than 2 years on different projects dealing with different areas from Operations Optimization to Business Development. Even though I was acquiring a good level of experience during these two years, I just felt I was missing something. Moreover, I have always been fascinated by the Corporate Finance world and its marvelous applications into the real life and in each business area: Finance is concrete and you need to know at least some if you aspire to become a good Manager. The Master in Corporate Finance at the LUISS Business School offered me the most complete and diversified path. It concerns different areas in which a manager should excel, not only the usual hard skills. We explored different aspects of finance from different points of view, while interacting with successful managers who shared with us their experience focusing on the skills the job market requires today. Not less, it gave me the opportunity to find smart colleagues who challenged me several times and pushed me to do better. The work environment is made of human connections and what really matters is the way we interact each other, how we communicate with people and especially how we inspire them. The most effective Communication and Public speaking lessons I have ever attended are actually the ones provided by the MACOFIN. The Global Business Opportunity Programme, an intensive educational path to develop an idea into s business project, and the Going Global Programme, a four month exchange at EM Lyon Business School, changed completely my way of conceiving my career and probably my life in general. These experiences enriched me with the smartness of the people that I met and helped me to realize that working abroad was what I was looking for. While I was looking for jobs in exchange, I discovered Flixbus, a company that is not widely famous yet but with an extremely interesting business model that is surprisingly expanding. I applied for a vacancy and then I joined the Business Development team for the Italian market. This working position is completely different from what I have done so far. The activities I deal with are not directly connected to the scope of the MACOFIN but I strongly believe the knowledge acquired will be useful in my future path. I would suggest to the incoming students to leverage every single opportunity of interaction with the managers to get some good insights on how they climbed the ladder career and what is really important to succeed in the workplace. I would suggest them to look continuously for new stimulus, following their own interests, and gather the maximum by all the international activities provided by the master to have great life experiences and build their network. 24/02/2017
10 Febbraio 2017
Mi presento brevemente, mi chiamo Alessio Attinasi, ho 27 anni e ho conseguito il titolo di laurea in psicologia, presso l’università Lumsa di Roma. Nel frattempo, da tanti anni, ho sempre supportato, con grande cura ed orgoglio, l’attività di famiglia: l’Hotel Ambasciatori e il Seven Restaurant, strutture ricettive di ormai consolidato e rinomato successo a Palermo, mia città natale. Dopo un breve periodo di riflessione ho deciso, l’anno scorso, di intraprendere il Master in Trade Management presso la LUISS Business School. Il Master prevede una prima fase di studi in aula, dove ho avuto il piacere di conoscere 15 colleghi di corso provenienti da ogni parte d’Italia, e una seconda parte di stage articolato in 3 mesi presso un’azienda di distribuzione e altri 3 mesi presso un’azienda di produzione. Ho deciso di intraprendere questo sentiero, fiducioso che avrebbe potuto portarmi esperienze e conoscenze importanti ai fini di un mio sviluppo personale e che sarebbe potuto rivelarsi utile anche per la crescita dell’attività di famiglia, attraverso una comprensione più profonda di tutto il percorso di filiera del food and beverage. Adesso che mi avvicino sempre più alla fine di questo intenso e coinvolgente percorso posso dire che i primi sei mesi di lezioni sono stati per me più che utili poiché propedeutici alla comprensione di determinate dinamiche aziendali del “food and beverage” e non solo. Scopri di più 10/02/2017
25 Gennaio 2017
Il Master in Trade Management mi ha permesso di acquisire una conoscenza approfondita del canale Ho.Re.Ca. e delle dinamiche di un settore che mi ha sempre affascinata e incuriosita, e di cui ho sempre sentito parlare essendo mio padre un distributore di Food & Beverage. Durante i mesi dedicati agli insegnamenti di specializzazione, diverse sono state le tematiche approfondite e gli strumenti forniti per la comprensione del contesto di riferimento. Sono state analizzate le strategie adottate dall’industria per gestire le relazioni con la clientela commerciale, e dai grossisti nei confronti degli esercenti, in particolare le strategie di trade marketing messe in atto dagli operatori della filiera del consumo extradomestico. Scopri di più 25/1/2017
24 Gennaio 2017
«After my Bachelor’s degree in Mathematics, I was looking for a field to apply my knowledge and my mindset: something concrete, real, demanded by the market with a great business value. The big data industry was the perfect solution to combine my passion for numbers and their application to one of the most developing areas of business»: the career of Marco, Business Analytics Specialist after attending the Master in Big Data. In Italy, business innovation led by data analytics is only starting to develop, if compared to other countries. Nevertheless, big companies are now changing their approach to bring their business up-to-date. LUISS Business School was a pioneer in investing and believing in this great opportunity. The Master in Big Data (MaBDA) is a dynamic programme, a great source of motivation to explore the evolving world of big data. The key element of the Master’s success is the synergy of three main aspects. First, the technical part: computer science with particular attention to big data infrastructures and R, a leading data analytics programming language. Second, my favorite area: the numeric one. Data scientists deal with a mixture of mathematics, statistics and econometrics, they have to face problems in a logical way, trying to consider all the factors and the points of view involved. My background, of course, was an added value in this scenario. And last but not least, a data scientist should also have business skills: data is meaningless without its market context. As a matter of fact, MaBDA involves many subjects focused on this, and I appreciated them a lot because I had the possibility to study something new that has fostered my skills. MaBDA is not only a matter of traditional lectures: it also consists of group works, projects, workshops, all the activities that train one’s ability to work in a group, share ideas, research to find solutions and communicate. A data scientist absolutely needs these skills as well! I would recommend to those who want to attend the MaBDA programme to consider all subjects, in particular the technical ones that make up the base structure of the programme. The winning choice of the Master’s programme is to initially get acquainted with as many topics as possible in order to get a general perspective, and then deepen one’s knowledge according to personal preferences. Currently I am a trainee at a consulting company that deals exactly with data analytics and business intelligence. Thanks to the support of the LUISS Business School’s Career Service, I found the perfect solution for my ambitions. I am very satisfied being able to apply the skills I learned in a real business context. My plan is to continue growing in this company, learning other tools, and improving my analytics skills. MaBDA was a great experience: it gave me new insights, skills, motivations, and also the opportunity to meet a wonderful network of people and professionals with whom I really look forward to work with again. 24/01/2017
09 Gennaio 2017
Sono un appassionato di vino: parlo spesso di vino, raramente di altro, conscio del fatto che la parola "passione" contiene in sé il germe dell'amore sanguigno e profondo ma anche le radici etimologiche delle parole "patire" e "pazienza". La mia è una passione vera perché mi porta a sperimentare tutto questo, quotidianamente. Sono nato nel Salento. Il magico incontro con il mondo del vino è avvenuto quando, dopo la maturità classica, mi sono trasferito a Roma per collaborare alla ristrutturazione della cantina di una prestigiosa enoteca nel Centro Storico. È stato amore a prima vista e ho capito che questo era il settore in cui volevo costruire la mia carriera. Gestendo una formidabile carta dei vini che contava etichette prestigiose, quest’esperienza è stata la mia palestra, ma per crescere professionalmente avevo bisogno di iniziare un percorso di studi specifico. Ho frequentato prima tutti e tre i livelli del Corso di sommelier di Roma, poi il Bibenda Executive Wine Master che mi hanno permesso di acquisire competenze specifiche per il lavoro in ristorazione e di specializzarmi progressivamente come Food & Beverage Manager. Occupandomi di reclutamento, gestione e formazione delle risorse umane, selezione e controllo dei fornitori, controllo delle performance produttive del ristorante, la passione per il lato manageriale e creativo nel settore si è trasformata in un nuovo obiettivo: candidarmi in modo credibile per i ruoli legati all'export del vino. Questi profili richiedono la conoscenza dei mercati e delle dinamiche distributive tipici del comparto Food & Wine, la capacità di raccontare un prodotto e saper approntare strategie di business nel settore. Il Master in Food & Wine Business della LUISS Business School offriva la formazione specifica che cercavo per raggiungere il mio obiettivo. Le degustazioni e i viaggi didattici, gli incontri con i protagonisti del mondo alimentare, le occasioni per costruire una rete di contatti nazionali e internazionali sono stati il vero punto di forza di questo percorso, realizzato in partnership con il Gambero Rosso. Grazie alle competenze tecniche che ho acquisito, a quelle relazionali – decisive ai fini dell'efficacia e l'efficienza manageriale – che ho potuto sviluppare, alle discipline fortemente professionalizzanti nell'ambito del turismo, della ristorazione e dell'accoglienza, ho acquisito una formazione completa e solida per operare tanto nella promozione e valorizzazione del Food & Wine quanto nella gestione e nella progettazione d'impresa. Frequentare il Master è stato essenziale per guardare al mio obiettivo con la voglia di volare in alto e realizzare il mio sogno di diventare Wine Export Manager. Per comunicare un bene unico e irriproducibile che esprime il primato del nostro territorio mi sono concentrato sugli strumenti utili a comprendere i vari mercati e a sviluppare strategie di business appropriate e differenziate. Al tempo stesso, il Master mi ha fatto capire l’importanza di mantenere una visione ampia nella conoscenza di un settore per definire strategie internazionali. Fiorenzo Dogliani, CEO Batasiolo, ha cercato di dare voce al Barolo e all'anima della terra da cui nasce, mettendo in campo un arguto spirito innovativo. In Batasiolo ogni vino è il chiaro specchio del millesimo di appartenenza e ogni vendemmia è l'inizio di una nuova impresa che deve portare a standard qualitativi sempre più elevati. Raccontare il Barolo, la filosofia dell'azienda Batasiolo, la bellezza del paesaggio, la storia e la tradizione come wine export manager è l’occasione che mi permette non solo di mettere in pratica tutte le competenze che ho acquisito, ma di specializzarmi come un professionista del brand management. È un’attività di vendita che non si esaurisce nella descrizione del vino, perché comprende la gestione dell’intera trattativa a partire dalla predisposizione di un listino prezzi insieme all’azienda, per poi definire una scontistica razionale e ben congegnata, individuando leve commerciali alternative al prezzo in base alle esigenze di ogni consumatore. I miei progetti sono innanzitutto portare risultati il più possibile veloci, tangibili e adeguati agli investimenti e poi imparare un'altra lingua straniera a livello professionale per gestire meglio le trattative. Il successo è sinonimo di deontologia, qualità e professionalità e quindi conoscere in profondità sé stessi, il territorio, il prodotto Made in, i mercati di riferimento diventa un fattore strategico. A chi si iscrive al Master consiglio di non avere paura. Non aver paura di mettersi in gioco, in qualunque situazione. Non aver paura di impegnarsi al massimo, di faticare. Non aver paura di studiare e di aggiornarsi costantemente. Non aver paura delle proprie debolezze, per poterle superare. Non aver paura di sbagliare, per imparare dai propri errori. Non aver paura di rischiare, cambiare, evolvere. "Non aver paura" è un mantra che si dovrebbe ripetere all'infinito, all'inizio di un nuovo giorno, all'inizio di una nuova sfida, di fronte ad ogni delusione o ad ogni piccola e grande difficoltà. Dovrebbe diventare il motto da usare come incentivo per avvicinarsi sempre più alla meta, qualunque essa sia. 09/01/2016
05 Gennaio 2017
“Non potrai mai raggiungere un reale successo a meno che non ami ciò che stai facendo” (Dale Carnegie): mi chiamo Cecilia, ho 24 anni. Cinque anni fa mi sono trasferita a Roma da Tempio Pausania in Sardegna perché avevo un obiettivo specifico: diventare un’organizzatrice di eventi nel campo del marketing e della comunicazione. Alla fine del mio percorso di laurea in Scienze della Comunicazione Pubblica e d’Impresa all’Università La Sapienza, sentivo che era il momento di puntare a un’esperienza formativa pratica per potermi avvicinare più concretamente alla professione che da sempre desideravo svolgere. Un segnalibro con l’enorme scritta “LUISS Event Management” trovato per caso – quasi un segno del destino – mi ha schiarito le idee. Sembrava proprio l’occasione che cercavo. Frequentare il corso di specializzazione mi ha dato l’opportunità di toccare con mano tutti gli aspetti che riguardano il mondo dell’organizzazione di eventi. Da un punto di vista teorico è stato fondamentale avere la possibilità di confrontarsi direttamente con i professionisti del settore analizzando anche Case History basati su esperienze e dati reali. Da un punto di vista pratico il corso è stato una sfida quotidiana, per le idee che abbiamo trasformato in progetti, gli eventi lampo che ci hanno messo costantemente alla prova alla fine delle lezioni e per il lavoro gomito a gomito con i colleghi. Organizzare un evento è una professione, ed è al corso che ho compreso l’importanza del team working sperimentando concretamente cosa significa lavorare insieme per realizzare un progetto, analizzarlo in ogni singolo dettaglio e valutarne collettivamente i pro e i contro. Il Project Work finale è stato il momento più avvincente, scendere in campo per raggiungere un obiettivo agendo da veri Account/Project Manager. La responsabilità di scegliere la strategia più adatta e proporla al cliente, gestire i rapporti con i fornitori, seguire lo sviluppo del progetto dalla fase di ideazione ai cambiamenti in itinere fino a realizzare l’obiettivo a cui tendevo. Riuscire a finalizzare il Project Work mi ha fatto capire che per fare carriera in questo settore è necessario essere padroni della materia, degli strumenti e dei metodi di questa professione, e soprattutto essere in grado di metterli in pratica. Per svolgere lo stage formativo alla fine del corso ho cercato un’agenzia affine alle skill che ho maturato durante il percorso. Apload, partner del corso, per la ricerca continua di soluzioni innovative e riconoscibili, aveva il profilo più interessante rispetto alle mie aspettative. Trascorsi i sei mesi di tirocinio, dove ho trovato un contesto sfidante per applicare direttamente le mie competenze e sviluppare il lato creativo di questa professione, ad oggi sono passati tre mesi da Junior Account. Il corso è stato un’esperienza formativa unica. Ogni giorno ho conosciuto sempre più a fondo tutti gli aspetti di questa professione, coniugando la passione per l’Event Management ad un metodo di apprendimento pratico. Il mio consiglio per i prossimi partecipanti e futuri colleghi è quello di viverlo pienamente, di essere presenti ed attivi durante gli incontri, di emergere all’interno del gruppo non dimenticando di essere collaborativi, di sfruttare al meglio tutte le possibilità che il corso offre senza sottovalutarne una. 05/01/2017
03 Gennaio 2017
Al centro di GROW, un progetto che vuole collocare la cultura del management in un orizzonte plurale e inclusivo, ci sono le studentesse della LUISS Business School. L’obiettivo del progetto GROW Generating Real Opportunities for Women è promuovere una visione delle leadership che sappia generare crescita a partire da contesti non uniformi, riconoscendo le diversità come risorse che arricchiscono le aziende di valore e competenze. GROW prende vita e si sviluppa come contenitore di idee e strumenti in cui si fondono personalità e professionalità. Per le studentesse della LUISS Business School partecipare a GROW significa approfondire le proprie competenze per diventare futuri leader attraverso: Mentoring e Networking, Talent Program e Data girl Program che integrati reciprocamente sostengono lo sviluppo delle carriere al femminile. Significa però anche partecipare al confronto che LUISS Business School vuole stimolare con le imprese, le istituzioni e le organizzazioni sull’innovazione che deriva da un management differenziato e sui percorsi da costruire tra mondo aziendale e formazione per realizzare una collaborazione orizzontale all’interno di team bilanciati. Il focus sulla pluralità nella formazione di futuri leader coinvolge integralmente la community degli studenti della LUISS Business School: GROW è aperto a tutti gli studenti iscritti ai corsi di specializzazione e master di I e II livello, incluso l’MBA e i Master Executive. Confrontandosi direttamente con le donne leader che hanno saputo sviluppare la propria carriera e che quindi possono offrire una testimonianza utile, tutti gli studenti hanno l’opportunità di capire quali sono gli aspetti della propria formazione in cui crescere e quali le abilità da sviluppare. Acquisire consapevolezza di sé, stabilire le proprie priorità, coniugare passione e duro lavoro, andare oltre i propri limiti e aprirsi alla novità sono le caratteristiche che secondo Simonetta Iarlori, COO del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti – che ha incontrato noi studenti durante la presentazione di GROW il 29 novembre 2016 – rendono un leader realmente capace di prendere decisioni complesse in contesti non omogenei e che consiglia agli studenti di potenziare. (Articolo di Marica Bartoli, studentessa del Master in Trade Management) 03/01/2017
30 Novembre 2016
Che cos’è l’ispirazione? Secondo il filosofo britannico John Locke è un’eco mentale di idee che si richiamano a vicenda. Per Freud, non è altro che l’emersione del subconscio che trasforma i conflitti interni non risolti dell’individuo in opere d’arte. Per me, l’ispirazione è un atleta paraolimpico che si aggrappa su una fune lunga 15 metri di fronte a milioni di persone, rendendo epica un’azione sportiva. Durante la cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi SOCHI 2014 ho realizzato cosa volesse dire comunicare davvero. La potenza mediatica di quel messaggio è stata come una rivelazione per me: nella mia vita non avrei voluto essere nient’altro che un event planner. Mi piace conoscere persone e capire chi sono davvero. Ciò nonostante, fino a quel momento non avrei mai pensato di poter dar vita alla mia creatività riuscendo a coinvolgere e unire così tanti individui in un solo istante. Sono sempre stato una persona molto ambiziosa, ma anche dopo la laurea triennale in Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli non riuscivo a trovare un percorso che mi stimolasse e che mi permettesse di maturare le competenze necessarie per entrare nel settore degli eventi. Per questo la LUISS Business School è stata il mezzo fondamentale per iniziare a raggiungere tutti i miei obiettivi. Il Corso in Event Management mi ha permesso di capire come acquisire le giuste competenze per iniziare a muovermi nel settore, sfruttando al meglio il background maturato fino a quel momento. Durante il Corso ho acquisito skill teoriche e manageriali, che si sono rivelate fondamentali per avere una maggiore consapevolezza del mio futuro professionale. Ho capito che in realtà la capacità di reinventarsi e saper sfruttare le proprie attitudini è la carta vincente per riuscire ad affrontare le difficoltà nel modo giusto. Giornalmente abbiamo avuto modo di interfacciarci con grandi realtà e professionisti che non solo hanno fatto degli eventi il loro core business, ma anche la loro passione. Infatti, senza alcun tipo passione per questo mestiere e senza mettere in conto fatica e sudore, non è possibile riuscire a intraprendere un percorso professionale da event planner. Alla fine del corso poi, ho avuto l’opportunità di ideare e progettare il mio primo vero evento, insieme alla direzione marketing di BNL. È stata un’esperienza davvero entusiasmante, che ha confermato in ogni fase del progetto la mia grande dedizione per il mondo degli eventi. Inoltre, ho avuto la possibilità di essere scelto per uno stage nel prestigioso Auditorium della Conciliazione, dove mi sono costantemente messo alla prova e ho avuto il piacere e la fortuna di lavorare a stretto contatto con alcune delle persone più stimolanti che abbia mai conosciuto, occupandomi sia della produzione che della gestione operativa di grandi eventi. Quest’esperienza è stata determinante per la completa consapevolezza di chi sono, ma soprattutto di cosa voglio fare del mio futuro. A chi sceglie questo corso consiglio di essere curioso, sempre, di non aver mai paura di chiedere e lasciarsi ispirare da tutto quello che sperimenta. Io così ho iniziato la mia carriera, e grazie alla forza di volontà e l’entusiasmo che metto in tutto quello che faccio ogni giorno, sono sicuro che sono sulla strada giusta per continuare a ottenere risultati e perseguire tutti i miei obiettivi. 30/11/2016