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01 Ottobre 2021

Baroni (McDonald’s): «Le nostre scelte green dalla filiera al packaging. E l’alleanza con il Made in Italy»

Entro il 2025 il 100% del packaging proverrà da fonti riciclate o certificate, spiega l'ad per l'Italia della più famosa catena di fast food a SustainEconomy.24 (Il Sole 24 Ore Radiocor) - La sostenibilità è uno dei driver della strategia di McDonald's dalla materia prima al packaging alla filiera. Dario Baroni, amministratore delegato di McDonald's Italia racconta in un'intervista a SustainEconomy.24, report de Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School il percorso di abbandono della plastica monouso e l'importanza della sostenibilità dell'imballaggio, accelerata dalla pandemia. Entro il 2025 il 100% del packaging, non solo quello in carta, proverrà da fonti rinnovabili, riciclate o certificate. E dirà addio alla plastica anche nei famosi giochi per i bambini. Ma c'è anche il rapporto con l'Italia, dove la più famosa catena di ristorazione al mondo, serve 1 milione di clienti al giorno e occupa 25mila persone, e soprattutto quello con le eccellenze del Made in Italy, dalla carne al pollo, dalla frutta al latte al parmigiano. L'85% dei fornitori è rappresentato da aziende italiane. Dal packaging alla raccolta differenziata all'attenzione al prodotto. Continua a crescere l'impegno sostenibile di McDonald's. A che punto siamo? «Da diversi anni la sostenibilità è uno dei driver principali della nostra strategia. Prenderci cura dell'ambiente e del nostro pianeta è una sfida che interessa tutti noi come persone, cittadini e aziende, ma è anche un gesto di responsabilità. Per questo negli ultimi anni abbiamo dato il via a numerosi progetti in questo ambito: dalla certificazione della filiera della carne bovina, grazie al progetto "Allevamenti Sostenibili" ideato insieme a Coldiretti e all'Associazione Italiana Allevatori, alla logistica green; dai ristoranti a basso impatto, alle colonnine per la ricarica delle auto elettriche in collaborazione con Enel X; dal packaging sostenibile fino ad azioni per il miglioramento della raccolta differenziata e del riciclo nei nostri ristoranti. Non solo dobbiamo fare la nostra parte, ma sentiamo di dover anche contribuire a educare al cambiamento cercando di coinvolgere i consumatori. Per questo motivo abbiamo ideato campagne di sensibilizzazione per accompagnarli ad assumere comportamenti virtuosi sui temi della raccolta differenziata e del riciclo; o dato vita a iniziative come "Le giornate insieme a te per l'ambiente" per contrastare il fenomeno del littering». Soffermiamoci sul packaging. Quali sono i prossimi obiettivi e i target che vi siete dati? Sarà possibile arrivare a prodotti 100% green? «In materia di packaging, ci siamo da tempo impegnati nell'eliminazione della plastica monouso. Grazie all'accordo con Comieco e Seda International Packaging Group, il nostro fornitore, abbiamo scelto di convertire la quasi totalità del nostro packaging, incluso quello utilizzato per i canali delivery e take away. Ad oggi, circa il 90% del totale dei nostri imballaggi è in carta, un materiale rinnovabile, riciclabile e certificato Fsc. Una scelta importante che ha portato a un risparmio di 1.000 tonnellate di plastica all'anno. Inoltre, entro il 2025, il 100% del packaging, non solo quello in carta, proverrà da fonti rinnovabili, riciclate o certificate.Ma non c'è solo il packaging: il percorso di abbandono della plastica riguarda anche i giochi dell'Happy Meal. Abbiamo infatti appena annunciato il nostro impegno a livello globale a eliminare la plastica anche da loro entro la fine del 2025; in Italia, per ora, abbiamo iniziato dalle confezioni che sono state tutte trasformate in carta. Un cambiamento che, da solo, ha consentito di risparmiare un totale di 80 tonnellate di plastica all'anno, l'equivalente dei rifiuti prodotti da 160 italiani in un anno». La pandemia ha influito su questo percorso? «Di certo la pandemia e i nuovi modelli di consumo ad essa strettamente legati hanno acceso ulteriormente i riflettori sulle sfide ambientali più urgenti e messo in luce nuove esigenze e bisogni. Il 2020 ha cambiato le nostre abitudini – e le possibilità – di accesso alla ristorazione: take away e delivery sono diventate parole quotidiane, e con esse il packaging ha mostrato ancor di più la sua essenzialità. Ecco perché, anche nel caso della ristorazione informale, la qualità e la sostenibilità dell'imballaggio diventano quanto mai importanti. Parallelamente, la pandemia ha accelerato la richiesta di vicinanza che le comunità locali hanno fatto alle istituzioni e alle aziende; per rispondere a queste richieste nascono iniziative come 'Le giornate insieme a te per l'ambiente', attraverso cui i ristoranti McDonald's e i loro dipendenti sono coinvolti in prima persona e si fanno promotori di giornate di pulizia di parchi, strade, spiagge e piazze delle loro città. L'obiettivo era quello di toccare 100 comuni entro la fine di ottobre, coinvolgendo cittadini, istituzioni e associazioni locali: oggi, quando manca un mese, abbiamo già realizzato o pianificato più di 90 tappe». Qual è il rapporto con l'Italia? Con la filiera e i consumatori italiani? «Siamo in Italia da 35 anni e oggi nel Paese abbiamo 615 ristoranti che servono 1 milione di clienti ogni giorno e impiegano 25.000 persone. Oltre a questo, per dimostrare il nostro radicamento sul territorio possiamo ricordare che oggi l'85% dei nostri fornitori è rappresentato da aziende italiane, e che ogni anno investiamo nel comparto agroalimentare nazionale 200 milioni di euro per l'acquisto di 94mila tonnellate di materie prime alimentari. Potrei fare l'esempio della carne bovina, fornita da Inalca e proveniente da 15.000 allevamenti italiani, o del pollo, allevato in Italia e fornito da Amadori. Ma anche di tantissimi altri ingredienti, come il latte intero utilizzato per i gelati e fornito da Granarolo, la verdura e la frutta fresche, il pane, i salumi. A questo si aggiunge una lunga storia di collaborazione con i Consorzi di tutela, iniziata nel 2008 e consolidatasi negli anni, che ci ha permesso di entrare in contatto con 15 Consorzi e inserire oltre 3mila tonnellate di prodotti Dop e Igp nella nostra offerta. Una collaborazione con cui siamo riusciti a far conoscere al grande pubblico prodotti tradizionalmente considerati di nicchia, contribuendo ad educare i clienti alla qualità e alle eccellenze del Made in Italy. Un esempio su tutti è quello del Parmigiano Reggiano, che da poche settimane ha rafforzato la sua presenza nella nostra offerta continuativa e di cui stimiamo di acquistare, nel solo 2022, circa 450 tonnellate». SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 1/10/2021

01 Ottobre 2021

Ferrarelle: «Un dovere essere green. Promuoviamo un mondo a Impatto -1 e plastica 100% riciclata»

Il vicepresidente Michele Pontecorvo parla dello stabilimento destinato alla produzione di Pet riciclato e della scelta di divenire società Benefit (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Per Ferrarelle la sostenibilità più che una strategia è «un valore» e «un dovere». Per questo la società ha scelto di portare avanti un modello a 'impatto -1'. Michele Pontecorvo, vicepresidente di Ferrarelle SpA, racconta a SustainEconomy.24, report de Il Sole 24 Ore e Luiss Business School, la filosofia del gruppo di acque minerali che si è tradotta nella creazione dello stabilimento destinato al riciclo e alla produzione di Pet riciclato e della prima gamma completa di acque interamente realizzata utilizzando al 100% R-Pet. Ma anche la scelta di diventare società benefit e promuovere il modo di fare impresa orgogliosamente italiano. Siete tra le aziende più premiate dai consumatori per la sostenibilità. E avete annunciato un impegno ambizioso per un mondo a impatto -1. Ci racconta la vostra filosofia? «Per Ferrarelle la sostenibilità è un valore, molto più che una strategia, per questo da sempre basiamo il nostro modello di business intrecciando le strategie commerciali e di marketing alle tematiche di sostenibilità e responsabilità sociale. In questa direzione, Ferrarelle ha scelto di farsi promotrice di una nuova visione: quella di un mondo a ‘impatto – 1', dove imprese e consumatori finali sono chiamati ad una collaborazione sinergica. Un invito a riciclare correttamente la plastica e una riflessione attiva sulla consapevolezza dei nostri consumi alimentari. Da questa filosofia nasce, nel 2018, lo stabilimento di Presenzano, in provincia di Caserta. Qui Ferrarelle – prima e unica realtà del settore del Food & Beverage in Italia ad essersi dotata di un impianto destinato al riciclo e alla produzione di Pet riciclato - ogni anno toglie dall'ambiente oltre 20.000 tonnellate di bottiglie provenienti dalla raccolta differenziata, trasformate in R-Pet pronto ad una nuova vita». Quindi l'obiettivo è produrre bottiglie in Pet riciclato e coinvolgere le persone a riciclare correttamente la plastica. A che punto siamo? «Sicuramente, molto è già stato fatto ma riteniamo che si possa fare ancora di più. In quanto gestori di una risorsa preziosa come l'acqua, la sostenibilità è per noi un dovere, oltre che una missione. In questa direzione, abbiamo lanciato sul mercato ‘Infinita': un ulteriore traguardo nel percorso di sostenibilità di Ferrarelle Spa. Si tratta, infatti, della prima gamma completa di acque minerali interamente realizzata utilizzando al 100% R-Pet, con plastica riciclata direttamente dall'azienda nel suo stabilimento di Presenzano. La linea si affianca agli altri formati destinati al canale retail (1,5L e 0,5L), già realizzati con almeno il 50% di Pet riciclato sempre direttamente dall'azienda. Ma non solo, come Ferrarelle siamo impegnati attivamente in campagne di sensibilizzazione e progetti educational rivolti ai più piccoli, (non ultimo a 'A Scuola di Riciclo') poiché crediamo fortemente nel potenziale delle nuove generazioni, sempre più consapevoli e attente all'ambiente». Dall'inizio di quest'anno Ferrarelle è anche diventata società Benefit, perché e quali sono i vantaggi? «Nel 2021 Ferrarelle ha scelto di diventare società Benefit, la forma giuridica d'impresa che consente ad una azienda for profit di contribuire ad un miglioramento della collettività con obiettivi che riguardano aspetti economici, sociali ed ambientali, misurabili e rendicontati in maniera trasparente. La strategia che accompagna Ferrarelle in questo percorso si declina in tre aree strategiche: Environment - territorio e ambiente, con l'obiettivo di promuovere i principi e i valori della sostenibilità, oltre ai vantaggi legati all'utilizzo di materiali riciclabili e rinnovabili e tecniche e tecnologie innovative. People - persone, clienti, fornitori e lavoratori, perseguendo una comunicazione corretta e focalizzata sulla sostenibilità dei consumi alimentari e dei propri prodotti. Social & Cultural – Cultura e società, attraverso la promozione delle eccellenze della cultura, della ricerca scientifica e della responsabilità sociale italiane, anche attraverso iniziative, progetti a carattere sociale e culturale che coinvolgano i propri clienti, i propri lavoratori ed i propri fornitori». Una storia 100% italiana. E i programmi futuri? «Siamo una realtà orgogliosamente italiana, che ha fatto della sostenibilità - ambientale, sociale ed economica - una vera e propria scelta strategica. Un modo di fare impresa che desideriamo promuovere a livello nazionale ed internazionale: per questo abbiamo scelto di portare la nostra visione ad Expo Dubai 2020, in qualità di Sustainability Partner e Platinum Sponsor del Padiglione Italia. Oltre ad essere presenti con i marchi Ferrarelle e Amedei, arricchiremo il programma dell'Esposizione Universale con le nostre pratiche di business sostenibile, dalla gestione virtuosa della risorsa idrica al riciclo della plastica. Non a caso, proprio il Pet riciclato nello stabilimento di Presenzano è stato tra i materiali utilizzati per la realizzazione dell'iconica riproduzione del David di Michelangelo presente nel Padiglione, a celebrare la bellezza dei valori di innovazione e sostenibilità, da sempre cari a Ferrarelle». SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 1/10/2021

01 Ottobre 2021

Ferro (La Molisana): «Pasta 100% italiana e pack a impatto zero. Ora il bilancio di sostenibilità»

Il direttore operativo e socio parla dei due passaggi chiave: la conversione al grano 100% italiano e il packaging in carta (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Coniugare la vocazione di eccellenza italiana con un approccio sostenibile che culmina, quest'anno, con il primo bilancio di sostenibilità. E' il percorso tracciato dalla famiglia Ferro dall'acquisto, 10 anni fa, del pastificio La Molisana, un marchio centenario. Un percorso, spiega a SustainEconomy.24, report de Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School, il socio e direttore operativo Flavio Ferro, caratterizzato da due passaggi fondamentali: la conversione al 100% di grano italiano, nel 2018, e la scelta di un packaging in carta per arrivare al marchio ad impatto zero, quest'anno. Con un alto impegno altissimo in termini di investimento: 75 milioni dal 2011 ad oggi e nell'ultimo biennio 25 milioni di euro solo per il reparto confezionamento. L'impegno sostenibile e green per un'azienda alimentare come la vostra parte dalla scelta delle materie prime fino al prodotto finito. Qual è il percorso di La Molisana? «Dal 2011, data di acquisizione de La Molisana, sono state numerose le iniziative per cercare di garantire il mantenimento di quella vocazione di eccellenza qualitativa che abbiamo sempre avuto con il consolidamento di un approccio sostenibile. E dopo 10 anni, oggi, nel 2021, vedremo nascere finalmente il primo bilancio di sostenibilità. Il primo vero passaggio nella direzione della sostenibilità lo abbiamo avuto nel 2018 quando abbiamo deciso di convertire la produzione: da pasta realizzata con grani internazionali a pasta realizzata con solo grano italiano. Un passaggio fondamentale che ci ha portato ad una sostenibilità a 360 gradi sia ambientale che alimentare e sociale». Soffermiamoci sul packaging perché avete annunciato un cambio di abito per essere ancora più green. Una scelta importante? «E' una scelta importantissima perché dà seguito ad un percorso aziendale di sostenibilità totale. Questo passaggio alla carta rappresenta una delle pietre miliari dopo il passaggio al grano italiano nel 2018. Abbiamo raggiunto il grade di emissioni zero: abbiamo sostituito il nostro packaging in film plastico con uno in base carta riciclabile in classe C e questo ci ha dato la possibilità, oltre ad un abbattimento immediato pari a circa 3 mila quintali di plastica in meno ogni anno, di ridurre le emissioni di CO2. Partecipiamo, infatti, ad un programma di compensazioni di CO2 con ripiantumazione nel nostro Paese, in Amazzonia e nel Madagascar di un numero proporzionale di piante pari a quelle che vengono utilizzate per la produzione di carta e questo ci consente di avere il marchio a impatto zero. Si tratta comunque di un percorso che è stato particolarmente articolato perché convertire uno stabilimento che lavora attraverso un supporto di plastica significa rivoluzionare dalla base tutto il packaging». Quindi un impegno consistente anche in termini di investimenti? «Assolutamente, un investimento altissimo che dal 2011 ad oggi ci ha portato a spendere qualcosa come 75 milioni di euro e nell'ultimo biennio 25 milioni di euro soltanto per il reparto confezionamento. Lo stesso utilizzo della carta genera di fatto una diminuzione del 15-20% di battute per minuto di ogni macchina di confezionamento e questo non si compensa in altro modo se non acquistando delle macchine più performanti. Il passaggio alla carta è partito a marzo 2021, siamo completamente in carta sulla linea Italia 500 grammi e contiamo nel tempo di migliorare con l'utilizzo sempre minore di plastica - ancora oggi presente come barriera all'interno della confezione – e l'utilizzo di prodotti compostabili compatibili con i prodotti alimentari». Anche la sensibilità del cliente è cresciuta, riscontrate una risposta positiva? «Nell'ultimo decennio abbiamo compreso quanto sensibile sia l'attenzione dei consumatori ai temi della sostenibilità e dell'ambiente. Il consumatore è attento e giudica e non è soltanto un giudice di tendenza ma di sostanza. Quindi lavorare un prodotto che dia respiro all'ambiente, al territorio e all'italianità è molto importante. Il prodotto viene sempre più gradito e notiamo un ritorno in termini di fidelizzazione anche proprio grazie al discorso della sostenibilità». Guardiamo al futuro partendo dai vostri risultati, anche sull'export, e dai prezzi delle materie prime. Cosa vi aspettate per La Molisana e quali sono i progetti? «Per noi l'export rappresenta un importante driver di sviluppo: ad oggi siamo circa al 50% del nostro spedito e non termina un anno solare senza essere entrati in una nuova nazione. Il momento che stiamo vivendo è particolarmente delicato e fluttuante legato ad una impennata delle materie prime. Il grano, come le altre, sta risentendo di un importante nervosismo con i prezzi che sono più che duplicati da circa due mesi. La nostra realtà guarda con molta attenzione a questo momento delicato, forse dovuto anche al rimbalzo della situazione pandemica, ma posso affermare con certezza che l'unica garanzia per il consumatore, di fronte a questa fluttuazione delle materie prime, è avere di fronte una realtà integrata alimentare che può contenere i costi e garantire gli stessi livelli qualitativi. In merito ai progetti futuri intendiamo implementare tutto ciò che ha impatto sostenibile, continuiamo ad auto-produrre energia, e stiamo per inaugurare un nuovo smart building, che sostituirà un edificio degli anni '70, che ospiterà gli uffici e una nuova ala di produzione con una nuova linea di pasta lunga». SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 1/10/2021

01 Ottobre 2021

Saes Getters: «Studiamo materiali sostenibili; la nostra lacca per il packaging alimentare green»

Massimo della Porta, il presidente e maggiore azionista, racconta i progetti della società quotata sullo Star I punti chiave (Il Sole 24 Ore Radiocor) - «Oggi il trend di mercato è risolvere l'esigenza planetaria di salvaguardare l'ambiente». Per questo Saes Getters, società, quotata sullo Star di Borsa Italiana che inventa e produce materiali ‘funzionali', ha deciso di studiare soluzioni per realizzare packaging alimentari sostenibili. Ne è nata una lacca speciale che protegge gli alimenti allungando la vita sullo scaffale, senza intaccare la riciclabilità o la compostabilità dell'imballaggio. Il presidente e maggiore azionista Massimo della Porta parla a SustainEconomy.24, report di Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School anche dei progetti futuri. Saes Getters inventa e produce nuove famiglie e nuovi composti di materiali "funzionali" che hanno poi applicazione in diversi settori. Qual è il vostro apporto all'economia sostenibile e alla circolarità? «Saes crea e produce materiali, e poiché i materiali hanno tanti possibili ambiti applicativi dobbiamo sempre prestare attenzione alle grandi tematiche che influenzano il mercato: la sostenibilità è una di queste. Siamo nati quando le trasmissioni radio e televisive erano una delle esigenze fondamentali dell'umanità, e il nostro primo prodotto si inseriva in quel contesto: si trattava di piccoli getter, dispositivi che venivano inseriti all'interno dei tubi catodici delle Tv. Nel 2008/2009, anni in cui anni il tema centrale è diventato quello della salute e del benessere, ci siamo posizionati nel mercato medicale. Oggi il trend di mercato è quello di risolvere un'esigenza, planetaria, di salvaguardia ambientale: 7 anni fa abbiamo intuito che questa esigenza sarebbe diventata sempre più importante, e abbiamo iniziato a cercare di capire come potevamo fare la nostra parte, impiegando i nostri materiali nell'industria sostenibile. Oggi iniziamo a vedere i risultati. Stiamo puntando moltissimo sulla sostenibilità e ci crediamo in maniera profonda». Uno degli ultimi settori che avete aggiunto al vostro business, è quello degli imballaggi alimentari sostenibili e a basso impatto ambientale. Ce ne parla? «Alcune tecnologie, che avevamo sviluppato per il settore degli schermi 'Oled' e delle televisioni a schermo flessibile, presentavano forti analogie, dal punto di vista pratico, con il packaging alimentare. Gli schermi Oled, per essere flessibili, non possono essere di vetro: devono essere di materiale plastico. Questo materiale plastico è lo stesso usato nel mondo del packaging, e presenta anche lo stesso problema: il passaggio del gas (soprattutto ossigeno e umidità) che può danneggiare il dispositivo all'interno (o gli alimenti, nel caso del food packaging). Giacché abbiamo una competenza storica e siamo leader nell'assorbimento dei gas (il cosiddetto 'getteraggio'), abbiamo preso questa tecnologia e l'abbiamo adattata al packaging alimentare, rendendola più sostenibile economicamente. Così abbiamo sviluppato una speciale lacca che viene applicata sulle superfici degli imballaggi, e che riesce ad agire da barriera proteggendo gli alimenti e allungandone la vita sullo scaffale, senza intaccare la riciclabilità o la compostabilità dell'imballaggio». Come funziona questa lacca? «È una tecnologia complessa: la plastica tipicamente fa passare ossigeno o umidità ed è per questo motivo che nelle confezioni di biscotti o di fette biscottate siamo abituati a vedere un film di alluminio. Normalmente i packaging che devono preservare il cibo vengono realizzati accoppiando tra loro strati di materiali diversi (i così detti 'multistrato'). È facile capire che se si vuole rispondere all'esigenza di economia circolare e di riciclo, l'unico modo è quello di usare un monomateriale. È questa la forza della nostra lacca. Lo strato che andiamo a depositare sulla superficie della plastica, infatti, è così sottile che la normativa non lo considera inquinante, anche perché i nostri prodotti sono sviluppati tutti a partire da materiali food compatible. Proprio in questi giorni abbiamo dato notizia di una collaborazione con Venchi, con cui abbiamo annunciato il primo food packaging trattato con una lacca antiossidante, che impedisce alla superficie del cioccolato di ossidarsi». Può farci qualche altro esempio di vostri prodotti efficaci in chiave sostenibile? «Sempre nel settore dell'imballaggio abbiamo sviluppato, insieme a Novamont, degli speciali additivi che vengono usati all'interno delle bioplastiche come 'marker'. Il sistema permette di verificare se un bio materiale è effettivamente tale, aiutando a rispondere al problema della contraffazione». Tornando alla lacca, qual è stata la risposta del mercato e della distribuzione a questo nuovo packaging? «La risposta del mercato è lenta, perché quando si parla di innovazione e di cambiamento, questi portano sempre con sé dei costi, richiedono ricerca, investimenti, conoscenza. Posso però dire che stiamo avendo successo, con una certa gradualità. Negli ultimi due anni abbiamo avuto un fortissimo impatto dovuto alla pandemia, che non ha certo velocizzato i tempi ma stiamo vedendo i primi risultati». Cosa c'è nel futuro di Saes Getters? «Per quanto riguarda il mondo del packaging, ci stiamo presentando al mercato sotto una nuova veste, che non ci vede più solo come fornitore di materiali, ma come veri e propri 'solution provider': vogliamo lavorare in maniera stretta con gli utilizzatori finali (produttori di cibo, private label, grande distribuzione), offrendo loro non solo il prodotto finito, ma anche un vero e proprio affiancamento. Un esempio è la già citata collaborazione con Venchi, ma abbiamo raggiunto ottimi risultati anche con Colussi. In termini più generali, invece, l'azienda si sta trasformando: la nostra conoscenza è passata dai materiali metallurgici, a quelli polimerici, ai materiali organici ai compositi, col tempo stiamo diventando sempre più un'azienda chimica. Durante la pandemia abbiamo messo a punto un materiale polimerico funzionalizzato antibatterico e antivirale, testato contro il Covid e contro altre azioni virali. Si tratta di un film che troverà applicazione in ambiti molto particolari, e che attualmente è in fase di qualifica presso enti certificatori». SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 1/10/2021

29 Settembre 2021

Hub Luiss Business School: un valore aggiunto per Belluno e Dolomiti

«Orgogliosi dei risultati raggiunti» annuncia Enzo Peruffo, Associate Dean for Education e Director of MBA & Executive Education Luiss Business School. Per Lorraine Berton, Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti «la ripresa economica passa dalla formazione» Dopo un anno di attività dell’Hub Veneto delle Dolomiti, i numeri parlano da soli: 1200 ore di formazione, 200 partecipanti, 35 aziende 12 percorsi formativi. Il centro di alta formazione voluto con forza da Luiss Business School e Confindustria Belluno Dolomiti si prepara ad affrontare il suo secondo anno con 2 corsi dedicati a neolaureati e 6 corsi executive. «La parte più difficile l'abbiamo già gestito – spiega Enzo Peruffo, Associate Dean for Education e Director of MBA & Executive Education Luiss Business School – Ma il futuro dell'education non sarà solo in presenza: il digitale sarà un valore, una flessibilità che soprattutto gli executive vorranno mantenere, ma sarà possibile tornare a costruire il proprio network, un valore fondamentale per Luiss Business School». «La crescita del capitale umano è un tema strategico per la ripresa del nostro paese e per il futuro delle nostre montagne – spiega Lorraine Berton, Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti – L'economia si sta riprendendo bene, ma sappiamo quanto questa ripresa sia legata alla formazione: per questo sottolineiamo il ruolo cruciale dell'Hub Veneto delle Dolomiti nell'intercettare e soddisfare le esigenze delle imprese del territorio». Peruffo le definisce «la stella polare dell'offerta formativa», che per l'anno accademico 2021/2022 si arricchisce di nuovi percorsi a disposizione dei professionisti che vogliono mettersi alla prova sul territorio. Sono in partenza due programmi master per giovani neolaureati: uno in Tourism Management, l'altro in Sales & Account Management. In partenza anche sei programmi Executive: Amministrazione, finanza e controllo; Hotel management; Professione Project Manager; Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane; Marketing & Salese; Digital Marketing. L'obiettivo è attrarre professionalità sul territorio, capaci di mettersi in relazione con le richieste delle aziende. Per conoscere tutti i percorsi che sarà possibile seguire presso l'Hub Veneto delle Dolomiti si potrà sfruttare l'Open Day in programma il prossimo 30 settembre presso Palazzo Bembo, a Belluno (Via Loreto, 34). «Apriamo le porte del nostro hub per permettere agli studenti di conoscere tutto lo staff e tutti i professionisti che lavorano con noi – ha aggiunto Peruffo – I nostri corsi nascono con una duplice prospettiva, che si sintetizza nella parola glocal: da un lato c'è uno sguardo globale e nazionale, dall'altro c'è un continuo ancoraggio al territorio e alle sue esigenze». 29/9/2021

24 Settembre 2021

Copasir: «Su dati e rete a banda larga va definita la strategia nazionale»

Parla il presidente Adolfo Urso a DigitEconomy.24 di Luiss Business School e Il Sole 24 Ore. «Nelle prossime settimane audiremo Baldoni, il direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza» Sulla cybersicurezza, uno dei grandi problemi che si porranno a livello globale, «dobbiamo fare in fretta e fare bene». È la posizione di Adolfo Urso, presidente del Copasir, alla luce dell'evoluzione delle tecnologie e dell'esigenza di tutela dei dati dagli attacchi informatici. Proprio nel campo dei dati, «si ridisegneranno gli assetti globali». Il cloud nazionale, la strategia sulla rete a banda larga, «che va definita», le interconnessioni attraverso i cavi marittimi nel Mediterraneo, lo sviluppo tecnologico e produttivo sui chip e sui semiconduttori, le batterie elettriche e ovviamente sulla intelligenza artificiale «sono – sottolinea Urso con DigitEconomy.24, report del Sole 24 Ore e della Luiss Business School - elementi importanti di quella che deve essere una chiara e definita strategia nazionale, condivisa con i nostri partner europei e atlantici». E proprio sul progetto di cloud nazionale e sui problemi di sicurezza che si profilano, il Copasir, annuncia il presidente, audirà il neodirettore dell'Agenzia per la Cybersicurezza, Roberto Baldoni. Intanto, in occasione dell'assemblea di Confindustria, lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ribadito la strategicità del progetto nazioanle per il cloud, affermando che si aspettano le offerte (la scadenza attesa è entro fine mese, ndr) e il contributo dei privati sarà importante.  Ad agosto è stata approvata la legge sulla cybersicurezza che prevede anche la nascita dell'Agenzia ad hoc. Si può dire che l'Italia ha oggi uno scudo sufficiente per proteggersi dagli attacchi? L' agenzia sta muovendo i primi passi e mi auguro che possa presto essere in piena attività. La sua realizzazione giunge con qualche anno di ritardo rispetto ad altri Paesi europei, anche se nel frattempo, grazie proprio alla attività, che potremmo definire di supplenza, della intelligence e all'impulso del Copasir sono stati realizzati altri tasselli importanti, per esempio il perimetro di sicurezza nazionale. Il ministro dell'Innovazione tecnologica, Vittorio Colao, qualche settimana fa evidenziava come il 95% della Pa non fosse ancora in condizione di proteggere i propri dati, come è emerso in modo eclatante nel caso dell'hackeraggio che ha colpito la Regione Lazio, così come ospedali e aziende strategiche. E i dati sull'aumento esponenziale dei crimini informatici purtroppo lo dimostrano. Dobbiamo fare in fretta e fare bene, consapevoli dei rischi e delle potenzialità. Questo è il campo in cui si ridisegnano i nuovi assetti globali, la competitività dell'intero sistema Paese, non solo la protezione dei nostri dati che ne è il presupposto. Il cloud nazionale, la rete a banda larga e le interconnessioni attraverso i cavi marittimi nel Mediterraneo, ma anche lo sviluppo tecnologico e produttivo sui chip e sui semiconduttori, sulle batterie elettriche e ovviamente sulla intelligenza artificiale sono elementi importanti di quella che deve essere una chiara e definita strategia nazionale, condivisa con i nostri partner europei e atlantici. Nei piani del Governo c'è il lancio del cloud nazionale della Pa che conterrà anche vari dati sensibili. Sono previsti sistemi di crittografia che dovrebbero proteggere i dati, a seconda anche della loro tipologia. È un sistema sicuro? Avete in programma altre audizioni su questi temi? Nelle prossime settimane audiremo il direttore della nuova agenzia per valutarne lo stato di attuazione. Intanto auguro buon lavoro al professor Roberto Baldoni e alla sua vice Nunzia Ciardi, eccellenti professionalità. Sono importanti anche le modalità e la tempistica con cui verrà realizzato il Cloud nazionale, per avere assoluta garanzia sulla protezione dei nostri dati. Così come va definita la strategia sulla rete a banda larga. Nella partita del cloud entreranno probabilmente anche le big tech   in partnership con grandi gruppi nazionali che sono in procinto di fare offerte per il cloud nazionale. Qualcuno paventa però l'applicazione del Cloud Act che consente ai giudici Usa, in determinate situazioni, di richiedere dati anche se conservati in server fuori dagli States. È un pericolo per la sovranità italiana? Come si può risolvere? È l’argomento che anche il Copasir ha posto all'attenzione del Governo e credo sia ben presente in chi sta operando per la definizione degli attori e delle regole cui dovranno attenersi, anche in merito alla proprietà della tecnologia e dei dati. Sarebbe opportuno arrivare a un protocollo comune in Europa per tutelare la sovranità digitale europea? Non è solo una questione di regole ma anche, soprattutto in questo campo, di tecnologia e quindi di sistemi produttivi. Abbiano molto da fare insieme e certamente il Pnrr può aiutarci a sviluppare meglio le potenzialità europee per garantire una più efficace autonomia e quindi sovranità. Oggi dipendiamo da altri. Il suo predecessore, Raffaele Volpi, lamentava un'applicazione blanda del golden power, a tutela degli asset strategici. È un problema persistente? Occorrerebbe un maggiore tutela per asset come le reti di telecomunicazioni? La recente relazione al Parlamento sull'applicazione della golden power nel 2020 fornisce dati inequivocabili: il Governo ha esercitato i poteri di veto solo in 2 casi su 342 notifiche; in altri 42 ha posto condizioni di cui 24 hanno riguardato operazioni societarie e18 i contesti di fornitura relativi alla tecnologia 5G. Noto però un cambio di passo nel corso di quest'anno, mi sembra che ci sia più consapevolezza nella tutela degli asset strategici, non solo nel campo delle telecomunicazioni, in più contesti la possibilità di esercitare la golden power è stata evocata per scongiurare operazioni ostili con una efficace opera di preventiva moral suasion. Seguiamo con attenzione come nostro dovere. SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 24/9/2021

17 Settembre 2021

Giovannini: «Un piano da 61 miliardi per la nuova mobilità. Miglioriamo la vita delle persone e la competitività delle imprese»

Il Ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili delinea il programma e il calendario. Dai treni agli aerei alla mobilità urbana, con il monitoraggio costante richiesto dall'emergenza Covid   Un piano ambizioso per trasformare la mobilità del Paese e migliorare la vita delle persone e la competitività delle imprese che si traduce in investimenti per 61 miliardi di cui il 56% al Sud. Il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in un'intervista a SustainEconomy.24, report De Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School, delinea il programma e il calendario. Dai treni agli aerei alla mobilità urbana e ‘dolce', con un monitoraggio costante richiesto dall'emergenza Covid. Ministro, sono arrivate le prime risorse del Pnrr. Sul fronte della mobilità sostenibile e delle infrastrutture avete un piano ambizioso. Quali sono le priorità? Qual è il calendario che si è dato? «Abbiamo un piano molto ambizioso ed è quello di investire 61 miliardi, di cui il 56% al Sud, per trasformare e innovare la mobilità del Paese e realizzare infrastrutture sostenibili, in linea con la nuova visione strategica del ministero: migliorare la qualità della vita delle persone e la competitività delle imprese nel rispetto dell'ambiente. Da questo punto fermo discendono le scelte che abbiamo già effettuato per utilizzare le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La prima tranche di fondi europei, 25 miliardi, è arrivata, ma il Mims lavora sull'intero pacchetto di investimento di nostra competenza. Ho già firmato diversi decreti, condivisi con le Regioni e gli enti territoriali, per assegnare circa 12 miliardi di euro, a partire da quelli del Fondo complementare che si affianca al finanziamento europeo. Ad esempio, sono stati ripartiti 2,8 miliardi di interventi per l'ammodernamento dei porti, 600 milioni di euro per l'acquisto di autobus verdi alimentati a metano, idrogeno o elettrici, 500 milioni per l'acquisto di treni elettrici o a idrogeno, 2 miliardi per la riqualificazione delle case popolari e degli spazi verdi delle città. Ulteriori 25 miliardi sono stati assegnati alle Ferrovie con l'aggiornamento del contratto di programma 2020-21: in particolare, sono fondi destinati ad alcuni lotti dell'alta velocità, all'implementazione del programma ERMTS, ossia il sistema europeo di gestione, controllo e protezione del traffico ferroviario, al potenziamento delle direttrici e dei nodi ferroviari e al piano stazioni per il Sud. Ricordo poi che 10 miliardi erano già stati previsti per l'alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria nel decreto legge n.59 che ha creato il Fondo complementare e stanziato altre risorse del bilancio nazionale per la realizzazione del Pnrr. Tuttavia, è bene ricordare che la programmazione del Mims non si ferma al 2026, cioè la scadenza per spendere le risorse europee, ma va oltre, guarda ai prossimi 10 anni. Intendo dire che la visione sulla sostenibilità, l'inclusività e il rispetto dell'ambiente che è alla base del Pnrr si applicherà anche ad altre risorse, come il Fondo Sviluppo e Coesione, i Fondi strutturali europei, al fondo pluriennale per gli investimenti. Come vede, stiamo intervenendo su molteplici fronti contemporaneamente e molto rapidamente». Lei si è dedicato al tema dei porti, degli aeroporti e delle ferrovie. Avremo infrastrutture low carbon e vettori ad idrogeno? «Certamente, il Pnrr darà una forte spinta alla giusta transizione ecologica. Nei porti sarà realizzata l'elettrificazione delle banchine, il cosiddetto cold ironing, che consentirà alle navi in sosta di accedere alla corrente elettrica da terra anziché tenere i motori accesi, con quello che determina in termini di inquinamento atmosferico e acustico. Previsti anche investimenti per l'aumento delle disponibilità di combustibili alternativi (Gnl) che consentirà di ridurre le emissioni inquinanti. Per gli aeroporti i progetti del Pnrr riguardano la digitalizzazione dei sistemi logistici e del traffico aereo e questo consentirà una migliore gestione dei voli e l'ottimizzazione della capacità dello spazio aereo. Per il settore ferroviario, un importante intervento è volto al rinnovo dei treni nelle linee regionali e alla sperimentazione dell'idrogeno per le ferrovie non elettrificate. Si partirà con i treni a idrogeno nel Salento e in Val Camonica». Guardando alla mobilità nelle nostre città, che traguardi si è dato?  «Gli interventi sulla mobilità urbana, che hanno l'impatto più diretto sulla qualità della vita delle persone e sulla vivibilità dei territori, abbracciano diverse modalità di trasporto. Saranno realizzati oltre 200 chilometri di nuove linee tranviarie, metropolitane e di filobus e acquistati 3.200 autobus elettrici o a idrogeno per le aree urbane e 2.000 autobus a metano per il trasporto extraurbano. Per le città lavoriamo ad un ambizioso piano di ciclovie per aumentare e incentivare la "mobilità dolce", finanziato con 200 milioni di euro. Sono già partiti i progetti per collegare le stazioni ferroviarie alle università in 7 città. Anche molti progetti del settore ferroviario avranno un impatto positivo per il sistema di mobilità delle città, mi riferisco al piano stazioni al Sud per il quale sono previsti 700 milioni da utilizzare per interventi di riqualificazione e per il miglioramento dell'accessibilità e agli interventi per 3 miliardi di euro di potenziamento dei nodi ferroviari a servizio delle aree urbane e per agevolare il collegamento con altre direttrici». Tutti i piani devono tener conto anche della pandemia di Covid-19 che ha modificato il modo di viaggiare, muoversi e lavorare. Dal suo ministero sono giunte le indicazioni per questa ripresa di settembre. Servirà la cooperazione di tutti? Dagli enti locali alle imprese ai sindacati? «Al Mims abbiamo avviato ad aprile scorso il confronto con Regioni ed enti locali per organizzare il sistema dei trasporti, soprattutto il trasporto pubblico locale, in vista della ripresa delle scuole e delle attività lavorative in autunno. Sono state predisposte linee guida per tutte le modalità di trasporto, validate dal Comitato Tecnico Scientifico. Per il trasporto pubblico locale, la modalità che interessa maggiormente studenti e lavoratori, e quindi la quotidianità di un numero elevato di persone, ci siamo concentrati su tre aspetti: potenziare l'offerta specialmente nelle ore di punta, favorendo le Regioni, che sono gli enti responsabili della programmazione e della gestione del Tpl, nel mettere a disposizione adeguati servizi aggiuntivi per evitare gli affollamenti nei mezzi; scaglionare gli orari scolastici e delle attività commerciali per evitare picchi di domanda di servizi; rafforzare i controlli e garantire la sicurezza dei lavoratori addetti e degli autisti. Il governo ha messo a disposizione le risorse per il finanziamento dei servizi aggiuntivi, 618 milioni di euro per il secondo semestre del 2021, una cifra molto più elevata rispetto ai 222 milioni rendicontati nel primo semestre. I piani elaborati dalle Regioni prevedono una quantità di servizi aggiuntivi più che tripla rispetto a quella messa in campo un anno fa. Ovviamente, il ministero effettuerà un monitoraggio costante sull'attuazione dei piani regionali per il Tpl, anche grazie alla collaborazione dei Prefetti, i quali hanno favorito, provincia per provincia, il dialogo tra le scuole, le aziende di trasporto e i Comuni al fine di predisporre i piani per i servizi aggiuntivi e lo sfasamento degli orari scolastici». SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 17/9/2021

17 Settembre 2021

Chi sono i leader del futuro: la lezione del Graduation Day in Luiss Business School

Nella cornice di Villa Blanc gli studenti dei master 2018/2019 hanno celebrato la fine del proprio percorso formativo. «Né un punto di arrivo, né di partenza, bensì la tappa di un lungo viaggio», ha spiegato il Presidente Luiss Business School Luigi Abete, dettando gli ingredienti necessari per essere leader del futuro «La formazione è qualcosa di più del semplice apprendimento: è crearsi un proprio modo di essere, di pensare, sia da un punto di vista progettuale sia critico, per arrivare ad agire come leader». Con queste parole Luigi Abete, Presidente Luiss Business School, ha aperto i Graduation Day dedicati agli studenti del master dell’edizione 2018/2019. Torna finalmente la cerimonia in presenza, che ospita inoltre gli speech degli studenti. I leader del futuro «Leadership significa avere un orizzonte più che una visione – ha spiegato Abete – Quest'ultima può essere anche un'utopia, mentre l'orizzonte è quel punto distante da noi, ma che riusciamo a vedere e a fotografare. È un punto che più gli camminiamo incontro, più si allontana, e che quindi non raggiungeremo mai. Ma è proprio questo il modo di essere leader: svolgere una professione, avendo progetti e programmi, sostenuti da quell'orizzonte, da tradurre in realtà». Nel salutare studenti e famiglie, ma anche coordinatori, professori e operatori, il presidente Luiss Business School ha sottolineato anche che «leader non significa avere il consenso di molti, ma avere idee e progetti da perseguire. Non ha paura del nuovo, del cambiamento, dell'andare in minoranza con le proprie idee perché sa che potranno realizzarsi portando cose positive per tutti. Il leader è un soggetto che ha la responsabilità – intesa come coscienza e conoscenza – come centro della propria modalità di agire». «I veri leader oggi non sono degli uomini solitari – ha concluso Abete – la leadership di un Paese moderno va costruita in modo collettivo. La storia è fatta da tante persone, in tempi moderni e meno moderni, in contesti talvolta difficili, ma la volontà degli uomini positivi, se riescono a fare un fronte comune, naturale, allora diventa leadership. La capacità di ciascuno di noi si vede nell'essere leader insieme agli altri». Essere testimoni attivi Terminato il proprio percorso di studio, gli studenti di Luiss Business School si trasformano in testimoni attivi che, attraverso la propria professionalità assicurano la prosecuzione della storia di formazione che ogni giorno si svolge a Villa Blanc, a Roma, e nelle altre sedi nazionali e internazionali della Scuola. Come ha spiegato Luca Pirolo, Direttore Area Master Luiss Business School, «se c'è una qualche battaglia che dovete combattere nel mondo del lavoro, dovete farlo essendo certi di avere tutti gli strumenti che avete acquisito durante questi mesi all'interno delle nostre aule. Ci piace pensare che quello che ogni studente attraversa nelle nostre aule non è un percorso di formazione, ma di trasformazione. Si cresce dal punto di vista personale, professionale e caratteriale perché il nostro percorso formativo si basa sullo sviluppo di hard e soft skill». A testimonianza di ciò l’Alumna, Francesca De Rosa, che ha frequentato il Major in Sustainability and Energy Industry del Master Master in International Management nell’hub di Milano alla sua prima edizione, ha raccontato la fatica, ma anche i traguardi raggiunti insieme al gruppo. «Quella valigia per Milano ci ha cambiato la vita – ha spiegato De Rosa – L'esserci spinti oltre la comfort zone e aver avuto il coraggio di raggiungere il risultato ci ha resi non solo più capaci e coesi tra noi, ma ha cambiato i nostri caratteri e le competenze di partenza, che si sono intrecciati in modo da poterli esprimere al meglio anche nell'aiuto ai propri compagni di avventure. Non ci serviva avere tutte le risposte all'inizio, ma l'importante era farsi le giuste domande nel percorso». «Se dovessi definire con una sola parola il percorso di formazione in Luiss Business School, quella parola sarebbe "unbelievable" – ha esordito Antonietta Costanzo, studentessa del master in Diritto Tributario. Ricordando le tappe e i successi del percorso ha raccontato i quattro ingredienti per una carriera di successo emersi durante l’incontro di Job Shadowing con Patrizia Rutigliano, Executive Vice President Institutional Affairs, ESG, Communication & Marketing di Snam, nell’ambito del progetto GROW-Generating Real Opportunities for Women: «Non precludersi mai un'occasione lavorativa, quella che a volte si considera la meno adatta si può rivelare la vostra migliore scelta; mettersi in gioco in primo piano, nessuno ti dà gratificazioni solo perché sei bravo; non crearsi mai problemi di mobilità; curare il network è bello, fare squadra». «Un’esperienza che non solo permette di acquisire gli strumenti necessari per trasformare un'idea in un progetto reale – ha precisato Carlotta De Simone, studentessa di Gestione della produzione cinematografica e televisiva – ma che ti forma come professionista, consentendo di acquisire consapevolezza dei tuoi punti di forza, e ti arricchisce grazie alla possibilità di confronto e dialogo, con colleghi ed esperti di settore». A questi, il presidente Abete ha aggiunto: «Ambizione e senso del limite sono due facce della stessa medaglia: l'ambizione è legittima se hai un progetto, mentre il senso del limite dà all'ambizione il senso della realtà». Nel concludere le cerimonie, il professor Pirolo ha augurato agli Alumni di non fermare mai la «sensazione di positività che state vivendo, continuate a guardare il futuro, abbiate fiducia in quello che avete appreso e andate avanti come persone e come lavoratori». 17/9/2021

16 Settembre 2021

Riforma Italia - Quale sarà il futuro del nostro Paese?

Il 21 settembre alle 9:30 si terrà l’evento "Riforma Italia - Quale sarà il futuro del nostro Paese?" nato dalla collaborazione EY-Luiss Business School. Un'occasione di confronto il mondo istituzionale, accademico, industriale ed imprenditoriale, sarà incentrata sull’analisi dell’impatto delle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sul sistema economico e sociale del nostro Paese.  Tali misure dovranno infatti garantire la massimizzazione dell’impatto degli investimenti pianificati, al fine di incentivare la ripartenza del sistema Italia.  L’evento sarà tenuto in presenza presso Villa Blanc, sede Luiss Business School a Roma, e sarà possibile seguirlo anche in formato digitale con diretta streaming sul sito de Il Sole 24 Ore.  AGENDA 9:30 APERTURA dei LAVORIBenvenuto e introduzioneSTEFANIA RADOCCIA, EYe PAOLO BOCCARDELLI, Luiss Business School 9:45 Keynote speech di MARCO BUTI, Capo di gabinetto del Commissario europeo agli affari economici e monetari 10:05 Intervista a DOMENICO SINISCALCO, Vice Presidente, Morgan Stanley 10:25 SEMPLIFICAZIONE (Moderazione a cura di Lina Palmerini, Sole 24Ore) La semplificazione amministrativa è parte integrante del processo di ripresa economica del Paese, per migliorarne l’attrattività rispetto agli investimenti di capitale privato   10:35 Intervista a BERNARDO MATTARELLA, Professore ordinario di Diritto Amministrativo, Luiss 10:55 Fireside chat FRANCO BASSANINI, Presidente CdA, Open FiberPIETRO SALINI, Amministratore Delegato, Webuild 11:25 Introduzione a cura di RENATO GIALLOMBARDO, EY Fireside chat FABIO GALLIA, Direttore Generale, FincantieriMONICA MANDELLI, Managing Director, KKR a New York11:45Coffee Break 12:05 FISCALE (Moderazione a cura di Roberto Arditti, Kratesis)La riforma fiscale e gli obiettivi chiesti dall’Europa: ridurre il peso sui redditi da lavoro, contrastare l’evasione e garantire una fiscalità agevolata per incentivare gli investimenti industriali  Fireside chat FRANCESCA MARIOTTI, Direttore Generale, ConfindustriaERNESTO MARIA RUFFINI, Direttore, Agenzia delle Entrate 12:35 Panel Introduzione a cura di DAVIDE BERGAMI, EY ALESSANDRO BUCCHIERI, Head of Tax, EnelMONICA CAVALLINI, Group Head Tax, Customs & Insurance, Ferrero InternationalCARLO GHISONI, Head of Global Tax & Treasury, Finance, Chiesi Farmaceutici 13:05 Keynote speech di MARIA SAVONA, Professoressa di Economia Applicata al Dipartimento di Economia e Finanza, Luiss 13:25 Light lunch 14:30 Riapertura dei lavori  Keynote speech di FRANCESCO BESTAGNO, Consigliere giuridico presso la Rappresentanza permanente dell’Italia all’Unione Europea 14:50 GIUSTIZIA (Moderazione a cura di Roberto Arditti, Kratesis)Come la riforma della giustizia può agevolare le dinamiche di business e l’attrattività del mercato italiano Keynote speech COSIMO D’ARRIGO, Consigliere, Corte Suprema di Cassazione – Componente della Commissione di Garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici 15:10 Panel CECILIA BERNARDO, Giudice, Sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di RomaANTONINO LA MALFA, Presidente sezione fallimentare, Tribunale di RomaGUIDO ROMANO, Vicecapo Gabinetto, Ministero della Giustizia 15:40 Fireside chatIntroduzione a cura di FRANCESCO MAROTTA, EY GIULIO FAZIO, Direttore Affari Legali e Societari, EnelAGOSTINO NUZZOLO, General Counsel, Legal and Tax Executive Vice President e Segretario del Consiglio di Amministrazione, Telecom Italia 16:00 LAVORO (Moderazione a cura di Lina Palmerini, Sole 24Ore)Come la riforma del lavoro può sostenere l’evoluzione delle competenze e promuovere la concorrenza IntervistaGIOVANNI BRUGNOLI, Vice Presidente per il Capitale Umano, Confindustria 16:30 Keynote speechROBERTO PESSI, Professore Ordinario di Diritto del Lavoro, Luiss 16:50 Panel Introduzione a cura di STEFANIA RADOCCIA, EY ROSSELLA GANGI, HR Director, WindtreSIMONETTA IARLORI, Chief People, Organization and Transformation Officer, LeonardoMONICA POSSA, Group Chief HR & Organization Officer, Generali 17:30 WRAP UP e CHIUSURA LAVORI A cura di STEFANIA RADOCCIA, EY e PAOLO BOCCARDELLI, Luiss Business School Registrati e segui la diretta online 16/9/2021

08 Settembre 2021

Open Day Master Milano e Belluno

L'Open Day Master è l’occasione per scoprire tutto sui Master di I livello della Luiss Business School dedicati a laureandi e neolaureati: il processo di selezione e ammissione, le agevolazioni finanziarie e le borse di studio, i servizi di supporto alla carriera, gli sbocchi professionali e l’esperienza internazionale. Durante l’Open Day troverai le risposte a tutte le domande relative al master di tuo interesse o, se non hai ben chiaro quale programma fa al caso tuo, verrai guidato nella ricerca del Master in linea con le tue aspirazioni e attitudini. Gli Open Day Master si svolgeranno presso gli hub Luiss Business School di Milano e Belluno. Fai il primo passo verso la tua carriera e registrati subito all’evento. QUANDO E DOVE • Milano 22 settembre 2021 – Milano Luiss Hub, Via Massimo D’Azeglio 3, 20154 Milano. • Belluno 30 settembre 2021 – Hub Veneto delle Dolomiti, Palazzo Bembo, Via Loreto 34, 32100 Belluno. Gli eventi sono gratuiti e si svolgeranno dalle ore 15:00 alle ore 17:00. Nel rispetto delle normative di sicurezza Covid per accedere all'evento è richiesta la certificazione Verde (green pass) e verranno assegnate fasce orarie con ingressi contingentati. La registrazione è necessaria. Scopri i Master offerti presso l’Hub di Milano Scopri i Master offerti presso l’Hub di Belluno Scopri i Master offerti presso l’Hub di Milano Scopri i Master offerti presso l’Hub di Belluno Registrati Nella tutela di tutti i partecipanti all’Open Day si ricorda che durante tutta la durata resta fermo l’obbligo di indossare la mascherina. All’ingresso presso la sede il personale provvederà alla misurazione della temperatura e saranno disponibili punti per l’igienizzazione delle mani.

07 Settembre 2021

Open Evening Executive e MBA Luiss Business School

L'Open Evening Executive e MBA è l’evento di orientamento dei programmi executive della Luiss Business School, disegnati per favorire lo sviluppo professionale, personale o aziendale. La Luiss Business School, attraverso una formazione moderna e d’eccellenza, offre programmi formativi di diversa natura e tipologia dedicati a professionisti, imprenditori e manager che desiderano acquisire competenze senza rinunciare agli impegni lavorativi e familiari. L’Open Evening Executive e MBA si svolgerà presso gli hub Luiss Business School di Roma, Milano e Belluno. QUANDO E DOVE Milano 22 settembre 2021 – Milano Luiss Hub, Via Massimo D’Azeglio 3, 20154 Milano.Roma 27 settembre 2021 - Luiss Business School, Campus Villa Blanc, Via Nomentana 216, 00162 Roma.Belluno 30 settembre 2021 – Hub Veneto delle Dolomiti, Palazzo Bembo, Via Loreto 34, 32100 Belluno. Gli eventi sono gratuiti e si svolgeranno dalle ore 18:00 alle ore 20:00. Nel rispetto delle normative di sicurezza Covid per accedere all'evento è richiesta la certificazione Verde (green pass) e verranno assegnate fasce orarie con ingressi contingentati. La registrazione è necessaria. REGISTRATI Scopri i programmi Executive Scopri i programmi MBA Nella tutela di tutti i partecipanti si ricorda che durante tutta la durata degli eventi resta fermo l’obbligo di indossare la mascherina. All’ingresso delle sedi, il personale provvederà alla misurazione della temperatura e saranno disponibili punti per l’igienizzazione delle mani. 7/9/2021

02 Settembre 2021

Webinar di presentazione del Corso di alta formazione in Consulente Legale d’Impresa

Il 16 settembre alle ore 16.00 sarà possibile partecipare al Webinar dedicato alla presentazione del corso Consulente Legale d’Impresa, il programma di alta formazione della Luiss Business School che mira a formare giovani avvocati, praticanti e neolaureati per ricoprire con successo posizioni da legal counsel in contesti aziendali o in studi professionali italiani e internazionali. Il tema del Webinar Il webinar offre l’occasione unica di approfondire la struttura del programma, i contenuti dei corsi e il network di docenti, professionisti e aziende che interverranno durante il programma. Sarà inoltre possibile incontrare virtualmente il Direttore Scientifico del corso Francesco Di Ciommo, avvocato cassazionista e Professore Ordinario di Diritto Privato presso la Luiss Guido Carli che discuterà durante il Webinar del modello di prevenzione della commissione dei reati da parte degli enti ex d.lgs. 231/2001 e interagire con lo Staff Luiss Business School per scoprire le opportunità di carriera e i dati di placement del corso. Speaker Francesco Di Ciommo, direttore del corso, avvocato cassazionista e Professore Ordinario di Diritto Privato, Luiss Guido Carli Lorenzo De Santis, Coordinatore del corso, Luiss Business School A chi è rivolto il Webinar Il Webinar è indirizzato a laureati o laureandi in Giurisprudenza. Al termine del Webinar, in una sessione di Q&A il coordinatore del Master risponderà a tutte le domande e curiosità sui requisiti di accesso al programma, il processo di selezione e i contributi disponibili per i futuri studenti. Per partecipare al Webinar è necessaria la registrazione.                      REGISTRATI 2/9/2021

02 Settembre 2021

Webinar – Master in Diritto Tributario, Contabilità e Pianificazione Fiscale

Il 17 settembre alle ore 14.00 sarà possibile partecipare al Webinar di presentazione del Master Full-time in Diritto Tributario, Contabilità e Pianificazione Fiscale, un Master Universitario di II livello della Luiss Business School che offre l’opportunità di inserimento in importanti studi tributaristi e società di consulenza. Un incontro digitale per scoprire le opportunità di carriera del Master Il Master in Diritto Tributario, Contabilità e Pianificazione Fiscale ha formato negli ultimi 30 anni un’intera generazione di tributaristi, buona parte dei quali rivestono oggi posizioni preminenti nell’ambito delle professioni, degli uffici fiscali delle imprese e della pubblica amministrazione. Questa esperienza formativa prosegue ancora oggi con grande successo grazie al contributo didattico dei migliori studiosi ed operatori della materia, impegnati in un percorso di elevato livello culturale e professionale idoneo a fornire ai discenti un solido bagaglio “tributario” assai apprezzato in ambito lavorativo. Il tema del Webinar Il Webinar offre l’occasione unica di approfondire la struttura del programma, i contenuti dei corsi, e il network di docenti, professionisti e aziende che interverranno durante il Master.  Sarà inoltre possibile incontrare virtualmente il Direttore Scientifico del Master, il Prof. Avv. Giuseppe Melis che approfondirà la figura del “tributarista” e interagire con il Career Service Office per scoprire le opportunità di carriera e i dati di placement del Master. Speaker Prof. Avv. Giuseppe Melis, Professore Ordinario di Diritto Tributario presso la Luiss Guido Carli e Direttore Scientifico del Master in Diritto Tributario, Contabilità e Pianificazione Fiscale della Luiss Business School Maddalena Addabbo, Career Service Luiss Business School Giulia Antenucci, Coordinatore Master Full-time Luiss Business School Al termine del Webinar, in una sessione di Q&A il coordinatore del Master risponderà a tutte le domande e curiosità sui requisiti di accesso al programma, il processo di selezione e i contributi disponibili per i futuri studenti. Per partecipare alla Masterclass è necessaria la registrazione. REGISTRATI 2/9/2021

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