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26 Gennaio 2022

Global Minimum Tax, Boccardelli: «Ridurrà lo svantaggio di competitività dell'Italia»

Il Direttore Luiss Business School inquadra l'impatto della misura europea sul sistema Paese: «con i fondi della GMT bisogna investire su altri fattori della competitività, come digitalizzazione e costo energie» Dalla sua approvazione al G20, la Global Minimum Tax continua a tenere banco. Benché miri a una tassazione più equa da imporre a quelle imprese nazionali e internazionali sempre alla ricerca di aliquote e sistemi fiscali più favorevoli ai propri utili, la GMT rappresenta anche un'opportunità non solo per l'Unione Europea ma anche per l'Italia. Il Paese combatte da sempre con una pressione fiscale altissima, che smorza l'attrattiva verso capitali e gruppi esteri. Ma, come spiega Paolo Boccardelli, Direttore Luiss Business School, «la Global Minimum Tax può essere un'ulteriore occasione per ridurre lo svantaggio di competitività dell'Italia rispetto ad altri. Affinché ciò succeda, bisognerà utilizzare i ricavi di questa tassazione per investire su altri fattori, come digitalizzazione e costo delle energie». Cos'è la Global Mininimum Tax La Global Minimum Tax è l’imposta minima del 15% che si applicherà agli utili dei grandi gruppi che hanno un fatturato consolidato superiore ai 750 milioni di euro. È stata approvata durante il primo giorno del G20 di Roma e mira a garantire un livello di tassazione minimo per le imprese internazionali, quale che sia il Paese in cui operano, evitando che queste continuino a trasferire la propria sede fiscale in un paese dove il trattamento è più favorevole. L'obiettivo è realizzare una redistribuzione del gettito fiscale e, come spiega Andrea Silvestri, Adjunct Professor, Luiss Business School, «limitare la competizione a ribasso tra i vari stati che, nel corso del tempo, per attrarre investimenti di impresa hanno ridotto le aliquote fiscali e hanno previsto delle agevolazioni». Al momento sono 137 (su 140) gli stati del mondo che hanno accettato l'accordo OCSE in cui la GMT è presente. Ci sono pochissime eccezioni all'applicazione della GMT, come i fondi pensione e i fondi di investimento. Per determinare il reddito soggetto alla GMT si parte dall'utile contabile, quello che ciascuna società deve determinare sulla base del reporting package ai fini del bilancio della sua specifica capogruppo. A questo gruppo vengono apportati degli aggiustamenti limitati (dividendi e plus valenze per partecipazione). Su questo si crea la prima base di calcolo della tassazione. Poi si passa a determinare le imposte rilevanti (imposte correnti che risultano da bilancio, a cui vengono applicati piccoli aggiustamenti). Questo dà l'effective tax rate, che riguarda tutte le società del gruppo in una determinata giurisdizione. Anche gli Stati Nazionali potranno applicare la Domestic Top Up Tax, qualora ci siano evidenze di differenze non tassate. Le recenti modalità applicative adottate dall’OCSE e la proposta di direttiva della Commissione Europea forniscono un quadro dettagliato, ma su cui rimangono zone d'ombra. La Global Minimum Tax è una profonda innovazione nel sistema di tassazione per tutti i Paesi che hanno aderito, come spiega Francesca Mariotti, Direttore Generale, Confindustria, «è una novità importante che cambia il panorama della fiscalità internazionale alla luce di un’economia radicalmente trasformata dagli ultimi decenni.L’Italia deve essere protagonista di questi processi per assicurare un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo competitivo delle imprese sul piano internazionale, garantendo un’equa tassazione ed evitando nuovi oneri su chi già paga le imposte in misura adeguata». L'impatto della Global Minimum Tax sul sistema Paese Secondo i dati Istat 2019, la Global Minimum Tax si dovrebbe applicare a 800 unità locali, pari allo 0,3% dei gruppi domestici, responsabili di 20 miliardi di valore aggiunto e 52 miliardi di fatturato prodotto. Considerando i gruppi multinazionali con casa madre nazionale, con i requisiti di fatturato consolidato superiore ai 750 milioni di euro, a rispondere alle nuove regole saranno 800 gruppi domestici, pari al 2,2% dei gruppi domestici. Sono responsabili di 58 miliardi di valore aggiunto e 250 miliardi di fatturato prodotto nel 2019. «Non sono numeri elevati, ma rappresentano imprese di particolare valore. Le aziende italiane hanno accolto con ottimismo gli esiti del lavoro sul pillar due dell'OCSE, un risultato per nulla scontato e positivo. Le fughe in avanti e le sperimentazioni domestiche non ci hanno mai visti favoriti. Tuttavia, ci sono aspetti critici e incerti, come gli oneri amministrativi e di compliance che si possono generare. Occorrono dei correttivi che semplifichino l'attuazione», ha aggiunto Mariotti. «Gli stati hanno iniziato a ragionare su nuovi modelli di business – ha spiegato Paolo Valerio Barbantini, Agenzia delle Entrate – La crisi finanziaria ha spinto l'opinione pubblica a scagliarsi anche contro il reddito non tassato che le multinazionali riuscivano a portare a casa negli Stati in cui operavano. Se lo scopo era mettere un freno alla concorrenza fiscale dannosa, le modalità proposte dall'OCSE sono interessanti. La Global Minimum Tax assicura che le multinazionali paghino un congruo ammontare di tasse sul reddito interessato». Gli interventi sono stati raccolti durante l'evento Nuove regole per l’economia globale: quali saranno gli effetti per le istituzioni e le imprese italiane della recente Global Minimum Tax?, tenutosi il 20 gennaio presso la sede di Luiss Business School, Villa Blanc, Roma. Sono intervenuti Paolo Boccardelli, Direttore, Luiss Business School, Andrea Silvestri, Adjunct Professor, Luiss Business School, Francesca Mariotti, Direttore Generale, Confindustria, Paolo Valerio Barbantini, Agenzia delle Entrate, Valerio Barbantini, Vicedirettore, Agenzia delle Entrate, Alessandro Bucchieri, Head of Tax, Enel, Silvia Sardi, Group tax director, Ariston Group, Giuseppe Zingaro, Head of Group Tax Affairs, UniCredit Group. RIVEDI IL WEBINAR 26/1/2022

12 Gennaio 2022

Il Mediterraneo oltre la storia: nuove alleanze per gli equilibri del futuro

Il 19 gennaio alle 18.00 si terrà un nuovo appuntamento del ciclo “Appunti per l’interesse nazionale” in collaborazione con l’Associazione Davide De Luca - Una Vita per l’Intelligence, in occasione della presentazione del libro di Leonardo Bellodi “L’ombra di Gheddafi”. Iscriviti! Il 19 gennaio alle 18.00 si terrà un nuovo appuntamento del ciclo “Appunti per l’interesse nazionale” in collaborazione con l’Associazione Davide De Luca - Una Vita per l’Intelligence, in occasione della presentazione del libro di Leonardo Bellodi “L’ombra di Gheddafi” (Rizzoli, 2021). Un’occasione di confronto e dibattito che permetterà di analizzare l’evoluzione degli equilibri internazionali nel Mediterraneo, e il ruolo e le opportunità per il nostro Paese. Interverranno: Leonardo Bellodi, Senior Advisor, Libyan Investment Authority, Lucio Caracciolo, Direttore e Fondatore, Limes, Cesare Maria Ragaglini, Già Rappresentante d’Italia, Organizzazione delle Nazioni Unite, Adolfo Urso, Presidente, COPASIR - Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Introdurranno i lavori Paolo Boccardelli, Direttore, Luiss Business School, e Gianni Letta, Presidente Onorario, Associazione Davide De Luca - Una Vita per l’Intelligence. L’incontro sarà moderato da Flavia Giacobbe, Direttore di Formiche rivista. AGENDA Indirizzo di saluto Paolo Boccardelli, Direttore, Luiss Business School Gianni Letta, Presidente Onorario, Associazione Davide De Luca - Una Vita per l’Intelligence ConversazioneLeonardo Bellodi, Senior Advisor, Libyan Investment Authority Lucio Caracciolo, Direttore e Fondatore, Limes Cesare Maria Ragaglini, Già Rappresentante d’Italia, Organizzazione delle Nazioni Unite Adolfo Urso, Presidente, COPASIR - Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica Modera: Flavia Giacobbe, Direttore, Formiche Il webinar è gratuito, per partecipare è necessaria la registrazione. REGISTRATI Media Partner 12/01/2022

05 Gennaio 2022

Global Minimum Tax: la sfida per fisco e imprese

Nuove regole per l’economia globale: quali saranno gli effetti per le istituzioni e le imprese italiane della recente Global Minimum Tax? Ne discuteremo il 20 gennaio alle 17.30: iscriviti al webinar! La Global Minimum Tax – l’imposta minima del 15% sulle multinazionali approvata durante il primo giorno del G20 di Roma – mira a garantire un livello di tassazione minimo per le imprese internazionali, quale che sia il Paese in cui operano. Le recenti modalità applicative adottate dall’OCSE e la proposta di direttiva della Commissione Europea forniscono un quadro di maggior dettaglio, ma ancora numerosi sono i punti incerti. In questo scenario in trasformazione, quali sono le principali sfide per fisco e imprese? Ne discuteremo il 20 gennaio alla Luiss Business School. AGENDA 17.30     IntroduzionePaolo Boccardelli, Direttore, Luiss Business SchoolAndrea Silvestri, Adjunct Professor, Luiss Business School 17.40     Tavola Rotonda: Gli impatti sul sistema Paese Paolo Boccardelli, Direttore, Luiss Business SchoolFrancesca Mariotti, Direttore Generale, ConfindustriaErnesto Maria Ruffini, Direttore, Agenzia delle Entrate 18.20     Tavola Rotonda: tematiche applicative Valerio Barbantini, Vice Direttore, Agenzia delle EntrateAlessandro Bucchieri, Head of Tax, EnelSilvia Sardi, Group tax director, Ariston GroupGiuseppe Zingaro, Head of Group Tax Affairs, UniCredit Group Modera: Andrea Silvestri, Adjunct Professor, Luiss Business School 19.10    Q&A 19.30    Conclusioni Il webinar è gratuito, per partecipare è necessaria la registrazione. REGISTRATI 4/1/2022

04 Gennaio 2022

Luiss Business School approda su Amazon Prime Video

Il corto Broken Mirror, progetto finale dell’edizione 2019 del master in Media and Entertainment, è disponibile sulla piattaforma Prime Video La formazione come chiave di accesso al mondo del cinema e della televisione. È quanto possono confermare i partecipanti dei Major in Gestione della Produzione Cinematografica e Televisiva e Writing School for Cinema & Television del Master in Media and Entertainment edizione 2019 che, con il cortometraggio Broken Mirror, project work di fine percorso, sono sbarcati in questi giorni su Amazon Prime Video. Il corto racconta la storia di Sara, moglie di Gabriele, che vive e lotta nei confini di una storia d’amore malata e possessiva, continuando a perdonare tutto, anche la violenza, nella speranza che un giorno le cose cambieranno. Broken Mirror, con Giulia Petrungaro (al cinema con “School of Mafia”) e Alessandro Fella (in “Barbarians 2”, produzione Netflix), per la regia di Gianpiero Alicchio, ha ottenuto diversi riconoscimenti: è stato selezionato dal circuito della distribuzione cortometraggi degli Oscar, ShortTV, al Social World Film Festival dell’agosto 2019 e alla prima selezione dei David di Donatello 2019. Agli ultimi ciak anche il project work dell’edizione 2021 che vede gli studenti impegnati nella realizzazione della puntata pilota di Aldebaran, thriller drammatico teen young/adult, in otto puntate, destinato alla distribuzione su piattaforme OTT, per la regia di Milena Cocozza. La prossima edizione del Master sarà in aula dal 24 gennaio 2022. Writing School for Cinema & Television SCARICA LA BROCHURE Gestione della Produzione Cinematografica e Televisiva SCARICA LA BROCHURE 4/1/2022

22 Dicembre 2021

Flex MBA: Presentazione del Programma e Sessione Demo della Piattaforma INSENDI

Giovedì 20 gennaio 2022 alle 18:30, ti invitiamo a partecipare alla presentazione online del Flex MBA, il nuovo MBA della Luiss Business School, powered by INSENDI e progettato per dare la possibilità a professionisti da tutto il mondo di acquisire un MBA accreditato e riconosciuto internazionalmente grazie ad una metodologia didattica innovativa, iper-personalizzata e flessibile. Partecipare a questo webinar ti darà la possibilità di incontrare virtualmente Maria Isabella Leone, Direttore del Programma e James Connor, Managing Director di Insendi. Verranno approfondite le peculiarità del programma e le potenzialità della piattaforma Insendi. Una sessione demo della piattaforma permetterà a tutti i partecipanti di vivere l’esperienza di apprendimento del Flex MBA e scoprire le funzionalità, i vantaggi e l’esperienza d’uso di cui gli studenti del programma potranno beneficiare sulla piattaforma Insendi. Il coordinatore MBA sarà inoltre connesso per rispondere a tutte le domande riguardanti la struttura del programma, il processo di ammissione e le borse di studio disponibili. REGISTRATI Agenda and Speakers 18:30 | Saluti e presentazione del Flex MBA - Maria Isabella Leone, Direttore del Programma 18:50 | Presentazione della struttura del programma - Gabriella Di Benedetto, Coordinatrice del programma 19:00 CET | Sessione Demo della piattaforma Insendi – James Connor, INSENDI Managing Director Q&A session REGISTRATI 22/12/2021

21 Dicembre 2021

MBA Open Day

Partecipa all’evento di presentazione dei programmi MBA. Il più esclusivo percorso di crescita per professionisti ed Executive su misura per te! Full-time, Part-time, Online, On Campus o Blended negli Hub di Roma o Milano, scegli la formula che ti consentirà di costruire un progetto di crescita professionale personalizzato. QUANDO: 29 gennaio 2022 a partire dalle ore 10.00  DOVE: Luiss Business School, Campus Villa Blanc, Via Nomentana 216, 00162 Roma REGISTRATI AGENDA E SPEAKER 10.00-11.00 Presentazione programmi MBA 11.00 – 11.45 Masterclass a cura di Lorenza Morandini, Adjunct Professor di Supply Chain e Innovation, Luiss Business School 11.45-12.00 Q&A Session 12:00 – 13:00 Sessioni di orientamento e consulenza one-to-one. The event will be held in English. L’evento è gratuito e si svolgerà dalle ore 10:00 alle ore 13:00. Nel rispetto delle normative di sicurezza Covid per accedere all’evento è richiesto il Super Green Pass. La registrazione è necessaria. Si ricorda che durante tutta la durata dell’evento resta fermo l’obbligo di indossare la mascherina e si richiede il rispetto di quanto previsto dalle disposizioni di legge. All’ingresso della sede, il personale provvederà alla misurazione della temperatura e saranno disponibili punti per l’igienizzazione delle mani. REGISTRATI Un MBA per ogni necessità professionale Da giovani professionisti a middle-manager alla classe dirigenziale, sviluppiamo i nostri MBA per soddisfare le esigenze e le aspettative di ogni generazione partecipante. Dunque, se l’obiettivo è la crescita professionale, Luiss Business School ha la soluzione adatta. Full Time MBA – per giovani professionisti e middle manager con almeno 3 anni di esperienza lavorativa che desiderando acquisire il know-how giusto per seminare nuove idee di business, comprendere le complessità sociali e diventare padroni del cambiamento. Part Time MBA – per manager, imprenditori e giovani professionisti che desiderano espandere le prospettive di carriera senza sacrificare gli impegni lavorativi. Il Part Time MBA è disponibile sia nella sede di Roma che nella sede di Milano. Executive MBA – per professionisti di ruolo, manager, dirigenti ed imprenditori che desiderano consolidare le competenze manageriali e velocizzare la propria carriera in ottica di una Dirigenza in linea con le ultime richieste del mercato. Flex MBA – per professionisti locali e internazionali con almeno 4 anni di esperienza che desiderano consolidare le competenze professionali, accelerare la carriera e dominare le skill innovative e competitive richieste dal mercato, miste ad un apprendimento flex anywhere, anytime, anyplace. 21/12/2021

MBA

14 Dicembre 2021

Women Empowerment

Presentazione della ricerca: «Valorizzare il ruolo delle donne nelle aziende del settore energetico, infrastrutture e trasporti». Registrati! Mercoledì 15 dicembre a partire dalle 17.00, presenteremo la ricerca “Women Empowerment @Iren” di Luiss Business School e Iren. La ricerca è stata sviluppata con l’obiettivo di inquadrare le azioni già compiute e pianificate dal gruppo Iren per comprendere le diverse dimensioni del Gender Equality, e indirizzare le future linee strategiche del gruppo. Lo studio ha preso in esame diverse del tema: quella accademica, con i nuovi trend dell’empowerment, della leadership e dell’imprenditorialità, quella dell’ascolto del web e, infine, delle best practice di Iren. AGENDA 17.00  Introduzione Paolo Boccardelli, Direttore, Luiss Business School Antonio Andreotti, Direttore Personale Organizzazione e Sistemi informativi, Iren 17.10  Apertura lavori e presentazione ricerca Matteo Caroli, Associate Dean e Head Business Unit Ricerca Applicata e Osservatori, Luiss Business School Maria Isabella Leone, Professoressa Associata di Management dell’innovazione, Luiss Business School 17.30  Ne discutono: Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato, Iren Ulrike Sauerwald, Head of Research & Knowledge Management, Valore D Giorgia Ortu La Barbera , Consulente Senior per la Diversity & Inclusion , Fondazione Libellula, Consigliera di Fiducia in Rai, Sapienza e Greenpeace Italia Linda Laura Sabbadini, Chair W20, Direttrice centrale Istat Modera: Simona Rossitto, Giornalista, Il Sole 24 Ore 18.15  Conclusioni Elena Bonetti, Ministra per le pari opportunità e la famiglia Per partecipare è necessaria la registrazione REGISTRATI 14/12/2021

10 Dicembre 2021

Lovrinovich (Guida Michelin): «Più attenzione a territorialità e sostenibilità. Premiamo i più responsabili»

Il direttore della guida italiana traccia un bilancio del panorama della ristorazione stellata e delle scelte sostenibili Cresce l'attenzione alla territorialità e alla sostenibilità e le esperienze culinarie appaiono più ricercate ma con una maggiore creatività in grado anche di ridurre lo spreco. Il direttore della Guida Michelin Italia, Sergio Lovrinovich, a pochi giorni dalla pubblicazione della nuova edizione, traccia un bilancio del panorama della ristorazione che ha meritato le iconiche stelle a SustainEconomy.24, report de Il Sole 24 Ore Radiocor e Luiss Business School.  Tante le novità al Sud e tra i giovani. E parla anche delle stelle verdi che vogliono promuovere chi si impegna per una gastronomia più sostenibile e responsabile. Avete appena pubblicato la nuova Guida Michelin che assegna le iconiche stelle. Sta cambiando il mondo della ristorazione? Ci sintetizza il quadro che emerge dalla nuova edizione? «Sono stati due anni molto particolari e difficili che hanno portato diversi cambiamenti. Abbiamo assistito ad un utilizzo abbastanza capillare dei menu degustazione o, comunque, di menu à la carte più ristretti, a base di materie prime stagionali; questo tipo di scelta può facilitare le preparazioni in cucina, acuire la creatività e potenzialmente ridurre lo spreco. Ne sono scaturite esperienze culinarie ancora più ricercate, uniche e personalizzate, in stile ‘omakase', o proposte in cui lo chef ha carta bianca e può esprimere la sua creatività secondo la disponibilità degli ingredienti. Cresce l'attenzione alla territorialità e alla sostenibilità, preziosi passi verso una ristorazione sempre più responsabile. Nella selezione Italia 2022 troviamo novità stellate in 14 regioni, con tante novità al Sud, compresi due nuovi ristorante 2 stelle in Campania. Un altro dato molto interessante è che il 50% degli chef che hanno preso la stella ha un'età pari o inferiore a 35 anni. In diversi casi sono degli under 30». Oltre alle mitiche stelle che distinguono le cucine più meritevoli, avete deciso di riservare una particolare attenzione al tema della sostenibilità ed è nata la stella verde. Ce ne parla? «La sostenibilità ispira e nutre l'intera strategia di Michelin. Domani tutto sarà sostenibile in Michelin. Questa è la visione del Gruppo e ad essa è dedicata l'energia di tutti i dipendenti. La Guida Michelin, come riferimento internazionale nel campo della gastronomia, vuole quindi impegnarsi per promuovere coloro che si impegnano per una gastronomia più sostenibile, e quindi una società più sostenibile. Valutiamo ogni aspetto della gastronomia che tocca da vicino o da lontano temi legati allo sviluppo sostenibile: la produzione delle materie prime, il loro smaltimento, il modo in cui viene gestito un ristorante passando anche attraverso la formazione dei giovani, le azioni mirate a minimizzare l'utilizzo delle risorse energetiche e l'impatto della struttura sull'ambiente, l'impegno sociale. La gastronomia è uno strumento per veicolare i messaggi e pensare a un mondo più virtuoso. I nostri lettori sono i primi a condividere con noi i loro pensieri sull'argomento e noi li ascoltiamo».  SFOGLIA IL REPORT COMPLETO 10/12/2021

07 Dicembre 2021

Sistemi software e hardware per l’agricoltura di precisione e l’analisi dei modelli economici

Acronimo: Smart Agri Tools Durata del Progetto: 24 mesi Inizio progetto: 22 luglio 2021 Termine progetto: 21 luglio 2023 Partners del progetto: Luiss Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli – Luiss Business SchoolUniversità della Tuscia DIBAF - Dipartimento per l'innovazione nei sistemi biologici agroalimentari e forestali Gruppo di ricerca: LUISS: Gianluca Fabbri (Coordinatore Tecnico Scientifico), Simone CavalliniDIBAF – Tuscia: Mauro Maesano, Elena Brunori Il progetto è svolto dal Gruppo di Ricerca costituito dal seguente Team di lavoro: Gianluca Fabbri (Coordinatore Tecnico Scientifico del progetto) e Simone Cavallini per la Luiss Business School e da Elena Brunori e Mauro Maesano per il DIBAF. Descrizione sintetica del progetto La Luiss Business School e l’Università della Tuscia sono partner del progetto SmartAgriTools finanziato nel quadro del bando regionale Gruppi di ricerca 2020 - POR FESR Lazio 2014-2020. Il progetto vede la costituzione di un gruppo di ricerca, costituito da ricercatori della Luiss e dell’Università della Tuscia, per lo studio e la dimostrazione di sistemi software e hardware per l’agricoltura di precisione e l’analisi di modelli economici. Le due università hanno firmato un accordo di collaborazione che mira a svolgere attività in maniera congiunta per valorizzare risultati ottenuti da precedenti attività di ricerca con il fine di dimostrare in ambienti operativi soluzioni per l’agricoltura di precisione. Le attività previste nel progetto consentiranno di aumentare il livello di maturità tecnologica di prototipi per l’agricoltura di precisione precedentemente sviluppati, validandone e dimostrandone l’utilizzo in ambienti reali. Per le attività del gruppo di ricerca sono disponibili i prototipi di una piattaforma in via di sviluppo composta da una componente terrestre, da un aeromobile a pilotaggio remoto e da una stazione di controllo a terra equipaggiata da sensori innovativi volti a definire caratteri qualitativi e quantitativi della produzione viticola ed applicabili ed esportabili anche ad altre coltivazioni agrarie. Durante il progetto i prototipi disponibili verranno integrati in un nuovo sistema prototipale che verrà implementato con nuove soluzioni sensoristiche introdotte nel sistema di monitoraggio a terra. Per motivare il concreto interesse di stakeholders e imprese a partecipare al successivo completamento dello sviluppo della ricerca, della validazione e della dimostrazione dell’innovazione è prevista la realizzazione una piattaforma on line di comunicazione e disseminazione dei risultati integrata con un tool informatico. Sostegno finanziario ricevuto: Contributo totale: 147.657,82€   Contributo Luiss Business School: 103.577,82€   Contributo Tuscia-DIBAF: 44.080,00€   Il progetto è cofinanziato con i fondi del POR-FESR 2014/2020 della Regione Lazio, a valere sull’Avviso Pubblico Gruppi di ricerca 2020 - POR FESR Lazio 2014-2020 approvato con Det n. 19 luglio 2020 n. G08487. 7/12/2021

03 Dicembre 2021

Talks on Marketing Leadership: How to Build a Career in Marketing

Giovedì 16 dicembre a partire dalle ore 18.00 sarà possibile partecipare virtualmente al webinar, tenuto in lingua inglese, organizzato dalla Luiss Business School in collaborazione con l’associazione P&G Alumni Italia. Durante l’evento sarà presentata la prossima edizione dell’Executive Master in Marketing con Major in Marketing Management in partenza a Roma il 21 gennaio 2022. Il tema del webinar L’evento digitale sarà un’occasione di approfondimento e confronto con esperti dell’area Marketing provenienti dal mondo accademico e corporate. In particolare, i guest speaker dell’associazione P&G Alumni, percorrendo i propri percorsi di crescita professionale e personale, discuteranno di come una formazione manageriale di alto profilo può contribuire positivamente allo sviluppo di competenze specialistiche e trasversali utili per una progressione di carriera nell’area Marketing. Speaker Marco Francesco Mazzù, Scientific Director Executive Master in Marketing Management, Luiss Business SchoolMarzia Mastrogiacomo, Member, P&G Alumni & former Senior Vice President Business Unit Lotteries, IGT LotteryChiara Occulti, Vice President, P&G Alumni & former Chief Marketing Officer, Luxottica I partecipanti connessi al webinar potranno interagire attivamente durante una sessione Q&A in cui gli speaker risponderanno a tutte le domande e curiosità. Lo Staff Luiss Business School sarà presente per fornire ulteriori dettagli sull’Executive Master, le modalità d’iscrizione, le borse di studio e tanto altro.  REGISTRATI 3/12/2021

02 Dicembre 2021

Sport equestri: un ecosistema chiave per la ripresa economica

Presentato a Villa Blanca lo studio “Il Cavallo Vincente”, nato dalla collaborazione Luiss Business School FISE – Federazione Italiana Sport Equestri Un ecosistema complesso che vale quasi 3 miliardi di euro: è questa la dimensione economica degli sport equestri in Italia secondo i dati della ricerca “Il Cavallo Vincente”, realizzato in collaborazione con la Luiss Business School e la FISE, Federazione Italiana Sport Equestri. I numeri sono stati presentati il 1° dicembre nella sede di Villa Blanc, a Roma, coinvolgendo alcune delle voci più forti del mondo dello sport come Giovanni Malagò, Presidente del CONI, e Valentina Vezzali, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport. Il cavallo vincente: i numeri dello studio Lo studio “Il Cavallo Vincente” ha sfruttato i dati raccolti sia dalla somministrazione di questionari ad alcuni circoli equestri italiani sia da fonti Fise e studi stranieri. È emerso che la spesa annuale generata dai praticanti dell'equitazione sportiva attraverso tutte le attività, dirette e indirette collegate a questa disciplina, rivolta verso il sistema economico nazionale, è stimata in circa 1.715 milioni di euro. L'impatto complessivo del sistema equitazione sul Pil è compreso tra i 2,3 miliardi di euro e più di 3 miliardi, cifre che, viste in relazione all'occupazione, raccontano un settore capace di impiegare dalle 25 mila alle 35 mila persone. «I dati sono significativi perché il sistema dell'equitazione dà vita a una filiera molto lunga, ampia, che coinvolge una serie di produzione e servizi articolati – ha spiegato Matteo Giuliano Caroli, Associate Dean for Internationalization, Luiss Business School – È un ecosistema complesso: capire come favorire il suo sviluppo organizzativo, anche attraverso politiche pubbliche e industriali, significa cogliere grandi opportunità di sviluppo economico, oltre a rispondere a una domanda crescente di chi vuole praticare questo sport». La pandemia ha orientato molte persone verso gli sport equestri perché praticati in contesti sicuri e green. «Il Covid ha offerto l'occasione di riscoprire gli sporti equestri – ha sottolineato Giovanni Malagò – perché l'equitazione è uno sport in cui sei davvero solo». Ma già in passato il Touring Club metteva in luce l'esistenza di 3 milioni di appassionati che almeno alcuni weekend all'anno frequentano ippovie, agriturismi in cui cavalcare e rilassarsi, in una tensione continua di ricerca del contatto con la natura. In più, gli sport equestri sono inclusivi a livello generazionale e di genere, stimolando un'aggregazione sociale positiva rispetto ad altri sport. Il valore dell'intera galassia sportiva in Italia «Lo sport è un universo complesso, divenuto negli ultimi anni la sesta industria del paese, con un ruolo sociale ed economico di primissimo piano – ha dichiarato Valentina Vezzali – Gli addetti ai lavori in Italia nel mondo dello sport sono oltre 100mila e circa 35 mila le imprese attive. Il fatturato del settore è vicino ai 14 miliardi di euro di fatturato, e l'Italia è il secondo paese in Europa per export prodotti sportivi. Tutto il settore sportivo genera un Pil che sfiora il 2%, per complessivi 30 miliardi di euro, una cifra che raddoppia se si considera anche l'indotto». Ma lo sviluppo economico dello sport, uno dei settori più penalizzati dalla pandemia, ha bisogno di una «vicinanza concreta dalle istituzioni. Il governo in questo periodo difficile ha sostenuto e supportato lo sport con investimenti diretti che superano i 2 miliardi di euro, ma non basta. Servono anche riforme come quella del lavoro sportivo, che presenteremo a breve. Servono scelte importanti: serve rivendicare il ruolo che questo settore deve avere nel nostro paese. Per farlo, ognuno deve contribuire facendo la propria parte. Oggi la Luiss Business School e la Fise, con questo studio, hanno dato un contributo molto importante». Sport: prospettive future Vezzali ha messo a fuoco alcuni passaggi chiave da compiere per far sì che l'intero sistema economico legato alle attività sportive diventi leva economica, sociale e culturale per l'Italia. «La pratica sportiva richiede competenze professionali perché servono figure specializzate nei settori tecnici: allenatori, fisioterapisti, medici. Ma necessita anche di infrastrutture perché richiede luoghi e attrezzature ad hoc. Ed è anche per queste ragioni che lo sport necessita di investimenti economici non trascurabili e sono certa che le risorse del Pnrr ci aiuteranno a migliorare le condizioni degli impianti, a quantificarne la classe energetica e a dotarli di tecnologie. Lo sport, infatti, può stimolare e accelerare l'innovazione tecnologica, affinché si possano migliorare le prestazioni con lo scambio di buone pratiche, esperienze e ricerca». A farle eco, anche Marco Di Paola, Presidente FISE: «Lo sport oggi è un vero e proprio percorso formativo per le giovani generazioni e un momento dedicato al benessere psico-fisico di tanti adulti che influenza gli stili di vita della società contemporanea». La ricerca dimostra che gli sport equestri non sono solo un'attività sportiva, ma anche un importante strumento di rilancio economico. Gli sport equestri sono molto presenti, dal vertice olimpico fino ad attività terapeutiche, passando per il turismo. Ora bisogna prendere una tradizione e portarla nel futuro: l'obiettivo è far sì che si sviluppi in modo vivace e dinamico, affiancando agli appassionati persone ancora non attive alla ricerca di un'offerta sportiva che li avvicini alla natura e al mondo animale. In più, non bisogna limitare lo sport a un primato o a una vittoria, limitandolo alla filiera che rappresenta, ma è necessario portarlo nell'economia reale. I relatori che hanno presenziato alla presentazione della ricerca “Il Cavallo Vincente” sono: Valentina Vezzali, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, Giovanni Malagò, Presidente del CONI, Marco Di Paola, Presidente FISE, Matteo Giuliano Caroli, Associate Dean for Internationalization, Luiss Business School, Anna Gatti, Consigliere Intesa Sanpaolo, Simone Perillo, Segretario Generale FISE, Giovanni Mantovani, Direttore Generale Verona Fiere S.P.A, Fabio Schiavolin, AD Snaitech, Diego Nepi Molineris, Direttore Generale Sport e Salute Spa, Roberto Tavani, Presidenza Regione Lazio Delega allo Sport, Alessandro Onorato, Assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport per il Comune di Roma, e altri ospiti d’eccezione. RASSEGNA STAMPA AdnKronos, Studio Fise-Luiss, sport equestri risorsa Paese con ricadute da 2,3 a 3 mld sul PilCorriere dello Sport, Equitazione impatto forte sul nostro PilIl Messaggero, L'impatto sul Pil degli sport equestriIl Sole 24 Ore, Sport equestri, la filiera produttiva vale oltre 3 miliardi di euro all'annoIl Tempo, Dal movimento fino a 3 miliardi sul Pil nazionaleLa Repubblica, Un "cavallo" da tre miliardi: l'impatto degli sport equestri sull'economia italianaLa Repubblica (video), Un "cavallo" da tre miliardi: l'impatto degli sport equestri sull'economia italianaLeggo, Sport equestri, tre miliardi di euro e occupazioneNazione - Carlino - Giorno, Tre miliardi e trentamila posti di lavoro. Ecco l'indotto degli sport equestriTuttosport, Dagli sport equestri 3 miliardi di ricadute 2/12/2021

05 Novembre 2021

Part-time MBA – Open Day

L'Open Day è l’evento di orientamento on-campus dedicato al Part-time MBA, il master in business administration in lingua inglese, dedicato a professionisti che desiderano acquisire nuove competenze manageriali e di leadership, senza interrompere il proprio percorso professionale. Durante l’evento, i partecipanti potranno approfondire insieme al Direttore Scientifico, l’Academic Coordinator, un career advisor e un coach la struttura e i servizi della prossima edizione del programma, in partenza a Roma il 7 aprile 2022, costruito intorno ai concetti di personalizzazione, business impact e innovazione. Una Masterclass in Corporate Finance fornirà un’anticipazione della metodologia didattica usata nelle aule MBA e della Faculty d’eccellenza della Luiss Business School. QUANDO: 20 novembre 2021 a partire dalle ore 10.00  DOVE: Luiss Business School, Campus Villa Blanc, Via Nomentana 216, 00162 Roma Registrati AGENDA e SPEAKER: 10.00 – 10.20 | Presentazione Part-time MBA: Alessandra Perri, Direttore Scientifico Part-time MBA Rome10.20 – 10.40 | Presentazione Attività Trasversali: Maria Isabella Leone, Academic Coordinator MBA11.00 – 11.45 | Masterclass in Corporate Strategy: Edoardo Palmisani, MD & Partner, The Boston Consulting Group12.00 – 12.30 | Presentazione servizi di Career Advisory12.30 – 13.00 | Presentazione servizi di Coaching L’evento è gratuito e si svolgerà dalle ore 10:00 alle ore 13:00. Nel rispetto delle normative di sicurezza Covid per accedere all'evento è richiesta la certificazione Verde (green pass). La registrazione è necessaria. Nella tutela di tutti i partecipanti si ricorda che durante tutta la durata dell’evento resta fermo l’obbligo di indossare la mascherina. All’ingresso della sede, il personale provvederà alla misurazione della temperatura e saranno disponibili punti per l’igienizzazione delle mani. Registrati 11/5/2021

27 Ottobre 2021

Analisi della proposta di Regolamento ‘Digital Services Act’ sotto il profilo della protezione dei diritti di Proprietà Industriale

In occasione della Settimana Anticontraffazione 2021, si terrà domani 28 ottobre a partire dalle ore 10.00 il webinar “Un’analisi della proposta di regolamento ‘Digital Services Act’ sotto il profilo della protezione dei diritti della Proprietà Industriale”, organizzato da DGTPI-UIBM del MiSE in collaborazione con Luiss Business School.  Durante il webinar sarà presentato il rapporto realizzato dall’Università Luiss per UIBM, sull’impatto della proposta di Regolamento “Digital Services Act” della Commissione Europea, a partire dalla disamina del quadro regolamentare vigente. Il webinar permetterà di approfondire le disposizioni più innovative e rilevanti contenute nella proposta, in tema di tutela della Proprietà Industriale online, evidenziando le principali questioni aperte e le possibili ricadute sul sistema delle imprese.  AGENDA  Ore 10:00  Saluti istituzionali  Anna Ascani, Deputata e Sottosegretaria, MiSE  Matteo Giuliano Caroli, Associate Dean per l’Internazionalizzazione, Luiss Business School  Presentazione del Rapporto  Maria Isabella Leone, Professoressa associata, Direttrice Master Open Innovation & IP, Luiss Business School Silvia Scalzini, Ricercatrice, Università di Parma; collaboratrice, Luiss Business School  Ore 11:00  Interventi  Valeria Falce, Professore ordinario di Diritto dell’economia, Università Europea di Roma Luca Vespignani, Segretario Generale Fimi, DCP Daniele Vaccarino, Presidente, CNA Antonio Matonti, Direttore Affari Legislativi, Confindustria Bianca Terracciano, Direzione Servizi Digitali, AGCOM  SEGUI LA DIRETTA 27/10/2021

12 Dicembre 2017

Più investitori istituzionali nei board delle quotate: come cambiano le retribuzioni

Una giornata di studi dedicata all’evoluzione della Corporate Governance e delle politiche di Executive compensation in Italia, che ne ha presentato le best practice e i trend di mercato. Organizzata dall’Osservatorio Executive Compensation e Corporate Governance della LUISS Business School, con i saluti introduttivi di Giovanni Lo Storto, Direttore Generale LUISS Guido Carli, e Paolo Boccardelli, Direttore LUISS Business School, ha visto la partecipazione di Alberto Bianchi, Presidente CNR Enel; Carmine Di Noia, Commissario CONSOB; Alberto Oliveti, Presidente CNR Enel; Fabrizio Palermo, CFO CDP; Fabio Corsico, Presidente Coren Terna; Luigi de Vecchi, Presidente Corporate e Investment Banking Citi Europe; Gianmarco Montanari, Presidente Coren Fineco e Direttore IIT; Diva Moriani, Presidente CNR Moncler; Marta Rocco, Presidente CNR Iren. Emma Marcegaglia, Presidente LUISS Guido Carli ha tenuto il Keynote Speech. La giornata ha visto la presentazione di uno studio su quelle che sono le principali richieste degli investitori istituzionali e dei proxy advisors in relazione alla comunicazione delle politiche di remunerazione ed altri dati tratti dallo studio sui compensi dei Board del FTSEMIB a cura di Guido Cutillo, Responsabile dell’Osservatorio e Daniel T. Seacombe. Due tavole rotonde successive, moderate rispettivamente da Andrea Gemma, Presidente Coren ENI, e Paolo Boccardelli hanno analizzato le trasformazioni delle politiche di retribuzione manageriale alla luce della crescente presenza di investitori istituzionali nei board delle quotate, e la composizione quali-quantitativa dei consigli di amministrazione anche alla luce del nuovo e diverso ruolo del Board nella Governance aziendale. Il confronto ha discusso e approfondito i fattori che influenzano le scelte degli investitori, come i compensi eccessivi laddove non compatibili con i mercati di riferimento, l’indicazione di obiettivi di risultato poco chiari o poco incisivi, una discrezionalità, da parte del comitato di remunerazione, nel mutare la parte variabile del compenso a favore di maggiori certezze. Sfide per la Corporate Governance che si estendono anche alla comunicazione delle retribuzioni manageriali al mercato: una comunicazione che sappia evidenziare sia gli interessi rappresentati nel board sia la coerenza con il piano strategico. Emersi anche obiettivi da introdurre nel lungo periodo per la valutazione delle performance manageriali, sulla base di considerazioni non esclusivamente quantitative, come l’impatto sull’economia reale e la sostenibilità. Focus sulla diversity al centro del keynote speech di Emma Marcegaglia, riferita tanto al tema del gender balance da implementare nei board, quanto a competenze plurali all’interno del board stesso, evidenziando da una parte la complementarietà tra hard skill differenziate, dall’altra l’esigenza di valorizzare le soft skills e, dove necessario, intervenire con percorsi di formazione specializzata. 12/12/2017

04 Dicembre 2017

Doing Business in United Arab Emirates: la consegna degli attestati

  Venerdì 24 novembre, nell' Aula G 103 della prestigiosa  Sede di Villa Blanc della LUISS Business School, l'Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti S.E. Sig. Saqr Nasser Ahmed Abullah Al Raisi ha consegnato agli iscritti al Corso Doing Business in United Arab Emirates gli attestati di partecipazione. L' Ambasciatore nel suo intervento di saluto, dopo aver ringraziato  il Direttore del corso Prof. Avv. Gian Domenico Mosco per l'iniziativa dall'alto valore culturale ed internazionale, ha salutato gli iscritti augurandosi che ognuno di loro possa svolgere la propria attività professionale manageriale ed imprenditoriale negli EAU garantendo un fattivo supporto del Governo Emiratino. Il corso, che ha visto la partecipazione di illustri docenti, rappresentanti del mondo imprenditoriale e professionale presenti nel mercato degli EAU, ha affrontato temi come le tecniche per negoziare un deal in modo professionale, strutturato ed efficace in un contesto cross-culturale e la necessità di preparare l’accesso al mercato estero con una completa due diligence legale, commerciale, fiscale e finanziaria dell’operazione. Per quanto attiene alle materie prettamente giuridiche si sono esaminati nel dettaglio la company law emiratina, gli aspetti più rilevanti della fiscalità internazionale – aspetto centrale poichè gli Emirati Arabi sono un paese a fiscalità privilegiata – il diritto delle obbligazioni, il sistema giudiziario e le questioni di diritto internazionale privato. Il corso ha formato degli operatori specializzati nell’internazionalizzazione – vista sotto molteplici prospettive – verso i paesi del Golfo, e in particolare verso gli Emirati Arabi Uniti (EAU). Il corso ha consentito a manager e professionisti di apprendere sia gli aspetti giuridici e fiscali sia quelli di natura operativa. Al termine del corso, i partecipanti sono quindi in grado di operare con competenza  in contesti internazionali che differiscono in modo significativo dall’ambiente domestico ed  i più meritevoli potranno ottenere uno stage retribuito presso imprese e studi legali e fiscali internazionali presenti nel DIFC di Dubai e nella capitale di Abu Dhabi. (Articolo del Prof. Gian Domenico Mosco, Ordinario di Diritto commerciale presso il Dipartimento di Giurisprudenza della LUISS Guido Carli, Direttore dell’Executive Program “Doing Business in UAE, e dell’Avv. Giuseppe Cavallaro, Coordinatore Didattico dell’Executive Program “Doing Business in UAE”) 24/11/2017 

27 Novembre 2017

Le Casse di previdenza tra autonomia e responsabilità. I professionisti, il risparmio, l’economia reale

Dalle ragioni della privatizzazione, alla verifica dei fondamenti costituzionali ai principi di gestione degli attivi: l’indagine sulla natura giuridica delle casse di previdenza permette di comprendere come un’efficace gestione finanziaria del risparmio delle Casse di previdenza possa incidere sull’economia reale.  Le Casse di previdenza, gestori di forme pensionistiche obbligatorie per i liberi professionisti italiani, sono state privatizzate nel 1994. Da allora si è sviluppato un ampio dibattito dottrinale circa la loro natura giuridica, anche per la persistente tendenza delle strutture amministrative dello Stato a ricondurle in un alveo pubblico. L’inserimento di tali soggetti nell’elenco Istat della PA, comprensibile in termini di classificazione statistica di macro aggregati contabili a livello europeo ma non come surrettizia riqualificazione della natura giuridica delle Casse stesse, non ha certamente contribuito a fare chiarezza. La sfida raccolta dalla ricerca promossa da Adepp, condotta da Astrid e LUISS Business School è stata quella di recuperare le ragioni della privatizzazione delle Casse di previdenza verificandone il fondamento costituzionale e approfondendo i princìpi teorici alla base della gestione degli attivi, con particolare attenzione all’economia reale e alle infrastrutture. Un contesto che ha frequentemente chiamata in causa la Corte Costituzionale, intervenuta di recente per ribadire, tra l’altro, i principi di autonomia gestionale di questi soggetti. Tema che porta in primo piano anche l’attività di investimento e il contributo che l’economia reale può dare ad un’efficace gestione finanziaria del risparmio delle Casse di previdenza. #CassePrevidenza: il live tweeting ⚡️ “Le Casse di Previdenza tra tutela del risparmio e investimenti” #casseprevidenza @FondAstrid @stampaadepp @UniLUISS @FrancoBassanini @MatCaroli https://t.co/WPZohTLlak — LUISS BusinessSchool (@LUISSBusiness) 27 novembre 2017  Le casse di previdenza tra autonomia e responsabilità. I professionisti, il risparmio, l'economia reale  Responsabili della ricerca: Federico Merola e Matteo Caroli Coordinatore: Valerio Francola Autori: Christian Iaione e Paola Fersini Prefazione di Alberto Oliveti Introduzione di Franco Bassanini GLI AUTORI Federico Merola Da 25 anni attivo negli investimenti in infrastrutture, è AD di Arpinge Spa; membro del Direttivo Astrid, consigliere di SACE spa e docente alla LUISS Guido Carli. Autore di numerosi articoli e pubblicazioni. Matteo Caroli è ordinario di Gestione delle imprese internazionali presso la LUISS Guido Carli. Dirige il Centro di ricerche internazionali sull’innovazione sociale. Tra le pubblicazioni, ha curato Economia e gestione delle imprese per Mc Graw Hill. Christian Iaione è professore di Diritto pubblico all’Università Guglielmo Marconi, fellow dell’Urban Law Center della Fordham University, docente di Diritto e politiche urbane e direttore del LABoratorio per la GOVernance dei beni comuni alla LUISS Guido Carli. Socio Astrid. Paola Fersini è dottore di ricerca in Scienze Statistiche Attuariali alla Sapienza. Professore aggregato di Matematica Finanziaria in LUISS, docente alla LUMSA e LUISS Business School. Partner scientifico dello Studio Olivieri & Associati, siede nel Consiglio dell’Istituto Italiano Attuari. Andrea Mattei è Teaching Assistant in Matematica Finanziaria alla LUISS Guido Carli. 27/10/2017

22 Novembre 2017

Al via il percorso in Executive Compensation & Governance #LUISSBusiness

Articolo di Guido Cutillo, coordinatore scientifico dell’Osservatorio sull’Executive Compensation e la Corporate governance della LUISS Business School; Partner EY Le politiche di Executive Compensation stanno affrontando un periodo di grande trasformazione per la necessità di bilanciare le pressioni che provengono da un assetto azionario delle aziende sempre più caratterizzato dalla presenza di investitori istituzionali internazionali particolarmente attenti alla coerenza tra creazione di valore e compensi manageriali, oltre che da un contesto economico fortemente volatile a causa della digital revolution. Il percorso immaginato è unico nel suo genere perché nato all’interno dell’Osservatorio sull’Executive Compensation & Corporate Governance grazie al contributo dei suoi autorevoli partecipanti che hanno costituito l’Advisory Board del corso. La prospettiva è infatti quella di rovesciare il tradizionale approccio didattico per coinvolgere testimoni e gli stessi partecipanti in una sorta di agorà di esperti in grado di contribuire alla discussione condividendo esperienze e lavorando sullo sviluppo della materia in ottica forward looking. I partecipanti svilupperanno competenze in ambito giuslavoristico, organizzativo, di corporate governance, economico e finanziario. Il 22 novembre 2017 si è tenuto il primo incontro dell'Executive Program Executive Compensation & Governance, nato dalla collaborazione tra l’Osservatorio sull’Executive Compensation & Corporate Governance e il People Management Competence Centre & Lab, due eccellenze della LUISS Business School che rappresentano un punto di riferimento sui temi della governance, della remunerazione e Gestione delle Risorse Umane per un’ampia comunità professionale di executive e manager. Il programma è disegnato per aiutare le organizzazioni a ripensare in modo strategico le politiche di remunerazione degli Executive e si rivolge a manager, professional e consulenti che vogliono consolidare una competenza a tutto tondo sulle tematiche di executive compensation, acquisendo una prospettiva strategica e trasversale ai diversi aspetti coinvolti: dal quadro normativo e regolamentare ai temi di corporate governance, di remunerazione e comunicazione. 22/11/2017

15 Novembre 2017

Prospettive degli Executive - Arper, un family business verso l’internazionalizzazione

All’interno dell’Executive Leadership Program, lo spazio Prospettive degli Executive ha visto il 9 novembre 2017 protagonisti Claudio Feltrin e Vincenzo Rivizzigno, rispettivamente Presidente e AD di Arper, azienda italiana di design, con sede in provincia di Treviso. Arper è un’azienda trevigiana che nasce nel 1989 come evoluzione dell’attività artigianale di lavorazione del cuoio cui si era dedicata negli anni Ottanta la famiglia Feltrin. L’azienda viene fondata dal padre Luigi (oggi Presidente d’Onore) assieme ai figli Mauro e Claudio (quest’ultimo, attuale Presidente e Amministratore Delegato), e si contraddistingue fin da subito per il forte orientamento all’innovazione – di prodotto e di processo – e all’internazionalizzazione. Oggi Arper è distribuita in 90 Paesi, attraverso una rete capillare di dealer e agenti. Gli obiettivi nel medio-lungo periodo sono di favorire un rapporto più diretto con i partner, in un’ottica globale e personalizzata al servizio, e di sviluppare una strategia di espansione che punti a valorizzare il contesto locale. L’azienda è in crescita, grazie a politiche organizzative – ormai di stampo manageriale – sempre improntate alla trasparenza e al mantenimento di una forte e coerente identità di marca. A partire dalla fine degli anni Novanta, un progetto di profondo rinnovamento ha toccato processi, metodologie e collaborazioni permettendo Arper di focalizzare il proprio business nel design e, progressivamente, nel contract, ambito che oggi definisce l’identità di Arper e le consente di competere sul mercato mondiale, grazie ad una articolata struttura manageriale e distributiva. A 28 anni dalla nascita dell’azienda trevigiana, Claudio Feltrin è oggi a capo di una realtà aziendale che ha registrato trend in continua crescita, con un fatturato passato dai 5 milioni di euro del 2000 ai 71.8 milioni di euro del 2016. “Per assicurare la crescita dell’azienda, è fondamentale che l’imprenditore ponga le condizioni per la creazione di un team manageriale” commenta Claudio Feltrin – “Questo consente di assicurare che le posizioni strategiche e decisionali siano presidiate al meglio da profili professionali altamente specializzati. In questo processo l’imprenditore deve avere quindi un ruolo di guida: visione nell’immaginare scenari futuri e intuito nell’individuare e selezionare gli uomini migliori, con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di un sistema di deleghe, imprescindibile per lo sviluppo del family business” A partire dalle tradizioni artigiane locali Arper ha sviluppato un evoluto sistema industriale, basato su competenze diversificate e spirito di collaborazione, e favorito da vicinanza geografica, dimensioni contenute e specializzazioni professionali. L’atelier tappezzeria Arper è infatti una delle realtà più all’avanguardia del settore a livello europeo, che coniuga tecnologia e artigianalità, dando vita ad una manifattura di eccellenza e consentendo all’azienda di rispondere in modo efficace alle crescenti richieste di personalizzazione dei clienti e, in generale, ad un mercato sempre più dinamico ed esigente.  “Arper ha un livello di tecnologia unico nel settore. Il processo di inserimento della tecnologia nella tappezzeria è stato progressivo e intelligente, progettato e attuato in modo che la robotizzazione potesse diventare strumento a supporto dell’attività quotidiana delle persone” spiega Vincenzo Rivizzigno, AD Arper e parte di questa grande famiglia dal 2004 “Per tutte le altre fasi del processo produttivo, Arper ha selezionato le eccellenze del territorio, che offre competenza e tradizione specifiche e di altissimo livello, grazie alla tradizione che questo settore ha sviluppato tra il Veneto e il Friuli nei decenni passati”. Prospettive degli executive è un focus di approfondimento di storie aziendali, percorsi di carriera e stili di leadership raccontate e condivise dagli ospiti del programma: leader, manager ed executive di realtà di successo operanti nel settore nazionale e internazionale. Secondo Ferruccio Rosa - allievo Executive MBA ed Executive Business Developer in Seidor - “Confrontarsi con leader che hanno attuato esperienze tangibili di innovazione in Italia o partendo dall’Italia ci permette di avere una visione reale dei contenuti approfonditi durante il master. Comprendere come l’innovazione non possa fare a meno di valori, umiltà e di un’apertura al cambiamento, al diverso, al non conosciuto, ci incoraggia a fare il passo successivo: fare impresa. Arper è una realtà che riesce a rappresentare in maniera esemplare i valori della nostra cultura e del made-in-Italy sia nel territorio nazionale che all’estero”. Guarda le interviste: 15/11/2017

08 Novembre 2017

La comunicazione interna nell’epoca della trasformazione digitale

Insight di Gabriele Gabrielli, Adjunct Professor di Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane e di Sistemi di Remunerazione e Gestione delle Risorse Umane presso l’Università LUISS Guido Carli; Responsabile del People Management Competence Centre & Lab della LUISS Business School.  Tre emergenze che aspettano risposte da leader e manager A cosa serve la comunicazione aziendale e in particolare quella “interna” nell’epoca della Quarta Rivoluzione Industriale? Che finalità dovrebbe avere? È più rilevante e decisiva per lo sviluppo del business e dell’impresa? In quali aree la comunicazione interna può aiutare a realizzare le strategie dell’impresa? Con quali mezzi? Sono domande importanti e ineludibili per quanti gestiscono imprese e organizzazioni, guidando persone e team. Sono alcune delle domande alle quali ha cercato di rispondere la giornata “Comunica Impresa 2017. I nuovi target della comunicazione aziendale” organizzata da ASCAI – Associazione per lo sviluppo della comunicazione aziendale in Italia, il 29 settembre 2017 a Torino, in occasione della quale sono stati anticipati i risultati di un’ampia e articolata ricerca condotta dall’Università Cattolica, in collaborazione con l’European Association for Internal Communication, intitolata “Gli approcci strategici alla comunicazione interna nelle grandi imprese operanti in Italia”. Un approfondimento su una tematica di frontiera dedicato a tutti i professionisti interessati a specializzarsi nell’area del People Management, dove i percorsi che la LUISS Business School offre, propongono modelli, metodi e strumenti per intervenire in modo innovativo ed efficace nella gestione consapevole e integrata delle persone nelle organizzazioni. Il corso Human Resource Specialist, in partenza a novembre, permette ai partecipanti di confrontarsi con tematiche e sfide di grande attualità nei contesti organizzativi e acquisire, grazie ad una metodologia didattica di tipo esperienziale e ricca di contaminazioni, molteplici prospettive di interpretazione delle principali questioni dello Human Resource Management. La ricerca  Alla ricerca hanno partecipato 159 aziende di grandi dimensioni operanti in Italia. Significativo questo spunto che ci offre l’indagine: «Tra le principali sfide che la comunicazione interna dovrà affrontare durante il prossimo triennio i rispondenti ritengono molto o moltissimo importanti le seguenti tre: l’evoluzione digitale e il social web (70,6% dei rispondenti), l’allineamento della comunicazione interna con la strategia aziendale (66,5%) e il rafforzamento del ruolo della comunicazione interna a supporto del processo decisionale del top management (62%)». Tra le molte altre evidenze segnaliamo queste: Nel 61% delle aziende rispondenti esiste una specifica funzione dedicata alla comunicazione interna che dipende, da un punto di vista organizzativo, nel 29.6% dei casi dalla funzione Corporate Communications, nel 24.5% dall’Alta Direzione e nel 16.3% dalle Risorse Umane. La comunicazione interna, nella maggioranza dei casi, è gestita in modo centralizzato. Le strutture della comunicazione interna sono “leggere”, occupano infatti nel 31% dei casi una sola persona, nel 43 % due o tre persone, nel 14.6% da quattro a sei persone e nell’11.4% più di sette. Il numero degli addetti è rimasto invariato nella maggioranza dei casi, anche se è interessante rilevare che in oltre il 30 % delle imprese che hanno partecipato alla ricerca l’organico assegnato alle strutture di comunicazione interna è aumentato e che circa un 30 % delle aziende rispondenti ha pianificato di aumentare il numero delle persone dedicate nei prossimi tre anni. In oltre il 60% delle aziende, la comunicazione interna dispone di un proprio budget che destina a sostenere la realizzazione di uno specifico piano di comunicazione interna, presente nel 55% delle aziende rispondenti. Tra i canali e gli strumenti di comunicazione interna utilizzati, gli incontri face-to-face continuano a mantenere la leadership, così come hanno ancora un peso significativo i media cartacei. La Digital Transformation cambia la vita anche alla comunicazione È evidente che la Digital Transformation coinvolge appieno anche la comunicazione aziendale, la sua funzione (ragion d’essere, missione) e le modalità con cui trova espressione (competenze, strumenti). Le imprese stanno cambiando radicalmente i loro modelli di business soprattutto a causa di tre fattori: L’uso diffuso di internet e la possibilità che qualunque oggetto possa dialogare con un sistema interconnesso. L’Internet delle Cose è un fenomeno, già attuale, che crescerà enormemente in pochissimo tempo. C’è una ricerca del World Economic Forum che prevede che nel 2025 ci saranno mille miliardi di sensori connessi a Internet che dialogheranno, si scambieranno dati continuamente, converseranno tra di loro attraverso un flusso continuo di dati. Ecco allora una prima emergenza comunicativa da affrontare: saremo sempre più immersi in un mare di dati non solo nella vita ma anche dentro le organizzazioni. Un mare di dati che può creare disorientamento anche profondo. Chi darà loro un significato? Chi “unirà i puntini” delle connessioni dando loro un senso? Crescerà a mio modo di vedere il fabbisogno di costruzione di senso fuori e dentro le imprese. Il secondo fattore che agevola il cambiamento dei modelli di business è la facilità con cui è possibile interconnettersi dai dispositivi mobili. In realtà oggi non è solo più facile diventare cittadini dell’epoca digitale, è anche una possibilità sempre più a buon mercato. I prezzi infatti continuano a scendere. Jeremy Rifkin intuiva quasi venti anni fa che questa condizione – la possibilità di connettersi – sarebbe diventata decisiva per vivere, perché stavamo entrando nell’ “Era dell’accesso”. Che implicazioni ha tutto questo per la comunicazione e le sue categorie come la scelta dei target? A chi si rivolgerà la comunicazione? Avrà destinatari privilegiati da coltivare? Semplificando, le possibili scelte tra le complesse questioni che presiedono alle decisioni di segmentazione sono racchiuse in una dicotomia: connessi o non connessi. A mio modo di vedere, è qui che si gioca la partita decisiva del coinvolgimento delle persone nella vita organizzativa che lascia immaginare gli spazi per il sorgere di una seconda emergenza comunicativa, quella che si muove cioè tra l’adozione di politiche e strumenti di comunicazione di inclusione e cittadinanza verso politiche di comunicazione che allargano l’esclusione individuando forme nuove di povertà dentro le organizzazioni. Il terzo fattore che innova i modelli di business delle imprese – e con essi anche la comunicazione –sono le piattaforme web, sofisticati sistemi dotati di intelligenza e alimentati da algoritmi, che rivoluzionano drammaticamente il modo di produrre beni e servizi, dialogano direttamente con clienti e dipendenti e sono capaci di disintermediare tutto. Saltano così, o siamo obbligati a riscriverli radicalmente, processi come la pianificazione, il budgeting, la produzione. Le nuove piattaforme scompaginano modelli, competenze, modalità di coordinamento e sicurezze acquisite. Effetti analoghi, sul piano della comunicazione, producono le Reti sociali e le potenzialità dei media digitali che scuotono profondamente le fondamenta delle architetture su cui sono stati scritti finalità, attori, strumenti e piani di comunicazione interna. Ora tutto si avvicina, tutto è a portata di mano. Nel nuovo contesto, bisogna così rileggere le categorie “spazio” e “tempo” dei tradizionali canali di comunicazione, perché la comunicazione diventa diretta, lasciando dietro di sé molti dei numerosi filtri che sempre l’hanno accompagnata nei luoghi organizzativi. Annullata la distanza tra top management e collaboratori, ridimensionata l’importanza della catena di comando ecco allora che si affaccia la terza emergenza comunicativa. Si tratta della scoperta, dai risvolti per certi aspetti inediti, delle potenzialità dell’incontro diretto e non mediato. Un incontro però che mette a nudo gli interlocutori, disvelando così quanto stia diventando sempre più importante essere onesti e autentici nella comunicazione, pena la perdita di reputazione. Non sono solo le aziende a rischiare di più, ma anche gli Executive. L’esposizione cresce, è inevitabile. Nel dialogo c’è maggiore esposizione, nell’epoca della comunicazione 2.0 le accresciute possibilità di partecipazione svelano così, insieme alle straordinarie opportunità, nuovi rischi. I leader comprendono che la comunicazione nell’epoca della trasformazione digitale diventa un “abito” della leadership che non si può dismettere, leva per attivare conversazioni organizzative. Un terreno nuovo per la comunicazione, un territorio da esplorare che il top management sta cercando di capire e occupare. Le nuove frontiere della comunicazione interna Su queste linee di sviluppo si muoverà anche l’evoluzione dei comunicatori. Sulla frontiera si corrono sempre più rischi che altrove, ma è in questi luoghi che si possono fare anche nuovi incontri, quelli che possono cambiarti la vita, aprendola a nuovi significati, e modificarne l’impatto su quella organizzativa. La comunicazione interna potrà giocare allora un ruolo strategico per rispondere alle nuove emergenze, dando un contributo decisivo a persone, leader e business. Come? Aiutando le persone a costruire “senso”, fornendo loro contenuti e strumenti per “unire i puntini” di una vita organizzativa sempre più veloce e investita da un mare di dati che abbisognano di correlazioni e significati. Per questo la comunicazione può assumere un prezioso e quanto mai necessario ruolo di orientamento. L’esito potrà sfociare anche in una performance migliore, alimentata da una accresciuta e generativa consapevolezza riguardo la situazione, le sfide e le attese dell’impresa nei confronti delle persone. Proponendosi come un insieme di valori, competenze, metodologie e strumenti utili per includere le persone nella vita organizzativa (missione e obiettivi) come “cittadini” e non riduttivamente come “risorse”. L’esito sarà una motivazione più solida e diffusa, sostenuta dalla disponibilità delle persone a lasciarsi coinvolgere più attivamente. Facilitando l’attivazione, il mantenimento e lo sviluppo di “conversazioni organizzative” che valorizzano la partecipazione e possono ottenere livelli superiori di engagement delle persone. La comunicazione leva di engagement  Top management e leader stanno comprendendo così che maggiore produttività, profitti e reputazione – come ho scritto in un altro articolo - passano per questa via, un sentiero per nulla agevole ma non aggirabile se si vogliono perseguire obiettivi di eccellenza. Leader ed Executive sono sempre più consapevoli, infatti, che per coinvolgere attivamente ed emotivamente collaboratori e clienti nella vita dell’impresa, strategia ineludibile per creare vantaggi competitivi, occorre poter contare anche su una comunicazione all’altezza delle sfide che sappia contribuire in misura decisiva alla “formulazione delle decisioni aziendali di carattere strategico”. Ritornando alla ricerca ricordata in apertura, c’è un ruolo della comunicazione interna già presente in alcune esperienze cui orientare lo sguardo, quello di “Strategic Facilitator”, la cui diffusione probabilmente dipenderà da quanto le donne e gli uomini impegnati in quest’attività di servizio sapranno contribuire a rispondere, con passione e intelligenza, alle emergenze comunicative che ho tratteggiato.   Suggerimenti bibliografici ASCAI-Università Cattolica (a cura di Roberto Nelli), “Gli approcci strategici alla comunicazione interna nelle grandi imprese operanti in Italia”, ASCAI Gabrielli Gabriele, “Engagement: una miniera nascosta di produttività. Cosa possono fare le imprese i manager?”, in Leadership & Management Magazine Rifkin Jeremy, L’era dell’accesso. La rivoluzione della new economy, Mondadori, Milano, 2001 Schwab Klaus, La quarta rivoluzione industriale, Franco Angeli, Milano, 2016 WEF (World Economic Forum), Deep Shift. Technology Tipping Points and Societal Impact, 2015   08/11/2017

06 Novembre 2017

Da un case history allo sviluppo di una piattaforma innovativa per il settore della distribuzione

Lo sviluppo di una piattaforma di dialogo tra distributore e cliente che comprende, oltre alle diverse funzionalità commerciali di base, anche aspetti gestionali finalizzati a reimpostare le modalità di gestione delle relazioni con i clienti. BNSODA è il progetto sviluppato dagli studenti della I edizione del Master in Trade Management della LUISS Business School ideato in aula ed ora attivo e presente sul mercato. Durante il Master gli studenti sono chiamati a sviluppare un case history per comprendere che quanto appreso in aula rappresenta una sintesi teorica di ciò che avviene nel mondo del lavoro e nelle aziende. Il case history trattato ha messo in luce il mercato della distribuzione di bevande Ho.Re.Ca. attraverso le lenti della tecnologia per capire se, e come, la deriva tecnologica che ha interessato tutto il mondo imprenditoriale negli ultimi 10 anni potesse avere riflessi operativi anche in questo segmento. Il risultato dell’analisi ha portato allo sviluppo di una piattaforma accessibile via web app, o direttamente da browser, concepita per il dialogo B2B tra distributore di bevande Ho.Re.Ca. e suoi clienti. La piattaforma è costituita da una parte pubblica di presentazione del consorzio e di alcuni prodotti e di una parte privata a cui si accede attraverso le credenziali rilasciate al cliente dal distributore consortile di zona. Una grande innovazione che permette agli attori della distribuzione un’apertura verso l’industria in termini di snellimento amministrativo; sviluppo commerciale; raccolta e analisi dei dati di contesto. Il Master, alla sua terza edizione, accoglie le esigenze di miglioramento nella gestione dei processi di creazione di valore nel mondo Ho.Re.Ca. anche grazie alle aziende partner del Master che collaborano alla definizione del programma, partecipano all’insegnamento e alle attività di coordinamento e sostengono il team del Career Service nella fase di field Project. 06/11/2017

18 Ottobre 2017

Obiettivi e interessi bilanciati per una gestione corretta dell’Executive Compensation

(Insight di Guido Cutillo, coordinatore scientifico dell’Osservatorio sull’Executive Compensation e la Corporate governance) Il tema della retribuzione dei Top Manager suscita crescenti attenzioni tanto da parte dell’opinione pubblica quanto degli enti regolatori. Un insight di Guido Cutillo, Direttore dell'Osservatorio Executive Compensation & Governance della LUISS Business School; Partner EY. "Oggi una gestione corretta nel campo dell’Executive Compensation richiede la conoscenza aggiornata di un quadro normativo in costante evoluzione, e deve tenere conto dell’influenza degli investitori istituzionali nell’azionariato e nelle assemblee delle società quotate. Bilanciare questi aspetti con politiche di gestione del management comporta decisioni sfidanti per i professionisti che operano nel settore, che, nella valutazione di fattori plurali, attingono a un background integrato di competenze organizzative, finanziarie, giuslavoristiche, di comunicazione al mercato e di governance. Il Corso Executive Compensation e Governance della LUISS Business School nasce proprio per ripensare in modo strategico le politiche di remunerazione degli Executive, e per fornire a manager, professionisti e consulenti una prospettiva consolidata di tutti gli aspetti alla base della realizzazione di un piano di Executive Compensation. Membri del Comitato di Remunerazione; Direttori HR; Responsabili Compensation di grandi imprese e società quotate; Professional e Senior Manager Legal Affairs, Audit, Segreteria Affari Societari; Senior Consultant in ambito HR sono i destinatari di questo programma che nasce dalla collaborazione tra l’Osservatorio sull’Executive Compensation e Corporate Governance e il People Management Competence Centre & Lab della LUISS Business School. Combinando una faculty prestigiosa, composta da docenti universitari e coach accreditati, e le testimonianze dirette di casi aziendali di successo da parte di guest speaker provenienti dal mondo della consulenza e del management, il corso vuole trasmettere i principi base e l’evoluzione dell’Executive Compensation attraverso una didattica flessibile, scientifica e interattiva." Il corso è in partenza a novembre 2017: per tutte le informazioni è possibile scrivere a peoplenews@luiss.it oppure chiamare il numero 06 85222 592. DOWNLOAD BROCHURE 18/10/2017

03 Ottobre 2017

Humanity, humility and friendship: LUISS MBA Elizabeth's experience

My most memorable experience of LUISS Business School is the humanity, humility and friendship of my classmates and the LUISS Business School staff. I have a degree in Law, and before my MBA, I worked as a lawyer for a firm in Venezuela. When I had to deal with the world of economics, it was complicated for me to understand, so I decided to do an MBA. In the beginning I was scared. While I have always been an excellent student, the world of economics was new to me, and I was terrified about not being able to achieve this challenge at the level I wanted to achieve. From the first day, every person on the campus made me feel that I was going to make it, and the fear changed into excitement and curiosity. The reputation of LUISS in Italy is WOW. I really liked the individual attention. You are not a number; you have a name and a personality. The most amazing resource of the school is the people who work every day to deliver the best experience possible. In December of my MBA year I broke my ankle. It was incredible the way every person in the program was worried about me and my health, the way my classmates helped me out not to lose a single class or project and the way the professors helped me understand every topic. That humanity was my best gift from this MBA. Following my MBA I joined the Dorna Group as legal counsel, a company producing the WorldSBK and MotoGP events. My MBA experience has helped me to be more effective in my job because I am able to discuss a large range of business topics with confidence. I am also much more willing to try new things, which has helped me to improve my performance both at work and in my personal life. My advice to prospective candidates is to live the program intensely. In the beginning it seems long, but it goes very fast. Experience the magic of Rome by taking a walk, using public transportation, drinking coffee in the campus bar where they are always smiling and eating near the campus in one of the many places with good food, good prices and a good environment. Also experience the beautiful architecture of the campus. Consider doing an exchange program; I went to Hong Kong and the experience was incredible. Finally, enjoy it. You are a professional looking for something more to be competitive in the job market. We study our whole life to get hard skills, but soft skills are the ones that will allow you to be different from the others. Develop them, make friends, learn from the professors and guests, talk with the university´s team, every person will give you advice that someday you will use. I lived many things during my time at LUISS Business School. Every single experience made me a better person. Even now that I am far from there, I will always feel part of LUISS Business School. 02/20/2017

28 Settembre 2017

The Italian Banking Conference 2017: il racconto

Una giornata di studi sul tema del rilancio del sistema bancario italiano: il 18 settembre, si è tenuto l’evento “The Italian Banking Conference 2017” organizzato dalla LUISS Business School in partnership con The Ruling Companies e Harvard Business Review – HBR.  Le singole sessioni, i contributi dei relatori e i momenti principali di un evento che ha ospitato alcuni tra i nomi più importanti del settore bancario italiano e delle istituzioni economiche, per una riflessione su regolamentazione, competitività, sistema bancario europeo e nuovi modelli organizzativi per la concorrenza. Video – pillole Ignazio Angeloni - The Italian Banking Conference 2017 Giuseppe Castagna - The Italian Banking Conference 2017 Andrea Viganò - The Italian Banking Conference 2017 Emma Marcegaglia - The Italian Banking Conference Donato Iacovone - The Italian Banking Conference 2017 Ugo Loser - The Italian Banking Conference 2017 Gian Maria Gros-Pietro - The Italian Banking Conference 2017 Fabio Panetta - The Italian Banking Conference 2017 Luigi de Vecchi - The Italian Banking Conference 2017 Flavio Valeri - The Italian Banking Conference 2017 Sessioni Sessione 1 https://youtu.be/TEmC1_yVzGE Saluti istituzionali e apertura dei lavori Emma Marcegaglia, Presidente LUISS Guido Carli Luigi Abete, Presidente BNL Gruppo BNP Paribas e Presidente LUISS Business School Relazione Introduttiva Pier Carlo Padoan, Ministro dell’Economia e delle Finanze Apertura Lavori Paolo Boccardelli, Direttore LUISS Business School Tema: Fare banca nell’era dei tassi negativi  Moderatore: Enrico Sassoon, Presidente The Ruling Companies Association Relatori:  Ignazio Angeloni, Membro del Consiglio di Vigilanza European Central Bank Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato Banco BPM Gian Maria Gros-Pietro, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Giampiero Maioli, Responsabile del Crédit Agricole per l’Italia Victor Massiah, Amministratore Delegato UBI Banca Andrea Munari, Amministratore Delegato BNL Gruppo BNP Paribas Alessandro Penati, Presidente Quaestio Capital Management Sessione 2 https://youtu.be/jTAHdiIbxu8 Tema: La futura regolamentazione del sistema bancario europeo Moderatore: Janina Landau, Giornalista Class CNBC e Milano Finanza Relatori: Luigi de Vecchi, Chairman of Continental Europe for Corporate and Investment Banking in Citi    Fabio Panetta, Vice Direttore Generale Banca d’Italia Giovanni Sabatini, DG Abi, Presidente ExCo EBF Flavio Valeri, Chief Country Officer, Deutsche Bank Italia Sessione 3 https://youtu.be/0UBzhiegliw Tema: Tecnologia, occupazione, nuova concorrenza e nuovi modelli organizzativi Moderatore: Simone Spetia, Giornalista e conduttore Radio24 Massimo Arrighetti, Amministratore Delegato Sia Alessandro D’Agata, Direttore Generale CheBanca! Luca Gasparini, Responsabile Direzione Marketing e Digital Crédit-Agricole Cariparma Rony Hamaui, Presidente Intesa ForValue Donato Iacovone, EY Managing Partner Italy, Spain and Portugal Ugo Loser, Amministratore Delegato ARCA sgr Marco Siracusano, Responsabile BancoPosta Andrea Viganò, Country Head for Italy, BlackRock #ITABanking2017: il live tweeting Italian Banking Conference 2017 27/09/2017

14 Settembre 2017

Allievo Executive MBA, fondatore del Think Tank Trinità dei Monti e Cavaliere della Repubblica: il percorso di Pierluigi Testa

Una “cassetta degli attrezzi” necessaria per trasformare le mie idee in progetti esecutivi: la storia di successo di Pierluigi Testa, allievo Executive MBA LUISS Business School classe 2008-2009, Fondatore e Presidente del Think Tank Trinità dei Monti, autore del libro “L'Italia tra vent'anni - Come saremo nel 2035”. Dopo la laurea in Economia politica alla Sapienza con il massimo dei voti e lode, allievo del Prof. Fernando Vianello, ho intrapreso una prima parte di carriera nel settore automotive, in una multinazionale francese. Poi un breve periodo nella consulenza, quindi sono approdato in una grande azienda di servizi italiana. È stato in quel momento che ho deciso di investire nelle mie competenze, di acquisire una vision manageriale che fosse il più possibile ampia. E quale occasione migliore se non quella di frequentare l’Executive MBA alla LUISS Business School? Questa esperienza formativa non solo mi ha permesso di confrontarmi con professionisti e manager provenienti da vari settori, arricchendo il mio bagaglio culturale, ma mi ha fornito anche una “cassetta degli attrezzi” necessaria per trasformare le mie idee in progetti esecutivi. Le principali attitudini che un EMBA sviluppa nelle persone che lo frequentano sono sicuramente la flessibilità di trattare temi di ambiti aziendali o settori diversi, l’importanza della cooperazione (“gioco di squadra” se preferite), la capacità di riconoscere e valorizzare un talento proprio o altrui, la velocità di comprensione di un fenomeno e di elaborazione di una decisione, ma soprattutto la capacità di “mettere a terra” un’idea. Tutti questi ingredienti sono serviti a farmi passare da tematiche legate al business a quelle legate alle istituzioni, fino ad arrivare all’analisi di questioni internazionali e dei relativi equilibri geopolitici, e a tradurli in discussioni, proposte, pubblicazioni, progetti aziendali. Le competenze che ho potuto sviluppare attraverso questo percorso sono le più ampie possibili in tema di managerialità: dalla gestione delle risorse umane a tematiche di operations & supply chain, dal disegno degli schemi organizzativi al marketing management, dalla gestione del bilancio alle operazioni di finanza straordinaria. Ho avuto il privilegio, insieme a tre colleghi di corso, di presentare il progetto di quotazione di Enel Green Power, tesi finale del nostro EMBA, al top management aziendale. Nel 2012 ho dato vita ad un serbatoio di pensiero indipendente politicamente ed economicamente denominato Think Tank Trinità dei Monti, con lo scopo di creare un ponte tra due mondi che si ignoravano fino a quel momento, ovvero il settore privato e le istituzioni pubbliche italiane. Al suo interno si analizzano e si discutono in incontri periodici - fissati con l’obiettivo di mantenere un focus sulle questioni strategiche per il paese - temi di economia, diritto, politica interna ed estera, lavoro, banca e finanza, business con un approccio teso ad approfondire le reali forze sottostanti e non fermarsi a quanto riportato sui media. Sono, inoltre, formulate e fornite agli organi di governo italiano preposti e ai principali player industriali, concrete proposte di sviluppo dell’economia e di gestione di problematiche economico-sociali che riguardano da vicino il nostro Paese. Si sviluppano relazioni con altri Paesi, al fine di facilitare il dialogo e la creazione di sinergie con istituzioni governative, industriali e accademiche internazionali. Si promuove, infine, sia il merito e la valorizzazione dei giovani - attraverso il coinvolgimento degli stessi nelle iniziative istituzionali - che il confronto con i c.d. “cervelli rosa” nel ciclo di incontri noto con il nome di “Womenomics”. Essere nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana in un periodo di crisi, non solo economica ma anche di valori, e non ancora quarantenne ha un forte valore simbolico, perché deve servire da stimolo o sollecitazione per miei coetanei a dare tutto nel quotidiano, perché l’unica certezza che esiste oggi è che il duro lavoro produce dei risultati. E se i risultati a volte non sono immediati, poco importa, perché arrivano comunque alla lunga. Tale onorificenza, infatti, è frutto di un lavoro di lungo corso che ho fatto negli ultimi 10/15 anni. Le attività istituzionali del think tank Trinità dei Monti che mi hanno consentito di essere identificato dalle principali istituzioni italiane, la Presidenza della Repubblica e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono esse stesse derivate dai lavori che ho fatto in precedenza. C’è un file rouge che le collega e due comuni denominatori: la “credenza” - intesa come il credere fino in fondo alla propria visione - e il “duro lavoro”. Ai futuri allievi dell’EMBA suggerisco di investire in formazione e di tradurre successivamente quello che hanno appreso nel proprio lavoro, oltre a provare a contribuire alla creazione di una realtà imprenditoriale. Ritengo che sia fondamentale uscire dalle routine quotidiane e imparare a vedere la società nel suo complesso e i meccanismi con cui si muove. Oggi occorre, inoltre, comprendere il più possibile a fondo le opportunità offerte dall'innovazione, implementarle nel proprio lavoro, nelle proprie attività quotidiane; significa occupare parte del proprio tempo lavorativo a innovare, confrontarsi su questi temi con chi e più esperto di te. Un suggerimento per i futuri allievi EMBA è quello di darsi degli obiettivi molto sfidanti di medio-lungo termine, affinché possano raccontare un domani ai propri nipoti o alle generazioni che verranno di aver provato in tutti i modi a lasciare il segno nel loro tempo. E laddove saranno riusciti, portare ad esempio i propri risultati e come li hanno ottenuti, in modo da diventare fonte di ispirazione. 28/09/2017  

01 Settembre 2017

#MasterYourCareer -"Un Master con un contenuto adeguato alle mie ambizioni": Lorenzo Baldi ha scelto il Master in Trade Management

  Mi presento brevemente, sono Lorenzo Baldi, un ragazzo che prima di iscriversi al Master in Trade Management del consumo fuori casa ha studiato lingua e cultura cinese presso l’università Ca’ Foscari di Venezia. Durante i miei studi, ho avuto l’occasione di andare a studiare in oriente ben tre volte, dove ho potuto migliorare le competenze linguistiche e stare a contatto con la popolazione locale, comprendendo più a fondo i valori, gli usi e costumi cinesi. Ora, qualcuno potrebbe chiedere: perché hai deciso di iscriverti al Master? Fondamentalmente, la motivazione risiede nell’idea di voler acquisire, unendo teoria (le lezioni svolte in aula) e pratica (lo stage in azienda), quelle competenze tecniche utili per poter lavorare in ambiti aziendali rivolti all’esportazione (o importazione) di prodotti principalmente verso la Cina. Da qui è partita la ricerca di un Master che fornisse un contenuto adeguato alle mie ambizioni e, dopo una valutazione, proprio questo mi è sembrato quello più adatto. I corsi offerti, infatti, offrono degli strumenti e delle nozioni che possono essere applicati sì nell’ambito del settore fuori casa, ma anche in altri. Basti pensare ai corsi introduttivi del primo periodo, grazie ai quali anche gli studenti che non derivano da facoltà economiche hanno la possibilità di acquisire delle basi utili per iniziare a entrare nella mentalità della disciplina, con lo studio di concetti e materie cardine, come Diritto di impresa che, attraverso l’analisi della disciplina giuridica, illustra i vari tipi di azienda e il loro funzionamento. SCOPRI DI PIÙ   01/09/2017

01 Agosto 2017

#MasterYourCareer – Carla: una formazione per “dare un contributo significativo alla crescita del settore del consumo fuori casa”

Da sempre appassionata al settore Food & Beverage, ho conseguito la laurea in “Nutrizione Umana e Tecnologie alimentari” e poi l’abilitazione all’esercizio come Biologa Nutrizionista. Ho deciso di intraprende il Master in Trade Management e del consumo Fuori Casa, spinta dalla curiosità, dalla voglia di imparare, ma soprattutto dalla voglia di comprendere la realtà lavorativa all'interno di aziende che operano nel settore Food & Beverage. Il Master ha previsto una prima fase didattica con lezioni frontali in aula, focalizzate sul marketing e trade marketing, consentendomi di analizzare e apprendere le dinamiche che ruotano intorno al Mondo Ho.Re.Ca. La seconda fase, invece, prevede la formazione sul campo attraverso due stage da effettuare presso le aziende partner del Master. Il giorno 8 Maggio è iniziata quindi per me l’esperienza in distribuzione presso l’azienda Cuzziol SpA. Ricerca, innovazione e qualità sono i capisaldi su cui si basa l’azienda, impegnandosi verso la ricerca di nuovi prodotti e della qualità al fine di proporre l’eccellenza ai sui clienti. L’attività principale a cui ho preso parte durante i tre mesi di stage, è stata svolta nell’area di trade marketing dell’azienda, in particolare nell’ufficio marketing. Mi sono occupata della preparazione e realizzazione di materiale pubblicitario come cataloghi promozionali per la presentazione delle diverse tipologie di prodotti, in particolare birre e spirits, per i clienti dell’azienda. Ho collaborato con un’azienda esterna di grafica per la realizzazione di un catalogo spirits con oltre 400 referenze che l’azienda Cuzziol SpA ha introdotto come nuove proposte da distribuire nel Nord Italia. Sono poi stata impegnata a seguire un’indagine di mercato relativa alla possibilità di inserire nell'offerta prodotti, una nuova referenza da proporre ai clienti. Tale lavoro mi ha offerto l’occasione di interfacciarmi con il produttore del nuovo prodotto e di reperire le informazioni relative alla componente legislativa per la sua distribuzione in Italia, essendo di provenienza estera, e quelle relative alle caratteristiche chimico-fisiche. Durante la riunione mensile con la forza vendita, ho presentato agli agenti il prodotto con lo scopo di valutare la proposta della nuova referenza ai clienti e definire la convenienza di distribuire o meno lo stesso. SCOPRI DI PIÙ   01/08/2017

26 Luglio 2017

#MasterYourCreativity – Par hasard, tutto all’improvviso ma nulla per caso: Margherita, Marketing & Communication Junior Account per Casadei dopo il Master of Fashion

"Per me il mondo della moda e del lusso rappresenta la congiunzione di due universi lontani ma che non possono fare a meno l'uno dell'altro: uno popolato da numeri e uno fatto di sogni e di emozioni che nutrono la sensibilità. Il Master of Fashion del LUISS Creative Business Center mi ha permesso di costruire un ponte tra questi due mondi". “Sai perché ti senti così ora? Perché sei molto vicina, molto vicina alla svolta.” Mi sono ripetuta spesso questo “mantra” durante le scelte più importanti del percorso accademico che ho vissuto in un'università che per me è stata anche un po' mamma. Alla soglia dei 26 anni, mi sento di poter strizzare l’occhiolino ai momenti stupendi passati tra via Parenzo e le strade della Città Eterna, inseparabile compagna della mia crescita e della mia storia. Ho studiato Giurisprudenza con indirizzo internazionale e proprio l’internazionalità mi ha portata spesso a scelte di studio esterofile: da New York a Strasburgo, da Barcellona a Londra, da Grenoble ad Antibes. A chi mi chiede se la moda sia da sempre la mia passione, rispondo che non sempre bastano l’amore e il desiderio e, dal mio canto, ho deciso di coniugare attitudine, passione e visione. Certo, la passione resta il punto di partenza, bisogna poi prendersi cura dei propri sogni e renderli assolutamente egocentrici, vanitosi a tal punto da non riuscire a guardare altro. “Poniti un obiettivo, lavora per raggiungerlo ma di tanto in tanto guardati attorno perché tutto è qui e la migliore strada è quella che si sceglie in corsa”. Per me il mondo della moda e del lusso rappresenta la congiunzione di due universi lontani ma che non possono fare a meno l'uno dell'altro: uno popolato da numeri, modelli di business e revenue share ed uno a tratti intangibile, fatto di sogni e di emozioni che nutrono la sensibilità e che rendono umano un grafico costruendo un forte e delicato incanto. Il Master of Fashion del LUISS Creative Business Center mi ha permesso di costruire un ponte tra questi due mondi, mi ha insegnato come l'alfa e l'omega siano le uniche due realtà da cui possa nascere un'industry in cui il lato umano resta predominante. "Par hasard", un altro dei miei grandi capisaldi, non “per caso” bensì all’improvviso, straordinariamente all’improvviso. Frequentare il Master per me è stata una sfida quotidiana nei confronti delle mie prospettive, desideravo intraprendere un percorso in cui il mondo accademico si sposasse con le testimonianze di chi viveva il settore del fashion in veste di protagonista, ognuno con la sua storia e con la propria expertise. Per me la condivisione e la fame di imparare sempre più di ieri sono state cardini sui quali far perno per ogni goal che mi prefiggevo. Incontrare colleghi con un background diverso dal mio è stato sicuramente challenging ma motivante, abbiamo davvero imparato che solo in team è possibile creare un asset vincente e un reale vantaggio competitivo, oggi in una Business School e domani in un’azienda. La resilienza e la perseveranza sono le due soft skill maturate di più grazie ai molti lavori di gruppo e alle discussioni costruttive che mi hanno permesso di sviluppare un ascolto empatico e una comunicazione finalizzata al raggiungimento dell’interesse primario di una squadra. Era novembre, pioveva a dirotto e io avevo appena terminato uno dei miei primi colloqui all'ultimo piano di uno di quei grandi palazzi del capoluogo lombardo. Ho preso l’ascensore in un’altra scala per sbaglio, pensavo. Poi, durante il tragitto, ho letto “Casadei" su una targhetta e chissà, ho suonato. Non sapevo come annunciarmi quindi non l'ho fatto. Oggi, dopo un’esperienza di stage di 6 mesi, sono parte di questo family business con un ruolo dalla doppia anima. All’interno del Dipartimento di Marketing e Comunicazione mi occupo della verve digital di un Brand che vuole essere sempre più internazionale e allo stesso tempo affianco il PR e Press Office Coordinator pianificando strategicamente le attività dell’ufficio stampa worldwide, portato in house a partire da Gennaio. Vivere il vero Made in Italy, un heritage così affascinante e l’eccellente artigianalità mi rende entusiasta di lavorare per un business il cui scopo è ancora quello di far sognare i suoi consumatori. Penso che non ci sia nulla di più dinamico e coinvolgente che gestire l’immagine di un Brand, essere la sua voce e poter articolare le sue parole secondo la sua attitudine ed il suo posizionamento, cambiando mise tutti i giorni ma mantenendo un fil rouge ed uno stile coerente e riconoscibile attraverso le infinite possibilità che la mia funzione mi offre. Sono fermamente convinta che ognuno di noi abbia un talento, tutti hanno qualcosa in cui sono straordinari, chissà forse il mio è proprio la trasversalità dovuta ai molti viaggi vissuti da sola, ai miei familiari che vivono in diversi continenti, alla continua voglia di scoprire e di partire. Il Master mi ha permesso di coltivare questo talento attraverso esperienze cross-cutting, laboratori interdisciplinari e momenti di analisi soprattutto in fase di Project Work finale. Potendo dare un consiglio ai futuri studenti direi loro che il cambiamento non è sempre una scelta ma, al contrario, è sempre una chance, non ne deve valere la pena, deve valere tutto e allora se è così si è pronti ad affrontare lunghe giornate di studio e di lavoro sempre con la grinta del giorno prima del primo. Prendete decisioni audaci, sono le uniche così emozionanti da permettervi, con costanza e dedizione, di fare un passo verso il vostro futuro ancora ignoto e immaginare che sarà stupendo. 26/07/2017

17 Luglio 2017

“The LUISS MBA? A Monumental Experience”: to take a step toward a Finance career, Rafael choose LUISS Business School

Prior to joining the LUISS MBA program, Rafael Da Cruz Bezerra studied electrical engineering in Brazil and France. Then he worked in Brazil and Mozambique in Procurement and Internal Control for Vale S.A., one of the world’s largest mining companies. When he decided that an MBA was the next step toward a Finance career, Rafael wanted to study on a prestigious course in Italy and found LUISS Business School. Describing his LUISS MBA experience, Rafael said, “What I like best about the program is that with the small class size we have really bonded together. In addition, I have enjoyed the marketing courses, even if my focus area is Finance. The most memorable part of my year so far has been participating in the Finance Competition in Milan. There my colleagues and I saw that our course preparation was equal to that of other business schools like London Business School, HEC Paris or Insead. I recommend participating in competitions like this as well as exchanges or electives with other business schools. These experiences are very rich, much more than I anticipated. They are great for networking and giving a broader vision of where other business schools focus. They are also good to see the strengths of our own school. Living in Rome has also been an important part of my experience. My one word description of Rome is 'monumental'.  Everything here is in a different scale and always very impressive. After this first impact you start to realize that there are a multitude of Rome’s, with so many places and facets to discover. I live just outside Rome in a little town called Paliano, and I come often into Rome. It is a great city in all senses: culturally, night life and personal life (people are extremely friendly). One more piece of advice for prospective students is to learn a little Italian to really discover Italy. It is so much more than the big cities (Rome, Milan….) and with so much to offer, not just in business. My MBA experience so far has been great. My goal after the MBA is to have a career in Finance.  In the meantime I am working hard to enjoy every minute of these 15 months through my classroom learning, through exchange experiences and through living in Rome.” 17/07/2017

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