News & Insight
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14 Luglio 2022

Master Tourism Management – Webinar

Presentazione del Master in Tourism Management. Evoluzione delle competenze nel turismo Il 26 luglio alle ore 15.00 ti invitiamo a partecipare al webinar di presentazione della prossima edizione del Master in International Management - Major in  Tourism Management, un programma di 12 mesi in lingua inglese progettato per giovani talenti che desiderano  lavorare all’interno dell’ospitalità turistica. Durante il webinar verranno approfonditi i punti di forza di questo master e le prospettive di carriera future. Un esperto del settore analizzerà i cambiamenti epocali nel settore turistico dopo il Covid, esplorando quali sono le "nuove posizioni" più richieste nel mercato. Inoltre, verranno approfondite le competenze dei professionisti, necessarie durante il processo di reclutamento, nonché alcune delle skills più ricercate come: intelligenza emotiva, problem solving, agilità di apprendimento, crescita interfunzionale, apprendimento attivo, consapevolezza digitale, resilienza, pensiero critico, linguaggio del corpo e molto altro. Una parte rilevante sarà inoltre dedicata alla trasformazione digitale che è una componente importante del nuovo modo di fare impresa turistica: come è possibile avvicinarsi a un nuovo mercato grazie ai Social Network e come i clienti utilizzino queste diverse modalità di comunicazione per interagire con i professionisti del settore in modo rapido. In conclusione verranno introdotte le varie opportunità di lavoro legate alle nuove aperture di hotel in Italia di Brand Internazionali e il legame intrinseco che esiste tra il mercato del lusso e il business alberghiero come un importante vantaggio competitivo.  Il Coordinatore del Master, durante un Q&A, risponderà a tutte le domande e curiosità dei partecipanti fornendo dettagli, approfondimenti e suggerimenti per candidarsi alla prossima edizione del Master in partenza a settembre 2022 a Roma. Il webinar si rivolge a neolaureati e a giovani professionisti con lauree in tutte le discipline. Speakers Elena Dittadi, Complex Reservation Manager, The St. Regis Rome | The Westin Excelsior Rome Rachele Zucchetti, Coordinatore Master Full-time, Luiss Business School L’evento si terrà in lingua inglese e italiano Per partecipare è necessaria la registrazione. REGISTRATI 14/07/2022

13 Luglio 2022

Assicurazioni: ANIA e Luiss insieme per formare i manager del futuro

Maggiore integrazione tra Assicurazioni e Università per la formazione manageriale d’eccellenza in ambito Insurance e sviluppo di un percorso di specializzazione rivolto a coloro che intendono affrontare e governare le crescenti complessità del settore. È con questo obiettivo che è stato firmato oggi a Villa Blanc, sede della Luiss Business School, l’accordo di collaborazione tra Luiss e ANIA, Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici. All’incontro hanno partecipato Giovanni Lo Storto, Direttore Generale della Luiss, Enzo Peruffo, Associate Dean for Education, Luiss Business School, Umberto Guidoni e Angelo Doni, Co-Direttori Generali ANIA. Il settore assicurativo sta registrando importanti cambiamenti e un’attenzione crescente alla compliance e alle nuove regole di mercato che impongono figure pronte a gestire e guidare l’innovazione tecnologica e della governance sostenibile. Per rispondere a questa esigenza, Luiss Business School e ANIA collaboreranno allo sviluppo e all’implementazione del Major in Insurance Management dell'Executive Master in Financial Management, in partenza da novembre 2022.    Il Master di II livello, della durata di 12 mesi, prevede “Corsi Core” dedicati alle tecniche fondamentali di Financial Management e “Corsi di specializzazione” che forniscono conoscenze approfondite, strumenti operativi e competenze tecniche utili a ricoprire efficacemente ruoli di responsabilità all’interno dell’insurance management. L'offerta formativa è arricchita dalla possibilità di frequentare laboratori online per affinare le abilità cognitive, emotive e relazionali (Life Skills Lab) e per sviluppare la capacità di analisi delle dinamiche aziendali alla luce dei grandi cambiamenti in ambito economico, finanziario e tecnologico (Megatrend Skills Lab). Inoltre, i partecipanti possono partecipare a moduli internazionali, erogati dalle business school estere, per arricchire il proprio curriculum e conoscere i sistemi educativi di altri Paesi. Scopri il programma RASSEGNA STAMPA Borsa Italiana, Assicurazioni: accordo Luiss-Ania per formare i manager del futuroAffari Italiani, ANIA e Luiss, insieme per formare i manager del futuroHuffington Post, Ania e Luiss insieme per formare i manager del futuroMilano Finanza, Ania-Luiss per la formazione dei managerLibero, Luiss e Ania per i nuovi managerIl Giornale, Ania accordo con Luiss per la formazione 13/07/2022

07 Luglio 2022

Luiss Business School e Andaf insieme per formare specialisti del settore finanziario

Formare figure di elevato profilo e competenza specialistica, in linea con le esigenze del mercato del lavoro, dotate di una qualificazione professionale adeguata alla crescente complessità della vita aziendale e favorire l’integrazione della preparazione teorica con quella pratica, attraverso le testimonianze di CFO di primarie aziende nazionali ed internazionali. È su queste direttrici che si fonda l’accordo di collaborazione firmato a Villa Blanc da Luigi Abete, Presidente Luiss Business School, e Agostino Scornajenchi, Presidente Andaf, Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari e primaria realtà professionale del settore. In linea con gli obiettivi della Scuola e con quelli dell’Associazione, la partnership vuole favorire lo scambio di esperienze e competenze manageriali e specialistiche per contribuire alla formazione e alla crescita professionale di figure che non solo abbiano la piena conoscenza delle tecnologie applicate all’area Amministrazione Finanza e Controllo, ma, grazie allo sviluppo delle loro competenze manageriali, diventino anche protagoniste delle sfide del futuro, a sostegno della crescita delle grandi imprese e delle Pmi italiane. Tra i temi oggetto della collaborazione: la realizzazione di programmi di ricerca scientifica su temi di reciproco interesse; l’organizzazione di eventi; percorsi di alta formazione, corsi di specializzazione, Master Universitari, finalizzati anche all’ottenimento della certificazione del profilo professionale di CFO, Dirigente Preposto, Responsabile Amministrazione Finanza e Controllo. “L’eccellenza della formazione proposta da Luiss Business School da ora si coniuga all’esperienza professionale dei CFO associati ad Andaf - ha dichiarato il Presidente di Andaf, Agostino Scornajenchi. L’accordo siglato con Luiss Business School conferma il nostro obiettivo fondamentale di contribuire a definire percorsi formativi orientati al mondo dei CFO per costruire figure di elevato profilo e di grande competenza specialistica, grazie alle testimonianze dei nostri Soci che operano in primarie aziende nazionali e internazionali. Vogliamo così garantire, anche ai nostri giovani Associati, la possibilità di accedere a percorsi dedicati che ne favoriscano lo sviluppo delle capacità manageriali affinché agiscano da protagonisti per contribuire attivamente alla strategia aziendale e abbiano la preparazione necessaria ad analizzare i cambiamenti di scenario, in cui i nuovi paradigmi di gestione sostenibile richiedono visione, intuizione e rapidità di esecuzione”. Il Presidente di Andaf ha aggiunto: “Un’attenzione particolare sarà dedicata anche alla creazione di corsi preparatori all’esame di certificazione del profilo professionale e del servizio nell’area Amministrazione Finanza e Controllo. Inoltre, offriremo l’opportunità ai giovani studenti di Luiss Business School di entrare nella realtà operativa delle imprese associate ad Andaf per costruire così una solida preparazione professionale”. Luigi Abete, Presidente Luiss Business School: “Siamo particolarmente orgogliosi di questa partnership, che ci vede accanto ad una importante realtà associativa e con la quale condividiamo valori come la centralità della formazione d’eccellenza e dello scambio di esperienze ed expertise quale motore per favorire la crescita professionale. Sono certo che questa collaborazione darà ottimi frutti, rafforzando la nostra capacità in termini di qualità dell’offerta formativa e di ricerca scientifica”. 7/7/2022

30 Giugno 2022

VI Rapporto Nazionale Fondimpresa

La formazione come leva strategica per l’innovazione e la sostenibilità: il cambiamento, la ripresa e le sfide Si terrà il 12 luglio a partire dalle ore 11.00, la presentazione dei risultati dell’analisi degli interventi formativi finanziati da Fondimpresa nel 2020, realizzata da Luiss Business School, Fondazione ADAPT, EU.R.E.S. Ricerche Economiche e Sociali e Fondazione Giuseppe Di Vittorio. Un importante momento di riflessione sul ruolo chiave che la formazione assume per rispondere ai bisogni di competenze che con la pandemia sono divenute strategiche per affrontare la ripresa in un’economia fortemente globalizzata e digitale. La pandemia di Covid-19 ha avuto importanti ricadute sul tessuto imprenditoriale italiano e sul mercato del lavoro: la ricerca ha esaminato come la formazione, generata dai diversi canali di finanziamento del Fondo, abbia interessato le imprese e i lavoratori nei diversi settori del territorio nazionale in un anno, il 2020, fortemente condizionato dall’insorgere dell’emergenza sanitaria. I risultati della ricerca hanno, infine, fatto emergere la centralità del ruolo che Fondimpresa, il più grande tra i Fondi Paritetici Interprofessionali, sta svolgendo nell’ambito del sistema della Formazione Continua e che sempre di più dovrà interpretare per affrontare i cambiamenti in atto intercettando le competenze necessarie per rispondere alle esigenze delle imprese e dei sistemi produttivi in termini di competitività, adattabilità e occupabilità. AGENDA 11.00  Indirizzo di salutoRaffaele Oriani, Dean, Luiss Business School Aurelio Regina, Presidente, Fondimpresa 11.20  InterventoRossella Accoto, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali 11.35  I risultati della Ricerca – Il VI RAPPORTO NAZIONALE, Anno 2020 Matteo Giuliano Caroli, Direttore della ricerca, Associate Dean per l’Internazionalizzazione, Direttore BU Applied Research and Consulting, Luiss Business School 12.00  Tavola rotonda - “La formazione come leva strategica per l’innovazione e la sostenibilità: il cambiamento, la ripresa e le sfide” Giorgio Alleva, Direttore, Dipartimento di Metodi e modelli per l’economia, il territorio e la finanza, Università Sapienza di Roma Nadio Delai, Sociologo Lucia Valente, Avvocato giuslavorista; Professore Ordinario di Diritto del Lavoro Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche, Università Sapienza di Roma 12.45  Conclusioni Annamaria Trovò, Vicepresidente, Fondimpresa Modera: Claudio Tucci, Sole24Ore   Il webinar è gratuito, per partecipare è necessaria la registrazione. REGISTRATI 30/06/2022

28 Giugno 2022

Master in International Management – Webinar

Il 20 luglio 2022 alle 16.30 si terrà il webinar di presentazione della nuova edizione del Master in International Management, in partenza a settembre presso l’Hub della Luiss Business School di Amsterdam: un’esperienza di formazione intensiva internazionale che permette di accedere a percorsi di carriera in aziende globali. Il programma terminerà presso l’Hub della Luiss Business School fi Milano. Perché partecipare al webinar? Approfondire con il direttore del Master i contenuti del programma e il perché questo programma sia un asset per laureati in diverse discipline che desiderano accedere a posizioni manageriali.Scoprire la formula multi-hub che permette agli studenti del Master in International Management di entrare a far parte della community internazionale della scuola, vivendo un’esperienza di formazione unica in 2 città europee: Milano e Amsterdam.Approfondire il curriculum del master e in particolare il momento dedicato alla challenge commissionata dalle aziende partner del programma e finalizzata a sviluppare competenze trasversali, mettendo in pratica gli insegnamenti appresi. Al termine della presentazione i partecipanti saranno suddivisi in piccoli gruppi per partecipare a delle sessioni di Q&A su: Processo di selezione e ammissione con i coordinatori del master;Dati di placement e prospettive di carriera con il Career Service;Esperienza di studio dalla prospettiva di un ex studente. QUANDO: 20 luglio 2022 ORA: 16.30 SPEAKER & AGENDA Matteo Caroli, Scientific Director, Master in International Management Enrico D’Onofrio, Vice President EMEA Deus Ex Machina REGISTRATI 28/6/2022

14 Giugno 2022

Open Evening Master

L'Open Evening Master è l’evento on campus a Roma in cui scoprire i Master di I e II livello della Luiss Business School offerti in diverse aree del management a laureandi e neolaureati in tutte le discipline. Un pomeriggio di incontri in cui visitare il campus di Villa Blanc a Roma e incontrare lo Staff Luiss Business School che sarà a tua completa disposizione per guidarti nella scelta del master più giusto per raggiungere i tuoi obiettivi di carriera. Partecipa all’Open Day per approfondire: le aree di specializzazione;il processo di selezione e ammissione;le agevolazioni finanziarie e le borse di studio;i servizi di supporto alla carriera;gli sbocchi professionali e i dati sul placement;l’esperienza internazionale e multi-hub. QUANDO: 7 luglio 2022 dalle 17.00 alle 19.00 DOVE: Luiss Business School, Campus Villa Blanc, Via Nomentana 216, 00162 Roma. L’evento è gratuito ed è necessaria la registrazione per partecipare. REGISTRATI Durante l’evento saranno presentati i seguenti programmi: Master in International Management (English)Major in Sustainability & Energy Industry (English)Major in Fashion Management (English)Major in Luxury Management (English)Major in Tourism Management (English)Major in Fashion & Luxury BusinessMajor in International Management Roma (English)Major in International Management Amsterdam-Milano (English)Major in International Cooperation for Local Development (English)Major in Global Health Management (English)Master in Financial ManagementMajor in Corporate Finance Roma (English)Major in Corporate Finance Amsterdam (English)Major in Corporate Investment BankingMajor in Amministrazione Finanza e ControlloMajor in Real Estate FinanceMajor in Finanza sostenibileMaster in Digital and Business TransformationMajor in Business Transformation (English)Major in Strategy for Disruptive Growth Major in Digital Business Strategy Major in Big Data and Management (English)Major in Entrepreneurship & Start UpMajor in Sustainable Management & EntrepreneurshipMajor in Global Supply Chain Management (English)Master in Gestione delle Risorse Umane e dei ProgettiMajor in Gestione delle Risorse Umane e OrganizzazioneMajor in Project ManagementMaster in Marketing ManagementMajor in Digital MarketingMajor in Sales and Account ManagementMajor in Retail e-commerce e Gestione MulticanaleMajor in Export ManagementMajor in Corporate Event: Management, PR and CommunicationMajor in HORECA Trade ManagementMajor in Customer Experience Management (English)Master in Management delle Imprese Creative e CulturaliMajor in Art ManagementMajor in Food and Wine BusinessMajor in MusicMajor in Gestione della Produzione Cinematografica e TelevisivaMajor in Writing School for Cinema and TVMajor in Sport ManagementMajor in Turismo sostenibileMajor in Digital Entertainment Business (English)Master in Diritto Tributario Contabilità e Pianificazione FiscaleCorso in Consulente Legale d'ImpresaCorso Five Stars Hotel Management (English & Italian) REGISTRATI 14/6/2022

25 Maggio 2022

Export e internazionalizzazione delle imprese umbre: con Luiss, il made in Umbria riparte dalle competenze di manager e imprenditori

Presentato a Villa Blanc, sede della Luiss Business School, il programma di specializzazione EX – Export Executive Custom Program, percorso executive dedicato a imprenditori e manager umbri, frutto dell’accordo di collaborazione siglato tra Università Luiss e Arpal Umbria lo scorso 5 maggio. L’iniziativa mira a potenziare le competenze delle piccole e medie imprese del territorio regionale in termini di export, internazionalizzazione e rafforzamento degli investimenti in innovazione e transizione ecologica, attraverso un progetto formativo ideato dalla Luiss Business School. Quest’ultima metterà a disposizione di Arpal la elevata qualità della propria faculty e la sua consolidata esperienza in materia di internazionalizzazione. La Regione Umbria ha sofferto negli ultimi 10 anni di una profonda debolezza strutturale, con una percentuale dell’export sul pil tra il 16 e il 18%, notevolmente inferiore sia alla media nazionale che a quella delle regioni del centro. Nel 2021, però, l’aumento sostenuto delle esportazioni ha fortemente trainato l’economia del territorio che, nonostante gli effetti importanti della crisi, ha registrato un aumento dell’export addirittura superiore al dato nazionale (+24,3%). Nell’ottica di proseguire nel solco di questo trend positivo, la regione Umbria e l’assessore allo sviluppo economico, Michele Fioroni, hanno deciso di puntare sull’internazionalizzazione quale motore per la crescita dei prossimi anni e di introdurre, per la prima volta, una misura finalizzata al rafforzamento delle competenze del proprio sistema imprenditoriale. È con questo obiettivo che è stato siglato l’accordo di collaborazione tra Paola Nicastro, Direttore dell’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro ARPAL Umbria e Giovanni Lo Storto, Direttore Generale della Luiss che prevede, accanto all’ideazione ed erogazione dell’Export Executive Custom Program, una serie di attività di analisi delle esigenze delle imprese, di supporto all’internazionalizzazione e di business matching con prestigiosi partner e istituzioni nazionali e internazionali. Il Programma EX è aperto ad un massimo di 50 imprese, con sede operativa nel territorio umbro, che verranno selezionate tramite bando per cui sarà possibile presentare domanda dal 23 maggio al 17 giugno 2022. Le aziende dovranno identificare come partecipanti all’Export Executive Custom Program figure professionali con responsabilità nella definizione della attività di internazionalizzazione. Potranno aderire le imprese con un fatturato export minimo del 15% ma sono previsti 15 posti per eventuali neo-esportatori. Il percorso, di circa 6 mesi, prevede più moduli: uno propedeutico, dedicato esclusivamente agli export beginners, ossia a coloro che intendono avvicinarsi ai mercati esteri per la prima volta;  un modulo centrale sulle competenze core per lo sviluppo di un’efficace strategia di internazionalizzazione (quali commercio internazionale, contrattualistica internazionale, e-commerce o tecniche degli scambi internazionali) e, infine, un importante approfondimento settoriale e verticale,  per il quale i partecipanti verranno divisi in quattro classi distinte a seconda dei loro ambiti di appartenenza e interesse. La docenza verrà erogata in formula mista, in parte in presenza, nella sede Luiss Business School S.p.A di Villa Blanc e in quella della Scuola di Amministrazione Pubblica Villa Umbria di Perugia, e in parte online. La faculty sarà composta da accademici di alto profilo e docenti provenienti dal mondo imprenditoriale e dalle agenzie di sviluppo nazionali, Verrà inoltre previsto, ad inizio programma, un assessment sul livello di internazionalizzazione delle imprese partecipanti nonché, nella parte finale del corso, un project work, di taglio operativo. Tutti i dettagli del percorso e del bando sono visionabili nella pagina del sito web di Arpal ad esso dedicata. Raffaele Oriani, Associate Dean for Faculty e Direttore dell’Area Custom e Consulting, Luiss Business School, ha affermato: “Siamo lieti di affiancare l’Arpal e la Regione Umbria in questo progetto di grande valore strategico che mira ad avere un concreto impatto sul sistema imprenditoriale locale. Puntare sulla riqualificazione del capitale umano è una scelta lungimirante in un momento particolarmente delicato per il rilancio economico dei territori. Luiss Business School contribuirà a questo percorso di sviluppo mettendo a disposizione il proprio know how specialistico”. Il Direttore di ARPAL, Avv. Paola Nicastro, ha invece sottolineato quanto un programma di questo genere sia fondamentale oggi più che mai, in un momento in cui imprenditori e manager si confrontano con scenari internazionali profondamente cambiati e interi settori produttivi stanno subendo trasformazioni importanti. “Ci troviamo di fronte ad una delle più gravi crisi mai verificatasi” ha aggiunto l’Avv. Nicastro “e oggi più che mai è fondamentale attuare politiche per sostenere l’occupazione e la competitività delle imprese anche attraverso la formazione di professionalità con competenze idonee a creare valore e sviluppo, per il rilancio della nostra economia anche in una prospettiva di crescita internazionale” L’assessore allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni, ha infine evidenziato che “il programma EX racchiude alcuni elementi che sono fondamentali nella nostra politica di internazionalizzazione: export, executive ed expertise. Il tessuto imprenditoriale umbro è costituito da eccellenze che spesso ancora faticano a comprendere il proprio potenziale in termini di export o a strutturare delle strategie che gli permettano di sfruttarlo al meglio, e in questo campo una politica lungimirante deve tener conto che i finanziamenti per l’export, senza un’azione importante di rafforzamento delle competenze capillare e concreta, possono non essere sufficienti”. L’assessore ha infine aggiunto: “Siamo onorati di avere la Luiss al nostro fianco in un programma che per molte delle sue caratteristiche, ampiezza dei temi trattati, apertura agli export beginners, realizzazione dell’export assessment, incentivo alla partecipazione di imprenditori e manager, rappresenta una best practice a livello nazionale”. Avviso pubblico "EX - Export Executive Expertise" AVVISO PUBBLICO MODELLO DI DOMANDA MODELLO A FORMULARIO ELENCO SETTORI ATECO AMMISSIBILI 25/05/2022

19 Settembre 2019

Study Tour a Tel Aviv per gli studenti del Master in Entrepreneurship  

Company visit e laboratori per approfondire il sistema israeliano delle startup Due settimane nella Silicon Valley mediorientale, per conoscere la realtà della Start-up Nation Central, attraverso le testimonianze e le storie di successo dei protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione israeliano. Un’opportunità unica per gli studenti del Master in Entrepreneurship, che attraverso workshop e company presentation hanno avuto un punto di vista privilegiato sulle scelte e le strategie che hanno reso Tel Aviv capitale high tech con la più alta densità di startup al mondo. Trovare un investitore per la tua startup in 24 ore? È possibile! Le competenze sono il punto di partenza. Se molte sono le buone idee imprenditoriali di startup che nascono in un garage, costruire un pitch che ingaggi gli investitori e lanciare sul mercato un prodotto di successo è una metodologia da fare propria. I laboratori Idea Validation & Lean Startup Methodologies, How to stay alive after selling 3 Startups, Business Communication Tools hanno permesso agli studenti di apprendere le strategie che riducono i rischi di insuccesso di una startup, come il metodo Lean Startup, e gli strumenti utili per gestire le relazioni con partner, clienti e stakeholder.  Gli incontri con i fondatori, CEO e general manager di IronSource, Bablic, Mellanox, SAM, Catlyst Investiments e Leading Edge Consultants sono stati l’occasione per gli studenti del Master in Entrepreneurship di imparare a costruire una comunicazione human2human e le regole non scritte di un business meeting. Infine, ad essere sempre pronti: a trovare un investitore in 24 ore e cosa fare se all’ultimo momento, la tua startup non viene più acquisita.   Come il contesto istituzionale può facilitare una crescita economica guidata dall’innovazione: è stato questo il tema al centro dell’incontro degli studenti del Master in Entrepreneurship, con l’ambasciatore italiano in Israele Gianluigi Benedetti. Nell’ambito delle attività previste dall’Accordo italo-israeliano di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica, non mancano infatti programmi di agevolazione della mobilità in Israele delle giovani startup italiane. Il Master in Entrepreneurship è un percorso unico di apprendimento, esperienze sul campo e sviluppo di iniziative concrete di startup imprenditoriale. Si articola in lezioni, casi studio, sessioni di lavoro di gruppo e si conclude con l’incubatore d’impresa che permette di combinare teoria e pratica. Scopri il Master e le borse di studio, che coprono fino al 95% della quota di iscrizione. SCARICA LA BROCHURE 19/09/2019 

02 Settembre 2019

Nelle mani di un algoritmo che decide al posto nostro

  Commento di Paolo Boccardelli, direttore Luiss Business School, pubblicato su Repubblica Affari & Finanza il 2 settembre 2019 Viviamo nell’era dei big data e dei social network: ogni minuto vengono effettuate 4,5 milioni di ricerche su Google, visti altrettanti video su Youtube, postate 280mila storie su Instagram. Ma questa massa di dati, cui ciascuno di noi contribuisce più o meno volontariamente quando cerca un’informazione o pubblica una foto che viene elaborata da intelligenze artificiali sempre più potenti, costituisce progresso, inteso come crescita del capitale umano e della cultura digitale? Aumenta il pluralismo dell’informazione e, in definitiva, potenzia la nostra capacità di scegliere consapevolmente? Questa domanda costituisce un nodo cruciale per la società contemporanea. Nel recente e approfondito saggio “Big Data”, gli autori Del Mastro e Nicita ricordano che già nel 2015 Hossein Derakhshan, ricercatore ad Harvard e al MIT, evidenziava come il web sia profondamente cambiato con l’avvento dei social. Prima di allora, il web era un grande strumento di accesso all’informazione e alla conoscenza, che favoriva diversità e pluralismo. Oggi a dominare sono le piattaforme: tuttavia, più le usiamo più “nutriamo” gli algoritmi di machine learning al loro interno con dati su nostre abitudini, desideri, emozioni e comportamenti. Conoscendoci sempre meglio, gli algoritmi selezionano per noi un ventaglio sempre più ristretto di informazioni, riducendo sì lo sforzo richiesto per soddisfare i nostri bisogni, ma anche la capacità di analisi. Come dimostrato da un esperimento della World Wide Web Foundation, un solo like dato o non dato a un post fa divergere i feed di account sino a quel momento “gemelli”. Questo fenomeno, definito da Eli Pariser (e da allora noto come) filter bubble, è responsabile delle scelte che l’algoritmo effettua per noi ed è, purtroppo, alla base della dieta informativa forzata di una fetta crescente della società. Sono gli algoritmi a effettuare il prezioso lavoro “editoriale” di selezione delle informazioni per noi rilevanti. A questo si aggiungano gli specialisti in grado di sfruttare gli algoritmi per diffondere presso specifiche comunità di utenti una visione parziale di un fenomeno e di una realtà, enfatizzandone alcuni aspetti a scapito di altri, o addirittura una realtà falsa. Professionisti che, in casi estremi e distorti, disseminando i social con troll e utenti falsi, riescono a influenzare il dibattito e l’agenda della discussione, se non addirittura il consenso rispetto a certe posizioni. Non mancano leader politici che con grande disinvoltura comunicano a colpi di tweet, post e storie, né esempi di consultazioni democratiche in cui gli strumenti digitali hanno contribuito a generare consenso attorno a tesi o a specifici candidati. Il tema è rilevante anche oggi in Italia: la Democrazia Parlamentare sancita dalla Costituzione si confronta con quella diretta evocata da molte forze politiche per aumentare il consenso facendo leva proprio sulla disintermediazione resa possibile dalla comunicazione digitale. Non bisogna però dimenticare che le piattaforme digitali sfuggono alle normative sul pluralismo e sulla responsabilità editoriale, nonché ai controlli delle autorithy. Inoltre, la “selezione” operata dalla profilazione algoritmica diventa scarsamente percepibile dagli utenti, che ricevono le notizie selezionate sulla base del meccanismo del filter bubble e, pertanto, accedono solamente a una visione parziale della realtà senza rendersene conto. Questo fenomeno, infine, è particolarmente accentuato dall’utilizzo di tecniche di comunicazione che evocano e stimolano emozioni, creando news di facile e immediata condivisione e per loro natura virali, accentuando ulteriormente il fenomeno della profilazione. Tutto ciò pone due importanti temi. Il primo è la necessità di prevedere in capo alle Authorithy meccanismi di controllo e regolamentazione maggiormente efficaci per, fra l’altro, rendere più espliciti e trasparenti i meccanismi di profilazione e contrastare la diffusione delle fake news. Inoltre, poiché il fenomeno non è facilmente arginabile, è necessario imparare a conoscerlo, attrezzare la nostra società con gli strumenti adatti per vivere nella nuova era digitale in maniera consapevole. Occorre cioè imparare di nuovo a cercare le notizie e a discernere quelle vere da quelle false, quelle che mostrano una realtà parziale e non offrono una visione controfattuale da quelle che consentono di effettuare analisi obiettive. È necessario, in definitiva, nutrire la nostra società con l’abilità fondamentale per il nostro tempo: il pensiero critico. Il pensiero critico si alimenta con l’apprendimento continuo, vive di domande e non di risposte preconfezionate; è alleato del dubbio e non delle certezze di pochi; si arricchisce grazie alle opinioni degli esperti veri e non presunti, si basa su dati e analisi rigorose, realizzate con metodi scientifici e presentate in modo appropriato nelle sedi corrette. In definitiva, il pensiero critico si nutre della conoscenza approfondita e non della superficialità. 02/09/2019 

01 Agosto 2019

Luiss Business School diventa membro di GBSN - Global Business School Network

Luiss Business School è la prima scuola di alta formazione italiana a entrare nel GBSN – Global Business School Network, la più importante associazione internazionale senza scopo di lucro che collabora con istituzioni, aziende, fondazioni e ONG per favorire la formazione manageriale nei Paesi in via di Sviluppo e nei mercati emergenti. Creato all’interno della World Bank e successivamente diventato un’organizzazione non profit, dal 2003 il GBSN promuove la crescita delle nazioni meno sviluppate attraverso attività di formazione e condivisione della conoscenza; del GBSN fanno parte circa 100 delle più importanti business school internazionali, fra cui MIT, University of California @ Berkeley – HAAS School of Business, Columbia Business School, Insead, HEC, University of Chicago - Booth School of Business, IESE, IMD, Indian School of Business e Nanyang Business School. “Entrare a far parte del GBSN non è solo un importante riconoscimento, ma ci pone anche nelle migliori condizioni per rafforzare il nostro posizionamento all’estero e, in particolare, in quelli che saranno i Paesi a più alto tasso di crescita del futuro”, ha commentato Paolo Boccardelli, Direttore della Luiss Business School. Luiss Business School è entrata a far parte del GBSN anche grazie alla certificazione EQUIS ottenuta dalla scuola già dal 2015 e a oggi riconosciuta solo a circa 180 business school impegnate nella formazione manageriale a livello globale, circa l'1 per cento. Prima in Italia, Luiss Business School, unitamente al Dipartimento di Impresa e Management di Luiss, ha ottenuto il riconoscimento per tutta la linea dei programmi di management, dai corsi di Laurea Triennale al Master in Business Administration, inclusi le lauree magistrali, il dottorato di ricerca, i master specialistici e la formazione per le aziende. Leggi l'articolo su Yahoo Finanza 13/08/2019 

31 Luglio 2019

Cassa Depositi e Prestiti e Luiss insieme per la promozione di progetti di ricerca e iniziative volte al rilancio dell’economia italiana

Saranno elaborate ricerche volte a cogliere le principali opportunità di sviluppo per i settori produttivi strategici del sistema Paese   Rassegna stampa Askanews, Accordo Cdp – Luiss, focus su progetti ricerca sviluppo economia, 31 luglio 2019 IlSole24Ore.com – Scuola 24, Cdp e Luiss insieme per la promozione di progetti di ricerca e iniziative per il rilancio dell’economia italiana, 01 agosto 2019 Il Giornale, Arriva l'asse Luiss – Cassa Depositi per rilanciare l'economia italiana, 01 agosto 2019 Il Messaggero, Cdp – Luiss accordo sulla ricerca, 01 agosto 2019 Il Sole 24 Ore, Cdp e Luiss insieme nella ricerca, 01 agosto 2019 Milano Finanza, Cdp – Luiss, 01 agosto 2019 Roma, 31 luglio 2019 – Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Luiss hanno sottoscritto oggi un accordo finalizzato alla promozione di progetti di ricerca e di iniziative volte al rilancio dell’economia italiana. L’intesa - siglata dall’Amministratore delegato di CDP, Fabrizio Palermo, e da Giovanni Lo Storto, Direttore generale di Luiss - riguarderà l’analisi dei settori produttivi strategici e le opportunità di sviluppo offerte dalle nuove tecnologie e dalla digitalizzazione, anche alla luce dei megatrend globali di medio-lungo periodo. L’accordo prevede, tra l’altro, la creazione di un gruppo di lavoro congiunto fra Cassa Depositi e Prestiti e Luiss Business School - che si avvarrà anche della collaborazione di altre strutture dell'ateneo – per sviluppare metodologie analitiche utili a identificare gli ambiti di investimento nei settori produttivi strategici per il Sistema Paese, con l’obiettivo di rafforzarne ulteriormente la competitività, alla luce delle trasformazioni tecnologiche in atto. Fabrizio Palermo, Amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti ha affermato: “Grazie all’accordo con Luiss, CDP promuove le attività di ricerca e studio finalizzate ad individuare quei settori a maggior valore aggiunto che mostrano più ampie prospettive di crescita e che sono in grado di garantire la competitività del nostro Paese in un contesto globale sempre più sfidante. Il nostro obiettivo è di favorire il rafforzamento di questi settori agendo come abilitatore di potenzialità per il Paese”. Gianfranco Di Vaio, Responsabile Ricerca e Studi di Cassa Depositi e Prestiti ha precisato: “Questo accordo con Luiss Business School conferma la volontà di CDP di lavorare in partnership con i migliori centri di ricerca italiani. Crediamo che le sinergie tra ricerca accademica e ricerca applicata siano fondamentali per il trasferimento delle conoscenze, ai fini di fornire un indirizzo strategico alle imprese italiane, avvicinare le nuove generazioni al mondo del lavoro e supportare la crescita del Paese”. “Grazie a questo accordo vogliamo fornire strumenti di analisi e suggerimenti concreti per la crescita delle nostre aziende sia in Italia sia, soprattutto, all’estero. Luiss ha un osservatorio privilegiato sull’economia reale e sui trend globali e siamo fieri di metterlo a disposizione del Sistema Paese, supportando Cassa Depositi e Prestiti nella sua missione istituzionale”, ha dichiarato Giovanni Lo Storto, direttore generale di Luiss. “La trasformazione digitale e le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei big data offrono delle opportunità ancora oggi in gran parte inesplorate: dotarsi di nuove competenze è quindi cruciale per il successo di lungo termine delle nostre imprese”, ha aggiunto Andrea Prencipe, rettore della Luiss. Il gruppo di lavoro definirà altresì approfondimenti periodici, volti anche a tracciare possibili soluzioni per la politica industriale, ai fini di aumentare la resilienza del Sistema Paese ai fattori di rischio, massimizzandone la capacità di coglierne le opportunità. Non meno importanti saranno le attività di formazione previste dal protocollo firmato oggi: Cassa Depositi e Prestiti e Luiss Business School valuteranno infatti l’istituzione di programmi congiunti di recruiting e iniziative formative, quali a esempio stage e tirocini da destinare a giovani risorse, connessi alle tematiche di ricerca e analisi relative ai progetti svolti dal gruppo di lavoro. "L'accordo con @LUISSBusiness conferma la volontà di CDP a collaborare con i migliori centri studi. Crediamo nelle sinergie tra ricerca accademica e applicata per dare un indirizzo strategico alle imprese, avvicinare i giovani al mondo del lavoro e supportare l'economia italiana" pic.twitter.com/t3qvRwBOT6 — Gruppo CDP (@GruppoCDP) July 31, 2019 31/07/2019 

30 Luglio 2019

Generazione Cultura: al via il quarto bando per formare 50 giovani nei beni culturali

  Al via il quarto bando di “Generazione Cultura”, il progetto ideato e sostenuto da Lottomatica in collaborazione con Luiss Business School e trenta tra le più prestigiose istituzioni culturali italiane. Un’alleanza per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del Paese, grazie a un percorso articolato in sei settimane di formazione manageriale a 360° a Villa Blanc, sede Luiss Business School, e sei mesi successivi di stage presso una delle istituzioni culturali partner, tra le quali il Museo Egizio di Torino, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, le Gallerie degli Uffizi a Firenze, le Scuderie del Quirinale a Roma. I 50 giovani che avranno superato le selezioni avranno l’opportunità di partecipare a un programma di formazione avanzato per sviluppare e gestire progetti culturali, trasformando sfide e idee innovative in business plan, grazie anche all'integrazione strategica di tecnologie digitali. Le novità di questa edizione comprendono i corsi in: Digital Cultural Heritage: per acquisire conoscenze storico-artistiche, necessarie ad analizzare e interpretare correttamente il patrimonio culturale alla luce delle tecnologie digitali. Marketing dell’arte e della cultura: pianificare le giuste strategie di mercato in ambito culturale. Entrepreneurship e cultura: un laboratorio imprenditoriale per le nuove idee di business in ambito culturale. Cultural Project Management: i principali strumenti per sviluppare e gestire progetti culturali dal punto di vista artistico, economico e finanziario. Field Project: per comprendere le dinamiche del settore artistico-culturale italiano e potenziare le proprie soft skill attraverso workshop e seminari. Gli stage saranno occasione per applicare sul campo le competenze apprese agendo nel contesto delle esigenze delle singole istituzioni e realtà territoriali. Al termine dei sei mesi di stage seguirà una fase di un follow up volta a consolidare e integrare le competenze acquisite sul campo con le nozioni apprese in aula. Il bando si rivolge a giovani fino ai 27 anni: è possibile presentare domanda di ammissione entro il 30 settembre 2019. SCOPRI IL PROGETTO SCARICA IL BANDO Rassegna Stampa Generazione Cultura, al via il quarto bando per formare 50 giovani. Torna progetto Lottomatica-Luiss per valorizzare il patrimonio, La Repubblica, 30 luglio 2019 Generazione Cultura: bando per formare 50 giovani settore culturale. Finanziati da Lottomatica con bando aperto fino al 30 settembre, Aska News, 30 luglio 2019 29/07/2019 

25 Luglio 2019

Il futuro delle professioni in ambito bancario si gioca sul campo della formazione

"Il calo dei desk è una tendenza globale, per queste funzioni si va verso una progressiva automazione di tutte le operazioni. Servono quindi riqualificazioni professionali e soprattutto nuove competenze: penso all'analisi dei dati e alle opportunità dell'intelligenza artificiale. Le sfide del futuro si giocano a monte, sul campo della formazione": Raffaele Oriani, Associate Dean Luiss Business School, nell'intervista di Camilla Conti per Il Giornale. Tassi a zero, Fintech e postumi della crisi finanziaria cui si aggiungeranno presto anche gli effetti del consolidamento europeo. È una sorta di tempesta perfetta quella che si sta abbattendo sul sistema bancario, non solo italiano ma europeo, che deve trovare un nuovo centro di gravità permanente. Le voci sui 10mila esuberi predisposti nel nuovo piano che Unicredit presenterà a dicembre sono la conferma di una ristrutturazione permanente del settore del credito a livello globale o il sacrificio necessario per adeguarsi alle nuove regole del gioco? Secondo Raffaele Oriani, associate Dean alla Luiss Business School e ordinario di Finanza, «il settore bancario è cambiato nell'ultimo decennio per tre ragioni principali. La prima è legata alla crisi finanziaria del 2008 che ha modificato la propensione al rischio degli investitori rivoluzionando settori come quello della finanza strutturata. La seconda è la svolta Fintech, che ha rivoluzionato il ruolo della rete distributiva: è cambiata l'interfaccia tra il cliente e la banca. La filiale serve ancora per acquisire clienti, ma, dopo, tutto viene gestito altrove, online: serve quindi un nuovo tipo di personale operativo e questo business model non è stato ancora del tutto digerito». La terza ragione, secondo Oriani, riguarda i bassi tassi d'interesse, che erodono implacabilmente i margini di intermediazione, riducendo le possibilità per una banca di lavorare bene sul fronte dei ricavi. Il risultato è che «la gestione del personale operativo del front desk non può non passare dall'efficientamento della rete distributiva». Il caso di Unicredit non è dunque isolato, anzi. È una tendenza globale che si consolida. Bisognerà capire quanto sarà drammatica. Perché «una cosa è rinunciare alle assunzioni in cambio di prepensionamenti, un altro è procedere con tagli drastici come è avvenuto in Deutsche Bank dove un numero consistente del personale in esubero non verrà ricollocato», prosegue Oriani. Ai tagli strutturali presto si potrebbero inoltre aggiungere anche le razionalizzazioni degli organici frutto del necessario consolidamento bancario che ancora stenta a partire. «Big come Unicredit e Intesa sono già in grado di competere a livello europeo; il vero impatto delle aggregazioni e delle conseguenti riorganizzazioni interne riguarderà le banche di medie e piccole dimensioni», sottolinea l'esperto della Luiss. Come se ne esce? «Comparti come il private banking e il wealth management offrono servizi ad alto valore aggiunto richiedendo elevate competenze specialistiche, mentre il profilo professionale di impiegato di rete per attività a basso valore aggiunto è destinato a scomparire: per queste funzioni si va verso una progressiva automazione di tutte le operazioni. Servono quindi riqualificazioni professionali e soprattutto nuove competenze e ibridazioni con altre discipline: penso all'analisi dei dati e alle opportunità dell'intelligenza artificiale». Le sfide del futuro si giocano a monte, ovvero sul campo della formazione: «Alla Luiss Business School abbiamo programmi e master focalizzati su questi temi, laboratori di data management e digital skills. L'obiettivo - conclude Oriani - è formare ragazzi che siano al tempo stesso specialisti dell'analisi dei dati ed esperti nella comprensione del business. Quello è il profilo perfetto, qualcuno che capisca i dati e li usi per risolvere i problemi». Scopri l'offerta formativa Luiss Business School sulla Digital Transformation: Digital ecosystem – major of the master in Management and Technology  Big Data and Management  Executive programme in Innovation, Big Data & Digital Transformation 25/07/2019 

16 Luglio 2019

Competenze digitali per il futuro del Paese

Leggi l'intervento del direttore Paolo Boccardelli in occasione dell'evento "Investire Accelerare Crescere. Un piano straordinario per il digitale" in partnership con Confindustria Digitale e sfoglia la rassegna stampa RASSEGNA STAMPA Rai TG1 Economia   Askanews, Confindustria Digitale-Luiss Business School: piano straordinario per Italia 4.0   Ansa, Tria: la fuga di cervelli fa perdere all'Italia 14 mld  la Repubblica, Digitale, Confindustria: "Rischiamo di perdere metà dei fondi Ue". Tria: "Fuga dei cervelli costa 14 miliardi"  La Stampa, Da ConfindustriaDigitale  un piano straordinario per l’Italia 4.0  Avvenire, Trasformazione digitale. Un Piano straordinario per l'Italia 4.0  Il Sole 24 Ore, Ritardo digitale, al Paese serve un piano L’Italia ha un gap digitale, è tecnologicamente indietro rispetto alla media europea a causa della sua struttura produttiva frammentata e allo sviluppo limitato delle reti tlc di nuova generazione. D’altra parte, nell'indice di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI) della Commissione Europea per il 2019, l'Italia si colloca al 24º posto fra i 28 Stati membri dell'UE; solo il 92 % delle persone di età compresa tra i 16 e i 24 anni usano abitualmente internet, il che posiziona l'Italia all'ultimo posto in UE, e oltre metà della popolazione non possiede competenze digitali di base, con il risultato che nella categoria “Capitale umano” ci collochiamo al 26esimo posto. Tale carenza si riflette anche in un minore utilizzo dei servizi online, dove si registrano ben pochi progressi, sia da parte dei cittadini che delle PMI che rappresentano l’ossatura del nostro capitalismo. Secondo i dati diffusi da Sace  nel 2018, a causa del deficit infrastrutturale, dove la parte legata alle reti e alle tecnologie è molto rilevante, l’Italia perde 70 miliardi di euro l’anno di esportazioni, l’equivalente di 4 punti percentuali di PIL. Non ce lo possiamo permettere: le infrastrutture, le tecnologie, le competenze digitali rappresentano fattori cruciali per poter competer in un mondo sempre più complesso e connesso. Ma per colmare il divario servono investimenti importanti.   Se guardiamo alla banda ultralarga mobile, il “5G Wireless Outlook” di Morgan Stanley stima che le spese a carico degli operatori di telecomunicazioni ammonteranno a circa 225 miliardi di dollari a livello globale tra il 2019 e il 2025. Elevati investimenti, dai quali comunque si attendono ritorni altrettanto significativi; solo per la tecnologia 4G sono stati spesi circa 275 miliardi di dollari, e gli operatori del settore stanno ancora guadagnando significativi ritorni da quegli investimenti. Gli economisti stimano che l'impatto economico globale del 5G sarà pari a 12 trilioni di dollari entro il 2035 in nuovi beni e servizi. Peraltro, il 5G da solo non basta se non è complementare a una infrastruttura di rete fissa avanzata: in Italia, per quanto negli ultimi anni siano stati fatti passi avanti, la diffusione della banda ultralarga a un gigabit al secondo è ancora appannaggio solo del 24% della popolazione rispetto ad una media europea del 60% e la copertura con le nuove tecnologie in fibra sino alle abitazioni ma soprattutto fino alle imprese procede a passo non così spedito come dovrebbe. La “gigabit society” non è più qualcosa di futuribile: la Commissione Europea richiede che entro il 2025 scuole, servizi pubblici, imprese e snodi nevralgici delle infrastrutture e dei trasporti debbano avere accesso a connettività gigabit. Entro il 2020, l'utente medio di Internet avrà oltre 200 account online; entro il 2022, 150 milioni di persone saranno in possesso di identità digitali basate su blockchain: chiari segnali, questi, che la digital transformation non sta risparmiando nessuno, tantomeno il mondo dei servizi. Il nostro tessuto produttivo ha bisogno di essere iperconnesso, per cogliere le opportunità offerte dai grandi trend internazionali, che sono destinati a rivoluzionare non solo il modo di fare business, ma l’essenza artificiale ai big data, dall’edge computing ai servizi cluod all’internet delle cose. Qualunque sia il contesto geografico, l’adozione degli strumenti di nuova generazione richiede che siano sviluppate adeguate competenze digitali. Il WEF stima che entro il 2022 per almeno il 54% dei dipendenti sarà richiesto un significativo reskilling e upskilling; basti pensare all’impatto degli algoritmi in finanza, dove si stima che gli asset gestiti dai robo-adviso siano aumentati da 98 miliardi di dollari nel 2017 e si prevede che raggiungano 450 miliardi di dollari nel 2021. Sviluppare infrastrutture e puntare sul digitale è cruciale per un Paese che ambisca ad essere competitivo a livello locale e globale: incentivarli è la più importante manovra economica che potrebbe fare il nostro Paese. È fondamentale diffondere la cultura del digitale, fare formazione a tutti i livelli, creare figure con nuove competenze e cittadini digitali del futuro. L'Italia oggi non ha una strategia complessiva per le competenze digitali che invece sarebbe fondamentale per ridurre il divario digitale e ampliare l’inclusione sociale. 16/07/2019

17 Giugno 2019

Gli studenti del Master in Trade Management incontrano le aziende per iniziare la loro carriera

Gallery AFDB  Career Day 2019 Uno dei vantaggi di frequentare un Master con il supporto attivo di aziende partner come il Master in Trade Management della Luiss Business School, è di avere una visione privilegiata sul mondo del lavoro e la possibilità di entrare in contatto con potenziali employer già dal primo giorno. Il Master in Trade Management della Luiss Business School infatti, forma professionalità in grado di operare nel settore della produzione e/o distribuzione dei prodotti food and beverage da consumo fuori casa. Una formazione specialistica apprezzata dalle aziende del settore Trade e HoReCa, che tramite AFDB, supportano da anni il Master, erogando borse di studio a copertura parziale della quota di partecipazione al Programma. L’integrazione del Master con il mondo del lavoro è ancora più evidente durante il Career Day AFDB, dove le aziende partner del Master incontrano gli studenti per programmare insieme il loro futuro. Quest’anno, aziende come Coca-Cola, PepsiCo, Peroni, San Benedetto e molte altre aziende affiliate Italgrob, hanno valutato gli allievi in colloqui conoscitivi, relativamente alle opportunità di tirocinio aperte presso le loro realtà. Un’occasione unica per gli studenti: partecipare ad un Master con una borsa di studio, incontrare le aziende del settore ed avere la possibilità di essere valutati professionalmente per un mercato che non conosce crisi. Il Master in Trade Management è il programma ideale per chi vuole svolgere attività di customer insight, business development, trade marketing o vendita sia in aziende operanti nell’industria, sia in aziende operanti nella distribuzione dei prodotti da consumo extradomestico. I partecipanti acquisiranno le competenze professionali necessarie per svolgere con successo tali mansioni anche grazie all’interazione costante con esponenti delle aziende e associazioni partner. Gli studenti saranno inoltre inseriti in progetti di collaborazione con le aziende partner del Master, in associazione all’esperienza di tirocinio. Grazie all’esperienza pratica in azienda, oltre alla formazione teorica, i profili in uscita saranno in grado di comprendere e gestire le dinamiche di distribuzione e consumo attinenti al settore del consumo extradomestico e pianificare attività di trade e retail marketing, anche alla luce delle recenti e continue innovazioni nella logistica e nei rapporti multicanale, nonché dei cambiamenti in atto nelle modalità di comunicazione sociale tra consumatori. Scopri di più sul Master in Trade Management della Luiss Business School e scarica la brochure! AFDB (Associazione per la Ricerca e la Formazione nel mercato del consumo fuori casa) è l’associazione di riferimento in Italia nella distribuzione e nel canale HoReCa, che raggruppa le maggiori realtà aziendali ed industriali del settore.   

19 Aprile 2019

Gli studenti di Family Business Management al Lille Campus di IÉSEG School of Management

Gli studenti dell’executive programme in Family Business Management hanno frequentato il modulo in “Competitive Strategy and Business Model” presso il Lille Campus di IÉSEG School of Management, partner del programma. Il modulo è stato progettato come un’esperienza didattica su doppio binario: gli studenti hanno avuto sia l’opportunità di conoscere sul campo come sono organizzate e operano le imprese familiari francesi di maggior successo, sia di portare avanti l’approfondimento teorico in un prestigioso contesto internazionale. Durante la prima giornata, i partecipanti hanno potuto conoscere i membri e le attività della famiglia Mulliez, nell’ambito di una conferenza dedicata presso Mobilis, il quartier generale dell’Association Familiale Mulliez. La famiglia francese Mulliez è proprietaria di molte e diverse catene nella grande distribuzione – tra le più note Auchan, Decathlon, Leroy Merlin – contando 800.000 dipendenti in tutto il mondo. L’Association Familiale Mulliez (AFM) è appunto la holding che gestisce tutte le partecipazioni della famiglia, che è tra le più ricche di tutta la Francia. «Family Businesses are more profitable in the long run» è stato l’insegnamento principale che gli studenti hanno potuto trarre da questa esperienza: laddove la gestione di un’impresa familiare faccia emergere complessità peculiari che rendono sempre più necessarie competenze e professionalità specializzate, il successo e la competitività del modello familiare vanno sicuramente misurati nel lungo periodo. «Un’esperienza formativa e un’occasione di networking divertente e stimolante – ha commentato Candida Arnone, studentessa del corso. – Confrontarsi con altre realtà e con altre culture raffina la vision, la mission e la execution che caratterizzeranno la nostra gestione». La business visit presso Decathlon è stata invece un’opportunità per avvicinarsi a una realtà imprenditoriale familiare che punta sulle tecnologie e l’innovazione per competere globalmente: gli studenti hanno potuto infatti visitare i siti e i laboratori dove si testano i nuovi prodotti. Il modulo si è concluso presso il Lille campus di IÉSEG, dove un business game di simulazione della gestione aziendale ha arricchito la lezione. «È stata un’esperienza che ci ha dato la possibilità di conoscere come si struttura una family firm complessa – ci ha raccontato lo studente Matteo Magni. – Ma è stata anche un’esperienza molto divertente, che ha permesso di creare molta più unità nel gruppo. Sicuramente da riproporre». 19/04/2019

16 Aprile 2019

Gli studenti LUISS Business School vincitori del Premio Alamo 2018

Il Premio Alamo 2018 – contest che ha premiato tre valide idee imprenditoriali che sapessero valorizzare il recupero del lavoro manuale, la produzione manifatturiera e la fornitura di servizi – ha visto vincitore il progetto “Florentite”, nato da un’idea di Marco Zampini, studente di Energy Industry – major del Master in Management and Technology, Luca Latini, studente di Digital Marketing & Social Media Communication, e Stefano Zampini.   “La nostra idea imprenditoriale è nata sulla base dei principi di economia circolare, sostenibilità ambientale e sociale” – ci racconta Marco Zampini. “Il progetto Florentite si fonda sullo sfruttamento economico di un innovativo processo tecnologico brevettato, di cui siamo co-titolari, che consente di trattare e riciclare un’ampia gamma di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, trasformandoli in categorie di prodotti di applicazione urbana o edile (simili a materiali pietrosi, ceramici, lapidei, marmorei, ecc…), non dannosi per l’ambiente, che presentano caratteristiche fisiche e chimiche superiori alle rispettive controparti naturali ad oggi utilizzate. I rifiuti speciali sono costosi da smaltire e nocivi per l'ambiente e la salute: grazie a questo progetto, essi si trasformano da un grave problema a una nuova profittevole opportunità che apporta, in perfetta ottica di economia circolare, benefici ambientali, sociali ed economici. Il Master ha sicuramente contribuito in maniera importante al conseguimento di questo significativo riconoscimento. La formazione da un lato mi ha permesso ad affinare le competenze tecniche di analisi, dall'altro, a mio parere anche più importante, ha rivoluzionato il mio mindset, spingendomi a ragionare con uno spirito diverso, più critico, creativo e imprenditoriale. Altro aspetto internalizzato durante questo percorso è stato lo sviluppo di capacità relazionali e soft skills che sono state decisive nella gestione del progetto”. “Il progetto Florentite è una bellissima sfida dove affronteremo un tema con il quale siamo tutti coinvolti: il concetto (errato) di rifiuto e la sua gestione – racconta Luca Latini. “Sarà fondamentale trasmettere correttamente il nostro messaggio e riuscire a costruire una community che possa supportarci durante il nostro percorso. A questo scopo, l’esperienza in LUISS Business School rappresenta un punto cruciale del mio percorso formativo, poiché il programma in Digital Marketing e Social Media Communication mi ha fornito solide basi per affrontare qualsiasi progetto del mondo digitale, settore che oggi nessuno può permettersi di ignorare”.  “Negli ultimi mesi, soprattutto dopo la vittoria del Premio Alamo 2018, abbiamo ricevuto diverse manifestazioni di interesse da soggetti operanti nel settore industriale privato, da soggetti pubblici e da Università” – continua Marco. “Ad oggi abbiamo già avviato un primo progetto pilota per testare la produzione di prototipi delle diverse tipologie di prodotti Florentite; questa sperimentazione ha portato alla certificazione di idoneità al recupero e allo stesso tempo sono state apprezzate le caratteristiche chimico/fisiche del prodotto, spesso superiori a quelle dei materiali classici attualmente in commercio. I prossimi passi saranno quelli di fondare una start-up innovativa di gestione della proprietà intellettuale, sviluppare un network ed approfondire i contatti già ricevuti, per individuare partner finanziari e industriali con i quali effettuare gli ultimi test su produzioni di scala più ampia ed arrivare a portare questo processo sul mercato”. In bocca al lupo! 16/04/2019

16 Aprile 2019

Può l’apofenia giocare un ruolo nel marketing? La parola agli studenti #LUISSBusiness

Qual è l’impatto dell’apofenia sull’attenzione, la percezione e la Brand Awareness dei consumatori? Questa è la sfida a cui hanno risposto gli studenti di Sales & Account Management – major del Master in Marketing Management nell'ambito del progetto di ricerca di Consumer Insight. Diletta Di Consiglio, Costanza Maria Rossi, Emanuele Scibilia, Carol Spizzichino, Mariano Verde, autori del progetto, ci raccontano la ricerca. Che cos’è l’Apophenia? Il termine Apophenia è stato coniato nel 1958 dallo psichiatra tedesco Klaus Conrad, che studiando le distorsioni della realtà insite in alcune forme di psicosi come la schizofrenia, lo definì come “un’immotivata visione di connessioni” in dati casuali e senza alcun senso. Alcuni pazienti sembravano infatti rintracciare schemi nascosti apparentemente insensati o privi di significato agli occhi dei soggetti sani. In realtà, l’Apophenia è un fenomeno universale, che prescinde dalla presenza di particolari differenze neurologiche o di patologie mentali, riguardando indistintamente tutti gli individui: in altre parole, non è altro che l’istintiva ed automatica tendenza umana a ritrovare strutture ordinate e schemi familiari in immagini o suoni privi di un ordine logico. Per comprendere come ciò accada, è necessario considerare che il nostro cervello apprende dall’esperienza e associa connessioni di dati ad un determinato significato, immagazzinando tali connessioni sotto forma di algoritmi mentali. Gli stimoli esterni a cui siamo quotidianamente sottoposti vengono confrontati con tutti i modelli presenti nella memoria a lungo termine, e interpretati secondo questi ultimi. Pensiamo ad esempio al riconoscimento facciale: il nostro cervello sin dalla nascita ha memorizzato sotto forma di algoritmo la distanza tipica esistente tra occhi naso e bocca, e tende a riconoscere un volto ogni volta sia sottoposto a uno stimolo simile. Queste routine di rilevamento, quando applicate a insiemi di dati più complessi, possono causare la corrispondenza al modello sbagliato: un rilevamento falso positivo genera l'apofenia. Può l’apofenia giocare un ruolo nel marketing? Ci siamo chiesti se l’apofenia potesse giocare un ruolo nel marketing: qual è l’impatto dell’apofenia sull’attenzione, sulle percezioni e la brand awareness dei consumatori, una volta inserita in prodotti, loghi e advertising? Proprio per indagare la sussistenza di tale possibile relazione, abbiamo proposto l’adozione di metodi di ricerca sia tradizionali sia sperimentali. Tra i metodi tradizionali abbiamo suggerito: il Memory test per analizzare l’impatto di elementi apofenici sulla memoria del prodotto l’Implicit Association Test per indagare l’attenzione inconscia immediata stimolata dalla visione dei loghi apofenici il focus group per raccogliere insight dall’osservazione e dall’intervista diretta dei potenziali consumatori. Abbiamo inoltre deciso di creare e somministrare un questionario ad hoc ad un campione di 70 persone, eterogeneo in termini di età e di sesso. Abbiamo messo a paragone due immagini, la prima tratta da una campagna pubblicitaria di un brand di calzature raffigurante un paio di scarpe la cui impugnatura conteneva un richiamo apofenico, la seconda modificata da noi per eliminarlo. Abbiamo chiesto di rispondere a una sola domanda in modo impulsivo ed immediato:  “quale delle due immagini preferisci?”. Il 69% dei rispondenti ha confermato la nostra ipotesi di ricerca: l’immagine contenente loghi apofenici è stata quella che ha attirato maggiormente l’attenzione. I modelli di ricerca appena descritti, pur fornendoci informazioni rilevanti, non ci permettono tuttavia di avere una visione del fenomeno completa e sufficientemente robusta. Abbiamo integrato quindi, i nostri metodi di ricerca con tecniche di neuro-science specifiche per lo studio del consumer behaviour. Nello specifico abbiamo suggerito di utilizzare: tecniche combinate di Galvanic Skin Response ed elettroencefalogramma, con l’obiettivo di indagare sulla valenza emotiva scaturita dalla vista dei prodotti e la conseguente propensione all’acquisto; la risonanza magnetica funzionale al fine di indagare sulla memorizzazione dei loghi e, ancora una volta, sulle emozioni che questi suscitano in chi li osserva; nel caso dell’Adv., elettroencefalogramma associato ad Eyetracker per monitorare quali siano gli elementi osservati maggiormente, se questi siano conformi allo scopo della pubblicità e se quest’ultima impatti sulla memoria del consumatore. Uno studio di questo tipo, che vede lo stesso fenomeno indagato sotto tre aspetti diversi, non ha come unico obiettivo quello di dimostrare efficacia in termini assoluti dell’apofenia nel marketing, quanto piuttosto stabilire quali siano i contesti e i metodi migliori per servirsene. Cosa porterete con voi di questa esperienza? Ci racconta Costanza: "Ho sempre pensato di avere una fervida immaginazione: sin da piccola intravedevo volti ed immagini familiari negli oggetti più disparati, posti alla rinfusa come in una coincidenza perfetta. Oggi a questa ‘immaginazione’ posso finalmente dare un nome: si chiama apofenia, e non è il frutto del caso, ma della macchina più complessa ed affascinante che esista… la mente umana". Secondo Carol, "lavorare in team, facendo leva sulle risorse e le competenze migliori di ognuno di noi, ci ha permesso di pensare out of the box e proporre una domanda di ricerca quanto più efficace ed interessante", mentre per Mariano "coinvolgi le persone con le tue idee è per me tra i precetti più importanti. Ed è in questo modo che siamo riusciti con successo a ottenere piena attenzione dei nostri ascoltatori su un tema così interessante ma altrettanto complesso.  In fondo il valore di un’idea non basta se non viene ben comunicato". Per Diletta il punto di forza di questo lavoro è stato mettersi nei panni del consumatore, grazie alla "capacità di ascoltare non solo con le orecchie ma anche con il cuore".  Ci sarà un posto per l’apofenia nel vostro futuro professionale? Per Emanuele, "riuscire a colpire un prof è di per sè una gran soddisfazione, ma riuscire a stupire un esperto del settore in cui tu stesso vorresti lavorare, è qualcosa che ti dà una carica pazzesca!" In bocca al lupo! 16/04/2019 

10 Aprile 2019

Digital Advisory Board: la partnership LUISS Business School e Cisco Italia

Come inquadrare la trasformazione digitale? Quali le strategie vincenti e come attuarle in modo efficace? E soprattutto, da dove cominciare? Il report della prima edizione del DAB – Digital Advisory Board Articolo di Enrico Mercadante, Digital Transformation & Innovation Leader Cisco Italia e Paolo Spagnoletti, Associate Professor in Information Systems and Organization LUISS Guido Carli In uno spirito aperto e collaborativo, 20 Top manager italiani responsabili della trasformazione digitale delle loro aziende, hanno preso parte al Digital Advisory Board (DAB), un'iniziativa promossa dalla LUISS Business School e da Cisco per approfondire l'impatto delle tecnologie digitali per le imprese e la società con particolare attenzione alle sfide per la loro messa in pratica. Sono state identificate tre principali aree di interesse e sono stati organizzati una serie di workshop tematici sui seguenti argomenti: Il paradigma cambia nei modi in cui le organizzazioni creano, forniscono e catturano valore; Le capacità di leadership per guidare le organizzazioni nella loro trasformazione digitale; La nuova customer experience, prodotti e servizi abilitati dal mondo digitale e "Phyrtual" È stato prodotto un report molto interessante che vi invitiamo a leggere nella sua interezza. Lo potete trovare qui. Di seguito vi anticipiamo brevemente alcune parti. Relativamente al primo punto emerge quanto segue: negli ultimi anni, le organizzazioni hanno subito cambiamenti significativi in ​​seguito all'uso delle tecnologie digitali. Per quanto riguarda la creazione di valore, ogni azienda prima o poi deve prendere una decisione sull'adozione di nuovi strumenti e piattaforme digitali per generare valore. Le organizzazioni possono espandere o ridefinire la proposta di valore per i propri clienti collegando persone e processi all'interno dell'azienda o gestendo enormi quantità di dati. In che modo questi dati possono essere gestiti per abilitare nuovi modelli di business? Ad esempio, considerando i dati come una nuova risorsa, Autostrade per l'Italia ha creato una società speciale che si occupa della gestione dei dati generati sia dall'infrastruttura che dagli utenti stessi. In questo modo la società ha esteso il nucleo del suo modello di business aggiungendo una nuova proposta di valore ai clienti. La seconda area di interesse pone l’attenzione sul fatto che il processo di trasformazione è correlato al contesto e richiede nuove capacità di leadership. In effetti, la complessità delle impostazioni organizzative rende unico il percorso di trasformazione, essendo collegato agli obiettivi strategici, alle persone, alla cultura e alle strutture coinvolte. Pertanto, il successo del cambiamento organizzativo per accelerare la trasformazione digitale si basa fortemente sullo sviluppo di un nuovo insieme di competenze e stili di leadership differenti. È fondamentale identificare in azienda chi debba guidare la trasformazione digitale. Interessante a tal proposito l'esempio di Trenitalia in cui un ruolo centrale è stato svolto dall'unità Strategie e Innovazione. Per quanto riguarda invece il terzo e ultimo punto, l'uso delle tecnologie digitali da parte dei clienti costringe le organizzazioni a rivedere il modo in cui forniscono prodotti e servizi ai clienti e privilegiano l'esperienza del cliente. Considerando l'uso pervasivo delle tecnologie digitali nelle pratiche quotidiane dei cittadini e dei consumatori, le aziende e le pubbliche amministrazioni devono ripensare il modo in cui forniscono i servizi in una prospettiva multicanale e cogliere tutte le potenzialità della tecnologia digitale. Comprendere le esigenze di nicchia, soddisfare le reali esigenze e garantire un'esperienza utente positiva diventa un problema vitale per rimanere competitivi. Ad esempio, RDS vede nelle narrazioni personalizzate e nello storytelling il futuro dell'intrattenimento. Conclusioni La discussione tra gli attori chiave impegnati nella trasformazione digitale delle loro aziende ha confermato il valore poliedrico della digital disruption. Uno degli aspetti fondamentali per le aziende è come mostrare i progressi e il successo attraverso modalità rapide e facilmente condivisivili. I partecipanti concordano inoltre sulle difficoltà di valutare l'impatto della trasformazione digitale sui ricavi, essendo più facile quantificare i costi. I dati provenienti da prodotti, risorse aziendali, clienti e dipendenti miscelati con fonti di dati esterne possono creare le condizioni per trasformare i processi e le pratiche organizzative verso nuovi modelli di business centrati sul cliente. Infine, la gestione evidence-based richiede un orientamento alla scienza dei dati. Si prevedono molti vantaggi dall'applicazione dell'intelligenza artificiale all'automazione delle attività e al processo decisionale. Pertanto, diventa fondamentale per i manager comprendere le nuove competenze e talenti necessari per far fronte alla trasformazione digitale a diversi livelli dell'organizzazione. Il report completo della prima edizione del Digital Advisory Board (DAB) è consultabile qui. Digital Advisory Board: la prima edizione | IL VIDEO

08 Aprile 2019

Arriva a Milano il Master in Business Administration-MBA LUISS Business School

Personal career advisor, coach certificati e un focus su trasformazione digitale e innovazione: la LUISS Business School porta a Milano la propria offerta formativa di eccellenza  L’incontro “Chi allena i nuovi leader nell’epoca della fast evolution?”, che si è tenuto il 4 aprile 2019 presso il Milano LUISS Hub, ha visto la partecipazione di Valerio Camerano, AD e DG di A2A, Maurizia Villa, Managing Director di Korn Ferry Italia e Paolo Boccardelli, Direttore della LUISS Business School ed è stato la cornice in cui si è svolta la presentazione del programma Part-time MBA a Milano, un'iniziativa con cui la LUISS Business School punta ad ampliare il proprio bacino di utenza, rafforzando in maniera significativa la propria presenza a Milano. Al centro del confronto, moderato dal Prof. Raffaele Oriani, Associate Dean LUISS Business School, l’impatto del digitale sul futuro di aziende e organizzazioni, con un’analisi dedicata a quali tratti della leadership siano oggi indispensabili per cogliere le opportunità di questa trasformazione senza precedenti. Una sfida che richiede ad aziende e organizzazioni di integrare il cambiamento nelle rispettive strategie di crescita, iniziando dall'abolire gli avverbi “sempre” e “mai” nel connotare identità e visione. In questo terreno di gioco, sono i talenti la leva per la competitività, talenti a propria volta sempre più attenti al bilanciamento tra aspetti remunerativi e valoriali, nel costruire un percorso di carriera. È questo il contesto in cui si inserisce il nuovo MBA, distinguendosi per una particolare attenzione ai temi dell’innovazione e della trasformazione digitale. Un percorso di sedici mesi in formula part-time, che si rivolge a manager con almeno tre anni di esperienza lavorativa, mettendo a disposizione dei partecipanti un pacchetto di supporto personalizzato ribattezzato “Pantheon” per evocare le radici romane dell’ateneo. All’interno del proprio “Pantheon”, gli studenti avranno a disposizione un coach personale certificato dalla International Coach Federation; un mentore appartenente alla prima linea aziendale delle principali società operanti in Italia; un personal career advisor specializzato nell’orientamento. Inoltre l’MBA sarà arricchito da speciali laboratori appositamente studiati per affrontare il mutevole contesto economico, fra cui il Go-to-market lab, il Behaviour Development Lab e il Digital Experience Lab. L’MBA sarà diretto da Valeria Pardossi, Professor of Practice LUISS Business School, già HR Director di EY per l'area Med - Italia, Spagna e Portogallo. Il corso è in partenza il prossimo novembre. Rassegna stampa LUISS Business School, arriva a Milano l'offerta di punta dell'MBA, Andrea Biondi, Il Sole 24 ore, 6 aprile 2019 La LUISS porta a Milano l'MBA "gioiello", il Giornale, 7 aprile 2019 Anche a Milano, l'MBA della LUISS, Corriere della Sera, 9 aprile 2019 LUISS, arriva a Milano il Master in Business Administration, Il Messaggero, 13 aprile 2019 Scarica la Brochure 04/08/2019 

25 Marzo 2019

Più utenti per l’utilizzo dell’app Telepass Pay: la challenge di Data Girls

Telepass è partner della LUISS Business School per il progetto Data Girls di GROW-Generating Real Opportunities for Women. Data Girls nasce come percorso di upskilling, che permetta alle studentesse di arricchire il proprio bagaglio formativo con un’esperienza di analisi ed interpretazione dei Big Data. Un’iniziativa nata per supportare le studentesse nel cogliere tutte le opportunità di crescita personale e professionale che il digitale offre. In questo contesto, le studentesse che si sono confrontate con la challenge proposta da Telepass, hanno avuto il compito di strutturare una strategia per aumentare il numero di utenti dei servizi dell’app Telepass Pay, partendo proprio dall'analisi dei dati sull'utilizzo corrente dell’app e avvalendosi degli strumenti messi a disposizione dai partner tecnologici IBM, PwC e Istat. «All'inizio sembrava piuttosto complicato, non avendo una formazione informatica di base che mi permettesse di avere maggiore dimestichezza con alcuni strumenti digitali, quali Watson e Slack – ci ha raccontato Laura Angora, studentessa del Master in Gestione Risorse Umane e Organizzazione. – È stata però sin da subito una sfida coinvolgente, che ha suscitato in me tanta curiosità e voglia di scoprire come effettivamente funzionassero tutti i processi e quali risultati aspettarmi. Sono fiera e soddisfatta di aver aderito a questo progetto, perché ci sta offrendo la possibilità di mettere a frutto le competenze che via via stiamo acquisendo e di poter dare libero sfogo alla nostra creatività, perché ogni idea o spunto di riflessione può essere significativo per la creazione di valore. Il continuo e imprescindibile supporto di collaboratori e tutor non ci impedisce affatto di gestire in autonomia le fasi di analisi e di progettazione. Se potessi tornare indietro, sceglierei di nuovo di aderire al Progetto GROW». Il team Telepass si è aggiudicato la vittoria della terza edizione di Data Girls: congratulazioni! Congratulazioni al team #Telepass, vincitore di Data Girls! #GROW #LUISSBusiness pic.twitter.com/1MRFSTFiSv — LUISS Business School (@LUISSBusiness) 25 marzo 2019 25/03/2019 

21 Marzo 2019

Un approccio Data Driven Design Sprint per Data Girls competitive

Nell’ambito della partnership per il progetto GROW-Generating Real Opportunities for Women, PwC ha messo a disposizione delle studentesse LUISS Business School, un metodo di problem solving innovativo per risolvere le challenge del progetto Data Girls e affrontare concretamente le future sfide professionali. Data Girls è un’iniziativa nata per supportare le studentesse nel cogliere tutte le opportunità di crescita personale e professionale offerte dalla gestione dei dati e dal mondo digitale, con l’obiettivo di aumentare la presenza dell’occupazione femminile in ambito digitale, un ambito professionale in fortissima crescita e che registra un forte gap tra domanda e offerta. Lunedì 25 marzo si terrà la giornata conclusiva della terza edizione di Data Girls: le aziende partner del progetto – AXA, Alitalia Loyalty, Telepass, Philip Morris Italia; PwC, Istat e IBM come partner tecnologici – hanno lanciato delle challenge alle studentesse che hanno lavorato in gruppi per fornire delle solutions, affiancate da un tutor della Scuola e da un tutor aziendale. Durante la giornata conclusiva, sarà premiato il miglior gruppo per ogni challenge.   «Nell’ambito di Data Girls, una delle componenti che si è rivelata di fondamentale importanza per affrontare la challenge che ci è stata affidata, è stata la collaborazione con PricewaterhouseCoopers – ci ha raccontato Margherita Laurini, studentessa di Energy Industry-major of the Master in Management and Technology. – Grazie ai workshop, prima presso la LUISS Business School e, successivamente, al PwC Experience Center di Roma, abbiamo potuto acquisire, tramite esercizi di Design Thinking, una metodologia di problem solving innovativa, pratica e adatta ad essere applicata a qualsiasi business case. Posso ora ritenermi, anche solo in parte, più pronta ad entrare nel reale mondo del lavoro dove sfide di questo tipo sono all’ordine del giorno». Andrea Pivetta, Design Thinking Lead | Gruppo Customer PwC, ci ha raccontato qual è l’impegno di PwC per la leadership al femminile e perché la partnership con la LUISS Business School. Qual è l’impegno di PwC per la leadership al femminile? Il network PwC è fortemente impegnato a promuovere una cultura inclusiva che supporti le persone ad esprimere il proprio potenziale. Proprio in questa ottica abbiamo deciso di aderire in qualità di socio sostenitore a contribuire e promuovere l'attività di Valore D e sosteniamo numerose attività a favore della leadership femminile, come Data Girls. Inoltre, per contrastare il Global Gender Pay Gap, PwC con la fondazione Equal Salary, supporta le aziende a certificarsi come datori di lavoro #equal salary. Perché la partnership con la LUISS Business School? Abbiamo molto in comune con la LUISS Business School, investiamo nella crescita e nello sviluppo dei talenti senza discriminazioni di genere e promuovendo l'inclusione sociale. La partnership parte da qui: dall'incontro di valori e di prospettive. L'iniziativa Data Girls ci ha dato l'opportunità di condividere con studentesse e studenti LUISS Business School la nostra formula per l'innovazione che utilizziamo ogni giorno con i nostri clienti e che ci consente di sviluppare soluzioni digitali innovative con un approccio creativo. In cosa consiste concretamente il supporto di PwC a Data Girls? Siamo stati felici di accompagnare le studentesse e gli studenti che hanno partecipato all'iniziativa Data Girls condividendo il nostro approccio Data Driven Design Sprint, come metodo di soluzione di challenge. Alla fine di questo percorso, studenti e studentesse hanno acquisito un metodo di problem solving per affrontare concretamente le sfide professionali di ogni giorno. Il metodo che abbiamo trasmesso è il nostro cardine per il design delle esperienze, per la progettazione dei servizi e prodotti offerti dai nostri clienti. In PwC abbiamo fatto di questo metodo il nostro approccio per la conduzione dei progetti sui cui siamo ingaggiati. Crediamo profondamente nella contaminazione e Data Girls rappresenta un contesto ottimale di applicazione. Siamo convinti che, grazie al metodo appreso, le ragazze e i ragazzi di questa edizione saranno professionisti con più strumenti per distinguersi in qualsiasi contesto. 21/03/2019 

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